Episode Transcript
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(00:15):
Dallo studio distribuito di Gump Media Production, notizie di tecnologia, questo è Digitalia.
Francesco Facconi (00:29):
L'ultimo speciale di quest'estate vede il ritorno dell'ingegner Fulvio Ananasso, già voce autorevole della puntata sui satelliti di aprile di quest'anno.
Oggi parleremo con lui di cavi sottomarini, un altro modo per comunicare a lunga distanza, in fondo al mar, come canterebbe la sirenetta.
Dallo studio distribuito di Milano Città Studi, Francesco Facconi.
E dallo studio di Milano Isola, Michele Di Maio.
(00:51):
Questo è Digitalia.
Eccoci qua, ciao Michele e soprattutto bentornato Fulvio, bentornato.
Grazie, grazie.
Eccoci, come dicevo è un onore ed è soprattutto bellissimo fare questa puntata oggi perché ci eravamo lasciati ad aprile quando abbiamo mandato in onda la puntata speciale sui satelliti.
(01:20):
se non l'avete ascoltata, dico ai nostri ascoltatori,
andatevi a riascoltare, pensate a quando è uscita
e quante cose sono successe di quelle di cui avevamo parlato già in quel momento.
Veramente è micidiale.
E avevamo concluso dicendo, ma magari parliamo anche di come funziona internet
non tanto nello spazio ma nell'altra direzione, in fondo al mare.
(01:43):
Ce l'avamo lasciati questo appuntamento.
Perché ci sono un po' di cose che collegano le due cose.
Esatto, con grande gioia oggi Fulvio è tornato ai microfoni digitali e ci racconta della sua esperienza.
Quindi bentornato, grazie per essere qui.
Fulvio Ananasso (02:03):
Grazie Francesco.
Ma io potrei iniziare con un disclaimer.
appunto sono un esperto fino a un certo punto ma sto creando, mi sto occupando, ci stiamo occupando con la mia associazione a livello europeo esattamente di quello che ha appena detto Michele, dell'unione che c'è tra lo spazio e i cavi perché alla fine internet passa in tutte e due le cose.
(02:29):
I cavi rappresentano un po' la spina dorsale delle comunicazioni di tutto il mondo.
Si parla che oltre il 97%, non si capisce bene 95-98%, ma la grande maggioranza passa attraverso i cavi,
non verso i satelliti, e sono distribuite in tutto il mondo.
È una rete che collega continenti e regioni con migliaia e migliaia di chilometri di cavi sottomarini.
(02:52):
Però la sicurezza di questi cavi che fino a qualche anno fa oggettivamente la situazione geopolitica che abbiamo già preso in esame anche nello scorso podcast è veramente in ebollizione negli ultimi tempi.
prima non si pensava tanto alla sicurezza di questi cavi
che è sempre più minacciata
ci sono atti di sabotaggio
(03:14):
attacchi cibernetiche eccetera
abbiamo visto tutti
gli attentati nel Mar Rosso
degli Uti che molto probabilmente
in parte sono anche dovuti
ai grandi concentrazioni di cavi
che è in quella zona del Mar Rosso
il Mar Baltico
abbiamo avuto sia il Nord Stream
il sabotaggio del Nord Stream
(03:34):
sia i cavi
tranciati verso la Finlandia, la Danimarca e d'altro.
Quindi ci sono un sacco di situazioni geopolitiche in cui i cavi cominciano ad essere sotto grossa pressione
e quindi oggi come oggi queste infrastrutture iniziano a diventare di grosso interesse geopolitico e geostrategico,
(04:00):
tant'è che tutto il mondo si sta muovendo per la protezione di questi cavi.
quindi questa è una piccola
introduzione
per dire che tutto sommato
insieme ai satelliti
che chiaramente coprono
più la parte
di complementare alle aree
in cui non si può andare via cavo
(04:20):
e comunque hanno delle limitazioni
in capacità e quant'altro
i cavi sono un elemento strategico
che fino a ieri
era considerata un di cui
i cavi stanno lì
nessuno li tocca
si possono creare dei danni non intenzionali
c'erano già dei danni tipo le ancore e quant'altro
(04:42):
ma erano cose molto limitate
oggi si parla che gli ultimi studi parlano di 200 guasti all'anno
ora uno ogni paio di giorni è un po' difficile pensare che siano
è un po' come, consentitemi, è come gli incendi che sono i piromani
gli incendi non sono i piromani, sono gente che ha picca al fuoco
Francesco Facconi (05:02):
quindi credo che sia una cosa importante
e quindi siamo per discutere
cerco di mettere a fuoco
qualche cosa
perché effettivamente noi parliamo di cavi sottomarini
oggi, quindi cavi sott'acqua
ma io me li immagino
stesi
per terra
(05:22):
soprattutto l'oceano
perché poi i cavi passano nel Mediterraneo
nei vari mari più o meno
piccoli ma anche attraverso
l'Atlantico, attraverso il Pacifico
Fulvio Ananasso (05:32):
come no?
Francesco Facconi (05:33):
non deve essere facilissimo andare ad aggiustarli
o posarli
Fulvio Ananasso (05:37):
no, no, no
intanto
ci sono molti siti anche che fanno vedere
dove sono i cavi
la posizione dei cavi
transatlantici
sono principalmente
transoceanici
sono principalmente quelli
e sono messi sul fondo
in tutto il mondo attualmente ci sono una ventina
(05:59):
20-22 navi
e per manutenzione dei cavi, che sono navi particolari, devono essere pronte a poter scendere a profondità oceaniche.
Ovviamente si scelgono delle rotte ad hoc perché, per esempio, le tecnologie di esplorazione dei fondali,
(06:24):
che sono fondamentali anche per comprendere dove mettere i cavi,
avere una specie di localizzazione dei guasti e dei nodi,
noi siamo abituati a che quando uno dice che c'è il GPS,
sott'acqua non c'è nessun GPS, ci sono delle tecnologie,
perché sapete che sott'acqua non si possono propagare le onde elettromagnetiche,
(06:48):
quindi ci sono delle tecnologie
inerziali
elettromagnetiche
quant'altro, magnetiche più che
elettromagnetiche, però non si può
localizzare, quindi ci sono tutte delle tecniche
che sono dovute al fatto che
obbediscono al fatto che prima
bisogna esplorare i fondali
e poi capire
dove mettere i cavi, queste navi sono specializzate
(07:11):
tenete conto che
da rapporti
recenti sui
fondali che sono per lo più inesplorati
in genere
si può esplorare
un fondale
fino a intorno a 3000-3500 metri
con tecnologie
tra l'altro
abbastanza
(07:32):
non è poco
e anche sono tecnologie abbastanza
tra virgolette a buon mercato
nel senso che sono anche
diciamo disponibili
anche per attacchi maliziosi
per malicious
come di gente che è malintenzionata
per cui
il grosso degli oceani infatti non è
esplorato
(07:53):
mentre per esempio il mar Mediterraneo
questa è una cosa interessante
che dà anche conto
dell'importanza strategica
che abbiamo noi come Europa
e come al solito un po' ce la giochiamo
ma il mar Mediterraneo che ha tutto quanto
la profondità è tutta
la massima intorno a quella cifra
si parla di 3.000-3.500 metri
(08:14):
massimo
ha circa il 2% delle acque mondiali e oltre il 20% delle rotte mondiali.
Pensate a quanto è strategico il Mediterraneo.
E quindi con queste tecnologie praticamente il mar Mediterraneo è completamente mappato.
In realtà adesso si sta pensando anche al sottosuolo del fondale,
(08:34):
perché ci sono un sacco di terre rare.
