Episode Transcript
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(00:00):
Tutti amiamo i biopic quando sono autentici, ci aiutano a
capire meglio gli artisti che tanto amiamo.
Così oggi io e Giorgio abbiamo pensato di parlarvi dei nostri
tre biopic preferiti. E magari alla fine del podcast
potresti scriverci se Sei d'accordo con noi, oppure dire
la tua personalissima top three.Benvenuti in ergasma, il podcast
(00:23):
di chi ama la musica ma soprattutto per chi vuole
conoscerla. Io sono Martina Vidrip,
Divulgatrice musicale. E io sono Giorgio Bau,
produttore e sound designer. E oggi vi sveliamo i nostri
(00:47):
biopic musicali preferiti. Negli ultimi anni i biopic
musicali sono esplosi. Hollywood ha capito in fretta
che le storie dietro le canzoni vendono, soprattutto se
attraversano le generazioni. Funzionano perché uniscono due
cose potentissime, il cinema cheti mostra e la musica che ti
(01:09):
smuove. Sapere cosa c'era davvero dietro
quella canzone o quel momento, ci piacciono perché sono umani,
pieni di fragilità e spesso ci riportano in epoche che magari
non abbiamo mai vissuto, ma che sentiamo nostre grazie alla
musica. Certo, non tutti questi film
funzionano, alcuni sembrano più spot pubblicitari che film belli
(01:31):
da vedere ma senza cuore. Noi siamo partiti da qui, da
quella sensazione che ti lascia un bel film, la voglia di
rivederlo e di approfondire la discografia dell'artista.
Perciò ecco quindi i nostri tre biopic musicali preferiti, non
per forza i più famosi, ma sicuramente quelli che ci hanno
segnato di più. Posso confessarvi una cosa?
(01:54):
Io sono una spettatrice molto difficile da accontentare.
I film o le serie in grado di rapirmi devono avere una
fortissima componente emotiva nello storytelling, oltre a cose
un po' più pratiche come la musica, la fotografia eccetera
eccetera. Se sto guardando un prodotto
piatto, ho esattamente quattro minuti di autonomia prima che
(02:15):
gli occhi si chiudano. Quindi vi lascio immaginare
quanto io sia attenta film su una delle tematiche a me più
care, ovvero la musica. Comunque ci sono tantissimi
biopic che mi hanno colpita e tre di cui parleremo oggi sono
alcuni di questi. E completa non.
A proposito di confessioni, devodire che all'inizio, quindi la
(02:38):
prima visione, mi sono avvicinata con un po' di
sospetto a questo film. Non mi aveva convinta del tutto
il ruolo un po' appiattito di susi rotolo.
In realtà però la seconda, quindi la seconda volta che l'ho
visto mi ha rapita molto di più,fino a farmi innamorare.
Questo perché shalamet è stato un magistrale nell'interpretare
(03:00):
Dylan, soprattutto dal punto di vista vocale.
E non solo questo. Le atmosfere, il ribollire di
quel periodo storico, la personalità enigmatica di Dylan,
la musica, il via via dei locali, insomma, era tutto
davvero splendido da guardare, ma soprattutto da ascoltare.
(03:21):
Control, ho visto questo film inun periodo un po' particolare
della mia vita di transizione. Infatti stavo muovendo i primi
passi nell'ascolto musicale un po' più.
Impegnato, infatti controlla. Uscì nel 2007 e io avevo appena
17 anni. Però parlava di una delle prime
(03:42):
band di nicchia di cui mi invaghì, ovvero i Joy Division.
La storia, ovviamente è incentrata su Ian Curtis, leader
della band purtroppo scomparso molto giovane e affetto da
epilessia depressione, tra l'altro interpretato da un
meraviglioso Sam Railly. Il titolo del film fa
(04:03):
riferimento, ovviamente ad uno dei pezzi più famosi di Joy
Division, ovvero she loss control.
Tornando al film, La vita di Curtis non è mai stata Clemente
con noi e il film lo racconta molto bene.
Però, invece di cedere alla depressione e al grigiore dei
traumi, il racconto si fa delicato, gentile, nei confronti
(04:24):
del protagonista, le sue storie d'amore, anche il suo
peregrinare negli uffici di collocamento e soprattutto come
abbia riversato tutto se stesso nella musica.
Le sue emozioni e il suo nichilismo sono lì, nelle
canzoni del Joy Division. Ed è per questo che lui è una
leggenda e la sua musica immortale.
The pianist, scelta dovuta? De Pianist è un capolavoro,
(04:48):
oltre che ad essere un titolo immancabile se siete degli
appassionati di musica. Diretto da Roman Polanski, con
protagonista Adrien Brody, questo film vincitore di Oscar,
Golden Globe, Palmedora, Cannes e altrettante nomination.
Il film si concentra sulla vita del celebre Pianista
Vladishlaush Lipman ed è una storia straziante ambientata nel
(05:12):
periodo più buio della storia dell'umanità.
E lui è un musicista dal talentoimmane, però è obbligato a
tenere un profilo basso per non attirare l'attenzione dei
nazisti in Polonia. Edrem Brody, si sa, è un attore
fuori scala. Però qui ci regala
un'interpretazione stellare. Perché recita con gli occhi, con
il corpo e con le mani. Ancora o nel cuore.
