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April 6, 2025 12 mins

Parliamo dell'astro più luminoso del panorama musicale partenopeo: La Niña.

Insieme ripercorreremo tutte le tappe della sua carriera, la nascita della sua musica, il passaggio da musica elettronica a folk fino all'importanza delle sue canzoni nelle manifestazioni femministe.


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Instagram: Martina Vidreep || Giorgio Baù


Music by

Fitness Forever - Yombe - La Niña

Epidemic Sound

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Episode Transcript

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(00:00):
Chiudete gli occhi a che cosa pensate quando si parla di
musica italiana, siete forse della vecchia scuola, quindi
cresciuti con endrigo, Battisti o Battiato?
Oppure siete nati nel pieno del Tornado della musica
commerciale, con l'andirivieni di artisti giovanissimi ma già
in grado di dettare le leggi deltrend nazionale?

(00:20):
È normale, sono byas cognitivi, figli del bagaglio culturale
personale e degli anni in cui siamo nati e vissuti.
Ma l'errore che commettiamo quando parliamo di musica
italiana è di accomunare gli artisti sotto un unico ombrello
e ignorare gli altri pensando che oltre a questo non ci sia

(00:41):
nulla. La storia della nostra musica è
legata a doppio filo con la nostra cultura, che a sua volta
è ricca e sfaccettata di strumenti dialettica, suoni e
scenari, una cultura così lunga e variegata da essere un vanto e
una potenza. Se solo riuscissimo ad
esplorarla un po' meglio. Ma alle volte non serve nemmeno

(01:04):
sporgersi troppo in là, a volte arrivano artisti talmente
rivoluzionari, seppur saldi nella propria matrice culturale,
da lasciarci senza fiato. Ciao a tutti, io sono Martina
Bidrip, divulgatrice musicale. E io sono Giorgio Baù.
Produttore e sound designer. E ben ritrovati in ergasma, il

(01:24):
punto di riferimento di chi ama la musica, ma soprattutto per
chi vuole conoscerla, e oggi siamo qui per raccontarvi la
storia della Nina. L'abbiamo vista esplodere

(01:47):
all'improvviso sui social. Con la sua voce sanguigna e le
melodie in bilico tra avanguardistico e folklore.
E lei che con la sua musica si sta caricando sulle spalle la
rabbia in seguito agli omicidi di sara campanella e Ilaria
sula. Lei che con le sue canzoni
viviseziona senza pietà la figura della donna nella storia.

(02:09):
Ma chi è esattamente la Nina? Il suo vero nome è Carola Moccia
e nasce a Napoli il 10 luglio 1991.
Giovanissima si avvicina alla chitarra cominciando a scrivere
i suoi primi brani per poi cominciare la sua carriera
durante gli anni universitari, collaborando con artisti come

(02:30):
Iovine dei 99 Posse o Roberto Angelini.
A 23 anni, in veste di chitarrista e cantante, si
affianca ai fitness Forever, un collettivo napoletano retropop.
Questo progetto era noto per la sua apertura verso i giovani
artisti, coinvolgendoli come turnisti e concedendo loro di

(02:50):
usare il collettivo come una sorta di palestra.
Ed è qui che Carola conoscerà Alfredo maddaluno, produttore
che poi la seguirà per tutta la sua carriera.
Nel 2015 Carola e Alfredo diedero vita al duo Yombe.
Un progetto dalle sonorità moltoparticolari, influenzate sia
dalla stilistica londinese, doveil duo tra l'altro si trasferì

(03:13):
per un periodo, che da quella milanese, successiva
destinazione di Carola e Alfredo.
Se nei fitness Forever l'artistasi concentra su un cantato
italiano piuttosto classico, quiil duo sperimenta un punto
colore della rainbi progressive molto particolare, venato da
elettronica minimal e adornato da piccoli e delicati riff

(03:34):
vocali. Già dall'esordio gli yombe
ricevettero feedback positivi daparte della critica e infatti un
anno dopo vennero accolti nel roster della carosello Records,
etichetta di punta del Little pop italiano.
Allo stesso tempo cominciarono ad esibirsi in Italia e
all'estero, presentando il loro singolo addirittura alla boiler

