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July 15, 2024 25 mins

In questa puntata di Impact for Innovation, Serena e Francesco dialogano con Santina Giannone di Reputation Lab, esperta di comunicazione e sostenibilità. Scopriamo come le aziende possono comunicare efficacemente l'innovazione sostenibile, affrontando le sfide del greenwashing e coinvolgendo gli stakeholder.

Santina condivide la sua esperienza nel settore, sottolineando l'importanza di comunicare non solo i risultati, ma anche il percorso e le difficoltà affrontate. Approfondiamo temi cruciali come la gestione della supply chain e l'adozione di KPI specifici per la sostenibilità.

Un episodio ricco di spunti pratici e riflessioni per le aziende che vogliono intraprendere un percorso di innovazione sostenibile e comunicare il loro impegno in maniera autentica e trasparente.

Mark as Played
Transcript

Episode Transcript

Available transcripts are automatically generated. Complete accuracy is not guaranteed.
(00:02):
Impact for Innovation, un podcast dove parliamo di innovazione d'impatto con
le aziende, con le start-up e con i professionisti dell'ecosistema dell'innovazione.
Salve, bentrovati a tutti, benvenuti alla nostra nuova puntata di Impact for
Innovation, il podcast dedicato all'innovazione sostenibile,
all'innovazione d'impatto.
Io sono Serena. Io sono Francesco. Ciao Francesco. Francesco,

(00:25):
oggi con noi c'è Santina Giannone.
Santina Giannone di Reputation Lab.
Santina, tu sei una professionista del web, fammi dire.
Quindi noi siamo certi che attraverso il nostro podcast riuscirai a trasmettere
degli spunti interessanti a tutti i nostri ascoltatori.
Però prima di parlare della comunicazione, di come comunicare la sostenibilità,

(00:48):
dici qualche cosa brevemente di te e di Reputation Lab.
Parto dalla tua definizione. Intanto grazie Serena e grazie Francesco per questo
invito gradito e complimenti per questo podcast perché parlare di innovazione
sostenibile non è sempre comodo,
quindi grazie per metterci un po' in questa posizione e farci degli interrogativi.

(01:08):
Parto dalla tua definizione, dicevi una professionista del web,
per me il web è un canale, agisco nell'ambito più ampio della comunicazione
che oggi passa in tanta parte per il web,
ma in realtà io nasco per la vecchia comunicazione analogica,
quella più tradizionale sono una giornalista, quindi da lì poi in qualche modo

(01:28):
ho intercettato tutto quello che stava succedendo sul web.
Oggi con Reputation Lab che è uno studio di consulenza di comunicazione ci occupiamo
soprattutto di comunicare gli aspetti intangibili corporate delle aziende,
quindi sostenibilità e innovazione tra le principali e ci occupiamo di relazioni

(01:49):
pubbliche, che occuparsi di relazioni pubbliche vuol dire in un momento in cui tutto è social,
tutti sono amici, tutti sono connessi, cercare in realtà di dare un senso,
uno scopo e una profondità a queste connessioni,
portarci sul digital le azioni o le connessioni che abbiamo sull'analogico e
cercare di metterle a valore comune.

(02:09):
Questo ha tanto a che fare con l'innovazione sostenibile, perché uno dei parametri,
magari avremo modo di parlarne più a fondo, della sostenibilità è proprio lo
stakeholder engagement di cui noi ci occupiamo.
Bene, allora hai già detto tantissime cose tutte molto interessanti,
allora io ritorno un attimino indietro e vado al cuore del nostro podcast che

(02:32):
come sai è la comunicazione, proprio comunicare l'innovazione sostenibile,
che è qualcosa che vi caratterizza sostanzialmente.
Quindi volevamo sapere da te cosa significa per un'azienda comunicare e comunicare
bene l'innovazione sostenibile e quali sono le sfide principali che un'azienda
ovviamente si deve trovare,

(02:53):
con le quali si deve confrontare sul mercato dei riferimenti.
Intanto io comincerei col cercare di rassicurare chi ci sta ascoltando perché
veniamo da un momento in cui il termine innovazione è spesso stato legato a
un circuito specifico legato a tecnologia e legato a start up,

(03:16):
il che è profondamente vero ma l'innovazione non è solo quel tipo di innovazione.
Ricordiamo sempre che accanto all'innovazione di prodotto ad esempio c'è molto
importante l'innovazione di processo,
attività di change management a cui un po' tutte le aziende devono puntare e
oggi la sostenibilità ci spinge
tutti a chiederci rispetto a quello che facciamo come posso innovare.

