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August 25, 2025 64 mins

L'ultimo speciale di quest'estate vede il ritorno dell'Ing. Fulvio Ananasso, già voce autorevole della puntata sui satelliti di aprile di quest'anno. Si parla di cavi sottomarini e della geopolitica che vi ruota intorno. Queste e molte altre le notizie tech commentate nella puntata di questa settimana.

Dallo studio distribuito di digitalia:Michele Di Maio, Francesco Facconi, Fulvio Ananasso

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    Episode Transcript

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    (00:15):
    Dallo studio distribuito di Gump Media Production, notizie di tecnologia, questo è Digitalia.

    Francesco Facconi (00:29):
    L'ultimo speciale di quest'estate vede il ritorno dell'ingegner Fulvio Ananasso, già voce autorevole della puntata sui satelliti di aprile di quest'anno.
    Oggi parleremo con lui di cavi sottomarini, un altro modo per comunicare a lunga distanza, in fondo al mar, come canterebbe la sirenetta.
    Dallo studio distribuito di Milano Città Studi, Francesco Facconi.
    E dallo studio di Milano Isola, Michele Di Maio.

    (00:51):
    Questo è Digitalia.
    Eccoci qua, ciao Michele e soprattutto bentornato Fulvio, bentornato.
    Grazie, grazie.
    Eccoci, come dicevo è un onore ed è soprattutto bellissimo fare questa puntata oggi perché ci eravamo lasciati ad aprile quando abbiamo mandato in onda la puntata speciale sui satelliti.

    (01:20):
    se non l'avete ascoltata, dico ai nostri ascoltatori,
    andatevi a riascoltare, pensate a quando è uscita
    e quante cose sono successe di quelle di cui avevamo parlato già in quel momento.
    Veramente è micidiale.
    E avevamo concluso dicendo, ma magari parliamo anche di come funziona internet
    non tanto nello spazio ma nell'altra direzione, in fondo al mare.

    (01:43):
    Ce l'avamo lasciati questo appuntamento.
    Perché ci sono un po' di cose che collegano le due cose.
    Esatto, con grande gioia oggi Fulvio è tornato ai microfoni digitali e ci racconta della sua esperienza.
    Quindi bentornato, grazie per essere qui.

    Fulvio Ananasso (02:03):
    Grazie Francesco.
    Ma io potrei iniziare con un disclaimer.
    appunto sono un esperto fino a un certo punto ma sto creando, mi sto occupando, ci stiamo occupando con la mia associazione a livello europeo esattamente di quello che ha appena detto Michele, dell'unione che c'è tra lo spazio e i cavi perché alla fine internet passa in tutte e due le cose.

    (02:29):
    I cavi rappresentano un po' la spina dorsale delle comunicazioni di tutto il mondo.
    Si parla che oltre il 97%, non si capisce bene 95-98%, ma la grande maggioranza passa attraverso i cavi,
    non verso i satelliti, e sono distribuite in tutto il mondo.
    È una rete che collega continenti e regioni con migliaia e migliaia di chilometri di cavi sottomarini.

    (02:52):
    Però la sicurezza di questi cavi che fino a qualche anno fa oggettivamente la situazione geopolitica che abbiamo già preso in esame anche nello scorso podcast è veramente in ebollizione negli ultimi tempi.
    prima non si pensava tanto alla sicurezza di questi cavi
    che è sempre più minacciata
    ci sono atti di sabotaggio

    (03:14):
    attacchi cibernetiche eccetera
    abbiamo visto tutti
    gli attentati nel Mar Rosso
    degli Uti che molto probabilmente
    in parte sono anche dovuti
    ai grandi concentrazioni di cavi
    che è in quella zona del Mar Rosso
    il Mar Baltico
    abbiamo avuto sia il Nord Stream
    il sabotaggio del Nord Stream

    (03:34):
    sia i cavi
    tranciati verso la Finlandia, la Danimarca e d'altro.
    Quindi ci sono un sacco di situazioni geopolitiche in cui i cavi cominciano ad essere sotto grossa pressione
    e quindi oggi come oggi queste infrastrutture iniziano a diventare di grosso interesse geopolitico e geostrategico,

    (04:00):
    tant'è che tutto il mondo si sta muovendo per la protezione di questi cavi.
    quindi questa è una piccola
    introduzione
    per dire che tutto sommato
    insieme ai satelliti
    che chiaramente coprono
    più la parte
    di complementare alle aree
    in cui non si può andare via cavo

    (04:20):
    e comunque hanno delle limitazioni
    in capacità e quant'altro
    i cavi sono un elemento strategico
    che fino a ieri
    era considerata un di cui
    i cavi stanno lì
    nessuno li tocca
    si possono creare dei danni non intenzionali
    c'erano già dei danni tipo le ancore e quant'altro

    (04:42):
    ma erano cose molto limitate
    oggi si parla che gli ultimi studi parlano di 200 guasti all'anno
    ora uno ogni paio di giorni è un po' difficile pensare che siano
    è un po' come, consentitemi, è come gli incendi che sono i piromani
    gli incendi non sono i piromani, sono gente che ha picca al fuoco

    Francesco Facconi (05:02):
    quindi credo che sia una cosa importante
    e quindi siamo per discutere
    cerco di mettere a fuoco
    qualche cosa
    perché effettivamente noi parliamo di cavi sottomarini
    oggi, quindi cavi sott'acqua
    ma io me li immagino
    stesi
    per terra

    (05:22):
    soprattutto l'oceano
    perché poi i cavi passano nel Mediterraneo
    nei vari mari più o meno
    piccoli ma anche attraverso
    l'Atlantico, attraverso il Pacifico

    Fulvio Ananasso (05:32):
    come no?

    Francesco Facconi (05:33):
    non deve essere facilissimo andare ad aggiustarli
    o posarli

    Fulvio Ananasso (05:37):
    no, no, no
    intanto
    ci sono molti siti anche che fanno vedere
    dove sono i cavi
    la posizione dei cavi
    transatlantici
    sono principalmente
    transoceanici
    sono principalmente quelli
    e sono messi sul fondo
    in tutto il mondo attualmente ci sono una ventina

    (05:59):
    20-22 navi
    e per manutenzione dei cavi, che sono navi particolari, devono essere pronte a poter scendere a profondità oceaniche.
    Ovviamente si scelgono delle rotte ad hoc perché, per esempio, le tecnologie di esplorazione dei fondali,

    (06:24):
    che sono fondamentali anche per comprendere dove mettere i cavi,
    avere una specie di localizzazione dei guasti e dei nodi,
    noi siamo abituati a che quando uno dice che c'è il GPS,
    sott'acqua non c'è nessun GPS, ci sono delle tecnologie,
    perché sapete che sott'acqua non si possono propagare le onde elettromagnetiche,

    (06:48):
    quindi ci sono delle tecnologie
    inerziali
    elettromagnetiche
    quant'altro, magnetiche più che
    elettromagnetiche, però non si può
    localizzare, quindi ci sono tutte delle tecniche
    che sono dovute al fatto che
    obbediscono al fatto che prima
    bisogna esplorare i fondali
    e poi capire
    dove mettere i cavi, queste navi sono specializzate

    (07:11):
    tenete conto che
    da rapporti
    recenti sui
    fondali che sono per lo più inesplorati
    in genere
    si può esplorare
    un fondale
    fino a intorno a 3000-3500 metri
    con tecnologie
    tra l'altro
    abbastanza

    (07:32):
    non è poco
    e anche sono tecnologie abbastanza
    tra virgolette a buon mercato
    nel senso che sono anche
    diciamo disponibili
    anche per attacchi maliziosi
    per malicious
    come di gente che è malintenzionata
    per cui
    il grosso degli oceani infatti non è
    esplorato

    (07:53):
    mentre per esempio il mar Mediterraneo
    questa è una cosa interessante
    che dà anche conto
    dell'importanza strategica
    che abbiamo noi come Europa
    e come al solito un po' ce la giochiamo
    ma il mar Mediterraneo che ha tutto quanto
    la profondità è tutta
    la massima intorno a quella cifra
    si parla di 3.000-3.500 metri

