Accordo o resa? Il "piano di pace" che divide l’Occidente

Il nuovo piano statunitense per porre fine alla guerra in Ucraina sta creando un terremoto diplomatico. Zelensky teme una scelta drammatica, mentre Putin vede nel documento una possibile base per un accordo. I leader europei chiedono garanzie più solide e ricordano che i confini non possono essere cambiati con la forza. L’Italia sostiene la necessità di una pace giusta, ancorata alla sicurezza europea e transatlantica. Oggi a Ginevra si apre una fase decisiva dei negoziati.

Episode Transcript

(00:00):
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La guerra in Ucraina entra nel suo quarto anno e nelle ultime
settimane la diplomazia internazionale ha accelerato in

(00:21):
modo improvviso. Al centro di questa nuova fase
c'è un documento in 28 punti redatto dall'amministrazione
statunitense e consegnata al presidente ucraino Zelensky con
una scadenza precisa, rispondereentro il giorno del
ringraziamento. È un piano che, secondo Kiev, è
stato formulato senza consultarel'Ucraina e che.

(00:42):
Rispecchia in larga parte le. Richieste avanzate da Vladimir
Putin sin. Dall'inizio.
Dell'invasione. Il.
Presidente russo ha affermato che il documento potrebbe essere
una buona base per un accordo finale, mentre invece zelensky
giustamente. Parla apertamente di uno dei
momenti più difficili della storia Ucraina.
Il. Cuore del piano.

(01:03):
È semplice. Nella sua.
Brutalità geopolitica riconoscere alla Russia il
controllo di Donetsk. Lugansk.
Crimea, accettare che Mosca mantenga le posizioni di Carson
e zaporicia, imporre una zona demilitarizzata e ridurre la
forza dell'esercito ucraino. La promessa di sicurezza
occidentale è vaga, non vincolante, mentre quella di un

(01:25):
ingresso nella. Nato.
Viene esclusa in modo permanente.
In cambio, Kiev riceverebbe l'accesso a 100 miliardi di
dollari di beni russi. Congelati ulteriori fondi.
Europei e un graduale reintegro della.
Russia nei mercati internazionali Putin otterrebbe
ciò che il Cremlino insegue da decenni, un'Ucraina neutrale,

(01:45):
debole e circondata da limiti imposti dall'esterno.
Mentre Zelensky valuta le alternative, l'Europa corre per
riunirsi attorno a una posizionecomune.
Il 22 novembre una dichiarazionefirmata dai leader europei del G
7 riconosce gli sforzi degli Stati Uniti ma avverte, i
confini non possono essere modificati con la forza e

(02:06):
limitare l'esercito ucraino rischia di esporre il paese a
nuovi attacchi. È un.
Messaggio cauto ma chiaro, l'Italia si muove su una linea
simile. Giorgia Meloni, in un colloquio
con il Cancelliere Merz, ha ribadito la necessità di
perseguire una pace giusta e duratura.
E ha accolto con favore il riferimento alle garanzie di
sicurezza, da sempre uno dei pilastri della posizione

(02:28):
italiana. Ma ha chiesto ulteriori
approfondimenti su diversi puntidel piano.
A Johannesburg, durante il g 20,Meloni ha partecipato a una
riunione di coordinamento con illeader di G 7 d'Europa.
Mentre i contatti diplomatici simoltiplicano dietro le quinte,
il prossimo passaggio è cruciale, a Ginevra, Stati
Uniti, Ucraina ed Europa tentanooggi di avvicinare posizioni

(02:49):
ancora lontane. Il Segretario di Stato Marco
Rubio è arrivato per provare a riportare gli attori attorno a
un tavolo che rischia di diventare un punto di non
ritorno. l'Ucraina teme un inverno durissimo, mentre
l'esercito è sotto pressione e le infrastrutture civili
continuano ad essere colpite, laRussia, nonostante le difficoltà
economiche, sembra determinata aproseguire l'offensiva, convinta

(03:13):
che il tempo giochi a suo favore.
Il mondo osserva e l'esito di questo piano potrebbe cambiare
il futuro dell'Europa. Per una generazione intera.