(05:35):
La scena di spilman, nascosto nel suo ultimo rifugio, che
all'improvviso scopre all'interno di questo
appartamento un pianoforte. E c'è questa bellissima ripresa
delle sue spalle che si muovono in un'inquadratura mezzo busto,
mentre la musica invade totalmente la scena e si contano
i secondi prima che il rumore lotradisca e venga scoperto dai
(05:57):
nazisti, salvo poi capire che lemani del pianista erano
mezz'aria sopra la tastiera e lamelodia che noi sentiamo è solo
nella sua mente. Ed ecco quindi la mia all time
top free. Al terzo posto di questa
personalissima classifica metto get on up, il biopic su James
(06:19):
Brown. Il film è uscito nel 2014 e tra
i produttori possiamo trovare una leggenda del Rock, Mick
Jagger. La pellicola indaga sulle umili
e violente origini del Godfotherof Soul per arrivare al successo
e ai conseguenti eccessi. L'interpretazione del compianto
Chadwick Boseman è strepitosa, sembra la reincarnazione di
(06:42):
James, le sequenze musicali sonoenergetiche e autentiche e
sottolineano la genialità dell'artista.
Forse si poteva indagare un po' di più su alcuni lati oscuri di
James Brown, come ad esempio quelli che riguardano la
violenza domestica e la deriva paranoica degli ultimi anni, ma
è una sceneggiatura che non fa molti sconti, mostrando i chiari
(07:05):
e scuri di una personalità musicale che ha segnato così nel
profondo la musica del 900. Al secondo posto metto un film
che non è esattamente un biopic,ma che mi sento di far rientrare
in questa categoria per la sua qualità di descrivere un periodo
storico in un modo così efficace.
Sto parlando di Velvet Goldman, film uscito nel 1998 e diretto
(07:29):
da Todd Haynes. Ma di cosa parla?
Beh. Potremmo dire che è una
biografia non autorizzata di ziggy Stardust, insomma di David
Bowie. Il regista in principio cercò di
coinvolgere il Duca bianco, ma lui rifiutò e si dissociò
completamente dal progetto, negando addirittura
l'autorizzazione all'utilizzo dei suoi brani.
(07:52):
Ma cosa rende questo film speciale?
Sicuramente il modo sgargiante ed eccessivo con cui viene
ritratto quel periodo magico in cui il Glam Rock salì alla
ribalta delle cronache e delle classifiche con artisti come il
giacitatobowiemaanche.it Rex di Mark Bowen.
Il cast è straordinario. Vi faccio solo tre nomi, Johann
(08:12):
Mcgregor che interpreta Kurt Wilde, ovvero Iggy POP, Jonathan
Wrice Meyers nei panni di Brian Slade, ovvero Bowie.
È un giovanissimo Christian Bale, che in questo film è un
giornalista che ripercorre le vicende di quegli anni.
Favoloso il cameo dei placebo, così come anche la colonna
(08:33):
sonora con brani di T Rex, Roxy Music, Lou Reed e tanti altri.
E se non vi bastasse, eccovi un sigillo di qualità alla
produzione, Mister Michael Type,l'allora Frontman degli REM al
primo posto. Un film uscito più di vent'anni
fa, nel 2004. Sto parlando di Ray, che ritrae
(08:55):
la vita di Ray Charles, dalla difficile infanzia nel sud
segregato degli Stati Uniti, segnato dalla cecità a 7 anni e
dalla morte del fratello minore,fino all'ascesa come leggenda
della musica americana. Il film è stato acclamato,
vincendo l'Oscar nel 2005 per ilmiglior sonoro e soprattutto per
(09:17):
il miglior attore, Jaime Fox. A proposito di Jamie Foxx, la
sua performance è straordinaria,sia per una certa somiglianza
fisica e gestuale, ma anche per il processo che l'ha portato a
ritrarre così fedelmente Ray Charles.
Pensate che per immedesimarsi nel personaggio ha indossato
protesi oculari che lo rendevanocieco per ore.
(09:39):
Inoltre, Jaime è anche un pianista e ha effettivamente
suonato in molte delle scene dalvivo.
Ray è un film autentico che non risparmia nulla all'artista che
viene ritratto come grande geniomusicale capace di fondere
gospel, blues e jazz, dando vitaal Soul, ma anche una
personalità complessa e tormentata, segnata da anni di
(10:01):
dipendenza dall'eroina. Se avete dubbi sull'autenticità
di questo film, vi basti pensareche Ray Charles stesso collaborò
direttamente alla realizzazione poco prima della sua morte nel
2004. Approvò la sceneggiatura e il
taglio dichiarando, non ho bisogno di sembrare un Santo,
(10:21):
voglio che la gente capisca quello che ho vissuto.
Morì pochi mesi prima dell'uscita del film, che
divenne quindi anche un omaggio postumo.
I biopic non smetteranno mai di affascinarci, saremo sempre
curiosi di sapere quel dettaglioin più o quella storia nascosta
(10:42):
dietro una canzone. Noi oggi abbiamo voluto
condividere i nostri gusti personali, così anche per
conoscerci un po' meglio, ma adesso è il vostro turno.
Che cosa ne pensate? Siete d'accordo con noi?
Qual è la vostra top free? Scrivetecelo nei commenti,
altrimenti Contattateci via Instagram o via mail.
(11:02):
Troverete tutti i contatti nelladescrizione dell'episodio.
Noi ci ritroviamo su ergasma lunedì alle 18 con un nuovo
episodio, ma fino ad allora comesempre.
Buona musica.