(03:40):
Quindi c'è in qualche modo un'urgenza esterna che ci ha messo tutti nella condizione
di essere change makers.
Di interessarci di innovazione perché l'innovazione entra nel nostro settore qualunque esso sia.
Quindi cercherei di allargare, quello che facciamo noi è divulgare tanto su

(04:02):
questi temi per non dare l'idea che tocchi solo alle grandi corporee,
tocchi a grandi budget occuparsi di questo.
Oggi sappiamo che l'innovazione è triplice,
la triple bottom line ci mette nelle condizioni ISG di stare attenti alle condizioni

(04:24):
dell'ambiente, alle condizioni delle persone,
alle condizioni della governance e mentre per l'ambiente probabilmente l'innovazione
ha un taglio più tecnologico, per persone e per governance c'è una morbidezza
che si modula in maniera diversa.
Quindi anzitutto quello che consiglierei è interessarsi al tema perché non c'è

(04:45):
nessuno escluso che può dirsi immune dall'innovazione sostenibile oggi piccolo,
su scale piccole, medie o grandi non importa l'importante è capire perché e
come è cambiato il mindset e come sono cambiati e come possono cambiare i processi
all'interno delle aziende.
Come comunicare l'innovazione sostenibile, in realtà come comunicare qualunque

(05:07):
cosa, ma ancora di più l'innovazione sostenibile, con una grande operazione
iniziale di consapevolezza, che è quella che spesso manca nelle aziende.
Io ci occupiamo di tanti progetti diversi e trovo che gli imprenditori siano
poco abituati, probabilmente anche per responsabilità dei comunicatori e delle
comunicatrici, a riflettere su se stesse.

(05:29):
Siamo stati sollecitati per tanto tempo a trovare l'effetto wow.
La parola chiave, a un'ottica più pubblicitaria che poi si è tradotta nell'ottica
marketing del generami la vendita e generami il lead,
tutto questo ci ha fatto perdere di vista che dietro l'azione c'è una grande
fase di consapevolezza in continua evoluzione che l'azienda deve fare.

(05:53):
C'è una fase che noi chiamiamo di assessment, di analisi,
di studio che va fatta all'inizio e continuamente durante il processo di comunicazione,
ancora di più durante il processo di comunicazione sostenibile perché comunicare
un'innovazione sostenibile non vuol dire innovare a 360 gradi,
vuol dire scegliere gli obiettivi, i goal,

(06:14):
gli SDGs che possono avere un impatto reale sul proprio business e su cui si
può avere un impatto reale e dedicarsi a quelli.
Ma proprio su questo punto Santina, visto che la tua attività è proprio quella
di accompagnare gli imprenditori, le imprese,
credo che uno dei punti più critici o meglio quelli su cui tu con la tua organizzazione

(06:36):
mettete maggior focus è come preparare l'imprenditore ad affrontare seriamente questi temi,
perché è un conto oggi parlare di sostenibilità o di innovazione legata alla
sostenibilità in grandi aziende,
un conto quanto ti trovi magari di fronte anche a imprese padronali
piccole piccole aziende o imprenditori
che hanno un percorso molto lungo con esperienze molto profonde dove però questi

(06:59):
temi diciamo che sono un po distanti quindi c'è sicuramente uno sforzo enorme
di preparazione dell'imprenditore della sua struttura e di e delle persone che
lavorano in quelle aziende.
Ecco, su questo punto che ci dici? È così. Io credo che oggi viviamo in un momento fortunato.
Io ho cominciato a fare comunicazione nel 2009, Facebook era arrivato nel 2008.