    (08:14):
    massimo
    ha circa il 2% delle acque mondiali e oltre il 20% delle rotte mondiali.
    Pensate a quanto è strategico il Mediterraneo.
    E quindi con queste tecnologie praticamente il mar Mediterraneo è completamente mappato.
    In realtà adesso si sta pensando anche al sottosuolo del fondale,

    (08:34):
    perché ci sono un sacco di terre rare.
    Per cui alla fine adesso, vi ricordate quando ho capito,
    anche io sto imparando, perché sono cose che uno non ci vuole pensare,
    ma quando si parla che qualcuno
    dell'altra sponda dell'Atlantico
    pensa di annettersi la Groenlandia
    il canale di Panama
    non è solo un fatto di apertura rotta

    (08:54):
    ma anche di controllo di giacimenti
    e di rotte specialmente
    con i ghiacci che ci sciolgono
    e danno spazio
    ad altre rotte più interessanti
    anche per sondare
    il sottosuolo
    il sottofondare
    andare sotto
    ci sono delle tecniche anche per vedere

    (09:14):
    quindi il mar Mediterraneo è completamente
    mappato
    e ci sono un mare
    ma proprio un mare di cavi
    anche l'Italia
    non fa la parte del leone, la parte del leone la fa
    la Francia
    da Marsiglia vedo che partono

    Francesco Facconi (09:30):
    Marsiglia, bravo

    Fulvio Ananasso (09:31):
    Marsiglia, partono un mare di cavi
    da Marsiglia, da noi partono
    dei cavi
    da Genova
    da Catania
    ma non tanti quanto uno si aspetterebbe
    comunque da lì tutto questo fascio
    che parte per il canale
    che passa per il sud della Sicilia
    verso il Mar Rosso
    lo stretto di Suez

    (09:53):
    lì è pieno di cagmo
    pieno pieno pieno
    gli altri
    le navi posacavi
    sono ripeto una ventina
    e questo è un problema adesso
    perché è stato calcolato
    che si stanno diventando obsolete
    e da qui a pochi anni
    nonostante che da qui al 2040
    ci si aspetta che devono aumentare del 50% circa i cavi da posare, le navi stanno diventando obsolete e bisogna riattuarle e sono una ventina in tutte che sono dotate di queste cose di cui parlavamo, sia di mappatura del fondo, quindi sono navi molto particolari, molto specifiche, possibilità di chiaramente non ci sono, o meglio, ci sono pure delle piccole unità che possono scendere a controllare,

    (10:40):
    tipo il Nautilus
    ci sono delle unità che vanno anche
    però in genere il tutto viene fatto in maniera automatica
    non ci va l'uomo a vedere sotto
    quindi loro devono essere in grado
    a parte casi specifici
    ripeto ci sono casi specifici
    però devono essere in grado di capire
    dove mettere i cavi, come aggiustare
    riparare i cavi, per esempio
    c'è un cavo che è rotto

    (11:02):
    loro devono essere in grado di localizzarlo
    tirarlo su
    aggiustarlo e rimetterlo sotto
    quindi a profondità di migliaia di metri
    quindi sì, la risposta è sì
    sono cose molto particolari
    molto sofisticate e questo è un problema
    perché appunto
    si calcola che oggi non si dà
    particolare

    (11:24):
    attenzione a questo fatto
    anche perché ripeto, fino a poco tempo fa
    i guasti erano molto molto bassi
    quindi era sostanzialmente
    una refurbishment
    cioè una sostituzione
    dei cavi vecchi con quelli nuovi che veniva
    ogni decine di anni
    adesso invece è all'ordine del giorno
    per cui un problema che è stato sollevato
    recentemente è che abbiamo un grosso

    (11:46):
    problema di manutenzione dei cavi
    e quindi bisogna fare
    degli investimenti stimati
    addirittura in 3 miliardi di dollari
    in tutto il mondo per acquisire nuove
    navi e sostituire quelle vecchie
    quindi la risposta
    lunga risposta a breve domanda
    sono navi specifiche, particolari
    molto delicate che stanno andando
    un po' in obsolescenza

    Francesco Facconi (12:07):
    Come me lo racconti te, mi pare quasi di intuire che sia quasi più facile buttare su i satelliti
    che tirar giù i cavi.
    Quasi quasi.

    Fulvio Ananasso (12:18):
    Specialmente con le ultime, questo bisogna dire, richiamando quanto dicevamo su Starlink,
    che poi come dicevamo prima si sta avverando parte di quello che avevamo detto, perché
    le cautele di cui parlavamo con la sovranità tecnologica stanno un po' arrivando a pettine.
    Però devo dire che Elon Musk con tutta la sua lungimirante follia indubbiamente ha creato,

    (12:45):
    sta avendo dei problemi anche il sistema di lancio come avrete letto, ogni tanto se ne brucia uno eccetera,
    però questo sistema di lanci multipli a basso costo tutto sommato sembra più alla portata che queste enormi navi,
    che sono dei navi molto complicate, che poi però peraltro gestiscono,

    (13:06):
    prima dicevamo, il 97% delle comunicazioni globali,
    cioè tutto quello di cui parliamo, incluso questa nostra chiacchierata
    che oggi chiaramente non passa per gli oceani,
    ma passa comunque attraverso dei cavi,
    difficilmente passa attraverso dei satelliti.
    Quindi la risposta è sì, è quasi più facile lanciare satelliti,
    anche se come abbiamo detto sono delle prestazioni nettamente differenti.

    Francesco Facconi (13:29):
    Eh no, anche perché esatto, immagino che abbiamo parlato della banda passante, la latenza, eccetera,
    di satelliti sono conosciute e limitate per quanto migliorino.
    I cavi probabilmente adesso li fanno in fibra ottica, immagino, leggevo.
    Sì, fibra ottica.
    E quindi mi aspetto comunque performance estremamente più ampia, anzi, ne sono sicuro.

    Fulvio Ananasso (13:49):
    Estremamente, estremamente più ampia, non solo, ma ogni cavo porta una centinaia o migliaia di fibre ottiche,
    Per cui loro ogni fibra ottica, come sai, ha una capacità sostanzialmente illimitata, si fa per dire,
    assolutamente molto superiore a quella che chiunque possa pensare di utilizzare.

    (14:13):
    E ogni cavo, che sono cavi, se voi li vedete, possono essere di varie stazze,
    ma un cavo tipicamente potrebbe essere di un 30-40 cm, mezzo metro o anche un metro.
    sono cavi grossi e dentro ovviamente la parte è tutta è una struttura molto rinforzata per ovvi motivi

    (14:34):
    addirittura una volta molti anni fa leggevo i primi cavi che venivano fatti un po' così all'acqua di rose
    avevano una struttura esterna di rinforzo che piaceva agli squali e se la mangiavano
    quindi chiaramente hanno messo delle cose in cui c'è una grossa struttura di rinforzo
    che può anche essere di diversi centimetri

    (14:54):
    proprio molto grossa
    e dentro c'è questa fascia di cavi
    e quindi coprono
    quantità di
    banda incredibile
    quindi assolutamente sì

    Michele Di Maio (15:05):
    Ascolta ma visto che per i satelliti
    adesso oramai due o tre nomi
    sono sulla bocca di tutti
    o comunque sono conosciute
    quali sono invece le entità
    pubbliche e private
    che si occupano invece di decidere
    quando mettere giù un cavo
    e che poi portano avanti il progetto

    Fulvio Ananasso (15:22):
    guarda, allora questa è una domanda
    a cui non è facilissimo rispondere
    perché?
    perché ci sono delle risposte
    ma ci sono anche dei caveat
    allora le entità tipicamente sono entità private
    quindi non ci sono i governi
    ecco perché non è così facile
    nel mondo spaziale
    ci sono tutte delle organizzazioni internazionali

    (15:45):
    per esempio c'è l'ITU
    International Telecommunication Union
    ci sono grandi agenzie nazionali europee
    l'agenzia spaziale europea
    l'agenzia spaziale italiana
    la NASA
    e tutto passa grosso modo per questo
    fino all'arrivo di Elon Musk
    infatti questo
    la grande breakthrough di Musk
    è che lui l'ha resa commerciale

