Episode Transcript
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(00:00):
Il razerhead è tornato nelle sale, sì, quel film in bianco e
nero strano e impossibile da spiegare a parole, il film che
ha assegnato il debutto di uno dei registi più geniali della
storia del cinema, David Lynch. Ma non siamo qui per parlarvi di
un film. O almeno non solo, poiché Lynch
(00:21):
è stato un musicista anche se atipico, un'artista che ha avuto
intuizioni geniali che hanno plasmato le atmosfere dei suoi
film e soprattutto ridefinito ilruolo del suono nel cinema.
Benvenuti in ergasm, il podcast di chi ama la musica, ma
soprattutto per chi vuole conoscerla.
Io sono Martina Vidrip, Divulgatrice musicale.
(00:45):
E io sono Giorgio Bau, produttore e sound designer.
E oggi siamo qui per parlarvi della musica di David Lynch.
(01:12):
Il nostro racconto inizia nel 1977.
I raiserhead, l'opera prima di un Semisconosciuto David Lynch
esce al cinema. Ci sono voluti sei anni per
ultimarlo. La lavorazione del film è stata
segnata da problemi finanziari così forti da far perdere la
casa al regista e costringerlo adormire sul SET.
(01:34):
Il risultato è un film strano, onirico, fortemente disturbante
e anche molto personale. E purtroppo, come spesso accade
agli artisti d'avanguardia, la pellicola riceve critiche poco
entusiaste, un incubo senza chiave, un esercizio visivo
disturbante ma privo di reale significato.
(01:57):
Un film che ti fa venir voglia di chiudere gli occhi per non
dover affrontare il disgusto cheevoca.
Una provocazione fine a se stessa, priva di empatia o
coinvolgimento umano. Da varaity al New York Times,
questo era il tenore delle recensioni sulle testate più
importanti del settore, ma la pellicola con il tempo guadagna
(02:17):
lo status di film di culto. Nei seguenti 10 anni la critica
cambia completamente idea incoronando Lynch come
innovatore e fonte di ispirazione per altri registi.
Uno di questi è il maestro Stanley Kubrick, che dichiarò di
amare i raserhead e considerarlouno dei suoi film preferiti in
(02:38):
assoluto, addirittura durante leriprese di Shining il regista lo
proiettava in continuazione al cast per mettere gli attori nel
mood giusto. Comunque lince capisce da subito
l'importanza del suono, arrivando ad affermare che è il
50% dell'esperienza cinematografica.
(03:00):
Durante la sua carriera ha saputo circondarsi di preziosi
collaboratori, personaggi molto affini alla sua sensibilità, che
sono stati in grado di tradurre in suono la sua visione.
Il primo è Alan splette, che nonostante la sua cecità niente
l'ha fermato dal consolidare il suo nome nel firmamento del
cinema Fantasy horror. Il secondo, beh, è un
(03:23):
compositore che lo accompagnerà passo per passo e di cui
parleremo tra poco. L'idea del regista era quella di
creare un'esperienza claustrofobica o, per usare le
sue parole, costruire un mondo sonoro che rispecchi l'ansia e
la confusione del personaggio principale.
Split si mette al lavoro e l'idea di Lynch prende vita,
(03:45):
registrando e miscelando suoni per creare qualcosa di
inaspettato e disturbante. Le tecniche utilizzate erano
sicuramente innovative, anche seun po' folli.
Dal pianto incessante del bambino ottenuto combinando
suoni umani e meccanici al microfono inserito in una
bottiglia di plastica immersa inuna vasca da bagno, fino a
(04:08):
strumentazioni un po' più classiche come l'organo a canne
della colonna sonora, tutto volto a creare un universo
melodico che amplia il senso di disagio dello spettatore.
Ma Lynch non si ferma qui e il ruolo di mente creativa non gli
basta, infatti contribuisce concretamente alla colonna
sonora del film. Nella famosa sequenza della
(04:31):
ragazza nel radiatore risuona ilbrano in Heaven, cantato da
Laurel Nier e composto da Peter Ivers, però i testi sono stati
scritti dal regista stesso in quella semplice melodia e in
quelle dolci parole in Heaven. Si crea un forte contrasto con
l'atmosfera cupa del film, una dissonanza che si ripeterà nel
(04:54):
resto della sua opera. Qualche anno dopo i razerhead,
più precisamente nel 1986, esce un nuovo film, Blue Velvet, un
piccolo capolavoro noir ispiratoda una cover di Tian Buckley dei
(05:14):
VS Mortal Coel. Lynch ha chiesto a Isabella
Rossellini di cantare una sua versione del pezzo, accompagnata
da una band locale. Il risultato lo affascina, ma
non lo convince del tutto, ma non trova mai una soluzione che
lo entusiasmi. È a quel punto che il produttore
Fred Caruso gli mette una mano sulla spalla e dice, David,
(05:38):
Fammi chiamare il mio amico Angelo.