Per cui alla fine adesso, vi ricordate quando ho capito,
anche io sto imparando, perché sono cose che uno non ci vuole pensare,
ma quando si parla che qualcuno
dell'altra sponda dell'Atlantico
pensa di annettersi la Groenlandia
il canale di Panama
non è solo un fatto di apertura rotta
(08:54):
ma anche di controllo di giacimenti
e di rotte specialmente
con i ghiacci che ci sciolgono
e danno spazio
ad altre rotte più interessanti
anche per sondare
il sottosuolo
il sottofondare
andare sotto
ci sono delle tecniche anche per vedere
(09:14):
quindi il mar Mediterraneo è completamente
mappato
e ci sono un mare
ma proprio un mare di cavi
anche l'Italia
non fa la parte del leone, la parte del leone la fa
la Francia
da Marsiglia vedo che partono
Francesco Facconi (09:30):
Marsiglia, bravo
Fulvio Ananasso (09:31):
Marsiglia, partono un mare di cavi
da Marsiglia, da noi partono
dei cavi
da Genova
da Catania
ma non tanti quanto uno si aspetterebbe
comunque da lì tutto questo fascio
che parte per il canale
che passa per il sud della Sicilia
verso il Mar Rosso
lo stretto di Suez
(09:53):
lì è pieno di cagmo
pieno pieno pieno
gli altri
le navi posacavi
sono ripeto una ventina
e questo è un problema adesso
perché è stato calcolato
che si stanno diventando obsolete
e da qui a pochi anni
nonostante che da qui al 2040
ci si aspetta che devono aumentare del 50% circa i cavi da posare, le navi stanno diventando obsolete e bisogna riattuarle e sono una ventina in tutte che sono dotate di queste cose di cui parlavamo, sia di mappatura del fondo, quindi sono navi molto particolari, molto specifiche, possibilità di chiaramente non ci sono, o meglio, ci sono pure delle piccole unità che possono scendere a controllare,
(10:40):
tipo il Nautilus
ci sono delle unità che vanno anche
però in genere il tutto viene fatto in maniera automatica
non ci va l'uomo a vedere sotto
quindi loro devono essere in grado
a parte casi specifici
ripeto ci sono casi specifici
però devono essere in grado di capire
dove mettere i cavi, come aggiustare
riparare i cavi, per esempio
c'è un cavo che è rotto
(11:02):
loro devono essere in grado di localizzarlo
tirarlo su
aggiustarlo e rimetterlo sotto
quindi a profondità di migliaia di metri
quindi sì, la risposta è sì
sono cose molto particolari
molto sofisticate e questo è un problema
perché appunto
si calcola che oggi non si dà
particolare
(11:24):
attenzione a questo fatto
anche perché ripeto, fino a poco tempo fa
i guasti erano molto molto bassi
quindi era sostanzialmente
una refurbishment
cioè una sostituzione
dei cavi vecchi con quelli nuovi che veniva
ogni decine di anni
adesso invece è all'ordine del giorno
per cui un problema che è stato sollevato
recentemente è che abbiamo un grosso
(11:46):
problema di manutenzione dei cavi
e quindi bisogna fare
degli investimenti stimati
addirittura in 3 miliardi di dollari
in tutto il mondo per acquisire nuove
navi e sostituire quelle vecchie
quindi la risposta
lunga risposta a breve domanda
sono navi specifiche, particolari
molto delicate che stanno andando
un po' in obsolescenza
Francesco Facconi (12:07):
Come me lo racconti te, mi pare quasi di intuire che sia quasi più facile buttare su i satelliti
che tirar giù i cavi.
Quasi quasi.
Fulvio Ananasso (12:18):
Specialmente con le ultime, questo bisogna dire, richiamando quanto dicevamo su Starlink,
che poi come dicevamo prima si sta avverando parte di quello che avevamo detto, perché
le cautele di cui parlavamo con la sovranità tecnologica stanno un po' arrivando a pettine.
Però devo dire che Elon Musk con tutta la sua lungimirante follia indubbiamente ha creato,
(12:45):
sta avendo dei problemi anche il sistema di lancio come avrete letto, ogni tanto se ne brucia uno eccetera,
però questo sistema di lanci multipli a basso costo tutto sommato sembra più alla portata che queste enormi navi,
che sono dei navi molto complicate, che poi però peraltro gestiscono,
(13:06):
prima dicevamo, il 97% delle comunicazioni globali,
cioè tutto quello di cui parliamo, incluso questa nostra chiacchierata
che oggi chiaramente non passa per gli oceani,
ma passa comunque attraverso dei cavi,
difficilmente passa attraverso dei satelliti.
Quindi la risposta è sì, è quasi più facile lanciare satelliti,
anche se come abbiamo detto sono delle prestazioni nettamente differenti.
Francesco Facconi (13:29):
Eh no, anche perché esatto, immagino che abbiamo parlato della banda passante, la latenza, eccetera,
di satelliti sono conosciute e limitate per quanto migliorino.
I cavi probabilmente adesso li fanno in fibra ottica, immagino, leggevo.
Sì, fibra ottica.
E quindi mi aspetto comunque performance estremamente più ampia, anzi, ne sono sicuro.
Fulvio Ananasso (13:49):
Estremamente, estremamente più ampia, non solo, ma ogni cavo porta una centinaia o migliaia di fibre ottiche,
Per cui loro ogni fibra ottica, come sai, ha una capacità sostanzialmente illimitata, si fa per dire,
assolutamente molto superiore a quella che chiunque possa pensare di utilizzare.
(14:13):
E ogni cavo, che sono cavi, se voi li vedete, possono essere di varie stazze,
ma un cavo tipicamente potrebbe essere di un 30-40 cm, mezzo metro o anche un metro.
sono cavi grossi e dentro ovviamente la parte è tutta è una struttura molto rinforzata per ovvi motivi
(14:34):
addirittura una volta molti anni fa leggevo i primi cavi che venivano fatti un po' così all'acqua di rose
avevano una struttura esterna di rinforzo che piaceva agli squali e se la mangiavano
quindi chiaramente hanno messo delle cose in cui c'è una grossa struttura di rinforzo
che può anche essere di diversi centimetri
(14:54):
proprio molto grossa
e dentro c'è questa fascia di cavi
e quindi coprono
quantità di
banda incredibile
quindi assolutamente sì
Michele Di Maio (15:05):
Ascolta ma visto che per i satelliti
adesso oramai due o tre nomi
sono sulla bocca di tutti
o comunque sono conosciute
quali sono invece le entità
pubbliche e private
che si occupano invece di decidere
quando mettere giù un cavo
e che poi portano avanti il progetto
Fulvio Ananasso (15:22):
guarda, allora questa è una domanda
a cui non è facilissimo rispondere
perché?
