Episode Transcript
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(00:00):
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Un intervento che ha lasciato ilsegno al meeting di Rimini,
quello di Mario Draghi, ex Presidente del Consiglio, ex
(00:21):
numero 1 della BCE, chiamato a parlare di Europa e futuro
davanti a un pubblico che si aspettava risposte concrete.
Il filo conduttore? Una frase semplice e netta,
trasformate lo scetticismo in azione.
In breve, devono ritrovare unitàdi azione e non dovranno farlo
(00:41):
quando le circostanze saranno divenute insostenibili.
Ma ora, quando abbiamo ancora ilpotere di disegnare il nostro
futuro, possiamo cambiare la traiettoria del nostro
continente. Trasformate il vostro
scetticismo in azione, fate sentire la vostra voce.
(01:02):
L'Unione europea è soprattutto un meccanismo per raggiungere
gli obiettivi condivisi dai suoicittadini.
È la nostra migliore opportunitàper un futuro di pace,
sicurezza, indipendenza, solidarietà.
È una democrazia e siamo noi, voi, i suoi cittadini, gli
europei che decidono le sue priorità.
(01:25):
Draghi ha spiegato come l'illusione dell'Europa di
contare sul solo peso economico,quei 450 milioni di consumatori
che avrebbero dovuto bastare perdare forza geopolitica, sia
ormai evaporata. E lo ha detto senza giri di
parole, gli Stati Uniti ci chiedono più spesa militare, ci
impongono dazi, la Cina riversa sul nostro mercato l'eccesso
(01:47):
della sua produzione e intanto ci tiene legati con la catena
delle terre rare. L'Europa in questo scenario è
spesso spettatrice, lo è stata davanti alla guerra in Ucraina,
alla crisi in Medio Oriente, perfino di fronte alle mosse
dell'Iran, un continente ricco di valori, democrazia, pace,
libertà, ma che oggi sembra incapace di difenderli, con la
(02:09):
forza politica necessaria. L'Unione europea, nonostante
abbia dato il maggior contributofinanziario alla guerra in
Ucraina, abbia il maggiore interesse in una pace giusta, ha
finora avuto un ruolo abbastanzamarginale.
Nei negoziati per la pace, nel frattempo, la Cina ha
apertamente sostenuto lo sforzo bellico della Russia mentre
(02:31):
espandeva la propria capacità industriale per riversare
l'eccesso di produzione in Europa, specialmente ora che
l'accesso al mercato americano èlimitato dalle nuove barriere
imposte dal governo degli Stati Uniti.
Le proteste europee hanno avuto poco effetto. la Cina ha
(02:54):
chiarito che non considera l'Europa come un partner alla
pari e usa il suo controllo nel campo delle terre rare per
rendere la nostra dipendenza sempre più vincolante. l'Europa
è stata spettatrice anche quandoi siti nucleari iraniani
(03:14):
venivano bombardati. E il massacro di Gaza si
intensificava. E qui Draghi ha fatto un salto
indietro nella storia, ricordando che l'Unione nacque
proprio per proteggere quei valori che gli Stati nazionali
nel secolo scorso non riuscironoa difendere.
Oggi però, il contesto è radicalmente cambiato.
(03:35):
Quel mondo neoliberale fatto di mercati aperti e regole
condivise non esiste più. Adesso contano la geoeconomia,
la sicurezza, la capacità di produrre tecnologia.
Ed è qui che sta il nodo. l'Europa deve adattarsi,
diventare protagonista, rimuovere le barriere interne
che pesano, come dazi nascosti, investire in difesa, energia,
(03:57):
infrastruttura e tecnologie dirompenti.
Non basta più essere regolatori o arbitri, serve un passo in
avanti politico e strategico. Questi valori nei quali le
generazioni che non hanno conosciuto la guerra non ne
hanno neanche un ricordo, diciamo il vicino, soprattutto
quelli che ha ricordato libertà,indipendenza, sovranità e
(04:21):
solidarietà e democrazia, non sono più scontati.
Sono stati. C'è l'abitudine a considerarli
scontati. Ma oggi il il mondo ci sta
dicendo una cosa, guarda che forse 5, anche 5 anni fa, sei
anni fa, l'atmosfera è un'atmosfera in cui non si
sentiva insomma espressioni del genere.
(04:43):
Sì, c'era qualcuno che era particolarmente preveggente, ma
generalmente quindi la prima cosa che ci il messaggio che
viene dal resto del mondo è, è cambiato.
Draghi ha insistito su un concetto chiave, il debito buono
da soli, i singoli Stati non ce la fanno più a finanziare i
grandi investimenti, solo forme di debito comune possono
(05:04):
sostenere progetti europei su larga scala.
E ha ricordato che l'Europa quando, spinta dalle emergenze,
ha saputo sorprendere. Lo ha fatto con il
nextgeneration.eu, lo ha fatto durante la pandemia, lo ha fatto
di fronte all'invasione russa. Ma adesso la sfida è agire non
solo nell'eccezionalità, ma nella normalità.
(05:24):
Il messaggio finale è diretto, quasi un appello alle nuove
generazioni, siete cresciuti in un'Europa aperta, senza confini,
interni, in un mondo di superpotenze che non aspettano i
tempi lenti di Bruxelles. Ora tocca a voi pretendere
un'Europa che cambi, che sappia difendere i suoi cittadini e il
loro futuro. E allora il monito di Draghi,
(05:46):
che vale anche come titolo di questo discorso, suona chiaro,
trasformiamo lo scetticismo in azione.