Un'eccessiva distanza emotiva nelle relazioni, la difficoltà a lasciarsi andare, o l'essere travolti dalle emozioni altrui indicano la costruzione di un Muro Emotivo, una barriera che impedisce l'intimità vera.
Questo muro si erige quando non padroneggiamo i quattro pilastri della gestione emotiva.
Il primo passo è la consapevolezza, ovvero sentire le emozioni: riconoscere la sensazione nel corpo ("un nodo allo stomaco") e darle un nome. Il blocco nasce quando soffochiamo o etichettiamo male ciò che proviamo, scambiando rabbia per "stress."
Segue la tollleranza o reggere le emozioni: la capacità di stare nel disagio emotivo, anche quando è intenso, senza ricorrere immediatamente all'evitamento (come mangiare o scrollare il telefono) per scacciarlo.
Quando si arriva a esprimere le emozioni (la vulnerabilità), scegliamo come comunicare il nostro stato interiore in modo autentico. La chiusura sopraggiunge per la paura del giudizio e il terrore di essere "troppo," esponendo la nostra fragilità per evitare il rifiuto.
Infine, l'intimità richiede la capacità di empatizzare senza essere sopraffatti, ovvero riconoscere il dolore altrui senza confonderlo con il nostro. Se i confini sono labili, si verifica un contagio emotivo dove l'emozione dell'altro è percepita come una minaccia alla nostra stabilità.
L'Intimità Vera non è sesso o costante vicinanza, ma la libertà di essere pienamente se stessi in presenza dell'altro, senza temere punizioni o giudizi. Il muro emotivo, sebbene percepito come ostilità, è in realtà un meccanismo di difesa automatico, eretto dopo ferite passate per proteggerci dal dolore futuro.
E tu, come gestisci le tue emozioni?
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