Episode Transcript
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(00:00):
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Kanamaschi, Canada, un piccolo angolo immerso nelle montagne
rocciose che per tre giorni diventa il cuore della
(00:21):
diplomazia internazionale. Tutti i presenti.
I leader del G 7 1 dopo l'altro sono atterrati a kalgari, prima
Macron, poi Starmer, quindi Mers, Ursula von der Leyen, il
giapponese Ishiba bloccato dal maltempo, niente elicottero per
lui, e infine Donald Trump, il Presidente americano tornato
sulla scena con il suo stile ormai noto, diretto, muscolare
(00:41):
ma perfettamente consapevole delmomento storico.
E il G 7 non è una passerella. Lo dicono i temi, lo dimostrano
gli incontri Ucraina, Iran, Gaza, crisi economica,
migrazioni. Serve una linea comune o almeno
una direzione. E qui, nonostante le differenze,
il campo occidentale si presenta, almeno per ora,
compatto. la Casa Bianca ha confermato un incontro
(01:03):
bilaterale tra Trump e il Presidente ucraino Zelensky,
atteso a kanamaschiss nelle prossime ore.
Il faccia a faccia è tutt'altro che simbolico, gli Stati Uniti
vogliono riaffermare con chiarezza che il sostegno
all'Ucraina non è in discussione.
Nonostante il dibattito interno e le tensioni con alcuni
alleati, Washington resta l'unico vero garante della
sicurezza militare di Kiev. Trump, da parte sua, intende
(01:25):
usare questo G 7 anche per marcare le differenze con la
passata amministrazione, sia alla deterrenza.
Ma niente avventure infinite. Un equilibrio sottile che per
ora tiene. Alla vigilia del summit, la
presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha
parlato chiaro, la guerra in Medio Oriente preoccupa molto,
ma l'Unione non ha alcuna intenzione di cedere alle
ambiguità. Israele ha diritto a difendersi,
(01:48):
ha detto. l'Iran resta la principale fonte di instabilità
nella regione, non può e non deve avere mai accesso ad armi
nucleari. In un colloquio telefonico avuto
domenica con Netanyahu, von der Leyen ha ribadito l'impegno
dell'Europa per la pace, ma anche messo in chiaro che senza
contenimento di Teheran nessuna soluzione negoziata reggerà
davvero. Il messaggio stavolta è arrivato
(02:10):
forte e chiaro. L'Italia, spesso sottovalutata
nelle grandi partite internazionali, sta
ritagliandosi uno spazio più solido.
Giorgia Meloni è arrivata a cananaskis dopo una serie di
incontri che confermano il suo ruolo crescente nella diplomazia
europea. Con il Cancelliere tedesco
Friedrich Merz, che ha sostituito Scholz, si è parlato
di Unione europea, competitività, immigrazione, ma
(02:32):
anche di futuro. Nel 2026 ci sarà un nuovo
Vertice bilaterale Italia Germania a Roma, segno che
l'asse funziona, almeno per ora.Più pragmatico, ma altrettanto
importante, un'altro degli incontri tenuto alla vigilia del
Vertice, il dialogo con il premier britannico Keystarmer al
centro l'agenda internazionale, Ucraina e Medio Oriente su
tutti, ma anche il Global compact Air Program, la difesa
(02:55):
comune e le opportunità industriali. l'Italia ha
interesse a restare agganciata aLondra su questi dossier,
soprattutto ora che la cooperazione nella lotta alla
tratta di esseri umani è tornataprioritaria.
Questo G 7 potrebbe passare allastoria come quello della
conferma. L'ente non è al tramonto ma ha
bisogno di ridefinirsi. Il ritorno di Trump, la
compattezza europea e il ruolo della NATO, tutti elementi che
(03:18):
segnalano un tentativo difficilema reale di mantenere saldo
l'ordine liberale. l'Italia gioca una partita intelligente.
Senza protagonismi vuoti, ma coninterlocuzioni solide.
Meloni ha dimostrato ancora una volta che se si lavora sul lungo
periodo anche una media potenza può contare.
Non basta però esserci, serve coerenza, visione, coraggio.
(03:39):
Questo lo capiremo solo dopo cananaskiss, quando si
spegneranno i riflettori e inizierà la parte più difficile,
decidere cosa fare davvero.