Angelo è Angelo Badalamenti. Mi siedo accanto a lui.
E lui inizia a suonare ciò che gli sto raccontando.
Lavorare con Angelo è come parlare la stessa lingua, senza
bisogno di parole. Questo dirà Lynch del
compositore poco dopo la sua scomparsa nel 2022, il musicista
(06:01):
ITALOAMERICANO diventerà così ilcollaboratore più longevo del
regista. L'ingrediente segreto di questo
duo è la chimica assoluta. Come dice lo stesso Lynch, il
loro modo di lavorare non è mai cambiato.
Uno suggerisce parole e l'altro ricama melodie in Blue Velvet.
(06:22):
Il contrasto tra l'apparente serenità del mondo in superficie
e l'oscurità sonora del sottosuolo crea uno squilibrio
sensoriale che rimane subliminale, senza che lo
spettatore sia in grado di comprenderlo razionalmente.
Ma è nel 1990 che la collaborazione tra i due
(06:44):
raggiunge l'apice. Stavolta non si tratta di
cinema, bensì di serie.tv. E trattandosi di linch, poteva
essere qualcosa di convenzionale.
Ovviamente no, Twin peaks è stato così rivoluzionario da
scrivereinteramenteleregoledelleserie.tvun capolavoro che vede in realtà
e sogno un labirinto da cui è impossibile fuggire.
(07:08):
David s'è seduto al mio fianco. Io ho messo le mani sulla
tastiera e lui ha iniziato a raccontare, siamo nei boschi,
c'è la nebbia. Mentre parlava io suonavo, non
avevamo scritto nulla, tutto accadeva al momento.
Lui non diceva mai che cosa significavano le parole, dovevo
(07:30):
solo entrare in quello Stato mentale sospeso, cantare senza
sapere davvero perché, ma sentendolo giusto?
Così Angelo Badalamenti ricorda la scrittura di quella
meravigliosa colonna sonora, tracui la genesi dell'Iconico tema
dedicato alla protagonista LauraPalmer.
(07:51):
Il momento era così catartico e perfetto che alla fine lince
esclamò, Angelo, quelle Twin peaks non cambiare neanche una
nota. Ed è proprio qui, in questo
tema, che ritroviamo la cantanteJulie Croes.
Già presente in Blue Velvet e che possiamo vedere nella prima
sequenza mentre si esibisce nel roadhouse.
(08:16):
Ma c'è un momento emblematico nella storia di Twin peaks, più
precisamente nel quinto episodio.
Vi ricordate l'attrice Shirley Feen che interpreta Audrey?
In questa puntata vediamo Audreyseduta ad un bancone mentre
chiacchiera con un'altra ragazza.
In sottofondo, sommessamente, unjukebox diffonde un brano e
(08:38):
Audrey all'improvviso si ferma, ipnotizzata dalle note di questa
canzone Jazz Sensuale e sognante, per poi alzarsi e
ballare da sola al centro del double hard diner.
Il tutto sotto lo sguardo un po'perplesso degli altri clienti.
Noi oggi quella traccia la conosciamo semplicemente come
(08:59):
Audreas Dance, ma inizialmente. Non aveva un nome, badalamenti
l'aveva semplicemente composta efatta ascoltare a Lynch, che
però se ne innamora immediatamente.
Un giorno sul SET, Lynch si avvicina al giradischi, mette su
il brano e si rivolge all'attrice e le dice, Cherlin,
(09:20):
La Senti questa canzone? Bene, fai quello che vuoi.
Lasciati trasportare. Lei disse che appena iniziato a
ballare sentiva che il tempo si fosse fermato.
Non stava recitando in quel momento c'era solo Audrey, persa
nella sua musica, nei suoi pensieri e tutto era
completamente naturale. Una scena figlia di
(09:43):
un'improvvisazione totale, ma che rimarrà nella storia.