perché ci sono delle risposte
ma ci sono anche dei caveat
allora le entità tipicamente sono entità private
quindi non ci sono i governi
ecco perché non è così facile
nel mondo spaziale
ci sono tutte delle organizzazioni internazionali
(15:45):
per esempio c'è l'ITU
International Telecommunication Union
ci sono grandi agenzie nazionali europee
l'agenzia spaziale europea
l'agenzia spaziale italiana
la NASA
e tutto passa grosso modo per questo
fino all'arrivo di Elon Musk
infatti questo
la grande breakthrough di Musk
è che lui l'ha resa commerciale
(16:06):
ma prima era tutto pubblico
o parapubblico
c'erano delle organizzazioni private
tipo Eudelsa e Intelsa
ma tutte obbedivano in qualche modo
alle regole di tracciamento molto chiare
I cavi, in realtà chiunque volesse avere le risorse per e volesse investire, si fa la sua rete di cavi, basta che chieda un'autorizzazione generale a livello di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
(16:36):
adesso non so esattamente come funziona a livello internazionale
ma non è molto complicato
e sono tipicamente
cose private
cosa sta accadendo? Ecco perché la cosa
è interessante anche la domanda
che
alcuni fornitori
tra l'altro
di queste infrastrutture
(16:56):
sono sempre più cinesi
e questo già la dice lunga
su quello che sta accadendo per esempio
all'FCC americana, sul ban
che stanno cercando di dare a tutto quello
in particolare cinese Huawei Marine Network è il quarto fornitore mondiale di infrastrutture e gli
altri tre sono tutti quanti in genere il grosso è cinese o collegato ai cinesi questa è una cosa
(17:23):
molto strana in più l'altra cosa stiamo parlando di infrastruttura no fornitori di infrastrutture
le proprietà del cavo
quindi sono di aziende private
e stanno passando
tutte quante alle big tech
Francesco Facconi (17:39):
infatti
Fulvio Ananasso (17:42):
stavo leggendo
Francesco Facconi (17:43):
adesso una lista che noto
ripetuti nomi come google
Fulvio Ananasso (17:47):
facebook, microsoft, vodafone
le big tech
che fino al 2012
avevano quasi nulla
avevano 5-10%
della capacità
di proprietà sto parlando o con proprietà e affittavano i capi alle diciamo prendevano
(18:10):
in affitto dalle grandi compagnie diciamo wholesale che vendevano queste cose qua.
Adesso avendo capito devo dire molto prima degli altri un po' come Elon Musk sono stati
molto svegli a capire che sarebbe diventata una posizione strategica hanno cominciato
a farseli, oggi si parla
del 70%
(18:30):
di tutti i cavi di proprietà
di Microsoft, Google, Meta, Amazon
che hanno addirittura
i più lunghi del mondo
Google ne avrebbe intorno ai 100.000 km
è chiaro che è difficile parlare di importanza
di chilometri perché sono
tra Europa e Stati Uniti sono migliaia
di chilometri, quanti ne metti?
Quindi non è tanto l'importanza
Francesco Facconi (18:51):
però per esempio i più lunghi
se prendi le fibre e le metti una in fila all'altra
Esatto, diventano ancora di più.
Fulvio Ananasso (18:57):
Però per esempio tutti i grandi progetti, uno si chiama Waterworth di Meta per esempio,
mira a realizzare il cavo più lungo del mondo di 50.000 km, è parzialmente in realizzazione
e collegherà Stati Uniti, India, Brasile, Sudafrica ed altre regioni chiave per il loro business.
(19:17):
Ci sono altri che stanno collegando i progetti sull'Africa, perché l'Africa poi anche lì
piano piano ci rendiamo conto
quando è troppo tardi, ahimè, dell'importanza
geopolitica di alcune scelte
che le grandi potenze
la Russia, la Turchia
anche i cinesi stanno facendo in certe
varie strategiche, te ne accorgi quando è troppo tardi
loro hanno fatto tanti di quegli investimenti
(19:39):
che oggi si rendono conto
che tutte le comunicazioni
che sono la base per qualunque tipo
di business passano attraverso questa cosa
e stanno cercando di diventare proprietà
di questi asset, quindi ci stanno tutti
Microsoft, Google eccetera
che hanno propriamente la vera
proprietà sta diventando loro
tant'è che alcune entiti
(20:02):
di analisi
per capirci
non McKinsey ma quelli specializzati
in queste cose hanno
cominciato ad alzare
il flag, state attenti
che l'internet che fino a ieri
uno diceva era una rete libera
eccetera, se tutto il backbone
di proprietà delle big tech
non è neanche libera, cioè ci veicolano
(20:22):
quello che gli pare, quindi sono anche
problemi di tipo proprio sovranità
geopolitica e tecnologica
Francesco Facconi (20:29):
mi stupisco
cioè non mi stupisco
di aver sentito i nomi delle big tech
mi stupisco di non aver sentito nomi
come NSA o altri
o altre agenzie spione
di vari stati
più o meno liberali, nel senso che
se ricordo bene
il caso Snowden
era partito proprio dal fatto che venivano intercettati i dati in un cavo in ingresso,
(20:53):
in una serie di cavi in ingresso nel Regno Unito.
Quindi insomma anche il controllo del cavo da questo punto di vista permette di avere un controllo proprio sul dato.
Fulvio Ananasso (21:03):
Sì, allora in realtà niente, nel senso che, ricordate quando anche lì parlavamo per Starlink e Sadelli
diciamo esattamente questo
che il problema che molti sollevavano
era la possibilità di interferenze
perché passavamo attraverso
una rete
di proprietà altrui
(21:24):
in questo caso Elon Musk
e dicemmo
e poi si sta rivelando vero
che il problema vero non era tanto quello
dell'infrastruttura
nel senso che certo
se è folle o se non è
tutto da vedere
Musk decide che spegne
contro ogni regola internazionale
va a capire che succede, va bene
ma quindi quello è on off
(21:46):
il problema è la
come dici tu, l'hacker
l'hackeraggio o l'interferenza
che veniva e viene risolto
lo stesso Cingolani di Finmeccania
diceva, no non vi preoccupare
le stazioni di attacco
sono nostre, ci mettiamo
della criptografia quantistica
cioè talmente forte che alla fine
noi controlliamo
(22:07):
le informazioni che girano, è un po' la stessa
cosa per loro, nel senso che
oggi noi siamo fatti
anche quando tu parlavi di Snowden
fatti prendere un po' alla sprovvista
perché
nessuno si rendeva conto oggettivamente
fino a pochi anni fa
dell'importanza della
sicurezza informatica ma pensate anche
(22:28):
semplicemente a quello
che facciamo noi, che ancora oggi
l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale
emana dei
rapporti in cui si scopre
che il grosso, molte aziende
non solo individui usano password
000
la data di nascita eccetera
Francesco Facconi (22:44):
1,2,3,4
cosa voglio dire?
Fulvio Ananasso (22:47):
1,2,3,4
che oggettivamente bisogna ammettere
che fino alla
quando si parlava anche
della guerra ibrida
tipicamente russa
anche l'anno della NSA
di Pietroburgo
quella russa oltre a quella americana
che sono specializzate in questo tipo di cose
(23:07):
veniva presa come una specie di cosa ideologica
ce la vede con i russi eccetera
in realtà fino a pochi anni fa
oggettivamente a livello di sicurezza informatica
privata e diciamo più istituzionale
non davamo molto peso a queste cose
tanto è vero che la nostra agenzia per la cyber sicurezza
(23:28):
dall'altro è molto efficace
è considerata una delle migliori in Europa
sta in attività da pochissimi anni
prima non c'era proprio
Allora che succede? Che quando anni fa, e forse proprio il caso Snowden e altri hanno cominciato a dire, ma è così facile fare il furto dei dati, come hanno fatto il leaks, come si chiama, quello di quello svedese che poi è stato arrestato,
(23:58):
australiano, Wikileaks
esatto
è così facile
al di là del reato più o meno
grave eventualmente commesso
è così facile rubare i dati
in effetti era molto più semplice perché
non c'era quasi nulla di
c'era una piccola crittoria di base ma facilmente
eliminabile, adesso
perché, quindi rispondo alla domanda
(24:19):
in realtà
il possesso fisico di questi cavi
non è fondamentale
come diciamo per Musk
se Google, se le Big Tech
se i GAFAM hanno tutta la proprietà
e decidono per qualche motivo
che o mi dai delle cose
o mi dai dai vari
ecco tipo l'Europa non mette la web tax
(24:41):
oppure io ti spengo i cavi
allora quello è un discorso molto grave
a livello di infrastrutture
però a parte questi casi estremi
di difficile oggettivamente accadimento
perché sarebbe un boomerang per tutti
quello che invece si può fare è quello di un controllo dei dati in ingresso e in uscita.