    (16:06):
    ma prima era tutto pubblico
    o parapubblico
    c'erano delle organizzazioni private
    tipo Eudelsa e Intelsa
    ma tutte obbedivano in qualche modo
    alle regole di tracciamento molto chiare
    I cavi, in realtà chiunque volesse avere le risorse per e volesse investire, si fa la sua rete di cavi, basta che chieda un'autorizzazione generale a livello di Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

    (16:36):
    adesso non so esattamente come funziona a livello internazionale
    ma non è molto complicato
    e sono tipicamente
    cose private
    cosa sta accadendo? Ecco perché la cosa
    è interessante anche la domanda
    che
    alcuni fornitori
    tra l'altro
    di queste infrastrutture

    (16:56):
    sono sempre più cinesi
    e questo già la dice lunga
    su quello che sta accadendo per esempio
    all'FCC americana, sul ban
    che stanno cercando di dare a tutto quello
    in particolare cinese Huawei Marine Network è il quarto fornitore mondiale di infrastrutture e gli
    altri tre sono tutti quanti in genere il grosso è cinese o collegato ai cinesi questa è una cosa

    (17:23):
    molto strana in più l'altra cosa stiamo parlando di infrastruttura no fornitori di infrastrutture
    le proprietà del cavo
    quindi sono di aziende private
    e stanno passando
    tutte quante alle big tech

    Francesco Facconi (17:39):
    infatti

    Fulvio Ananasso (17:42):
    stavo leggendo

    Francesco Facconi (17:43):
    adesso una lista che noto
    ripetuti nomi come google

    Fulvio Ananasso (17:47):
    facebook, microsoft, vodafone
    le big tech
    che fino al 2012
    avevano quasi nulla
    avevano 5-10%
    della capacità
    di proprietà sto parlando o con proprietà e affittavano i capi alle diciamo prendevano

    (18:10):
    in affitto dalle grandi compagnie diciamo wholesale che vendevano queste cose qua.
    Adesso avendo capito devo dire molto prima degli altri un po' come Elon Musk sono stati
    molto svegli a capire che sarebbe diventata una posizione strategica hanno cominciato
    a farseli, oggi si parla
    del 70%

    (18:30):
    di tutti i cavi di proprietà
    di Microsoft, Google, Meta, Amazon
    che hanno addirittura
    i più lunghi del mondo
    Google ne avrebbe intorno ai 100.000 km
    è chiaro che è difficile parlare di importanza
    di chilometri perché sono
    tra Europa e Stati Uniti sono migliaia
    di chilometri, quanti ne metti?
    Quindi non è tanto l'importanza

    Francesco Facconi (18:51):
    però per esempio i più lunghi
    se prendi le fibre e le metti una in fila all'altra
    Esatto, diventano ancora di più.

    Fulvio Ananasso (18:57):
    Però per esempio tutti i grandi progetti, uno si chiama Waterworth di Meta per esempio,
    mira a realizzare il cavo più lungo del mondo di 50.000 km, è parzialmente in realizzazione
    e collegherà Stati Uniti, India, Brasile, Sudafrica ed altre regioni chiave per il loro business.

    (19:17):
    Ci sono altri che stanno collegando i progetti sull'Africa, perché l'Africa poi anche lì
    piano piano ci rendiamo conto
    quando è troppo tardi, ahimè, dell'importanza
    geopolitica di alcune scelte
    che le grandi potenze
    la Russia, la Turchia
    anche i cinesi stanno facendo in certe
    varie strategiche, te ne accorgi quando è troppo tardi
    loro hanno fatto tanti di quegli investimenti

    (19:39):
    che oggi si rendono conto
    che tutte le comunicazioni
    che sono la base per qualunque tipo
    di business passano attraverso questa cosa
    e stanno cercando di diventare proprietà
    di questi asset, quindi ci stanno tutti
    Microsoft, Google eccetera
    che hanno propriamente la vera
    proprietà sta diventando loro
    tant'è che alcune entiti

    (20:02):
    di analisi
    per capirci
    non McKinsey ma quelli specializzati
    in queste cose hanno
    cominciato ad alzare
    il flag, state attenti
    che l'internet che fino a ieri
    uno diceva era una rete libera
    eccetera, se tutto il backbone
    di proprietà delle big tech
    non è neanche libera, cioè ci veicolano

    (20:22):
    quello che gli pare, quindi sono anche
    problemi di tipo proprio sovranità
    geopolitica e tecnologica

    Francesco Facconi (20:29):
    mi stupisco
    cioè non mi stupisco
    di aver sentito i nomi delle big tech
    mi stupisco di non aver sentito nomi
    come NSA o altri
    o altre agenzie spione
    di vari stati
    più o meno liberali, nel senso che
    se ricordo bene
    il caso Snowden
    era partito proprio dal fatto che venivano intercettati i dati in un cavo in ingresso,

    (20:53):
    in una serie di cavi in ingresso nel Regno Unito.
    Quindi insomma anche il controllo del cavo da questo punto di vista permette di avere un controllo proprio sul dato.

    Fulvio Ananasso (21:03):
    Sì, allora in realtà niente, nel senso che, ricordate quando anche lì parlavamo per Starlink e Sadelli
    diciamo esattamente questo
    che il problema che molti sollevavano
    era la possibilità di interferenze
    perché passavamo attraverso
    una rete
    di proprietà altrui

    (21:24):
    in questo caso Elon Musk
    e dicemmo
    e poi si sta rivelando vero
    che il problema vero non era tanto quello
    dell'infrastruttura
    nel senso che certo
    se è folle o se non è
    tutto da vedere
    Musk decide che spegne
    contro ogni regola internazionale
    va a capire che succede, va bene
    ma quindi quello è on off

    (21:46):
    il problema è la
    come dici tu, l'hacker
    l'hackeraggio o l'interferenza
    che veniva e viene risolto
    lo stesso Cingolani di Finmeccania
    diceva, no non vi preoccupare
    le stazioni di attacco
    sono nostre, ci mettiamo
    della criptografia quantistica
    cioè talmente forte che alla fine
    noi controlliamo

    (22:07):
    le informazioni che girano, è un po' la stessa
    cosa per loro, nel senso che
    oggi noi siamo fatti
    anche quando tu parlavi di Snowden
    fatti prendere un po' alla sprovvista
    perché
    nessuno si rendeva conto oggettivamente
    fino a pochi anni fa
    dell'importanza della
    sicurezza informatica ma pensate anche

    (22:28):
    semplicemente a quello
    che facciamo noi, che ancora oggi
    l'Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale
    emana dei
    rapporti in cui si scopre
    che il grosso, molte aziende
    non solo individui usano password
    000
    la data di nascita eccetera

    Francesco Facconi (22:44):
    1,2,3,4
    cosa voglio dire?

    Fulvio Ananasso (22:47):
    1,2,3,4
    che oggettivamente bisogna ammettere
    che fino alla
    quando si parlava anche
    della guerra ibrida
    tipicamente russa
    anche l'anno della NSA
    di Pietroburgo
    quella russa oltre a quella americana
    che sono specializzate in questo tipo di cose

    (23:07):
    veniva presa come una specie di cosa ideologica
    ce la vede con i russi eccetera
    in realtà fino a pochi anni fa
    oggettivamente a livello di sicurezza informatica
    privata e diciamo più istituzionale
    non davamo molto peso a queste cose
    tanto è vero che la nostra agenzia per la cyber sicurezza

    (23:28):
    dall'altro è molto efficace
    è considerata una delle migliori in Europa
    sta in attività da pochissimi anni
    prima non c'era proprio
    Allora che succede? Che quando anni fa, e forse proprio il caso Snowden e altri hanno cominciato a dire, ma è così facile fare il furto dei dati, come hanno fatto il leaks, come si chiama, quello di quello svedese che poi è stato arrestato,

    (23:58):
    australiano, Wikileaks
    esatto
    è così facile
    al di là del reato più o meno
    grave eventualmente commesso
    è così facile rubare i dati
    in effetti era molto più semplice perché
    non c'era quasi nulla di
    c'era una piccola crittoria di base ma facilmente
    eliminabile, adesso
    perché, quindi rispondo alla domanda

    (24:19):
    in realtà
    il possesso fisico di questi cavi
    non è fondamentale
    come diciamo per Musk
    se Google, se le Big Tech
    se i GAFAM hanno tutta la proprietà
    e decidono per qualche motivo
    che o mi dai delle cose
    o mi dai dai vari
    ecco tipo l'Europa non mette la web tax

    (24:41):
    oppure io ti spengo i cavi
    allora quello è un discorso molto grave
    a livello di infrastrutture
    però a parte questi casi estremi
    di difficile oggettivamente accadimento
    perché sarebbe un boomerang per tutti
    quello che invece si può fare è quello di un controllo dei dati in ingresso e in uscita.

