Episode Transcript
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(00:02):
C'è un killer silenzioso che colpisce senza lasciare traccia.
Pensate, l'anno scorso le sue vittime sono state circa 430.000
prima di colpire le pedine per anni le controlla notte, giorno
e proprio in questo istante ne tiene d'occhio circa 280 milioni
in tutto il mondo. Ma cos'ha da lamentarsi?
(00:24):
È giovane, bello, è famoso. Anch'io vorrei essere depressa e
piangere su una Mercedes è l'ennesima moda, sta solo
cercando di attirare l'attenzione.
Forse le avete lette su qualche social, sotto l'articolo in cui
un'artista confessa di essere affetto da depressione.
Queste persone non sanno che la depressione è un killer
(00:47):
democratico. Non importa che tu sia ricco,
povero. 1VIPO1 persona comune, quando ti mette nel mirino non
guarda in faccia nessuno, non gli interessa chi sei e
colpisce. Benvenuti in ergasm, il podcast
di chiama La musica, ma soprattutto per chi vuole
(01:09):
conoscerla, io sono Martina vidrip, divulgatrice musicale.
E io sono Giorgio Bau, produttore e sound designer.
E oggi, in occasione del Mental Health month che appunto ricorre
(01:31):
ogni anno a maggio e con l'aiutodi tre storie di musicisti
iconici, parleremo del rapporto tra l'artista e la depressione.
È il 1998, si sentono gli applausi.
Un ragazzo vestito completamentedi bianco sale sul palco più
(01:52):
prestigioso del mondo, imbracciala sua chitarra acustica.
E inizia a cantare una canzone. Quel palco si trova in
California ed è quello della notte degli Oscar.
Quel ragazzo invece si chiama Elliot Smith, sta suonando Miss
Misery, un brano reso popolarissimo dal film Will
hunting genio ribelle. Sembrava un ragazzo capitato lì
(02:16):
per caso, scrivere a un giornalista.
Gli occhi bassi, alle volte sembrano fissare il vuoto, quasi
intimorito dalle luci di Hollywood.
In questa esibizione si può vedere quel bambino che cresce
in una terra dura come il nebraska, che assiste ai
frequenti litigi dei suoi genitori, che li vede separarsi,
spezzando quella rete di sicurezza che chiamiamo
(02:39):
famiglia. Poi è vittima delle violenze del
patrigno e in questo caso la musica diventa l'unico mezzo che
è in grado di portarlo lontano. Nel 1994 smeth pubblica il suo
primo album omonimo. Seguito da iver Hor nel 1997,
che lo consacra come una delle voci più autentiche e struggenti
(03:01):
della scena musicale Indie. La sua musica introspettiva e
malinconica. Un sacco di persone sono
depresse, mi capita di stare bene, ma il più delle volte no,
disse in un'intervista. La sua voce è proprio
malinconica e nelle sue canzoni parla di autolesionismo,
dipendenza. E solitudine cronica.
(03:24):
Ma torniamo a quel palco, quellodegli Oscar nel 1998.
L'esibizione si conclude e si spengono le luci.
Il lavoro successivo, figure Eight, viene accolto molto
positivamente da critica e pubblico, un misto tra testi
cupi e arrangiamenti raffinati. La vita sembra sorridergli, è un
(03:45):
cantautore molto apprezzato, ma continua a bere, ad assumere
benzodiazepine e antidepressivi.In più sono frequenti litigi con
la sua fidanzata Jennifer Chiba.Nel 2003 Elliot viene trovato
morto con due coltellate al petto.
Aveva solo 34 anni, archiviata come suicidio.
(04:07):
Nonostante sussistano ancora oggi dei dubbi, la morte di
Elliot rimane una pagina tragicadella musica, ma ancora oggi i
suoi dischi sono rifugio per molti.
Perché in quel dolce soffrire forse ci siamo rivisti in tanti.
(04:30):
C'è un video su Youtube, è statoregistrato il 18 luglio del
2017. Si vede un ragazzo, è seduto ad
un tavolo, sorride, è rilassato e gioca con alcuni amici e
familiari. È una scena comune, quasi
banale. E lo sarebbe se 36 ore dopo quel
ragazzo così sorridente non si fosse tolto la vita.
(04:56):
Il ragazzo in questione è Chester Bennington, Frontman dei
Linkin Park, e il video è stato pubblicato da sua moglie Ta
Linda su Twitter, che scrive, mostro questo per farvi capire
che la depressione non ha un volto né un umore.
Questo è l'aspetto che vedevamo noi appena 36 ore prima della
(05:16):
sua morte. Ci amava tantissimo e noi lo
amavamo. Chester ha avuto una vita molto
difficile, da bambino subì abusie come molto spesso accade alle
vittime, non lo dice nessuno. Invece si chiude con vergogna e
si colpevolizza. Perciò la musica diventa la sua
(05:37):
unica scialoppa di salvataggio. Decide di unirsi ai Linkin Park.
