Episode Transcript
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(00:00):
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Halaya, nel cuore d'Europa, si ètenuto uno dei vertici nato più
significativi della storia recente.
(00:20):
Il summit 2025 si è chiuso con un accordo che, nei fatti cambia
le regole del gioco. Tutti i paesi membri si sono
infatti impegnati a investire entro il 2035 il 5% del PIL
nazionale in difesa e sicurezza.Un impegno imponente che punta
non solo a bilanciare il contributo americano, ma a
(00:41):
rafforzare concretamente la capacità dell'Occidente di
difendere se stesso in un contesto internazionale segnato
da guerre revisionismi e minacceibride.
Il Segretario generale Mark Ruthha parlato senza mezzi termini,
dobbiamo vincere questa nuova guerra di produzione.
Senza un'industria della difesa forte non c'è sicurezza per
(01:01):
l'Europa. Con lui Ursula von der Leyen ha
rilanciato il piano europeo REDINEST 2030 che libera fino a
800 miliardi di euro per la difesa comune.
Al centro del Vertice anche il rafforzamento del legame
transatlantico, minacciato dalletensioni interne ma rilanciato
dalla capacità di sintesi tra l'America di Trump e un'Europa
(01:23):
finalmente più consapevole delleproprie responsabilità.
Siamo noi oggi a dover spendere,a dover difendere, a dover
rinnovare, ha detto Rutte, sottolineando che gli Stati
Uniti continueranno a fare la loro parte, ma non possono più
farla da soli. Tra le decisioni più concrete,
il piano per il raddoppio delle capacità industriali,
l'abbattimento delle barriere commerciali nel settore difesa
(01:46):
tra alleati e un nuovo slancio per la cooperazione con
l'Ucraina, che il presidente Zelensky ha definito strategica
soprattutto in materia di droni e tecnologie militari.
Nonostante la dichiarazione finale eviti un riferimento
esplicito all'adesione di Kiev, il messaggio politico resta
chiaro, l'Ucraina è parte della sicurezza europea.
(02:08):
Donald Trump ha rivendicato con forza i risultati, una vittoria
monumentale per gli Stati Uniti e per l'intera civiltà
occidentale. Non so se merito mio ha detto ma
credo di sì. Il suo approccio assertivo,
premiato da un vertice tutto sommato compatto, ha fatto
breccia anche nei più scettici. Non sono mancate però stoccate,
la Spagna non vuole pagare, le metteremo dazi doppi la risposta
(02:31):
europea è arrivata però con tonopiù sobrio, ma ugualmente
determinato. Il Cancelliere tedesco Merz ha
parlato di un vertice storico. Il premier britannico Starmer ha
confermato che il sostegno all'Ucraina è saldo anche in
assenza di condanne dirette allaRussia.
Il vero segnale di coesione, tuttavia, è venuto dal
cosiddetto formato e 5, Francia,Germania, Regno Unito, Polonia e
(02:55):
Italia hanno ribadito insieme ilsostegno a Kiev, rilanciando
anche la via delle sanzioni contro Mosca e l'Italia.
Giorgia Meloni ha cercato di equilibrare ambizione e
realismo. Ha sottolineato che l'aumento
delle spese militari diluito su 10 anni sarà sostenibile e che
la priorità sarà valorizzare l'industria nazionale.
(03:16):
Non 1 € sarà tolto agli altri bisogni del paese assicurato.
La premier ha inoltre insistito sulla specificità del fianco
sud, sulla necessità di difendere i confini mediterranei
e sull'importanza delle tecnologie emergenti.
Un satellite ha detto oggi può contare più di un carro armato,
aprendo a una riflessione sulla qualità della spesa, non solo
(03:37):
sulla sua entità. L'obiettivo, a suo dire, non è
con piacere Washington, ma rafforzare la sovranità italiana
e la colonna europea della NATO.E se l'esercito comune europeo,
come suggerito da alcuni, rischia di duplicare l'alleanza,
meglio allora rafforzare la cooperazione industriale
strategica già esistente. Il Summit dell'Aia consegna
(03:58):
insomma un messaggio inequivocabile, il tempo della
timidezza è finito. Davanti a una minaccia sistemica
rappresentata da Russia, Iran, Corea del Nord e dalla crescente
assertività cinese, l'Occidente deve scegliere se esistere come
blocco coeso o come idea vaga dialleanza.
Per ora ha scelto di esserci conpiù soldi, più fabbriche e forse
(04:21):
più coraggio.