    (25:03):
    Se lì invece si comincia ad attuare come stanno attuando, come si sta attuando,
    come oggi ci sono delle varie regolamentazioni sia americane sia europee anche,
    che si sta muovendo anche l'Europa, delle grosse azioni per controllare i punti di attacco di questi cavi,
    che è là che viene avuto molto spesso

    (25:24):
    viene l'accaraggio
    viene il DDoS
    arriva il man in the middle
    in genere è lì che vengono
    allora l'agenzia di cui parlavi tu
    preferisce
    o no, non può fisicamente
    dire ai suoi
    ai text pay
    deve comprarsi un cavo
    dice che utilizza i cavi

    (25:44):
    chiaramente
    da google
    chiaramente di congruità con delle operazioni di criptografia per cui è roba, quindi non ti devi stupire se mancano perché i soldi che servono sono tantissimi e oggettivamente è un core business che non è così importante avere l'infrastruttura quanto il controllo del processo comunicativo che ci viaggia sopra, quindi è chiaro che poi arriva a un punto, qui c'è un po' di demarcazione che è valido anche per i satelliti,

    (26:18):
    c'è un punto in cui sì ma la tecnologia
    è meglio che la compri
    o l'abbia in casa e qui non si capisce
    bene perché è chiaro che se tu hai i cavi
    è meglio non averli
    è tautologico però questo
    comporta degli
    sborsi, dei controlli aggiuntivi
    che devi fare che un ente
    pubblico non dovrebbe

    (26:39):
    poter fare poi sai se poi lo stanno
    facendo sotto banco e nessuno lo sa
    questo non lo so neanche io

    Francesco Facconi (26:45):
    diciamo speriamo di no
    temiamo di sì ecco secondo me

    Fulvio Ananasso (26:49):
    bravo l'hai detto uno l'ho detto io

    Francesco Facconi (26:51):
    no no no sì sì

    Fulvio Ananasso (26:53):
    malpensante ecco

    Francesco Facconi (26:55):
    ok quindi
    allora di questi
    cavi ne abbiamo parlato già abbiamo capito
    insomma quanto sono degli oggetti
    complessi che viaggiano però
    un po' in tutto il mondo
    quanto siano oggi una
    delle criticità più
    importanti come dicevi prima anche
    della nostra rete perché comunque pensare di passare
    tutto sullo spazio non c'è

    (27:17):
    tutto via terra anche lì, ci sono dei continenti che non sono connessi, le Americhe con l'Europa,
    con l'Oceania eccetera e allo stesso tempo sono fonti di attacco.
    Difficile, domanda complessa, ma che futuro vedi visto che l'altra volta ci hai azzeccato

    (27:40):
    molto sul discorso satelliti finora perlomeno, che idea ti sei fatto della situazione oggi
    della rete
    per come oggi

    Fulvio Ananasso (27:50):
    allora intanto
    per fortuna
    se quello che ho detto risponde
    a verità credo che in gran parte risponda
    con tutti i limiti che ho anticipato prima
    per fortuna
    ce ne stiamo rendendo conto
    devo dire apro una piccola
    parentesi geopolitica
    qualunque siano le nostre idee

    (28:10):
    su quello che sta accadendo
    con l'amministrazione Trump
    è chiaro che ha creato
    una
    un totale trasformazione
    una rivoluzione, cioè ormai tutti i paesi
    stanno pensando che devono in qualche
    modo riacquisire sovranità
    controllo delle loro tecnologie e quant'altro
    questo forse è l'unico
    dal mio punto di vista, punto positivo di quello

    (28:33):
    che sta accadendo in questa follia
    dal mio punto di vista
    qui dico e qui non nego
    detto questo
    tutti quanti si stanno
    accorgendo, allora
    Intanto, sì, come hai detto tu, non possiamo che prendere atto, ma anche quando io lavoravo nel campo spaziale,
    si diceva già che c'erano i famosi TAT, che allora si chiamavano TAT, credo anche adesso,

    (28:56):
    si chiamano Transatlantic Transmission, che erano quelli principali gestiti dalla nostra Telecom Sparkle,
    che era una delle più importanti quando Telecom Italia, di cui facevo parte, era una grossa compagnia,
    adesso purtroppo si è un po' persa, ma negli anni 80-90 noi eravamo tra i top 10 del mondo
    e c'erano un sacco di cavi anche di nostre proprietà proprio

    (29:19):
    e che erano visti come quello principale su cui far viaggiare allora le comunicazioni
    anche vocali con tutti i limiti di cui parlavamo dei satelliti
    e si parlava però della stava arrivando internet eccetera, vabbè vedremo,
    tanto ci sono i satelliti, i cavi, nessuno ce li tocca eccetera.
    Dopodiché, quello che sta accadendo è che tutti stanno rendendo conto dell'enorme quantità di dati che sono necessari

    (29:44):
    e l'unica infrastruttura che può dargli sono proprio i cavi.
    Come abbiamo detto, ovviamente adesso noi stiamo parlando tra Roma, Milano e Milano, se capisco bene,
    e senz'altro non andiamo via cavo sottomarino, ma andiamo attraverso anche lì, i cavi, comunque sono sempre cavi,
    non è che sono altre cose che stanno sottoterra invece che sottomarino.

    (30:05):
    Per cui i cavi non puoi farne a meno.
    La comunicazione, credo che siamo tutti d'accordo,
    qualunque mestiere facciamo,
    è il tessuto connettivo di tutta la nostra società dell'informazione.
    La comunicazione è la base per qualunque cosa.
    Vogliamo fare finanza,

    (30:26):
    vogliamo fare transazioni bancarie,
    vogliamo fare ricerca,
    vogliamo fare la comunicazione.
    La comunicazione oggi si chiama Internet
    e quindi no way, i cavi devono essere salvaguardati.
    Allora, sono parzialmente ottimista, nel senso che avendo detto
    dell'enorme caos geopolitico che abbiamo in atto,

    (30:53):
    che almeno a livello paesi più importanti si stanno prendendo degli accorgimenti.
    Perché? Perché intanto, anche toccando il mondo americano,
    che è questo momento più autarchico, se vogliamo.
    Ma comunque stanno se è vero, come per me in parte è vero,
    che per me non tanto la Cina.
    Chiaramente loro temono la Cina per ovvi motivi di business industriale.