(25:03):
Se lì invece si comincia ad attuare come stanno attuando, come si sta attuando,
come oggi ci sono delle varie regolamentazioni sia americane sia europee anche,
che si sta muovendo anche l'Europa, delle grosse azioni per controllare i punti di attacco di questi cavi,
che è là che viene avuto molto spesso
(25:24):
viene l'accaraggio
viene il DDoS
arriva il man in the middle
in genere è lì che vengono
allora l'agenzia di cui parlavi tu
preferisce
o no, non può fisicamente
dire ai suoi
ai text pay
deve comprarsi un cavo
dice che utilizza i cavi
(25:44):
chiaramente
da google
chiaramente di congruità con delle operazioni di criptografia per cui è roba, quindi non ti devi stupire se mancano perché i soldi che servono sono tantissimi e oggettivamente è un core business che non è così importante avere l'infrastruttura quanto il controllo del processo comunicativo che ci viaggia sopra, quindi è chiaro che poi arriva a un punto, qui c'è un po' di demarcazione che è valido anche per i satelliti,
(26:18):
c'è un punto in cui sì ma la tecnologia
è meglio che la compri
o l'abbia in casa e qui non si capisce
bene perché è chiaro che se tu hai i cavi
è meglio non averli
è tautologico però questo
comporta degli
sborsi, dei controlli aggiuntivi
che devi fare che un ente
pubblico non dovrebbe
(26:39):
poter fare poi sai se poi lo stanno
facendo sotto banco e nessuno lo sa
questo non lo so neanche io
Francesco Facconi (26:45):
diciamo speriamo di no
temiamo di sì ecco secondo me
Fulvio Ananasso (26:49):
bravo l'hai detto uno l'ho detto io
Francesco Facconi (26:51):
no no no sì sì
Fulvio Ananasso (26:53):
malpensante ecco
Francesco Facconi (26:55):
ok quindi
allora di questi
cavi ne abbiamo parlato già abbiamo capito
insomma quanto sono degli oggetti
complessi che viaggiano però
un po' in tutto il mondo
quanto siano oggi una
delle criticità più
importanti come dicevi prima anche
della nostra rete perché comunque pensare di passare
tutto sullo spazio non c'è
(27:17):
tutto via terra anche lì, ci sono dei continenti che non sono connessi, le Americhe con l'Europa,
con l'Oceania eccetera e allo stesso tempo sono fonti di attacco.
Difficile, domanda complessa, ma che futuro vedi visto che l'altra volta ci hai azzeccato
(27:40):
molto sul discorso satelliti finora perlomeno, che idea ti sei fatto della situazione oggi
della rete
per come oggi
Fulvio Ananasso (27:50):
allora intanto
per fortuna
se quello che ho detto risponde
a verità credo che in gran parte risponda
con tutti i limiti che ho anticipato prima
per fortuna
ce ne stiamo rendendo conto
devo dire apro una piccola
parentesi geopolitica
qualunque siano le nostre idee
(28:10):
su quello che sta accadendo
con l'amministrazione Trump
è chiaro che ha creato
una
un totale trasformazione
una rivoluzione, cioè ormai tutti i paesi
stanno pensando che devono in qualche
modo riacquisire sovranità
controllo delle loro tecnologie e quant'altro
questo forse è l'unico
dal mio punto di vista, punto positivo di quello
(28:33):
che sta accadendo in questa follia
dal mio punto di vista
qui dico e qui non nego
detto questo
tutti quanti si stanno
accorgendo, allora
Intanto, sì, come hai detto tu, non possiamo che prendere atto, ma anche quando io lavoravo nel campo spaziale,
si diceva già che c'erano i famosi TAT, che allora si chiamavano TAT, credo anche adesso,
(28:56):
si chiamano Transatlantic Transmission, che erano quelli principali gestiti dalla nostra Telecom Sparkle,
che era una delle più importanti quando Telecom Italia, di cui facevo parte, era una grossa compagnia,
adesso purtroppo si è un po' persa, ma negli anni 80-90 noi eravamo tra i top 10 del mondo
e c'erano un sacco di cavi anche di nostre proprietà proprio
(29:19):
e che erano visti come quello principale su cui far viaggiare allora le comunicazioni
anche vocali con tutti i limiti di cui parlavamo dei satelliti
e si parlava però della stava arrivando internet eccetera, vabbè vedremo,
tanto ci sono i satelliti, i cavi, nessuno ce li tocca eccetera.
Dopodiché, quello che sta accadendo è che tutti stanno rendendo conto dell'enorme quantità di dati che sono necessari
(29:44):
e l'unica infrastruttura che può dargli sono proprio i cavi.
Come abbiamo detto, ovviamente adesso noi stiamo parlando tra Roma, Milano e Milano, se capisco bene,
e senz'altro non andiamo via cavo sottomarino, ma andiamo attraverso anche lì, i cavi, comunque sono sempre cavi,
non è che sono altre cose che stanno sottoterra invece che sottomarino.
(30:05):
Per cui i cavi non puoi farne a meno.
La comunicazione, credo che siamo tutti d'accordo,
qualunque mestiere facciamo,
è il tessuto connettivo di tutta la nostra società dell'informazione.
La comunicazione è la base per qualunque cosa.
Vogliamo fare finanza,
(30:26):
vogliamo fare transazioni bancarie,
vogliamo fare ricerca,
vogliamo fare la comunicazione.
La comunicazione oggi si chiama Internet
e quindi no way, i cavi devono essere salvaguardati.
Allora, sono parzialmente ottimista, nel senso che avendo detto
dell'enorme caos geopolitico che abbiamo in atto,
(30:53):
che almeno a livello paesi più importanti si stanno prendendo degli accorgimenti.
Perché? Perché intanto, anche toccando il mondo americano,
che è questo momento più autarchico, se vogliamo.
Ma comunque stanno se è vero, come per me in parte è vero,
che per me non tanto la Cina.
Chiaramente loro temono la Cina per ovvi motivi di business industriale.
(31:16):
La Russia era una grande potenza militare,
era una grande potenza ai tempi del muro,
adesso ha solo una potenza militare con tutti i suoi limiti,
quindi non la temono per niente la Russia.
Mentre temono molto i cinesi, piccolo aneddoto, io quando lavoravo in quel mondo Iridium di cui parlavamo l'altra volta,
(31:38):
stavo spessissimo negli anni 80 e 90 in America, nei laboratori, nelle industrie americane, in particolare la Motorola che faceva Iridium,
io mi ricordo che allora i cinesi che erano considerati dei poveri così, dei ragazzotti che dovevano crescere,
li facevano assistere a tante di quelle riunioni a cui a noi non facevano assistere
(32:01):
perché ci voleva in nulla osta segretezza, perché era una roba di tecnologia americana,
e io dicevo, ma come noi siamo i vostri partner, eccetera, e ci fate uscire.
Sì, ma voi siete d'Italia, voi siete d'Europa, questi sono ragazzotti,
e i ragazzotti oggi stanno facendo quello che stanno facendo,
per cui non è più vero, come penso ormai sanno tutti, che copiano,
(32:22):
perché hanno senz'altro copiato.