E nel 99 esce il disco Hybrid Theory che lo farà conoscere al
mondo. I suoi testi parlano di ansia,
alienazione, traumi. E il successo arriva in pieno
tour, dischi di platino, palchi infiniti.
(05:57):
Eppure Chester è ancora quel ragazzino spaventato e il suo
equilibrio è dettato da momenti di forza a crolli verticali,
lottando strenuamente contro l'alcool e la depressione.
Face forward siamo nel 2017 ed esce One more light, un album
(06:17):
molto personale. Qui si percepisce tutta la
vulnerabilità e l'intimità che il gruppo ha deciso di creare.
Ad esempio, in un singolo heavy,Chester canta why is everything
so heavy? Perché è tutto così pesante?
Ed è una domanda semplice, ma è devastante per chi soffre di
depressione. In un'intervista risalente a
(06:41):
qualche mese prima della sua scomparsa, Chester confessa che
a volte sta bene, a volte no, e quando non sta bene si ritrova
intrappolato nella sua testa, inquesti schemi distruttivi e
continua a chiedersi come ci siafinito di nuovo.
Però c'è anche speranza, poiché in un'altra intervista disse che
poteva arrendersi e morire, oppure poteva lottare per ciò
(07:04):
che voleva e lui aveva scelto dilottare.
Il problema è che pochi giorni dopo qualcosa si spezza e il 20
luglio del 2017 Chester Bennington decide di togliersi
la vita. Aveva 41 anni, sei figli,
milioni di fan e una battaglia interna di cui nessuno saprà mai
(07:27):
tutto. È la fine degli anni 60.
Un ragazzo alto, impacciato, cammina tra le strade di Londra
con una custodia per chitarra inmano e 1000 pensieri nella
testa. Non cerca applausi, non cerca
(07:47):
fama, cerca silenzio e dentro quel silenzio spera che la sua
musica venga ascoltata davvero. Quel ragazzo si chiama Nick
Drake, ha la voce sottile e gentile, lo sguardo sfuggente e
compone canzoni che sembrano arrivare da un'altro mondo.
Un mondo fatto di nebbia, pioggia fine e lune rosa nasce
(08:11):
nel 1948 in Birmania, ma cresce in Inghilterra, in una famiglia
colta e sensibile, ma incapace di comprendere quella strana
malinconia che lo accompagna finda bambino.
A scuola è brillante ma distante, a Cambridge studia la
letteratura, ma presto capisce che le parole scritte nei libri
non bastano a dire quel che sente.
(08:34):
Nel 1969 pubblica five lives left, un piccolo miracolo di
grazia e nostalgia capiamoci, nessuno lo compra, nessuno lo
capisce. Nick, che già parlava poco,
comincia a chiudersi ancora di più.
Non rilascia interviste sul palco, si irrigidisce la voce,
(08:56):
gli trema. Nel 1971 accetta quasi
controvoglia di vedere uno psichiatra.
La diagnosi è chiara, depressione maggiore e la cura
sono pillole che non vuole prendere.
Il buio. Avanza, Nick, si ritira, smette
di parlare per 5 settimane, viene ricoverato e quando torna
(09:19):
a casa ha solo una cosa da dire,un disco Pink Moon, uscito nel
1972, è una confessione sussurrata solo voce e chitarra.
Dura 20:08 ma sembra durare per sempre.
Ogni parola è fragile, ma ogni nota pesa come un sasso, è
bellezza, è disperazione. Tutte insieme.
(09:43):
Due anni dopo, il 25 novembre 1974, Nick Drake viene trovato
morto nella sua stanza, aveva solo 26 anni.
La causa? Overdose da antidepressivi.
Forse un gesto intenzionale, o forse no.
Ma in fondo Nick non voleva andarsene, voleva solo essere
(10:03):
ascoltato e capito. Oggi le sue canzoni restano lì,
come messaggi lasciati in una bottiglia.
Chi li trova spesso ci si riconosce.
E in quel silenzio che resta dopo l'ultima nota c'è tutto il
mondo di Nick. Tre artisti, tre vite spezzate,
(10:26):
tre silenzi assordanti che hannocreato musica immortale.
Ma di che cosa si nutre questo killer silenzioso del giudizio,
dello stigma, degli sguardi che preferiscono passare oltre?
La depressione è una patologia seria, ma è molto, molto
sfuggente. Si nasconde dietro un sorriso,
(10:48):
dietro a una battuta, dietro ad azioni comuni, mentre dentro
erode l'animo. Imparare a riconoscerla può
salvare la vita, magari proprio quella di chi vi sta a fianco
ora, quella di chi sprofonda dietro a un sorriso.
(11:10):
Anche questa puntata finisce qui, ma la musica continua e
così anche la nostra conversazione.
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(11:33):
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Noi vi diamo appuntamento venerdì prossimo alle 21 con un
nuovo episodio, ma fino ad allora buona musica.