    (31:16):
    La Russia era una grande potenza militare,
    era una grande potenza ai tempi del muro,
    adesso ha solo una potenza militare con tutti i suoi limiti,
    quindi non la temono per niente la Russia.
    Mentre temono molto i cinesi, piccolo aneddoto, io quando lavoravo in quel mondo Iridium di cui parlavamo l'altra volta,

    (31:38):
    stavo spessissimo negli anni 80 e 90 in America, nei laboratori, nelle industrie americane, in particolare la Motorola che faceva Iridium,
    io mi ricordo che allora i cinesi che erano considerati dei poveri così, dei ragazzotti che dovevano crescere,
    li facevano assistere a tante di quelle riunioni a cui a noi non facevano assistere

    (32:01):
    perché ci voleva in nulla osta segretezza, perché era una roba di tecnologia americana,
    e io dicevo, ma come noi siamo i vostri partner, eccetera, e ci fate uscire.
    Sì, ma voi siete d'Italia, voi siete d'Europa, questi sono ragazzotti,
    e i ragazzotti oggi stanno facendo quello che stanno facendo,
    per cui non è più vero, come penso ormai sanno tutti, che copiano,

    (32:22):
    perché hanno senz'altro copiato.
    Oggi inventano, inventano pure forte.
    Inventano meglio ormai.
    Inventano meglio, assolutamente.
    Tutta gente che ha studiato in America, ha studiato a Harvard, a Berkeley,
    non è che sono gente che nascono là.
    Per cui a questo punto loro hanno il terrore della Cina.
    E quindi l'FCC, per esempio, come prima dicevo, proprio in questi giorni,

    (32:43):
    credo che abbia un meeting il 7-8 agosto per far passare una nuova regolamentazione
    che è di protezione
    di tutte le infrastrutture che ne stanno
    facendo, proprio mi sembra
    ieri o oggi Trump ha annunciato un piano
    tra le tante cose che
    annuncia di un investimento
    mega galattico
    sulle infrastrutture per l'intelligenza artificiale

    (33:05):
    perché poi al solito l'intelligenza
    artificiale sembra un'altra cosa
    ma come sapete servono
    triliardi
    di dati che devono
    e mica sempre, anzi quasi mai, stanno
    nel posto in cui vengono creati, stanno
    in una rete mondiale e quindi i sistemi di trasmissione sono fondamentali per addestrare i modelli

    (33:25):
    e quindi per fare un grosso salto di qualità anche in questo campo in cui la Cina è molto avanti
    anche, non dico rispetto agli Stati Uniti ma sta senz'altro lì, loro hanno fatto questo grosso piano
    e investimenti proprio, non mi ricordo i numeri ma non so neanche quanti zeri ci sono
    e vogliono evitare che paesi stranieri e anche i famosi provider di cui parlavo prima, i fornitori, non siano americani o riconducibili al blocco occidentale.

    (33:58):
    quindi è un ban totale per la Cina
    questo non solo
    di pochi giorni fa
    che alcuni
    parlamentari repubblicani
    principalmente ma so che sono anche uniti
    alcuni democratici
    hanno chiesto ufficialmente una lettera ufficiale
    ai vari CEO
    delle varie big tech
    e non solo

    (34:19):
    in qualche modo possessori di cavi
    o cofossessori di cavi
    di dare informazioni
    anche riservate
    di mercato pur che protette
    su quello che loro sanno
    possa essere mai accaduto
    o stia accadendo in campo di
    possibili danni
    ai loro cavi strani

    (34:41):
    inspiegabili
    per fare una mappatura di quello che sta
    accadendo e correre ai ripari con
    delle misure
    ad hoc di
    protezione fisica
    e cibernetica, fisica tra l'altro
    ormai si fa anche con navi ad hoc
    che vanno in aggiunta a quelle posacavi
    ormai sono delle cavi e delle navi

    (35:01):
    che viaggiano proprio
    continuamente
    sulle rotte dei cavi più importanti
    per vedere se...
    pattugliano
    poi ci hanno dei droni sottomarini
    che sono ugualmente importanti come i droni che volano
    anche lì vedono il controllo
    quindi ci sono delle misure di controllo
    diciamo fisico e di controllo
    cibernetico, quindi gli Stati Uniti stanno facendo

    (35:23):
    una grossa operazione in questo senso
    l'Europa
    e anche l'Italia
    udite udite stanno facendo cose
    abbastanza interessanti perché l'Europa
    proprio adesso recentemente
    ha attivato
    un comitato di esperti
    ma al di là degli esperti
    con gente
    appartenente a tutti i Stati membri

    (35:44):
    alla Commissione Europea e all'Agenzia per la
    Sicurezza, l'ENISA
    per fare un piano d'azione
    che parte da una mappatura
    di quello che c'è perché come al solito
    credo che questa cosa l'avete sentita o anche voi
    la toccate con mano ogni giorno
    molto spesso si parla di cose, io mi sono occupato
    ad un certo punto anni fa
    dopo il crollo del monte
    del ponte Morandi

    (36:05):
    di controllo e
    manutenzione preventiva delle infrastrutture
    esce fuori che nessuno sa bene
    dove stanno e quali sono
    la prima cosa è sempre la mappatura
    ma questa è incredibile perché uno dice
    ma dovrebbe essere la prima cosa
    finché non accade qualcosa

    Francesco Facconi (36:20):
    i ponti si vedono, è facile vederli mapparli
    i cavi sono sott'acqua abbiamo detto prima

    Fulvio Ananasso (36:27):
    non è neanche tanto così
    perché li vedi
    ma intanto si sta parlando
    di centinaia di migliaia
    di strutture sospese
    anche il ponticello che passa
    sopra al rio
    tinto quello che ti pare
    quello pure in teoria dovrebbe essere
    mappato e questi a volte sono di proprietà
    dei comuni a volte di proprietà dell'ANAS

    (36:49):
    non è così semplice ma come dici tu
    almeno li vedi
    quello manco li vedi, se qualcuno non ti dice dove stanno
    allora loro hanno cominciato a fare
    proprio da questo gruppo di esperti
    che deve dare una risposta in autunno
    quindi questa è partita
    recentissimamente ma deve lavorare molto in fretta
    per fare sia una mappatura
    di tutto quello che c'è
    e per fare uscire una direttiva

    (37:11):
    o un regolamento sui cavi
    quindi toccare esattamente
    questo argomento
    mappatura che dice
    cominciando dalle fonti pubbliche
    ma anche i pubblici
    devono interrogare i privati
    perché poi come magari dirò subito dopo
    quali sono le azioni che si possono fare
    a livello di obbligare
    gli stati a fare qualcosa
    perché se andiamo sul best effort

    (37:33):
    non c'è molto, infatti l'FCC americana
    sull'onda della muscolare di Trump
    loro fanno, se ne fregano
    altamente se magari
    vanno un po' troppo in là sul diritto internazionale
    però fanno, noi a volte
    parliamo un po' troppo
    e facciamo un amore al Suecio
    qui bisogna obbligare perché quella cosa è seria
    dopodiché loro dicono
    cominciamo con le fonti pubbliche

    (37:55):
    e poi andiamo dai privati e voglio sapere
    tutto quello che c'è di nostra proprietà
    nel mondo, non c'è poco nel mondo
    perché noi abbiamo un
    progetto che si chiama
    Connecting Europe Facility
    CEF
    che è vecchio
    dall'altro, che è stato
    funded nel
    mi sembra subito prima del Covid

    (38:16):
    quindi è già un po' d'anni quando ancora non si pensava
    all'importanza strategica di cui stiamo parlando oggi
    che ha previsto per il periodo 21-27
    un miliardo di euro che oggi sembra ridicolo
    allora era parecchio per cavi sottomarini
    di interesse Unione Europea
    quindi purché siano di proprietà dell'Unione Europea

    (38:36):
    utilizzano tecnologie europee
    e con sistemi SCADA
    di supervisory control and data acquisition
    cioè un sacco di tecnologia per evitare
    che tu devi andare sotto col palombaro
    cosa che non fai, per capirci
    se hai queste tre caratteristiche
    poi andare
    un operatore può chiedere
    chiaramente una sovvenzione perché non ci fai nulla

    (38:58):
    ma ne hanno già spesi una
    mezza miliardata fino adesso
    e chiaramente lo stanno riformulando
    quindi partendo da questa mappatura
    loro vogliono capire cosa c'è
    di nostra proprietà in giro per il mondo

    Francesco Facconi (39:10):
    per nostra, perdonami, ti riferisci

    Fulvio Ananasso (39:12):
    in questo momento all'Italia o all'Europa?
    Unione Europea

    Francesco Facconi (39:15):
    questa è una cosa Unione Europea

    Fulvio Ananasso (39:17):
    tieni conto come dicevamo prima
    che anche i singoli
    chiaramente poi andrà giù
    per i rami ai singoli paesi
    che poi verranno
    messi insieme
    noi nell'era d'oro di Telecom Italia
    i nostri cavi
    i nostri proprietari Telecom Italia
    spartano, erano notevoli
    questi TAT ne avevamo diversi noi