Oggi inventano, inventano pure forte.
Inventano meglio ormai.
Inventano meglio, assolutamente.
Tutta gente che ha studiato in America, ha studiato a Harvard, a Berkeley,
non è che sono gente che nascono là.
Per cui a questo punto loro hanno il terrore della Cina.
E quindi l'FCC, per esempio, come prima dicevo, proprio in questi giorni,
(32:43):
credo che abbia un meeting il 7-8 agosto per far passare una nuova regolamentazione
che è di protezione
di tutte le infrastrutture che ne stanno
facendo, proprio mi sembra
ieri o oggi Trump ha annunciato un piano
tra le tante cose che
annuncia di un investimento
mega galattico
sulle infrastrutture per l'intelligenza artificiale
(33:05):
perché poi al solito l'intelligenza
artificiale sembra un'altra cosa
ma come sapete servono
triliardi
di dati che devono
e mica sempre, anzi quasi mai, stanno
nel posto in cui vengono creati, stanno
in una rete mondiale e quindi i sistemi di trasmissione sono fondamentali per addestrare i modelli
(33:25):
e quindi per fare un grosso salto di qualità anche in questo campo in cui la Cina è molto avanti
anche, non dico rispetto agli Stati Uniti ma sta senz'altro lì, loro hanno fatto questo grosso piano
e investimenti proprio, non mi ricordo i numeri ma non so neanche quanti zeri ci sono
e vogliono evitare che paesi stranieri e anche i famosi provider di cui parlavo prima, i fornitori, non siano americani o riconducibili al blocco occidentale.
(33:58):
quindi è un ban totale per la Cina
questo non solo
di pochi giorni fa
che alcuni
parlamentari repubblicani
principalmente ma so che sono anche uniti
alcuni democratici
hanno chiesto ufficialmente una lettera ufficiale
ai vari CEO
delle varie big tech
e non solo
(34:19):
in qualche modo possessori di cavi
o cofossessori di cavi
di dare informazioni
anche riservate
di mercato pur che protette
su quello che loro sanno
possa essere mai accaduto
o stia accadendo in campo di
possibili danni
ai loro cavi strani
(34:41):
inspiegabili
per fare una mappatura di quello che sta
accadendo e correre ai ripari con
delle misure
ad hoc di
protezione fisica
e cibernetica, fisica tra l'altro
ormai si fa anche con navi ad hoc
che vanno in aggiunta a quelle posacavi
ormai sono delle cavi e delle navi
(35:01):
che viaggiano proprio
continuamente
sulle rotte dei cavi più importanti
per vedere se...
pattugliano
poi ci hanno dei droni sottomarini
che sono ugualmente importanti come i droni che volano
anche lì vedono il controllo
quindi ci sono delle misure di controllo
diciamo fisico e di controllo
cibernetico, quindi gli Stati Uniti stanno facendo
(35:23):
una grossa operazione in questo senso
l'Europa
e anche l'Italia
udite udite stanno facendo cose
abbastanza interessanti perché l'Europa
proprio adesso recentemente
ha attivato
un comitato di esperti
ma al di là degli esperti
con gente
appartenente a tutti i Stati membri
(35:44):
alla Commissione Europea e all'Agenzia per la
Sicurezza, l'ENISA
per fare un piano d'azione
che parte da una mappatura
di quello che c'è perché come al solito
credo che questa cosa l'avete sentita o anche voi
la toccate con mano ogni giorno
molto spesso si parla di cose, io mi sono occupato
ad un certo punto anni fa
dopo il crollo del monte
del ponte Morandi
(36:05):
di controllo e
manutenzione preventiva delle infrastrutture
esce fuori che nessuno sa bene
dove stanno e quali sono
la prima cosa è sempre la mappatura
ma questa è incredibile perché uno dice
ma dovrebbe essere la prima cosa
finché non accade qualcosa
Francesco Facconi (36:20):
i ponti si vedono, è facile vederli mapparli
i cavi sono sott'acqua abbiamo detto prima
Fulvio Ananasso (36:27):
non è neanche tanto così
perché li vedi
ma intanto si sta parlando
di centinaia di migliaia
di strutture sospese
anche il ponticello che passa
sopra al rio
tinto quello che ti pare
quello pure in teoria dovrebbe essere
mappato e questi a volte sono di proprietà
dei comuni a volte di proprietà dell'ANAS
(36:49):
non è così semplice ma come dici tu
almeno li vedi
quello manco li vedi, se qualcuno non ti dice dove stanno
allora loro hanno cominciato a fare
proprio da questo gruppo di esperti
che deve dare una risposta in autunno
quindi questa è partita
recentissimamente ma deve lavorare molto in fretta
per fare sia una mappatura
di tutto quello che c'è
e per fare uscire una direttiva
(37:11):
o un regolamento sui cavi
quindi toccare esattamente
questo argomento
mappatura che dice
cominciando dalle fonti pubbliche
ma anche i pubblici
devono interrogare i privati
perché poi come magari dirò subito dopo
quali sono le azioni che si possono fare
a livello di obbligare
gli stati a fare qualcosa
perché se andiamo sul best effort
(37:33):
non c'è molto, infatti l'FCC americana
sull'onda della muscolare di Trump
loro fanno, se ne fregano
altamente se magari
vanno un po' troppo in là sul diritto internazionale
però fanno, noi a volte
parliamo un po' troppo
e facciamo un amore al Suecio
qui bisogna obbligare perché quella cosa è seria
dopodiché loro dicono
cominciamo con le fonti pubbliche
(37:55):
e poi andiamo dai privati e voglio sapere
tutto quello che c'è di nostra proprietà
nel mondo, non c'è poco nel mondo
perché noi abbiamo un
progetto che si chiama
Connecting Europe Facility
CEF
che è vecchio
dall'altro, che è stato
funded nel
mi sembra subito prima del Covid
(38:16):
quindi è già un po' d'anni quando ancora non si pensava
all'importanza strategica di cui stiamo parlando oggi
che ha previsto per il periodo 21-27
un miliardo di euro che oggi sembra ridicolo
allora era parecchio per cavi sottomarini
di interesse Unione Europea
quindi purché siano di proprietà dell'Unione Europea
(38:36):
utilizzano tecnologie europee
e con sistemi SCADA
di supervisory control and data acquisition
cioè un sacco di tecnologia per evitare
che tu devi andare sotto col palombaro
cosa che non fai, per capirci
se hai queste tre caratteristiche
poi andare
un operatore può chiedere
chiaramente una sovvenzione perché non ci fai nulla
(38:58):
ma ne hanno già spesi una
mezza miliardata fino adesso
e chiaramente lo stanno riformulando
quindi partendo da questa mappatura
loro vogliono capire cosa c'è
di nostra proprietà in giro per il mondo
Francesco Facconi (39:10):
per nostra, perdonami, ti riferisci
Fulvio Ananasso (39:12):
in questo momento all'Italia o all'Europa?
