Episode Transcript
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(00:00):
In questi giorni di attesa per il conclave che eleggerà il
successore di Papa Francesco è apparsa su Truth Social
un'immagine generata dall'intelligenza artificiale
che ha immediatamente sollevato polemiche e interrogativi.
Donald Trump vestito da Papa in posa solenne su un trono dorato.
Provocazione? Satira o qualcosa di molto più
(00:23):
strategico e per alcuni inquietante?
In questa sorta di editoriale hoprovato ad andare oltre la
superficie per analizzare da un punto di vista sociologico,
semiotico e politico, cosa significa davvero questa
immagine, cosa racconta del nostro tempo e soprattutto cosa
vuole dirci sul futuro che ci aspetta?
(00:43):
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Nel momento in cui la Chiesa cattolica si prepara ad un
conclave per eleggere il successore di Papa Francesco,
(01:05):
l'ecosistema comunicativo globale viene attraversato da
un'immagine destinata a fare rumore, Donald Trump, generato
da un software di intelligenza artificiale ritratto in abiti
papali, seduto su un trono dorato, mitria sul capo, croce
sul petto, mano alzata in gesto di autorità, cercatela in rete.
(01:25):
Quella che a prima vista potrebbe sembrare una
provocazione digitale o un meme satirico si rivela a un'analisi
più profonda, un atto di comunicazione politica
simbolica, studiato, costruito, pensato per occupare un voto di
potere non tanto nel Vaticano, quanto nel discorso morale
globale. Papa Francesco ha rappresentato
(01:47):
fin dal suo insediamento un cambio radicale nel linguaggio e
nell'immaginario del cattolicesimo.
Apertura ai migranti, denuncia del capitalismo predatorio,
attenzione ai cambiamenti climatici, un approccio
pastorale più che dottrinario. In altre parole, una chiesa più
sociale e meno imperiale. Trump auto incoronandosi Papa
(02:10):
virtuale oppone a questa narrazione un'immagine visiva
che è l'esatto opposto. Non c'è traccia di misericordia,
di umiltà francescana, di dialogo con il mondo.
La mitra, il trono, l'oro, la posa ieratica, ogni dettaglio
richiama l'epoca della Chiesa autoritaria è infallibile, che
(02:30):
pure c'è stata. Quella che parlava ex cathedra
non ascoltava. Nel tempo sospeso che precede
l'elezione di un nuovo Ponteficeche stiamo vivendo in questi
giorni, Trump e il suo staff colgono l'opportunità per
lanciare una nuova narrativa, sela Chiesa arretra, il populismo
avanza. E lo fa con le stesse armi,
(02:53):
simboli, rituali, abiti, pose. La sostanza può anche mancare.
Perché nell'epoca dell'intelligenza artificiale
l'importante è l'immagine che appare vera.
Non si tratta solo di marketing,ma di semiopolitica la guerra
per i significati. Trump si inserisce in un campo
semantico lasciato momentaneamente senza guida per
(03:15):
riaffermare la sua visione del mondo.
Una visione che rifiuta i ponti e preferisce i muri, che rilegge
la fede come appartenenza identitaria e non come apertura
universale. Questa immagine non è un sogno
distorto, ma un manifesto visivodi restaurazione.
L'intelligenza artificiale oggi è il nuovo Concilio, non
definisce dogmi, ma li genera per via algoritmica.
(03:38):
Producendo icone capaci di sostituire la realtà.
In questo scenario Trump Papa diventa più vero del vero, un
simulacro perfetto, privo di mediazioni, creato non da
cardinali ma da promt. Mentre la Chiesa si interroga
sul futuro del proprio messaggio, Trump lancia il suo
non con le parole, ma con i pixel.
(04:00):
L'immagine di sé, come Papa non è satira, ma affermazione di
dominio. E la rivendicazione di
un'autorità alternativa ultramondana, che non ha bisogno
né di Vangelo né di elezione. Ha solo bisogno di essere vista
creduta e condivisa. Nell'assenza di una guida
spirituale progressista, l'estrema destra si pone come
(04:21):
nuovo sacro e questa volta a officiare messa è un algoritmo.