    (39:38):
    o quote o di cavi, quindi
    oggi molto di meno, ma insomma noi ne abbiamo parecchi
    noi come Unione Europea, quindi dobbiamo mapparli
    e dire specifiche tecniche
    capacità, proprietà
    siti di approdo, incidenti
    in modo di poter fare
    delle linee guida che dovrebbero uscire a fine anno
    con
    degli stress test da fare

    (39:58):
    perché ci sono anche dei test
    che si possono fare per vedere se è un cavo
    come per la manutenzione predittiva
    delle infrastrutture
    se usi l'intelligenza artificiale e le tecnologie
    non devi andarli a vedere
    come invece purtroppo si fa con la manutenzione
    tu puoi capire
    con degli algoritmi se più o meno
    quegli stress
    nel caso dei ponti a differenza

    (40:19):
    stress termici, terremoti, traffico
    di tir eccetera, qual è la probabilità
    che questo possa andare giù
    stesse cose, quindi fanno uscire delle linee guida
    e un set di misure
    tecniche che chiamano cable security
    toolbox per fare in modo
    che tu
    in qualche modo cosa fai se accade
    cosa per poi arrivare

    (40:40):
    a dei progetti che loro chiamano
    di progetti di interesse europeo
    per poter finanziare progetti che in qualche modo aiutino gli operatori a risolvere questi problemi.
    Quindi anche a livello europeo si sta muovendo e finisco con la parte italiana che tutto sommato non ci siamo mosti, anzi forse siamo mosti tra i primi, abbiamo creato recentemente, non so se l'avete letto o sentita,

    (41:06):
    Ma il ministro Usumeci ha presentato in Senato, credo che sia il 15 aprile, non vorrei essere sbagliato, ma intorno a metà aprile,
    un disegno di legge, quindi è una legge, non è un decreto, per regolamentare la sicurezza delle attività subacque,
    che chiamano Agenzia per la Sicurezza delle Attività Subacque, che chiaramente vuole avere un presidio tecnico e amministrativo

    (41:36):
    attività subacquea vuol dire
    i fondali
    anche la fauna
    vedere i cavi
    vedere le navi che in qualche modo transitano
    avere tutto un quadro di quello che accade
    a livello
    di superficie dell'acqua
    e ovviamente in questo caso
    le acque di interesse

    (41:58):
    italiano ovviamente
    le acque di
    di solanità italiana
    e questo che io sappia
    è la prima operazione fatta
    a livello
    europeo
    ora l'ultima cosa che dico
    a questa cosa che mi viene in mente
    in realtà un unico
    un problema serio che io vedo

    (42:18):
    è a livello delle acque internazionali
    perché mentre
    se mi dite ancora
    due minuti vi dico
    potrebbero fare e andrebbe
    fatto a livello di istituzioni
    internazionali perché qui
    Fino adesso abbiamo parlato di i cavi di qua, parte di quello, il Mar Rosso, ma si può trattare una cosa così importante a livello globale, a livello dei singoli stati? Io credo di no.

    Francesco Facconi (42:46):
    Ricordiamo che il mare tendenzialmente non è di nessuno, tranne poco davanti alle coste, quindi questi cavi che passano in mezzo all'oceano, anche solo al Mediterraneo, non sono di nessuno.

    Fulvio Ananasso (42:57):
    bravo, sono acque internazionali
    chi regola cosa?
    il problema esiste, allora
    a mio avviso, mentre non so
    rispondere tanto
    quando è veramente acque internazionale
    nel senso che per me dovrebbe essere
    cioè, saprei rispondere
    per quello che anche ho detto quando sono acque
    di sovranità nazionale

    (43:17):
    come ha detto l'Italia, prendo quello
    e quindi, i Stati Uniti
    è perfetto, tutto bene
    quando sono internazionale a mio avviso
    l'unica cosa è ricorrere
    alle organizzazioni internazionali
    ora è vero che purtroppo
    anche lì è un momento un po' buio
    perché
    cerco di essere politicamente corretto
    ma il diritto internazionale non è proprio

    (43:39):
    che viva un momento di

    Michele Di Maio (43:42):
    grande condivisione

    Fulvio Ananasso (43:43):
    per cui
    fa rispettare anche leggi internazionali
    è un po' difficile però
    che altro c'è che si possa fare
    se non ci sono, allora per esempio c'è l'ONU
    che con tutti i suoi limiti
    con tutte le sue cose eccetera
    a parlare, ma l'ONU fa i trattati. Allora si stava parlando fino a recentemente, francamente

    (44:04):
    non so se è andata avanti perché sostanzialmente dopo l'Ucraina, quindi negli ultimi due o tre
    anni oggettivamente l'ONU è concentrata, giusto o no che sia sui grandi conflitti,
    eccetera, quindi non so se è andata avanti, ma si parlava di un trattato delle attività
    sottomarine, cioè norme
    globali

    (44:25):
    vincolanti, perché l'ONU
    lo può fare, per la protezione delle infrastrutture
    e facilitare la cooperazione
    multilaterale tra gli stati
    almeno quelli confinanti
    è nell'acqua internazionale
    il Mar Rosso, a parte il Mar Rosso
    non so se
    sia internazionale o meno perché è troppo
    vicino alle due coste, quindi
    ora manifesto la mia ignoranza

    (44:48):
    non so se è di proprietà
    internazionali ma o sono egiziane
    o sono arabe
    mi sfugge
    quindi prendiamo magari il canale di Basci
    che è un'altra cosa di cui si parla poco
    il canale di Basci è quello che sta
    tra Taiwan e le Filippine
    sono 156 chilometri
    e spiega

    (45:08):
    anche altra cosa
    che uno se non ci pensa
    perché
    la Cina ha tanto
    interesse a riprendersi
    Taiwan, non è solo
    per l'attività
    della famosa
    semiconduttori che il 50%
    li fanno a Taiwan
    ma anche ne fanno molti in Cina

    (45:30):
    ma anche perché
    nel canale di Basci
    che sta a sud
    di Taiwan passano
    credo il 50%
    non picco al 50%
    ma una grande quantità
    di tutti i cavi
    sottomarini che collegano

    (45:51):
    l'estremo oriente
    dell'Asia
    al nord e Sud America
    quindi anche lì per quello che abbiamo detto
    sulla strategicità di queste
    comunicazioni è pensare all'importanza
    che uno controlli
    tutte quelle rotte
    che poi portano informazioni
    portano transazioni e quant'altro
    in quel caso per esempio

    (46:12):
    ho fatto un esempio per dire
    non so quanto sia noto questo fatto
    dell'importanza strategica
    del Taiwan da questo punto di vista
    ma quelli sono senz'altro
    siccome sono 156 km
    mi sembra che
    non vorrei sbagliare ma
    la sovranità
    è su 20 miglia mi sembra
    20 miglia dalla costa, non vorrei sbagliare

    (46:34):
    c'era Gheddafi che aveva deciso
    che la Sirta si prendeva non so quante
    200 miglia per prendersi tutta la Sirta
    mi sembra che siano alcune decine
    di miglia, ora ovviamente il canale
    di basci 156 km
    che sono 100 miglia non risponde
    a queste cose allora in quel caso che si
    fa? Chi decide?
    Almeno l'ONU

    (46:54):
    o chiunque al posto
    dell'ONU dovrebbe obbligare in qualche modo
    Cina e Taiwan in questo caso
    è complicatissimo perché
    la Cina non riconosce
    Taiwan ma era per fare un esempio
    e obbligarli a delle
    regole di
    controllo
    per esempio
    se ci fosse

    (47:18):
    qualche sentore
    di qualcuno
    dei due settori
    dei due nazioni o anche estero
    ha fatto qualcosa di sbagliato
    e questo dovrebbe essere sanzionato
    non è come oggi che dice pare che sia stata
    la Russia, ho capito
    e poi niente, questa cosa non può essere
    non solo, altra cosa
    l'ITU per esempio, un'altra cosa importante

    (47:40):
    che prima ho citato
    L'ITU si occupa, una volta c'era T ed R per riguardare telecomunicazioni terrestri, non c'era il sottomarino ma credo che riguarda l'intentro R per la parte radio, ma l'ITU per conto dell'ONU si occupa degli standard di trasmissione e potrebbe tranquillamente emettere degli standard di sicurezza per le telecomunicazioni perché già lo fa.