Unione Europea
Francesco Facconi (39:15):
questa è una cosa Unione Europea
Fulvio Ananasso (39:17):
tieni conto come dicevamo prima
che anche i singoli
chiaramente poi andrà giù
per i rami ai singoli paesi
che poi verranno
messi insieme
noi nell'era d'oro di Telecom Italia
i nostri cavi
i nostri proprietari Telecom Italia
spartano, erano notevoli
questi TAT ne avevamo diversi noi
(39:38):
o quote o di cavi, quindi
oggi molto di meno, ma insomma noi ne abbiamo parecchi
noi come Unione Europea, quindi dobbiamo mapparli
e dire specifiche tecniche
capacità, proprietà
siti di approdo, incidenti
in modo di poter fare
delle linee guida che dovrebbero uscire a fine anno
con
degli stress test da fare
(39:58):
perché ci sono anche dei test
che si possono fare per vedere se è un cavo
come per la manutenzione predittiva
delle infrastrutture
se usi l'intelligenza artificiale e le tecnologie
non devi andarli a vedere
come invece purtroppo si fa con la manutenzione
tu puoi capire
con degli algoritmi se più o meno
quegli stress
nel caso dei ponti a differenza
(40:19):
stress termici, terremoti, traffico
di tir eccetera, qual è la probabilità
che questo possa andare giù
stesse cose, quindi fanno uscire delle linee guida
e un set di misure
tecniche che chiamano cable security
toolbox per fare in modo
che tu
in qualche modo cosa fai se accade
cosa per poi arrivare
(40:40):
a dei progetti che loro chiamano
di progetti di interesse europeo
per poter finanziare progetti che in qualche modo aiutino gli operatori a risolvere questi problemi.
Quindi anche a livello europeo si sta muovendo e finisco con la parte italiana che tutto sommato non ci siamo mosti, anzi forse siamo mosti tra i primi, abbiamo creato recentemente, non so se l'avete letto o sentita,
(41:06):
Ma il ministro Usumeci ha presentato in Senato, credo che sia il 15 aprile, non vorrei essere sbagliato, ma intorno a metà aprile,
un disegno di legge, quindi è una legge, non è un decreto, per regolamentare la sicurezza delle attività subacque,
che chiamano Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacque, che chiaramente vuole avere un presidio tecnico e amministrativo
(41:36):
attività subacquea vuol dire
i fondali
anche la fauna
vedere i cavi
vedere le navi che in qualche modo transitano
avere tutto un quadro di quello che accade
a livello
di superficie dell'acqua
e ovviamente in questo caso
le acque di interesse
(41:58):
italiano ovviamente
le acque di
di solanità italiana
e questo che io sappia
è la prima operazione fatta
a livello
europeo
ora l'ultima cosa che dico
a questa cosa che mi viene in mente
in realtà un unico
un problema serio che io vedo
(42:18):
è a livello delle acque internazionali
perché mentre
se mi dite ancora
due minuti vi dico
potrebbero fare e andrebbe
fatto a livello di istituzioni
internazionali perché qui
Fino adesso abbiamo parlato di i cavi di qua, parte di quello, il Mar Rosso, ma si può trattare una cosa così importante a livello globale, a livello dei singoli stati? Io credo di no.
Francesco Facconi (42:46):
Ricordiamo che il mare tendenzialmente non è di nessuno, tranne poco davanti alle coste, quindi questi cavi che passano in mezzo all'oceano, anche solo al Mediterraneo, non sono di nessuno.
Fulvio Ananasso (42:57):
bravo, sono acque internazionali
chi regola cosa?
il problema esiste, allora
a mio avviso, mentre non so
rispondere tanto
quando è veramente acque internazionale
nel senso che per me dovrebbe essere
cioè, saprei rispondere
per quello che anche ho detto quando sono acque
di sovranità nazionale
(43:17):
come ha detto l'Italia, prendo quello
e quindi, i Stati Uniti
è perfetto, tutto bene
quando sono internazionale a mio avviso
l'unica cosa è ricorrere
alle organizzazioni internazionali
ora è vero che purtroppo
anche lì è un momento un po' buio
perché
cerco di essere politicamente corretto
ma il diritto internazionale non è proprio
(43:39):
che viva un momento di
Michele Di Maio (43:42):
grande condivisione
Fulvio Ananasso (43:43):
per cui
fa rispettare anche leggi internazionali
è un po' difficile però
che altro c'è che si possa fare
se non ci sono, allora per esempio c'è l'ONU
che con tutti i suoi limiti
con tutte le sue cose eccetera
a parlare, ma l'ONU fa i trattati. Allora si stava parlando fino a recentemente, francamente
(44:04):
non so se è andata avanti perché sostanzialmente dopo l'Ucraina, quindi negli ultimi due o tre
anni oggettivamente l'ONU è concentrata, giusto o no che sia sui grandi conflitti,
eccetera, quindi non so se è andata avanti, ma si parlava di un trattato delle attività
sottomarine, cioè norme
globali
(44:25):
vincolanti, perché l'ONU
lo può fare, per la protezione delle infrastrutture
e facilitare la cooperazione
multilaterale tra gli stati
almeno quelli confinanti
è nell'acqua internazionale
il Mar Rosso, a parte il Mar Rosso
non so se
sia internazionale o meno perché è troppo
vicino alle due coste, quindi
ora manifesto la mia ignoranza
(44:48):
non so se è di proprietà
internazionali ma o sono egiziane
o sono arabe
mi sfugge
quindi prendiamo magari il canale di Basci
che è un'altra cosa di cui si parla poco
il canale di Basci è quello che sta
tra Taiwan e le Filippine
sono 156 chilometri
e spiega
(45:08):
anche altra cosa
che uno se non ci pensa
perché
la Cina ha tanto
interesse a riprendersi
Taiwan, non è solo
per l'attività
della famosa
semiconduttori che il 50%
li fanno a Taiwan
ma anche ne fanno molti in Cina
(45:30):
ma anche perché
nel canale di Basci
che sta a sud
di Taiwan passano
credo il 50%
non picco al 50%
ma una grande quantità
di tutti i cavi
sottomarini che collegano
(45:51):
l'estremo oriente
dell'Asia
al nord e Sud America
quindi anche lì per quello che abbiamo detto
sulla strategicità di queste
comunicazioni è pensare all'importanza
che uno controlli
tutte quelle rotte
che poi portano informazioni
portano transazioni e quant'altro
in quel caso per esempio
(46:12):
ho fatto un esempio per dire
non so quanto sia noto questo fatto
dell'importanza strategica
del Taiwan da questo punto di vista
ma quelli sono senz'altro
siccome sono 156 km
mi sembra che
non vorrei sbagliare ma
la sovranità
è su 20 miglia mi sembra
20 miglia dalla costa, non vorrei sbagliare
(46:34):
c'era Gheddafi che aveva deciso
che la Sirta si prendeva non so quante
200 miglia per prendersi tutta la Sirta
mi sembra che siano alcune decine
di miglia, ora ovviamente il canale
di basci 156 km
che sono 100 miglia non risponde
a queste cose allora in quel caso che si
fa? Chi decide?
Almeno l'ONU
(46:54):
o chiunque al posto
dell'ONU dovrebbe obbligare in qualche modo
Cina e Taiwan in questo caso
è complicatissimo perché
la Cina non riconosce
Taiwan ma era per fare un esempio
e obbligarli a delle
regole di
controllo
per esempio
se ci fosse
(47:18):
qualche sentore
di qualcuno
dei due settori
dei due nazioni o anche estero
ha fatto qualcosa di sbagliato
e questo dovrebbe essere sanzionato
non è come oggi che dice pare che sia stata
la Russia, ho capito
e poi niente, questa cosa non può essere
non solo, altra cosa
l'ITU per esempio, un'altra cosa importante
(47:40):
che prima ho citato
L'ITU si occupa, una volta c'era T ed R per riguardare telecomunicazioni terrestri, non c'era il sottomarino ma credo che riguarda l'intentro R per la parte radio, ma l'ITU per conto dell'ONU si occupa degli standard di trasmissione e potrebbe tranquillamente emettere degli standard di sicurezza per le telecomunicazioni perché già lo fa.