(07:22):
In quel momento preparare gli imprenditori all'idea che avere delle piattaforme
social o comunque che avere un sito performante online fosse una questione importante,
richiedeva uno sforzo veramente ingente.
Non che oggi non lo sia. però quando dico siamo fortunati viviamo in un'epoca
in cui un po' di divulgazione è stata fatta e soprattutto abbiamo dei pungoli

(07:49):
che non possiamo fare finta di non vedere.
Parliamo ad esempio recentemente è stata ed è ancora in lavorazione però si
sono fatti dei passi in avanti sulla normativa sulla supply chain,
che fondamentalmente ci dice che un'azienda per essere sostenibile non basta
che abbia dei processi e sa stessa sostenibili,
ma che siano sostenibili i fornitori e quindi la catena di fornitura.

(08:13):
Questo è un meccanismo importantissimo che ci costringerà tutti a rivedere e
quindi a essere in primo piano sotto analisi perché potremo essere scelti come fornitori,
saremo più appetibili quanto più avremo dimostrato di avere avviato dei processi di sostenibilità.

(08:36):
Quindi dove non potè il mindset culturale forse arriverà la legge,
la norma, il che da una parte non è esattamente ottimo.
Dall'altra parte però sappiamo che servono dei momenti in cui ci si mette davanti
un bisogno e dobbiamo rispondere.

(08:56):
Quella che si chiama innovation by regulation, nel senso che sei costretto perché
ti trovi nelle condizioni di doverlo fare.
Però c'è un aspetto che quando noi parliamo
di sostenibilità utilizziamo però volutamente anche
il termine impatto perché oggi parlare di impatto impone uno sforzo in più che
non è soltanto quello di raccontare che cosa sto facendo ma di raccontare proprio

(09:19):
che obiettivi ci siamo dati come azienda e come li misuriamo e come ne teniamo
traccia in modo trasparente per gli stakeholders, per i clienti.
Questo aspetto qua secondo te nel mondo diciamo dei clienti in cui ti muovi tu,
oggi si inizia a sentire o quando si parla si comunica l'innovazione sostenibile

(09:40):
si pensa soltanto invece ad aspetti meno tangibili perché poi comunque questi
diventano molto concreti è una fase di.
Profondità che non abbiamo ancora raggiunto ma è anche normale considerando che,
relativamente recente la regulation di cui parlavi tu, no?

(10:01):
E quindi ci stiamo avviando a capire che la sostenibilità come tutto il resto
è fatto di KPI e che i KPI vanno settati all'inizio, non alla fine di un percorso.
Quindi sicuramente grande responsabilità hanno tutte le professioni che agiscono
in questo ambito, che affiancano le aziende e che devono fare lo sforzo di portarli

(10:22):
su un terreno di riflessione di questo tipo.
Per Per quanto riguarda i comunicatori, questo ha spalancato le porte a un tema,
a un modo di fare comunicazione che io sostengo da sempre, che sostanzialmente
si riassume nella massima, comunicate tutto il percorso, comunicate tutto il

(10:43):
viaggio, tutto il percorso e non solo la meta.
Questo vale sempre, vale ancora di più per la sostenibilità e per l'innovazione,
perché l'impatto può essere più o meno rilevante, più o meno wow,
ma è la somma di una serie di piccole azioni che dietro hanno delle motivazioni
e una visione imprenditoriale.
Allora, se la comunicazione avviene in questo senso, ogni tappa è significativa.

(11:08):
Perché esprime una direzione, una visione, un percorso? Anche gli errori sono
significativi, anche i dubbi sono significativi.
Quindi una comunicazione a cui purtroppo siamo abituati spesso sui social.
Trionfalistica, da muro, di persone che sanno sempre cosa vogliono,
cosa fanno, di successi, è poco
credibile perché sappiamo che nella vita poi in realtà non è mai così.