    (48:10):
    sulle altre standard di quali sono i bit, i protocolli, poi tu sei ingegnere, mi capisci, no?
    Non so Michele, Michele...

    Michele Di Maio (48:21):
    Non sono ingegnere, sono economo.

    Fulvio Ananasso (48:24):
    Ok, quindi sei un... però forse appunto Francesco mi comprende meglio,
    ma credo che sia comprensibile questo fatto che tu alla fine in qualche modo
    devi creare degli standard
    di sicurezza, quando tu fai
    una trasmissione devi dire
    i bit all'inizio devono servire

    (48:45):
    a fare un controllo di parità
    per cui se per caso c'è qualcosa che non va
    io me ne accorgo, insomma
    potrebbe tranquillamente fare la cosa
    la Nato, altra cosa di cui oggi spesso parliamo
    nonostante le divisioni al suo interno
    è un'alleanza militare
    ma ha un interesse notevole
    per garantire la sicurezza delle infrastrutture
    notevolissima e potrebbe

    (49:05):
    nonostante non sia il suo mestiere
    ma attraverso gli stati membri
    dovrebbe attuare delle strategie di difesa
    contro le minacce fisiche
    e cyber
    quindi il tutto d'altro si basa
    ed è importante per me la cooperazione internazionale
    sulla condivisione delle informazioni
    altra cosa importante
    e finisco questa parte

    (49:26):
    è che in realtà
    prima ho detto che l'FCC
    americana ha chiesto
    no scusatemi
    i parlamentari americani
    hanno chiesto ai CEO delle varie big tech
    se avete delle informazioni
    di qualcosa che è andato storto e quant'altro
    in teoria
    avendo detto che sono aziende private

    (49:48):
    è facile che le aziende private
    dicano quello che è accaduto
    perché dovrebbero svelare anche segreti industriali
    che magari non vogliono sapere
    l'altra volta sui satellite
    parlamo anche
    di satellite killer
    che venivano usati e che spesso non si conoscevano
    perché il killer era uno che stava in una potenza
    che non voleva dire l'altra potenza

    (50:08):
    che aveva i satelli di killer
    quindi a volte non lo sappiamo queste cose
    ma è fondamentale
    come hanno fatto i parlamentari americani
    voi dovete dirci le cose
    sennò come facciamo agire
    quindi una piattaforma
    sotto leggi da ONU
    NATO
    non lo so
    una piattaforma di coordinamento internazionale

    (50:29):
    di scambio delle informazioni
    dovrebbe esserci
    ecco perché io penso che
    Questa è tutta cosa che quello che sto dicendo so che è allo studio, non mi sto inventando nulla di particolare,
    ma sostanzialmente io vedo, sono parzialmente ottimista con tutti i caveat del caso perché a mio avviso si sta lavorando sostanzialmente a tre cose.

    (50:53):
    Uno a dei trattati globali per la sicurezza delle infrastrutture con obblighi agli stati quando sono stati confinanti,
    obblighi, non inviti, obbligi a proteggere infrastrutture e sanzionare i responsabili
    anche quando fossero gli stessi stati.
    Ora, poi è difficile enforce, vedi ONU, ma questa è un'altra storia,

    (51:14):
    vedi il Tribunale internazionale, almeno uno deve cominciare.
    Poi ci vuole un codice internazionale delle protezioni delle infrastrutture critiche
    che stabilisca, che abbiamo detto sono allo studio, in Italia, in Europa, in America,
    che stabilisca almeno quali sono i criteri da avere sia a livello fisico che a livello cyber,
    per certificare e verificare le strutture,

    (51:37):
    è fondamentale una piattaforma internazionale sotto l'egita di chi ci pare,
    ma sotto il controllo internazionale delle informazioni di quello che accade a livello mondiale.
    Oggi si parla, e ci sono l'ultimo dato che ho letto proprio pochi giorni fa,
    c'è molta preoccupazione sulla manutenzione

    (51:59):
    perché a differenza di prima
    ci sono questi famosi 200
    guasti
    all'anno
    sempre più sparsi e stanno chiaramente
    in aumento esponenziale
    e
    si parla che praticamente questo
    porta a delle
    crisi possibili
    anche di tipo far fallire

    (52:20):
    dei sistemi economici
    di piccoli stati perché viaggiano
    10 trilioni
    quindi miliardi
    di dati
    bancari che sono messi a repentaglio
    ogni anno con questi guasti
    con questo ammontare di guasti
    quindi chiaramente la cosa è talmente
    seria che

    (52:40):
    ovviamente da un lato
    è preoccupante perché ce ne siamo accorti
    come al solito un po' tardi
    dall'altro però uno non abbiamo
    alternativa, due le operazioni
    sono in atto
    e in un tempo
    ragionalmente breve credo che almeno
    il grosso dei pericoli dovremmo
    in qualche modo tamponarlo
    c'è il problema finale come dicevo

    (53:02):
    che prevede anche un grosso investimento
    di miliardi di dollari
    soltanto per le navi americane
    e di altre
    non so esattamente quanti
    per quelle mondiali come dicevo
    oggi sono 20-22
    solo due di queste navi
    posa-cave e manutenzione sono americane
    solo due, questo è un grosso problema
    per l'onda americano che

    (53:24):
    è sempre di avere tutto sotto controllo
    e di queste 20
    adesso non mi ricordo bene
    20 o 22 ma il totale
    da qui al 2040
    come dicevo prima quando il traffico
    ometterà il traffico di
    posa
    il traffico di
    posa di nuova infrastruttura
    ometterà del 50% circa

    (53:45):
    due terzi di queste navi saranno
    fuori servizio quindi bisogna rimettere
    almeno una quindicina di navi e aggiungere
    quindi problemi vari
    ma almeno ci sono dei dati

    Francesco Facconi (53:56):
    navi che non si comprano giustamente al primo molo

    Fulvio Ananasso (53:59):
    non si comprano al primo molo
    e ci vogliono anche credo, immagino
    parecchi anni
    per progettarle e costruirle
    in questo ci abbiamo anche
    fin i cantieri
    ha un ruolo molto importante
    perché noi abbiamo
    un'ottima reputazione in questo tipo di navi
    so per certo no
    so

    (54:20):
    ci sono contatti
    molto forti tra Leonardo e i francesi
    ricordate quando tempo fa c'è un tentativo di
    fusione tra Fincantieri e l'analogo francese
    che poi naufragò, so che stanno riparlandone
    perché vorrebbero creare proprio da questo punto di vista e non solo

    (54:42):
    ovviamente, principalmente per la difesa ovviamente, però
    è parte del protocollo un campione europeo che tutte queste cose
    a cominciare dalla difesa fino alle infrastrutture terrestri, aeree, di superficie e sottomarine,
    che ho sotto il controllo di questa attività, almeno franco-italiana, se non di più.

    (55:06):
    Quindi mi riallaccio all'ultima, al podcast sui satelliti.
    Guarda caso, la Leonardo si è già organizzata da qualche mese con alcune unità principali in cui lo spazio è una delle missioni principali, le attività di terra sono un'altra delle missioni, le attività marittime e sottomarina sono un'altra delle missioni e c'è uno stile in committee di coordinamento tra queste attività strategiche.