(03:55):
room di Londra, che è il punto di riferimento mondiale della
scena dance. Nel 2018, però, questa
esperienza si conclude, ma i duesono pronti ad una nuova era e
soprattutto decisi a riabbracciare le proprie radici.
L'anno dopo Carola e Alfredo decisero di tornare a Napoli con
l'esigenza di riabbracciare e rinsaldare il rapporto con la

(04:18):
propria terra, utilizzandola come fondamenta per la
sperimentazione musicale. Sia con i fitness Forever che
con yombe era tangibile un'area fresca e decisamente più
progressiva. Carola stessa aveva una
stilistica vocale molto più condensata, preferendo brevi
riff in falsetto ad allunghi e vibrati.

(04:39):
E la scrittura era quasi esclusivamente in inglese.
Nel 2019 nasce ufficialmente la Nina, pronta a portare la
sperimentazione ad un livello superiore, affrontando la
barriera del pregiudizio nel cantare in dialetto napoletano.
A tal proposito, in un'intervista, Carola Confessò
che la nascita di questo progetto fu estremamente

(05:00):
fisiologico poiché, nonostante per anni avesse scritto e
cantato in inglese, si sentiva costantemente frenata a livello
espressivo. Definisce il Napoletano un
dialetto dalla potenza evocativamolto più profonda rispetto alle
lingue classiche. E questa cosa lei è
indispensabile per ridarle una linguistica adatta per esprimere

(05:23):
a fondo la violenza delle sue emozioni.
La prima etichetta ad accoglierela neonata Nina è stata tempesta
dischi, nota per includere progetti indipendenti e fondata
da Davide toffolo degli Allegri ragazzi morti.
Il primo singolo è croce, seguito da niente più.
Entrambi ereditano i frammenti della precedente stilistica di

(05:46):
yombe, incarnando una bellissimasfumatura di transizione tra il
vecchio e il nuovo, con un'elettronica profonda e
progressiva combinata al cantatoNapoletano di Carola, Arpeggiato
e sensuale. L'artista viene notata anche da
Miss Keta, che la incluse nel video delle ragazze di porto a
Venezia, il manifesto accompagnata da lapina, John

(06:09):
Till, Elodie pristes e molte altre.
La transizione sonora è ancora più tangibile e concreta nel
primo IP Eden, uscito nel 2021. Dal punto di vista melodico è
ancora agganciata ad un concept elettronico, una voragine in cui
volteggiano sintetizzatori leggeri abbracciati alla voce di

(06:32):
Carola. Ma ciò che spicca più di tutto è
la scrittura della cantante. Le tematiche infatti sono più
sanguigne, più intense e l'espressività fa un balzo in
avanti, in quanto è palese quanto l'artista si senta molto
più a suo agio nel raccontarsi. Per un secolo e mezzo Napoli è
stata dominata dagli spagnoli, che ne hanno influenzato la

(06:55):
pittura, l'architettura e soprattutto la lingua.
Basti pensare al nome stesso dell'artista, Eh Ninja vuol dire
bambina in spagnolo, che richiama il corrispettivo
napoletano nenna. Ma tra le tantissime affinità
che ci sono tra cultura ispanicae partenopea c'è anche,
ovviamente, quella musicale. Ed è esattamente con questa

(07:16):
premessa che si dovrebbe affrontare l'ascolto di vanitas,
il disco di debutto. La frattura melodica è netta e
l'artista si può fare interamente nel gioco
dell'alchimia sonora non c'è unamatrice precisa, c'è piuttosto
una grande fluidità. Si può riconoscere l'r NB più
incontaminato o atmosfere nipponiche, altre invece più

(07:37):
tribali, fino al feat etereo e mozzafiato con Masi.
Nonostante il legame con l'elettronica non sia ancora
reciso del tutto, Carola decide di volare al di sopra della
contemporaneità sonora, spogliandosi della propria
personalità e regalando la propria voce e linfa vitale a