(48:10):
sulle altre standard di quali sono i bit, i protocolli, poi tu sei ingegnere, mi capisci, no?
Non so Michele, Michele...
Michele Di Maio (48:21):
Non sono ingegnere, sono economo.
Fulvio Ananasso (48:24):
Ok, quindi sei un... però forse appunto Francesco mi comprende meglio,
ma credo che sia comprensibile questo fatto che tu alla fine in qualche modo
devi creare degli standard
di sicurezza, quando tu fai
una trasmissione devi dire
i bit all'inizio devono servire
(48:45):
a fare un controllo di parità
per cui se per caso c'è qualcosa che non va
io me ne accorgo, insomma
potrebbe tranquillamente fare la cosa
la Nato, altra cosa di cui oggi spesso parliamo
nonostante le divisioni al suo interno
è un'alleanza militare
ma ha un interesse notevole
per garantire la sicurezza delle infrastrutture
notevolissima e potrebbe
(49:05):
nonostante non sia il suo mestiere
ma attraverso gli stati membri
dovrebbe attuare delle strategie di difesa
contro le minacce fisiche
e cyber
quindi il tutto d'altro si basa
ed è importante per me la cooperazione internazionale
sulla condivisione delle informazioni
altra cosa importante
e finisco questa parte
(49:26):
è che in realtà
prima ho detto che l'FCC
americana ha chiesto
no scusatemi
i parlamentari americani
hanno chiesto ai CEO delle varie big tech
se avete delle informazioni
di qualcosa che è andato storto e quant'altro
in teoria
avendo detto che sono aziende private
(49:48):
è facile che le aziende private
dicano quello che è accaduto
perché dovrebbero svelare anche segreti industriali
che magari non vogliono sapere
l'altra volta sui satellite
parlamo anche
di satellite killer
che venivano usati e che spesso non si conoscevano
perché il killer era uno che stava in una potenza
che non voleva dire l'altra potenza
(50:08):
che aveva i satelli di killer
quindi a volte non lo sappiamo queste cose
ma è fondamentale
come hanno fatto i parlamentari americani
voi dovete dirci le cose
sennò come facciamo agire
quindi una piattaforma
sotto leggi da ONU
NATO
non lo so
una piattaforma di coordinamento internazionale
(50:29):
di scambio delle informazioni
dovrebbe esserci
ecco perché io penso che
Questa è tutta cosa che quello che sto dicendo so che è allo studio, non mi sto inventando nulla di particolare,
ma sostanzialmente io vedo, sono parzialmente ottimista con tutti i caveat del caso perché a mio avviso si sta lavorando sostanzialmente a tre cose.
(50:53):
Uno a dei trattati globali per la sicurezza delle infrastrutture con obblighi agli stati quando sono stati confinanti,
obblighi, non inviti, obbligi a proteggere infrastrutture e sanzionare i responsabili
anche quando fossero gli stessi stati.
Ora, poi è difficile enforce, vedi ONU, ma questa è un'altra storia,
(51:14):
vedi il Tribunale internazionale, almeno uno deve cominciare.
Poi ci vuole un codice internazionale delle protezioni delle infrastrutture critiche
che stabilisca, che abbiamo detto sono allo studio, in Italia, in Europa, in America,
che stabilisca almeno quali sono i criteri da avere sia a livello fisico che a livello cyber,
per certificare e verificare le strutture,
(51:37):
è fondamentale una piattaforma internazionale sotto l'egita di chi ci pare,
ma sotto il controllo internazionale delle informazioni di quello che accade a livello mondiale.
Oggi si parla, e ci sono l'ultimo dato che ho letto proprio pochi giorni fa,
c'è molta preoccupazione sulla manutenzione
(51:59):
perché a differenza di prima
ci sono questi famosi 200
guasti
all'anno
sempre più sparsi e stanno chiaramente
in aumento esponenziale
e
si parla che praticamente questo
porta a delle
crisi possibili
anche di tipo far fallire
(52:20):
dei sistemi economici
di piccoli stati perché viaggiano
10 trilioni
quindi miliardi
di dati
bancari che sono messi a repentaglio
ogni anno con questi guasti
con questo ammontare di guasti
quindi chiaramente la cosa è talmente
seria che
(52:40):
ovviamente da un lato
è preoccupante perché ce ne siamo accorti
come al solito un po' tardi
dall'altro però uno non abbiamo
alternativa, due le operazioni
sono in atto
e in un tempo
ragionalmente breve credo che almeno
il grosso dei pericoli dovremmo
in qualche modo tamponarlo
c'è il problema finale come dicevo
(53:02):
che prevede anche un grosso investimento
di miliardi di dollari
soltanto per le navi americane
e di altre
non so esattamente quanti
per quelle mondiali come dicevo
oggi sono 20-22
solo due di queste navi
posa-cave e manutenzione sono americane
solo due, questo è un grosso problema
per l'onda americano che
(53:24):
è sempre di avere tutto sotto controllo
e di queste 20
adesso non mi ricordo bene
20 o 22 ma il totale
da qui al 2040
come dicevo prima quando il traffico
ometterà il traffico di
posa
il traffico di
posa di nuova infrastruttura
ometterà del 50% circa
(53:45):
due terzi di queste navi saranno
fuori servizio quindi bisogna rimettere
almeno una quindicina di navi e aggiungere
quindi problemi vari
ma almeno ci sono dei dati
Francesco Facconi (53:56):
navi che non si comprano giustamente al primo molo
Fulvio Ananasso (53:59):
non si comprano al primo molo
e ci vogliono anche credo, immagino
parecchi anni
per progettarle e costruirle
in questo ci abbiamo anche
fin i cantieri
ha un ruolo molto importante
perché noi abbiamo
un'ottima reputazione in questo tipo di navi
so per certo no
so
(54:20):
ci sono contatti
molto forti tra Leonardo e i francesi
ricordate quando tempo fa c'è un tentativo di
fusione tra Fincantieri e l'analogo francese
che poi naufragò, so che stanno riparlandone
perché vorrebbero creare proprio da questo punto di vista e non solo
(54:42):
ovviamente, principalmente per la difesa ovviamente, però
è parte del protocollo un campione europeo che tutte queste cose
a cominciare dalla difesa fino alle infrastrutture terrestri, aeree, di superficie e sottomarine,
che ho sotto il controllo di questa attività, almeno franco-italiana, se non di più.
(55:06):
Quindi mi riallaccio all'ultima, al podcast sui satelliti.
Guarda caso, la Leonardo si è già organizzata da qualche mese con alcune unità principali in cui lo spazio è una delle missioni principali, le attività di terra sono un'altra delle missioni, le attività marittime e sottomarina sono un'altra delle missioni e c'è uno stile in committee di coordinamento tra queste attività strategiche.
