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May 21, 2020 6 mins
Buongiorno, e benvenuti in SLANG Online. Eccoci ad un nuovo appuntamento con i nostri podcast di italiano. qui è Franci che vi parla! SIETE PRONTI ALL’ASCOLTO? Partiamo!

E dunque per noi italiani c’è un momento di respiro, finalmente una boccata d’ossigeno. Sì perché ormai è già da qualche giorno che la nostra fase 2 ci ha dato la possibilità di uscire con un po’ più di libertà. USCIRE che bella parola è diventata! E’ curioso come le parole possano assumere un significato completamente diverso, quando sperimentiamo la loro assenza.
Abbiamo vissuto in piccoli appartamenti, dove abbiamo trasformato il balcone – per chi ce l’ha – in microscopici ristoranti dove cenare “all’aperto”, e in piccoli giardini sospesi per non dimenticarci cosa fosse il “verde”. Tutti che volevano portar giù l’immondizia o far camminare il cane... incredibile! E uscire a fare la spesa ci pareva una vacanza.
Certo, è stata l’occasione per rimettersi anche ai fornelli dopo tanto tempo, per imparare un nuovo hobby, per ritrovare il tempo per la lettura e per la nostra famiglia… Ma è anche stato un tempo di tensioni: vivere in 4 in 70mq non è sempre una passeggiata! Vero, alla fine abbiamo anche imparato a conoscerci meglio e a sopportarci di più! Certo… quando lascia i calzini in giro… aaarrgh!
Vabbè, torniamo a noi… Dicevo che finalmente possiamo uscire! E con la stessa gioia con cui tra qualche settimana abbracceremo forte forte molti amici che ora ci mancano, così ora accogliamo la libertà di poter fare un po’ di sport all’aria aperta, in questa meravigliosa primavera che promette già lunghe e calde giornate, profumate di fiori.
E allora: “Usciamo!”, mi sono detta ieri sera. Ho spento il computer, concedendomi un’ora per me. Ho infilato le scarpe, lasciato a casa il cellulare, e mi sono chiusa il cancello alle spalle.
Ho scelto di andare a sinistra, dove la città pian piano lascia lo spazio alla campagna. Volevo sentire il sole che mi scaldava le spalle e l’aria fresca sul viso.
Poche macchine in giro, molte persone a piedi o in bicicletta. All’inizio mi sembrava come di “camminare sulle uova”, continuavo a pensare ‘davvero lo posso fare?’. Incerta e sconcertata per tanta libertà. Ma poi ho messo le gambe in spalla e ho cominciato a camminare più veloce, sempre più veloce, finché la mia passeggiata e diventata quasi una marcia. Aaaaah che meraviglia! Possibile che basti così poco alle volte per essere felici?
Eh niente, musica nelle orecchie e sorriso sulle labbra… ho camminato per più di 10 chilometri! Ad un certo punto ho notato un piccolo cespuglio, dove spuntavano molti asparagi selvatici. Li conoscete? Gli asparagi si trovano normalmente nei negozi o al mercato, coltivati, bianchi o verdi. Esistono però anche selvatici, molto più sottili e dal sapore più deciso. E così, tra una canzone e un’altra ho raccolto un bel mazzo di asparagi profumati. ‘Che passeggiata produttiva!’, ho pensato!
Una volta rientrata a casa mi sentivo leggera e… felice come una Pasqua.
La casa era ancora deserta e mi sono fatta una doccia fresca, per poi mettermi a preparare qualcosa di buono per cena... sì, perché noi italiani cuciniamo quando siamo tristi, quando abbiamo bisogno di energia, quando siamo annoiati, quando siamo felici… sì, insomma, cuciniamo sempre. Ma ieri sera l’ho fatto con più spensieratezza e ho preparato un risotto con gli asparagi raccolti. L’ho fatto con calma nel cuore, per la mia famiglia.
Quando era pronto, l’ho tolto dal fuoco: è più buono se non è bollente! E in quel momento è arrivato il resto della famiglia. Rispondendo al citofono e aprendo la porta ho pensato ‘Questo sì che è il sale della vita!’

Che bellla storia quella di oggi… Giusi ci ha raccontato un paio di ore di pura semplicità e di bellezza, perché come recita un famosissimo film di Benigni ‘La vita è bella’, nonostante tutto, aggiungerei io!
E quante belle espressioni italiane ha usato.. le avete notate? Lei dice che dopo tanto isolamento, in cui era vietato fare questo, vietato fare quello, finalmente è di nuovo possibile uscire! E allora esce, ma è incerta, le sembra di ‘camminare sulle uova’! Riuscite ad immaginare di camminare su un pavimento fatto di uova fresche? Paura di romperle, eh? Avreste il passo incerto, impaurito. Questa espressione la usiamo quando facciamo qualcosa ma abbiamo paura di sbagliare, di dire una parola di troppo, di fare un errore.
Si, infatti diciamo ‘Luisa è un persona permalosa, quando parlo con lei, mi sembra di camminare sulle uova!’.
Ma poi capisce che va tutto bene, che può rilassarsi e camminare liberamente, ora le è permesso. E mette le gambe in spalla! No no, non è una contorsionista, ma il fatto è che inizia a camminare così veloce, a passi così grandi che, a voler esagerare, è come avesse le gambe sulle spalle! Ma è anche il modo per dire quando iniziamo a fare qualcosa con impegno, con voglia, con energia!
‘Oggi c’è molto da f
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