(11:31):
Quindi io invito sempre le aziende nella fase di assessment a trovare anche
i loro punti di debolezza,
a definire gli orientamenti e a comunicare con
i giusti modi e con i giusti linguaggi i pit
stop le pause i cambi
di rotta in modo che si colga l'autenticità di
un percorso per fare questo ci vuole grande consapevolezza

(11:54):
ovviamente mi è bruciata la domanda perché ti
avrei chiesto come le cose sono tutte mune
siamo partiti insieme però la
risottoliniamo un attimo anche per gli ascoltatori quindi ci
sono degli errori da evitare ci sono
errori che le aziende fanno e ci sono errori che vanno evitati

(12:15):
e ci sono delle comunicazioni anche mal gestite Santina
quindi ci puoi dare qualche highlights qualche
suggerimento su questo tema
ce lo hai già detto magari riprenderei perché
quello è una delle cose principali a
prescindere da che tipo di comunicazione si fa comunicare il

(12:36):
viaggio e non soltanto la meta presuppone coinvolgimento
presuppone consapevolezza presuppone anche un atteggiamento più umano all'interno
della comunicazione il che sono tutti ingredienti che fanno bene alla comunicazione
che ti fanno prendere aria.

(12:56):
Che buttano via la polvere che creano coinvolgimento.
Il secondo errore che mi viene in mente, uno dei trend,
ne parleremo meglio, che si sta magari sempre più profilando all'orizzonte è
quello del greenwashing,
cioè le aziende hanno paura per timore di sbagliare, quindi non comunicano,

(13:20):
soprattutto sulla sostenibilità,
quindi puntare all'ottimo, che è sempre la meta e non è il viaggio,
ci rende fuori da un circuito di comunicazione autentica, troppe volte mi sento
ancora dire comunicheremo questa cosa quando avremo perfezionato,
quando avremo raggiunto il punteggio, quando avremo non fa piacere a nessuno

(13:42):
farsi vedere spettinate al mattino quando ci si alza,
però ci si può porre in una postura di ricerca che magari non ha l'asset perfetto
ma che ci permette di dire stiamo andando in quella direzione.
Terzo errore, il linguaggio, il linguaggio il grande attore di questa,

(14:07):
sempre della comunicazione, ma ancora di più di questa fase della comunicazione,
perché tutto ciò che non è comprensibile non è divulgabile,
non è condivisibile,
ancora troppe volte non c'è la capacità o la consapevolezza che bisogna uscire da
un linguaggio estremamente tecnico o estremamente dettagliato per paura che

(14:32):
si banalizzi quello che si sta dicendo,
ma la semplicità non è banalità, anzi scrivere semplice, comunicare semplice è una grande arte,
c'è grande difficoltà lì dentro
perché significa che devi essere veramente padrone di quegli argomenti.
Allora il linguaggio diventa una leva importante per lo stakeholder engagement ad esempio.

(14:55):
Bene, senti Santina, arrivando un po', ci avviamo verso la conclusione della nostra chiacchierata,
allora abbiamo capito che la comunicazione, la comunicazione sostenibilità è
un must e va fatto seguendo determinati cap e KPI,
tu che trend futuri vedi sostanzialmente relativamente a questo tema?

(15:18):
Allora, dicevamo prima il pericolo del trend imperante, quello del greenwashing,
cioè non mi sento all'altezza quindi non comunico, il che significa perdere
tanto tempo e perdere anche l'opportunità di fare della comunicazione non solo
la trasmissione di un messaggio ma un percorso di apprendimento.

(15:41):
Che tu puoi non essere in grado oggi di gestire alcune tematiche complesse,
ma introducendoti nel sistema, ad esempio una cosa che noi facciamo sempre è
quello di accompagnare i progetti che seguiamo con una rassegna stampa di scenario.
Cioè significa se io mi occupo di comunicazione tecnologica devo sapere di cosa

(16:02):
si discute nel settore, così se mi occupo di sanità, così se mi occupo di agricoltura.
Gli imprenditori non hanno il tempo, spesso magari leggono il giornale di fretta
al mattino, si focalizzano magari sulla cronaca piuttosto che altro,
ma non hanno l'opportunità anche di entrare all'interno di uno scenario e di riflettere.
Quindi una cosa fondamentale sarà il legame con lo scenario in modo da allentare

(16:24):
la tensione di non sentirsi all'altezza e di essere guidati nel dire questi
sono i temi di cui si sta discutendo, mi interessano o non mi interessano.
Lo scenario diventerà sempre più fondamentale.
Due, stakeholder engagement, il grande assente oggi nei piani di sostenibilità,
eppure rappresenta uno dei KPI, uno degli ambiti su cui anche la comunità europea si è raccomandata.