(55:43):
per la difesa
quindi
finisco con una
notazione
auspicabilmente ottimistica
quindi lunghissima risposta
alla tua breve domanda
ma sono abbastanza ottimista
anche perché non posso che essere ottimista
se no non so che altro fare
Francesco Facconi (56:02):
non ci rimane più niente
Fulvio Ananasso (56:04):
però le azioni sono in atto
Francesco Facconi (56:08):
fantastico
molto bello anche perché
i cavi sono veramente un qualcosa
di fondamentale
ridiciamolo
nello spazio viaggia il 3%
ho letto in giro dei dati
il 97% su cavi terrestri e sottomarini
quindi
è importante sapere
dove passano i nostri dati e come funzionano
(56:29):
ed è importante anche pensare che se
il nostro cavo di casa che
da modem a DSL
fibra di un certo tipo
fibra di un altro continua a migliorare anche quelli
che collegano i continenti dovranno continuare
a migliorare perché poi alla fine
la fame di dati sarà sempre quella
sarà sempre di più, giustamente
io
Fulvio ti ringrazio intanto, abbiamo fatto una
(56:50):
bellissima chiacchierata anche oggi, non so se
tu o Michele avete qualcos'altro
per chiudere
un'ultima chiosa
Michele Di Maio (56:58):
che vogliamo dire
no, allora
l'argomento è molto interessante
come dice sempre un nostro
un nostro collega
dove si incrocia tanto
tra tecnologia e geopolitica
abbiamo parlato dell'importanza
della mappatura dei cavi
abbiamo parlato dell'importanza
di chi li possiede
(57:19):
e di chi li stende
ma poi
in breve abbiamo parlato
dei cavi che possono essere
di varie dimensioni
dello squalo che prova
ad assaggiarli
ma dal punto di vista tecnologico
oggi quali sono
le innovazioni
della tecnologia del cavo
(57:41):
in breve
Fulvio Ananasso (57:43):
le innovazioni
non sono tanto innovazioni
nel senso che prendono quello che sta
accadendo sulla rete
terrestre, oggi si parla
di cavi a fibra ottica
single modo
molti modo, cioè sono delle
delle
innovazioni unicamente per aumentare
(58:03):
le capacità
dei dati nel singolo
nella singola fibra ottica
i cavi sottomarini obbediscono alle stesse regole
a cui obbediscono i cavi terrestri
che sono chiaramente molto avanzati rispetto a anni fa
tenete conto che mentre il cavo terrestre è comunque
(58:25):
il cavo anche che passa sotto casa vostra
in qualche modo uno fa un piccolo
insomma fa un piccolo stracciato
scava un po', lo tira fuori
e lo cambia, in quell'altro campo
prima che uno li cambi
deve proprio essere obsoleto
quindi ci sono dei salti tecnologici
che evitano
(58:46):
che ci siano delle cose
molto molto importanti
a livello di tecnologia dei cavi
quello che sta accadendo per esempio
un'altra cosa che riguarda
la topologia
diciamo la
come fare in modo che
che reagisco a attacchi di tipo fisico, nelle telecomunicazioni,
(59:11):
quindi Francesco mi caverà un po' meglio, ma cerco di essere divulgativo anche per tutti gli altri,
in genere ci sono vari modi per utilizzare un mezzo trassistivo da diverse persone,
chiamo il multiplexing, per cui c'è il frequency division multiplexing, il time division multiplexing,
Quindi io nel Frequency Division uso una certa frequenza,
(59:32):
tu ne usi un'altra e uno ne usa un'altra ancora.
E uso lo stesso mezzo.
Nel Time Division uso la stessa frequenza ma in tempi differenti.
E così via.
Nel Code Division uso un codice.
E così via.
In realtà lì si sta spensando al Special Division Multiplexing
che io divido spazialmente e metto per esempio un cavo
(59:54):
che deve andare da qui a New York.
Faccio in modo che ci siano due o tre cavi paralleli che passano in diverse parti,
in modo che se per caso mi tranciano uno io riesco a fare quell'altro.
Allora in qualche modo c'è più un discorso di advance di tipo tecnologico in senso topologico
che non di tecnologia, che è quella per il cavo, sono quelle dei cavi terrestri
(01:00:21):
con per forza dei lag temporanei
diciamo di tempo perché sono stati fatti n anni fa
e non li posso cambiare
mentre c'è molta tecnologia nei punti di approdo
lì c'è stanno tecnologie varie appunto per evitare
il man in the middle, il DDoS
(01:00:43):
e gli attacchi hacker
lì c'è molta tecnologia per cercare di proteggere
sia con l'appattugliamento di cui parlavo
Lì c'entrano anche i satelliti, sono delle tecnologie miste che fanno in modo che io per esempio in certi punti dell'oceano, magari c'è una boa o c'è una piattaforma petrolifera, lì si mette anche un collegamento spaziale che lui vede sotto quello che sta accadendo e trasmette a dei centri.
Michele Di Maio (01:01:10):
Così che riesce a recuperare.
Quello che riesce a recuperare.
Fulvio Ananasso (01:01:13):
Quindi le tecnologie della connettività fisica non sono differenti da quelle terrestri,
con il ritardo che ovviamente per l'installazione non può essere immediato.
Mentre se è molta più tecnologia nei punti di approdo e nei punti di trasmissione anche via satellite.
(01:01:34):
Quindi anche lì la tecnologia sta andando molto rapida.
prima ho citato l'intelligenza artificiale
un mare di
di addestramenti
ormai si fanno
se vedete anche ci sono delle animazioni
delle reti di addestramento
dei modelli
sono mostruose
dove prendono i dati
dove vanno a prenderli
(01:01:55):
quindi chiaramente è tutto
e questa pure sono
dei miglioramenti tecnologici
per fare in modo che questi dati
non collidano
internet, tipicamente una rete in cui non c'è un grosso controllo dei pacchetti, il pacchetto
si cerca il suo percorso migliore e poi viene ricombinato alla fine.
Francesco Facconi (01:02:18):
Il TCP.
Fulvio Ananasso (01:02:19):
Esatto, il TCP. Tutta questa cosa, immaginate con l'aumentare esponenziale dei dati, diventa
complicata. Lì c'è molta tecnologia, quindi è più tecnologia, per rispondere a Michele,
è più una tecnologia di tipo software che di tipo hardware. L'hardware sta là, viene
un po' non si può toccare
Francesco Facconi (01:02:39):
un po' diciamo che le fibre ottiche ormai sono arrivate
Michele Di Maio (01:02:42):
al limite fisico
certo, facciamo di più con quello che abbiamo
Fulvio Ananasso (01:02:46):
con software che possiamo attaccarci sopra
Francesco Facconi (01:02:50):
fantastico, allora io
avvio la sigletta che ci porta verso l'uscita
e appunto ricomincio a ringraziare
Fulvio Ananasso per essere di nuovo tornato qui
personalmente anche stasera
ho imparato un sacco di cose
ho scoperto
tutto questo fermento sotto le nostre acque
(01:03:12):
che un po' immaginavo ma
sentirlo
riassunto in tutta questa
in questa oretta di chiacchierata
così bene insomma mi ha veramente
interessato spero anche
a tutti voi che ci stiate ascoltando
Fulvio ti ringrazio ancora
Michele Di Maio (01:03:30):
come si dice da queste parti non c'è due senza tre
Francesco Facconi (01:03:32):
quindi chissà quale sarà la prossima
Michele Di Maio (01:03:36):
vedremo
Abbiamo fatto terra, anzi abbiamo fatto aria.
Francesco Facconi (01:03:39):
Non spazio, manca terra.
Sì, spazio.
Siamo qua.
Fantastico.
Detto questo, questo è l'ultimo speciale estivo, quindi da lunedì primo settembre ricominciamo con la programmazione tradizionale
e vi diamo appuntamento quindi con la prossima puntata digitalia da lunedì e poi in podcast, come sempre.
(01:04:04):
Grazie Fulvio, grazie Michele, grazie a tutti voi che ci ascoltate e una buonanotte dallo studio di Milano Città Studi.
Michele Di Maio (01:04:12):
E un ciao dallo studio di Milano Isola da Michele Di Maio.
Ciao a tutti da Fulvio Anasso.
Fulvio Ananasso (01:04:19):
Grazie a tutti.