Ma accade di nuovo. Lynch si rivolge ad Angelo e gli
dice, pensa ad una nebbia che sialza dal terreno, OK?
Ora c'è un'ombra, qualcosa che arriva, ma sta arrivando piano,
è pericoloso ma non ti fa paura subito, ma poi arriva.
(10:08):
Grazie a queste parole nasce Dance of the dream man, il brano
su cui Michael J Anderson, l'iconico attore affetto da
nanismo, danza nella loggia rossa.
Ma ascoltate attentamente da vicino e sono sicura che
noterete un piccolo dettaglio. In questo pezzo ci sono degli
stralci dei temi di Audrey e Laura e l'intento di Angelo è
(10:32):
stato quello di cristallizzare in questo luogo sospeso nel
nulla due persone estremamente importanti per il protagonista e
come per sheerlen, anche qui c'èimprovvisazione e di nuovo Lynch
chiede all'attore di spogliarsi della propria identità e
lasciarsi andare. In Twin peaks non c'è solo
(10:54):
musica. Ma un vero paesaggio sonoro.
Lynch voleva che i suoni avessero un'anima, che fossero
in grado di raccontare più delleparole.
E se si entra in questa prospettiva, una porta che
cigola diventa un violino. E il motore di un frigorifero
può essere un basso distorto. Infatti il ventilatore nella
(11:16):
Casa dei Palmer non suona come un ventilatore normale.
Il ronzio ciclico, metallico e freddo.
Del ventilatore è stato potenziato e trattato in studio
per diventare una presenza minacciosa.
Linch ricorda, quel ventilatore ha un suono molto particolare, è
come se stesse cercando di dire qualcosa.
(11:38):
Quel rumore ti entra dentro, è il suono dell'attesa, o forse di
un male che si avvicina. Il suono per linch è un'altro
tipo di linguaggio, non serve a far capire, ma a far sentire.
Vuole confondere lo spettatore portandolo intenzionalmente sul
confine tra realtà e sogno, per lui il suono è così importante
(12:03):
che spesso costruisce paesaggi sonori ancor prima di scrivere
una sceneggiatura. Ma Lynch non è solo un regista
che ama il suono, è un musicistaa tutti gli effetti, dal 2007
comincia a pubblicare diversi dischi, tra cui Crazy clown time
oppure The Big dream. In cui emerge tutta la sua
sensibilità sonora. La palette di influenza è
(12:27):
davvero ampissima, infatti attinge molto dal blues,
dall'ambiente e dall'elettronica.
E poi ci sono tantissime collaborazioni con artisti
altrettanto particolari, come adesempio Chris Tabella, carenaud
di Yay, yaya S like Lee e dangermouse.
Esattamente come nei suoi film, anche in veste di musicista
Lynch si dimostra essere +1 creatore di atmosfere.
(12:49):
Cerca ossessivamente texture, rumore e ripetizioni nelle sue
melodie, sperimentando con drum Machine, riverberi e voci
affettate. È un sound spettrale in cui la
voce un po' impacciata di Lynch appare come un personaggio dei
suoi film che canta da una radioguasta.
(13:14):
È sempre difficile separare musica, fotografia e
inquadrature nell'opera di Lynch, perché nei suoi film?
E nei suoi dischi tutto è indefinito e contorni sfumati,
ma tutto può essere ricondotto aquella zona in cui il regista ci
vuole portare. Una zona in equilibrio tra sogno
(13:36):
e realtà, dove si perde ogni certezza e il sentire è l'unica
bussola per trovare la via per costruire questa dimensione
alternativa. E fondamentale l'utilizzo del
suono. Un approccio profondamente
artigianale e personale e, proprio per questo,
incredibilmente efficace. E quindi vale la pena di partire
(13:58):
dall'inizio di questo percorso, a cominciare proprio dai Reza
Head, un manifesto che ci ricorda che il suono può
raccontare ciò che l'immagine non può dire, che può farci
paura senza mostrarci nulla e soprattutto aprire porte nella
nostra mente che noi non sapevamo nemmeno di avere.
(14:21):
Anche questa puntata finisce qui, ma la musica continua e
così anche la nostra conversazione.
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(14:42):
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perderti nessuna uscita. Noi vi diamo appuntamento a
lunedì prossimo alle 18 con una nuova puntata.
Ma fino ad allora buona musica.