Episode Transcript
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(00:00):
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e tutte le principali piattaforme. l'Europa si ritrova
a Copenaghen in una delle sue fasi più delicate dal
dopoguerra. Un incontro informale ma denso
(00:21):
di significati politici. Al centro della discussione due
temi che ormai si intrecciano inogni riunione europea.
La difesa comune e il sostegno all'Ucraina la Presidente della
Commissione Ursula von der Leyen, al suo arrivo ha parlato
di tempi difficili. Ha accusato Mosca di testare la
tenuta dell'Occidente, da qui l'annuncio di quattro miliardi
(00:41):
di euro per l'Ucraina. Metà dei quali destinati a
sistemi di droni. Ma anche la proposta controversa
di utilizzare gli asset russi congelati come garanzia per
prestiti. A Kiev Matt Fredericksen,
Premier danese padrona di casa, ha parlato di una guerra ibrida
che colpisce l'Europa su più fronti, dalla disinformazione
agli attacchi informatici. Ha chiesto unità ed ha ricordato
(01:04):
che la storia medievale dell'Europa è segnata da
divisioni che oggi non ci si puòpiù permettere.
La posizione danese legittimità nell'abbattimento.
Dei droni. La Premier italiana Giorgia
Meloni ha preferito la cautela. Sangue freddo, niente risposte
affrettate alle provocazioni russe, ma una preparazione
costante. Ed ha ricordato che la sicurezza
europea include anche il fianco sud.
(01:27):
Sì, beh, una discussione informale secondo me molto
utile, molto importante in questa fase in vista del
Consiglio europeo formale che, come lei si sa, si tiene ancora
tra qualche settimana. In uno scenario che tutti
conosciamo, uno scenario che continua a essere uno scenario
di provocazione. Io ho già detto qualche giorno
fa in un'altro punto stampa perché ritengo che queste
(01:48):
provocazioni aumentino. Credo che da una parte ci sia un
tentativo dalla da da. Parte della Russia di impedire
che i paesi europei inviino altri sistemi di difesa
antiaerea in Ucraina. E dall'altra parte penso.
Che la Russia abbia anche una necessità?
Diciamo così di non far notare il fatto che c'era annunciata
(02:11):
un'offensiva estiva e che quellaoffensiva è è fallita.
Ciò nonostante penso che noi dobbiamo ragionare a sangue
freddo. Penso che non bisogna rispondere
alle provocazioni e bisogna attrezzarsi, questo certamente
sì. Una cosa che va detta sui droni,
sui muri e che noi ci dobbiamo ricordare che i confini
dell'Alleanza sono molto estesi.Per cui se facciamo l'errore di
guardare solo al fianco est e didimenticare, per esempio, che
(02:33):
esiste un fianco sud, rischiamo di non essere risolutivi.
In ogni caso è sicuramente. Una.
Discussione sarà molto ampia, come lei sa non ci sono, non.
Sono previste? Conclusioni quindi si consente
anche una discussione molto Franca, molto nel merito.
Più tecnico e visionario l'approccio di Emmanuel Macron.
Il Presidente francese ha messo in guardia da slogan facili come
muro di droni. Per il Presidente francese
(02:54):
l'Europa ha bisogno di sistemi di allerta precoce.
Difese aeree integrate e capacità balistiche sviluppate
in autonomia. Di tutt'altro avviso Victor
Orban, il premier ungherese ha ribadito il no all'adesione
dell'Ucraina all'Unione europea e alla NATO, spiegando che si
tratta della volontà popolare del suo paese, ha proposto
invece un accordo di cooperazione senza piena
(03:15):
integrazione. Difendendo la sovranità
nazionale e ammettendo la dipendenza energetica dal gas
russo come una necessità geografica.
Al momento il Vertice informale di Copenaghen non ha preso
decisioni vincolanti, ha messo anudo le linee di frattura e la
necessità di una scelta chiara, questo sì.
L'Europa può restare ancorata alla logica dei piccoli passi,
(03:36):
oppure può costruire un vero pilastro di difesa,
complementare alla NATO e capacedi rispondere alle nuove sfide.
La partita ancora una volta resta aperta.
Aggiornamenti seguiranno su questi canali.