(16:51):
Siamo abituati a ricevere i link compila questa survey come se lo stakeholder
engagement si fosse ridotto a un questionario da compilare che pure è un inizio
ma non può finire lì perché per ogni stakeholder al di là del questionario per
ogni cluster di stakeholder andrebbero pianificate delle azioni di coinvolgimento.

(17:11):
E' chiaro che tutto questo mette l'azienda in una posizione completamente nuova
perché è come se stiamo spostando il focus dall'azienda che ha sempre avuto
come mission la produzione,
la produttività e stiamo dicendo tu da oggi insieme a questo ti devi occupare
di far stare per i tuoi dipendenti,
ti devi preoccupare di parlare con i tuoi fornitori, di individuare le azioni

(17:33):
che sul tuo territorio possono essere rilevanti, ma è un flusso che possiamo
subire o a cui possiamo partecipare.
Non abbiamo altra scelta, quindi possiamo decidere in che posizione stare.
E poi ultima cosa la supply chain come dicevamo prima, grande importanza all'interno
dello secondary engagement alla supply chain,

(17:55):
questo spalancherà le porte a tutte le aziende manifatturiere o di materie prime
che fin qui hanno sofferto la guerra dei prezzi perché essere sostenibili costa
e a volte sono state scartate per un centesimo o due centesimi e le renderà
incredibilmente appetibili.
Se hanno saputo comunicare bene il proprio valore.

(18:18):
Bene, senti Santina, per chiudere, poi Serena avrà l'ultima domanda credo,
però per chiudere mi piacerebbe che condividessi un po' un progetto che tu con
Reputation Lab avete fatto lo scorso anno,
che va proprio in questa direzione di raccontare le risorse immateriali delle
aziende, hai fatto un bel progetto che è stato anche premiato.
Se lo vuoi condividere con tutti.

(18:40):
È stata una bella soddisfazione perché ha ricevuto all'interno del premio per
la sostenibilità indetto dal gruppo Ecoridania, è stato premiato all'interno
della categoria innovazione. L'idea qual era?
L'idea era di cercare di abituare le aziende a raccontarsi non attraverso gli
asset tangibili o i loro prodotti ma attraverso gli asset intangibili. Cosa sono?

(19:04):
Gli assetti intangibili sono la compliance, ai principi ISG,
sono ad esempio il passaggio generazionale che è un grandissimo tema che nei
prossimi dieci anni potrebbe trasformare l'Italia o potrebbe farla implodere
considerando che il 90% delle aziende italiane sono delle family business.
Qualcosa che ha a che fare con il benessere dei dipendenti, con la comunicazione

(19:28):
interna, con l'employer branding.
Quindi abbiamo cercato di prendere anche delle piccole aziende,
non necessariamente delle multinazionali, proprio per rendere evidente come
queste dinamiche sono insite all'interno di ogni azienda, anche di piccole attività
commerciali, che non siamo solo abituati a censirle e a vederle.
Abbiamo ad esempio chiesto a un ristorante di non raccontarsi attraverso i suoi

(19:52):
piatti, ma attraverso la gestione degli scarti.
Come gestisci gli scarti? Come gestisci le risorse come l'acqua?
Hai idea di quanti sacchi di spazzatura butti, riusi delle materie che magari
sono normalmente di scatto, come riciclate o ridate vite in qualche modo ai
piatti che non sono stati consumati?

(20:13):
Questo ha causato grande smarrimento però anche una consapevolezza nuova.
Dieci aziende, il progetto si chiama Sweet Spot Strategy e parte dall'idea che
poi il concetto di Sweet Spot è applicato a tante cose, uno su tutti ad esempio allo sport, al tennis,
è quel punto esatto in cui la pallina colpendo la racchetta dà il suo colpo migliore.

(20:38):
Allora l'idea era quella di aiutare le aziende a trovare quel punto di fusione
tra tradizione e innovazione sostenibile necessaria attraverso un mindset nuovo
e a raccontarsi in questo modo.
Beh complimenti, hai fatto bene a condividerlo perché sicuramente è un progetto
molto interessante ma poi anche unico nel suo genere evidentemente.

