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September 14, 2025 5 mins

L’assassinio di Charlie Kirk, 31 anni, travolge l’America e divide il dibattito politico internazionale. Condanne bipartisan, fake news e accuse reciproche alimentano lo scontro. In Italia Meloni e Schlein si confrontano sul clima politico.

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(00:00):
Charlie Kirk non era un politico, ma un simbolo per
milioni di giovani americani, blogger, comunicatore diretto, a
volte spigoloso, con più di 7 milioni di follower su Instagram
e Tik tok e oltre 5 milioni su X, aveva fatto della difesa e
dei valori conservatori la sua missione, dalle battaglie
prolife alla difesa del diritto alle armi, fino al sostegno

(00:23):
esplicito alla linea di Donald Trump.
Il suo assassinio, avvenuto mentre parlava sul palco della
Utah Valley University, ha immediatamente acceso i
riflettori sulla violenza politica.
Trump lo ha definito patriota e martire per la verità, chiedendo
la pena di morte per l'assassino.
Jedi Vence, Vice Presidente, ha partecipato in prima persone

(00:44):
alle esequie, portando la bara abordo dell'Air force two.
La rete, però, non ha risparmiato veleno.
Fake news come quella che attribuiva l'omicidio a
un'inesistente Gustavo la fessa hanno alimentato la
polarizzazione, arrivando persino a trarre in inganno
piattaforme di intelligenza artificiale come grock.
Perfino scrittori di fama mondiale come Stephen King sono

(01:07):
scivolati in commenti affrettati, salvo poi doversi
scusare. Il dibattito si è infiammato.
Da un lato chi ha condannato senza se e senza ma la violenza
politica? Da Biden a Obama, passando per
Clinton e Bush. Dall'altro chi ha usato
l'episodio per rilanciare accusealla sinistra radicale, accusata

(01:28):
di fomentare un clima di odio. Elon Musk ha definito la
sinistra il partito dell'omicidio, mentre JK Rowling
ha ricordato come la libertà di parola non possa essere
selettiva né trasformarsi in giustificazione della violenza.
l'America. Non solo, lei si scopre ancora
una volta divisa, incapace di costruire un terreno comune. in

(01:50):
Italia, ad esempio, il tema è arrivato subito nel dibattito
politico. Giorgia Meloni ha criticato
l'atteggiamento di certa intellighenzia di sinistra.
Ha citato le parole di Odifreddiche hanno suscitato scalpore.
Io vengo da una comunità politica che è spesso stata
accusata ingiustamente di diffondere odio, che è stata
accusata, guarda un po'. Dagli stessi che oggi tacciono,

(02:15):
minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano
l'omicidio premeditato intenzionale a sangue freddo di
un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con
coraggio le sue idee, semplicemente si sedeva in

(02:35):
pubblico e consentiva a chiunque.
Di sfidarlo in un dibattito su qualsiasi tema, perché era
convinto delle sue idee. Lo faceva con il sorriso sulle
labbra e lo faceva con rispetto,faceva paura per questo, perché
quando non hai argomenti, temi, chi ne ha?

(02:56):
Io l'ho visto, l'ho visto accadere molte volte.
A chi non ha argomenti rimane solamente.
L'arma della criminalizzazione, l'arma dell'ingiuria, l'arma
dell'impresentabilità dell'avversario.
L'arma della violenza che iniziasempre come violenza verbale, ma
qualche volta diventa anche violenza fisica.
Lo dico anche perché in questi giorni ho letto molti commenti

(03:17):
disumani sulla morte di Charlie Kerk e ne ho letti altri
spaventosi. Uno di questi è di Piergiorgio
Odifreddi, intellettuale della sinistra.
Che ha detto, sparare a Martin Luther King e Sparare a un
rappresentante maga non è la stessa cosa.
Ora, io vorrei chiedere a questoillustre professore cosa intenda

(03:41):
esattamente. Intende che ci sono persone a
cui è legittimo sparare in base alle loro idee, OA cui è meno
grave sparare sempre perché non condividiamo le loro idee, OA
cui è comunque comprensibile chevenga voglia di sparare in base
alle sue idee? Significa significa che noi

(04:03):
dovremmo immaginare pene inferiori per chi spara a
un'esponente di destra, magari prevedendo come attenuante il
fatto che le sue idee sono impresentabili.
Guardate, Io credo che sia arrivato il momento di chiedere
conto alla sinistra italiana di questo continuo.

(04:26):
Minimizzare o addirittura di questo continuo
giustificazionismo. Matteo piantedosi ha ammonito
sul rischio di emulazioni, mentre Elly Schlein ha accusato
la premier di fomentare lo scontro.
Il punto è chiaro, la violenza politica non nasce nel vuoto, si
alimenta di parole, di giustificazioni, di quella
tentazione di dividere gli uomini in categorie di serie AE

(04:49):
serie B, in chi ha diritto di parola e chi no.
Ed è questo il nodo che oggi l'Occidente, non solo gli Stati
Uniti, deve sciogliere. Quello che colpisce è la
sproporzione, da un lato la condanna, dall'altro il
tentativo di relativizzare. Qui si gioca il futuro della
libertà di espressione. Perché se arriva a prevalere

(05:11):
l'idea che alcune vite valgono meno, allora non siamo più in
democrazia, ma in un regime dovela violenza diventa strumento
politico. È una deriva che i repubblicani
e americani hanno il dovere di denunciare, così come i
conservatori europei. Difendere i valori occidentali
significa difendere il pluralismo, il diritto a non

(05:32):
pensarla come la maggioranza, lalibertà di parola.
Charlie curque, nel bene e nel male, incarnava questa sfida.
Il suo omicidio è una ferita checi ricorda quanto fragile sia la
libertà e quanto urgente sia proteggerla.
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