    (55:43):
    per la difesa
    quindi
    finisco con una
    notazione
    auspicabilmente ottimistica
    quindi lunghissima risposta
    alla tua breve domanda
    ma sono abbastanza ottimista
    anche perché non posso che essere ottimista
    se no non so che altro fare

    Francesco Facconi (56:02):
    non ci rimane più niente

    Fulvio Ananasso (56:04):
    però le azioni sono in atto

    Francesco Facconi (56:08):
    fantastico
    molto bello anche perché
    i cavi sono veramente un qualcosa
    di fondamentale
    ridiciamolo
    nello spazio viaggia il 3%
    ho letto in giro dei dati
    il 97% su cavi terrestri e sottomarini
    quindi
    è importante sapere
    dove passano i nostri dati e come funzionano

    (56:29):
    ed è importante anche pensare che se
    il nostro cavo di casa che
    da modem a DSL
    fibra di un certo tipo
    fibra di un altro continua a migliorare anche quelli
    che collegano i continenti dovranno continuare
    a migliorare perché poi alla fine
    la fame di dati sarà sempre quella
    sarà sempre di più, giustamente
    io
    Fulvio ti ringrazio intanto, abbiamo fatto una

    (56:50):
    bellissima chiacchierata anche oggi, non so se
    tu o Michele avete qualcos'altro
    per chiudere
    un'ultima chiosa

    Michele Di Maio (56:58):
    che vogliamo dire
    no, allora
    l'argomento è molto interessante
    come dice sempre un nostro
    un nostro collega
    dove si incrocia tanto
    tra tecnologia e geopolitica
    abbiamo parlato dell'importanza
    della mappatura dei cavi
    abbiamo parlato dell'importanza
    di chi li possiede

    (57:19):
    e di chi li stende
    ma poi
    in breve abbiamo parlato
    dei cavi che possono essere
    di varie dimensioni
    dello squalo che prova
    ad assaggiarli
    ma dal punto di vista tecnologico
    oggi quali sono
    le innovazioni
    della tecnologia del cavo

    (57:41):
    in breve

    Fulvio Ananasso (57:43):
    le innovazioni
    non sono tanto innovazioni
    nel senso che prendono quello che sta
    accadendo sulla rete
    terrestre, oggi si parla
    di cavi a fibra ottica
    single modo
    molti modo, cioè sono delle
    delle
    innovazioni unicamente per aumentare

    (58:03):
    le capacità
    dei dati nel singolo
    nella singola fibra ottica
    i cavi sottomarini obbediscono alle stesse regole
    a cui obbediscono i cavi terrestri
    che sono chiaramente molto avanzati rispetto a anni fa
    tenete conto che mentre il cavo terrestre è comunque

    (58:25):
    il cavo anche che passa sotto casa vostra
    in qualche modo uno fa un piccolo
    insomma fa un piccolo stracciato
    scava un po', lo tira fuori
    e lo cambia, in quell'altro campo
    prima che uno li cambi
    deve proprio essere obsoleto
    quindi ci sono dei salti tecnologici
    che evitano

    (58:46):
    che ci siano delle cose
    molto molto importanti
    a livello di tecnologia dei cavi
    quello che sta accadendo per esempio
    un'altra cosa che riguarda
    la topologia
    diciamo la
    come fare in modo che
    che reagisco a attacchi di tipo fisico, nelle telecomunicazioni,

    (59:11):
    quindi Francesco mi caverà un po' meglio, ma cerco di essere divulgativo anche per tutti gli altri,
    in genere ci sono vari modi per utilizzare un mezzo trassistivo da diverse persone,
    chiamo il multiplexing, per cui c'è il frequency division multiplexing, il time division multiplexing,
    Quindi io nel Frequency Division uso una certa frequenza,

    (59:32):
    tu ne usi un'altra e uno ne usa un'altra ancora.
    E uso lo stesso mezzo.
    Nel Time Division uso la stessa frequenza ma in tempi differenti.
    E così via.
    Nel Code Division uso un codice.
    E così via.
    In realtà lì si sta spensando al Special Division Multiplexing
    che io divido spazialmente e metto per esempio un cavo

    (59:54):
    che deve andare da qui a New York.
    Faccio in modo che ci siano due o tre cavi paralleli che passano in diverse parti,
    in modo che se per caso mi tranciano uno io riesco a fare quell'altro.
    Allora in qualche modo c'è più un discorso di advance di tipo tecnologico in senso topologico
    che non di tecnologia, che è quella per il cavo, sono quelle dei cavi terrestri

    (01:00:21):
    con per forza dei lag temporanei
    diciamo di tempo perché sono stati fatti n anni fa
    e non li posso cambiare
    mentre c'è molta tecnologia nei punti di approdo
    lì c'è stanno tecnologie varie appunto per evitare
    il man in the middle, il DDoS

    (01:00:43):
    e gli attacchi hacker
    lì c'è molta tecnologia per cercare di proteggere
    sia con l'appattugliamento di cui parlavo
    Lì c'entrano anche i satelliti, sono delle tecnologie miste che fanno in modo che io per esempio in certi punti dell'oceano, magari c'è una boa o c'è una piattaforma petrolifera, lì si mette anche un collegamento spaziale che lui vede sotto quello che sta accadendo e trasmette a dei centri.

    Michele Di Maio (01:01:10):
    Così che riesce a recuperare.
    Quello che riesce a recuperare.

    Fulvio Ananasso (01:01:13):
    Quindi le tecnologie della connettività fisica non sono differenti da quelle terrestri,
    con il ritardo che ovviamente per l'installazione non può essere immediato.
    Mentre se è molta più tecnologia nei punti di approdo e nei punti di trasmissione anche via satellite.

    (01:01:34):
    Quindi anche lì la tecnologia sta andando molto rapida.
    prima ho citato l'intelligenza artificiale
    un mare di
    di addestramenti
    ormai si fanno
    se vedete anche ci sono delle animazioni
    delle reti di addestramento
    dei modelli
    sono mostruose
    dove prendono i dati
    dove vanno a prenderli

    (01:01:55):
    quindi chiaramente è tutto
    e questa pure sono
    dei miglioramenti tecnologici
    per fare in modo che questi dati
    non collidano
    internet, tipicamente una rete in cui non c'è un grosso controllo dei pacchetti, il pacchetto
    si cerca il suo percorso migliore e poi viene ricombinato alla fine.

    Francesco Facconi (01:02:18):
    Il TCP.

    Fulvio Ananasso (01:02:19):
    Esatto, il TCP. Tutta questa cosa, immaginate con l'aumentare esponenziale dei dati, diventa
    complicata. Lì c'è molta tecnologia, quindi è più tecnologia, per rispondere a Michele,
    è più una tecnologia di tipo software che di tipo hardware. L'hardware sta là, viene
    un po' non si può toccare

    Francesco Facconi (01:02:39):
    un po' diciamo che le fibre ottiche ormai sono arrivate

    Michele Di Maio (01:02:42):
    al limite fisico
    certo, facciamo di più con quello che abbiamo

    Fulvio Ananasso (01:02:46):
    con software che possiamo attaccarci sopra

    Francesco Facconi (01:02:50):
    fantastico, allora io
    avvio la sigletta che ci porta verso l'uscita
    e appunto ricomincio a ringraziare
    Fulvio Ananasso per essere di nuovo tornato qui
    personalmente anche stasera
    ho imparato un sacco di cose
    ho scoperto
    tutto questo fermento sotto le nostre acque

    (01:03:12):
    che un po' immaginavo ma
    sentirlo
    riassunto in tutta questa
    in questa oretta di chiacchierata
    così bene insomma mi ha veramente
    interessato spero anche
    a tutti voi che ci stiate ascoltando
    Fulvio ti ringrazio ancora

    Michele Di Maio (01:03:30):
    come si dice da queste parti non c'è due senza tre

    Francesco Facconi (01:03:32):
    quindi chissà quale sarà la prossima

    Michele Di Maio (01:03:36):
    vedremo
    Abbiamo fatto terra, anzi abbiamo fatto aria.

    Francesco Facconi (01:03:39):
    Non spazio, manca terra.
    Sì, spazio.
    Siamo qua.
    Fantastico.
    Detto questo, questo è l'ultimo speciale estivo, quindi da lunedì primo settembre ricominciamo con la programmazione tradizionale
    e vi diamo appuntamento quindi con la prossima puntata digitalia da lunedì e poi in podcast, come sempre.

    (01:04:04):
    Grazie Fulvio, grazie Michele, grazie a tutti voi che ci ascoltate e una buonanotte dallo studio di Milano Città Studi.

    Michele Di Maio (01:04:12):
    E un ciao dallo studio di Milano Isola da Michele Di Maio.
    Ciao a tutti da Fulvio Anasso.

    Fulvio Ananasso (01:04:19):
    Grazie a tutti.
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