(20:59):
Io in realtà Santino non devo farti altre domande perché poi è stata una piacevole chiacchierata,
penso che noi metteremo il link nel nostro podcast, quindi intanto ti ringraziamo
per questa testimonianza ricca, devo dire veramente ricca, sottolineo ricca di contenuti,

(21:20):
di spunti come dicevamo all'inizio qualora i nostri ascoltatori volessero contattarti,
volessero contattare Reputationland, magari dici dove ti possono trovare,
premesso ti ripeto che noi metteremo il link, quindi insomma penso che può essere
utile per tutti perché la,
professionalità, i contributi che hai fornito, come abbiamo detto prima,
devono essere seguiti tutti, ma sono alla portata di tutti, tutte quelle aziende

(21:42):
sono alla portata di tutti.
E questo è il grande, diciamo la grande opera credo noi lo prendiamo anche in
parte come mission, possiamo aiutare le aziende a cambiare le cose e a facilitare
il cambiamento, quindi sicuramente sono alla portata di tutti.
Dove mi possono trovare? Allora il mio canale preferito dove passo la maggior
parte del tempo per lavoro per relazioni diciamo professionali anche private

(22:10):
è LinkedIn nel senso che lì per me è una piattaforma relazionale straordinaria
dove dove conosco persone,
esploro, imparo, imparo tantissime cose, LinkedIn è una piattaforma davvero interessante,
quindi un messaggio su LinkedIn può passare insomma qualche ora,
mezzogiornata, ma lo leggo di certo,

(22:31):
poi c'è il sito reputationlab.it dove potete trovare la nostra media room e
ci sono tutti i canali, c'è il canale YouTube dove ci siamo impegnati a mettere
online delle pillole che aiutano,
cioè questa è un'azione che facciamo proprio con lo spirito di divulgazione
che aiutano le aziende a entrare nei meccanismi della comunicazione,

(22:52):
a capire prima degli strumenti il mindset.
A riflettere, poi ci sono tutti gli altri canali social, c'è la newsletter,
c'è Instagram, insomma se c'è un pericolo che non corriamo è quello di essere
difficilmente rintracciabili.
Bene, ci fa piacere, peraltro aggiungo che le pillole sono anche molto semplici

(23:14):
da seguire, proprio nella consapevolezza
di cui parlavamo prima della semplicità della comunicazione.
Assolutamente, assolutamente, niente complicazione, niente banalizzazione,
ma cerchiamo di rendere la comunicazione in fondo rimane una questione profondamente umana,
profondamente umana e se ci sintonizziamo su questo canale credo che tutti ci

(23:36):
sentiamo anche più rassicurati a prendervi parte.
Bene, allora io direi, io riassumerei questo incontro con,
comunichiamo il percorso e non solo la meta e facciamolo con estrema trasparenza
perché la trasparenza sarà uno degli elementi che premierà le aziende che sapranno
utilizzarle, sicuramente.

(23:56):
Assolutamente. Allora, Santina, grazie per il tuo tempo che ci hai dedicato,
per le informazioni che ci hai dato, quello che hai condiviso con noi e con
le persone che ci ascoltano.
Grazie a voi per questo bel percorso di divulgazione che state facendo, per l'invito.
Non abbiamo detto che però Santina intanto è la seconda donna che intervistiamo

(24:20):
nel podcast e oltretutto Santina è a Siracusa siciliana quindi parla di queste
cose in un ambiente che non è quello del milanese anche se lei ha lavorato a
Milano e mezza milanese per.
Continuo a seguire diversi progetti a Milano però la mission di restare qui
vuole rimanere lì vivono per la vita esattamente,

(24:43):
anzi stiamo iniziando finalmente ad attrarre talenti due delle sette risorse
che lavorano con noi non sono siciliane e questo per me è un grande orgoglio
grazie grazie ancora ciao,
riprenderemo il tema di come comunicare l'innovazione di impatto nella prossima
puntata di questo podcast dove con Santina Giannone parleremo di stakeholder engagement,

(25:08):
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