(07:57):
donne seppellite dal tempo e dalle ingiustizie, la
Criticaloaccogliemoltobenetantochel'artistavieneinclusaanchecomeattricenellaserie.tvla voce che hai dentro, di cui
inoltre cura anche la colonna sonora.
Nel 2024 passa alla BMG Italy, etichetta internazionale che
ospita artisti di altissimo profilo, e accompagnerà big Mama

(08:21):
nella serata cover, reinterpretando Lady mom lade
insieme a Gaia e Sissi. Inizio 2025 esce un nuovo
singolo che spariglia completamente tutto ciò che
conoscevamo della stilistica della Nina Guapparia.
Nel dialetto il guappo è un individuo pericoloso, arrogante

(08:43):
e violento, che con il tempo è diventato il sinonimo di
camorrista. Ed è proprio contro la malavita
che Carola si scaglia lanciando un'invettiva in direzione della
criminalità organizzata Partenopea, Rea di aver sporcato
una città e spento vite. È una bellissima tarantella con
stralci del documentario Voci del popolo contadino, voci di

(09:06):
tamburo di Salvatore Raiola. Poco tempo dopo esce un'altro
singolo, figlia da tempesta, chedomina subito le classifiche,
acquisendo viralità e prendendosi il ruolo di inno
nelle recenti manifestazioni femministe.
È un pezzo violento che raccontasenza mezzi termini la vita
delle donne, perennemente avvolte dal complesso della

(09:29):
Santa e della prostituta, nate ecostrette dalla spada di Damocle
all'obbligo silente di vivere insottomissione, senza pretendere,
chiedere o vivere secondo le proprie regole.
In entrambi i singoli, Carola mette subito in chiaro la sua
nuova identità. Tagliando del tutto i fili con
il suo passato, dimentichiamoci delle strutture profonde e

(09:52):
tridimensionali elettroniche, perché ciò che ci si para
davanti è un muro di cori femminili, armonizzazioni,
archi, nacchere e percussioni a cornice.
Il 21 Marzo pubblica il secondo e nuovo disco furesta, che offre
una panoramica più estesa della nuova identità musicale della
musicista. La Nina Destruttura interamente

(10:14):
il concetto di omaggio tradizionale, allontanandosi
dalla mera interpretazione dellacanzone Napoletana.
Foresta è un disco selvaggio, libero, pulsante, che sembra
creato direttamente dalle mani di madre matura.
In quasi tutte le tracce. Ci sono moltissimi accenni
all'aria Silvestre che aleggia nel disco, dal galoppo dei

(10:35):
cavalli al cinguettio degli uccelli.
Oltre alla feralità, è palese quanto Carola abbia studiato e
ripercorso interamente la tradizione campana, arrivando ad
attingere persino dal 400 che dal barocco.
Anche la scelta dei feat è particolare, includendo Yasmine
dubois, artista Anglo egiziana, e Abdullah Minuani, musicista e

(10:58):
scrittore egiziano, entrambi rimpolpano ulteriormente il
guscio Mediterraneo e tribale diforesta.
E dentro questo guscio ci sono 10 pezzi complessi, 10 trigger
di emozioni profonde, 10 pugni allo stomaco e 10 donne che
ballano tra il sacro e il profano.

(11:21):
Dite ciò, la puntata di oggi termina qui.
Prima di salutarvi vi ricordo diiscrivervi al canale Youtube, mi
troverete come Martina Vidrip e di seguire il podcast su Spotify
e di commentare l'episodio con le vostre opinioni, in quanto
per me sarebbe di grande interesse capire come avete
conosciuto questa artista e se vi interessa o se vi è piaciuta

(11:44):
in descrizione, vi lascerò. Tutti i link dei suoi album, dei
suoi precedenti lavori, ma soprattutto di Giorgio, la
persona che oggi ha lavorato conme.
Noi ci sentiamo settimana prossima con un nuovo episodio
di Ergasma, ma fino ad allora viauguro buona musica.
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