Editoriale: Eurovision 2025, la saga Woke del "festival apolitico"

L’Eurovision 2025 si proclama neutrale, ma si rivela sempre più una manifestazione ostaggio dell’ideologia Woke e di militanti progressisti. Il talento musicale cede il passo alla militanza.

Episode Transcript

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Eurovision 2025 si proclama neutrale, ma si rivela sempre +1
manifestazione, ostaggio dell'ideologia woke e di
militanti progressisti. Il talento musicale cede il
passo alla militanza. Hyperbros podcast, politica,
cultura, attualità, abbonati ai contenuti del sito in versione

(00:22):
audio su Spotify, Apple Podcast e tutte le principali
piattaforme. L'Eurovision Song Contest 2025
sbarca Basilea e l'Unione europea di radiodiffusione ebu
lo presenta con la consueta serafica ingenuità, come una
competizione musicale apolitica.Peccato che da tempo lo

(00:42):
spettacolo sembri +1 Convention internazionale del pensiero Walk
che una gara di canzoni. Sul palco l'arte c'è del passo
all'attivismo militante, la musica si piega alla propaganda
propal e il confine tra provocazione e semplice cattivo
gusto si dissolve come una nota stonata.
Quest'anno il codice di condottaimposto per vietare

(01:03):
dichiarazioni politiche ha mostrato la sua vera natura, un
regolamento ad applicazione selettiva.
Nel corso dell'evento di apertura, un'attivista
palestinese ha addirittura mimato un gesto di sgozzamento
verso la cantante israeliana. Tra l'altro scampata proprio
alla carneficina del 7 ottobre. Nessun intervento, nessuna
squalifica, silenzio tombale. Così, tra Stonate, Drag Queen

(01:26):
variamente piumate più adatte aduna sfilata LGBTQ Plus, mi
raccomando, che ha un concorso musicale e artisti dalla
discutibile qualità vocale, l'eurovision continua la sua
parabola di trasformazione, da Festival musicale a carnevale.
Ideologico. Ebu ripete come un mantra che la
gara è tra i mittenti e non tra nazioni.

(01:47):
Eppure la realtà la smentisce, fuori la Russia, fuori la
Bielorussia. Pressioni continue per cacciare
Israele. La geopolitica, insomma, domina
la scena di un evento che finge di essere neutro, mentre recita
a soggetto la parte dell'ideologia progressista
dominante. Turchia e Ungheria, poco
democratiche, più disilluse che indignate, hanno salutato da

(02:09):
tempo il carrozzone. Denunciando lo squilibrio
ideologico, la Russia, con la proverbiale capacità di
rispondere colpo su colpo, ha rilanciato intervision una
versione alternativa e globalizzata con partecipanti da
India, Cina e Brasile in Europa.Intanto, tra una piuma e una
bandiera arcobaleno serpeggia lasperanza che qualcuno, magari un

(02:32):
leader più vicino alla visione culturale di Donald Trump, possa
dire basta a questa deriva grottesca.
La ebu però si consola, il pubblico online cresce e allora
giù comunicati rassicuranti sul successo tra le 37 emittenti
partecipanti. Una narrazione sempre più
scollegata dalla realtà. Ma si sa, l'eurovision da
qualche anno vive in un universoparallelo dove la musica è la

(02:56):
scusa e l'agenda politica il vero spartito.