Episode Transcript
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(00:04):
Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiraline,
il podcast che vi porterà in un viaggioaffascinante attraverso il mondo del CAD,
(00:27):
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Bentornati amici Tiraline,
alla vostra dose settimanale di chiacchiere tecniche,
(00:53):
questo è per voi l'episodio numero 102.
Allora,
se avete notato qualcosa di strano nella puntata precedente,
vi spiego cosa è successo.
Ho avuto un problema con le clip con cui ho montato l'episodio.
Il montaggio è andato un po' a carte 48 e ho dovuto rifarlo.
(01:14):
Adesso credo che l'episodio 101 è finalmente a posto.
Devo ringraziare tanto Alessandro e Roberto per avermi avvisatodel problema e quindi di avermi permesso di correre a ripari.
Grazie ancora,
ragazzi.
Questo episodio esce dopo una puntata speciale delpodcast "Snap Architettura Imperfetta" di Roberto Marin,
(01:46):
che ha raggiunto le 300 puntate.
Ho avuto l'onore e il piacere di partecipare a questa puntata iconica,
sia per il numero sia anche perché è un numero veramente importante.
Ero insieme ad altri amici del canale Snap,
come Mario Di Benedetto e Michele Bondanelli,
(02:08):
che insieme a me fanno parte di quei personaggiche Roberto chiama "gli imperfetti",
nel senso buono della parola naturalmente.
Tutti e tre,
a nostro modo,
copriamo un settore che unisce quello chedovrebbe essere la professione dell'architetto.
E voi mi direte "ma che cavolo ci fai tu in un podcast di architetti?" Beh,
(02:33):
sono un infiltrato,
diciamo.
Con la faccia tosta che un po' mi ritrovo,
sono diventato un prezzemolino,
insomma.
È possibile che ci entri come il cavolo a merenda,
ma dopotutto parte del mio lavoro,
anzi del nostro lavoro,
è molto simile a quello di un architetto.
Ma torniamo a noi e quindi oggi vi portiamo nelmagico mondo della progettazione e della produzione,
(03:03):
soprattutto con uno sguardo alle nuove frontiere del CAM,
soprattutto nel cloud.
E un classico dilemma,
prototipazione con stampa 3D o iniezioni a plastica?
Nella prima parte di questo episodio faremoun tuffo nel futuro con Onshape CAM Studio,
una novità che promette di far girare la testa a molti.
(03:24):
È una piattaforma che potrebbe rivoluzionare il modo in cui sigestisce la progettazione e la produzione assistita da computer.
Chi lavora nel settore sa quanto possa essere frustrante dover
passare contrariamente da un software all'altro e vedremo come
queste soluzioni potrebbero finalmente risolvere questo problema.
Poi,
nella seconda parte,
(03:45):
ci sporcheremo un po' le mani,
virtualmente o naturalmente,
confrontando due approcci consolidati per dare forma alle nostre idee,
la stampa 3D e il stampaggio a iniezione.
Perché la domanda sorge è quella,
quando è il momento giusto di passare da una all'altra?
Naturalmente confronteremo i vantaggi e gli svantaggi,
(04:07):
i fattori decisionali che dovrebbero guidare poi questa scelta.
Siamo pronti?
Io non vedo l'ora di condividere con voi queste informazioni
che potrebbero davvero cambiare un po' il vostro
approccio alla progettazione e alla prototipazione.
Preparatevi perché ne vediamo delle belle.
Bene,
amici tiralini,
diciamocelo chiaramente,
(04:29):
il Cloud non è più una moda passeggera,
l'abbiamo notato un po' tutti,
e Onshape ha capito da un pezzo,
portando per primo gli strumenti CAD direttamente in un browser.
Ebbene,
dopo quasi un decennio da quella rivoluzione edopo l'acquisizione da parte di PTC nel 2019,
(04:52):
che ha dato una bella scossona al mercato,
Onshape non si ferma e lancia il suo CAM Studio,
portando anche la preparazione allelavorazioni meccaniche direttamente nel Cloud.
Per anni i progettisti hanno dovuto destreggiarsi tra diversi software,
(05:12):
uno per progettare i pezzi,
un altro per preparare i file per la produzione e spessoun terzo per gestire le revisioni e la collaborazione.
Giustamente,
gli potrebbe venire un mal di testa e ogni voltache si verificano un cambiamento nel design,
sappiamo tutti che inizia una danza frenetica tra questi diversi strumenti.
(05:37):
Ora,
immaginate la scena,
siete lì nel vostro ufficio,
magari con un portatile che non farebbegirare nemmeno un videogioco di 10 anni fa,
eppure potete accedere a strumenti CAM completi.
Questo è il bello di Onshape,
amato da start-up,
PMI,
istituti di formazione e persino qualche pezzo grosso come TRAC e Formlabs,
(05:59):
spesso come sistema CAD secondario proprio per lasua facilità d'uso e bassi requisiti hardware.
E ora,
invece,
con CAM Studio,
incluso nelle sottoscrizioni Professional e Enterprise,
quindi a partire circa da 2500 dollari l'anno per utente,
(06:20):
tutto è lì,
pronto per l'uso nel vostro browser.
Praticamente,
aprite una tab e siete pronti a preparare i vostri modelli per la fresa.
Ma le caratteristiche che hanno davverocatturato la mia attenzione sono precisamente 3.
La prima è la gestione delle versioni in tempo reale.
Ogni modifica viene registrata automaticamente,
(06:43):
eliminando quei momenti di panico quando ci si chiede "Era questa l'ultimaversione del file oppure no?" Chi ha mai vissuto questa esperienza alzi la mano,
lo sapevo,
siete in tanti là dietro,
vero?
Qui dietro è una cosa che attira molto e toglie via molto pensiero.
(07:06):
La seconda caratteristica è l'accessibilità.
Essendo una soluzione basata su cloud,
potete accedere ai vostri progetti da qualsiasi dispositivo,
ovunque voi siate.
Quindi immaginatevi a fare una modifica cruciale mentresiete in aeroporto usando semplicemente il vostro tablet,
(07:27):
oppure quando siete rientrati a casa da una trasferta in treno,
aprite il vostro portatile e vi collegate e fate la modifica su quel pezzo cheavete appena fatto le modifiche e preso gli appunti nel punto di produzione.
Questa è la flessibilità di cui moltiprofessionisti oggi hanno realmente bisogno.
(07:51):
E naturalmente la terza caratteristicainteressante è la collaborazione in multiutenti.
Più persone possono lavorare simultaneamente sullo stesso progetto,
visualizzando in tempo reale le modifiche degli altri.
È come Google Docs,
ma per i modelli 3D.
È una rivoluzione,
(08:12):
soprattutto per quei team che sono distribuitigeograficamente in giro per il mondo,
ma anche solo per l'Italia,
ma anche solo per il mondo.
Cosa offre questo CAM Studio?
In pillole parliamo di lavorazioni a 2.5 e a tre assi,
(08:34):
librerie integrate di utensili e macchine.
Oppure abbiamo operazioni di torni o fresae attenzione attenzione verifica macchina.
Quest'ultima ragazzi a quanto pare è una chicca non dapoco per un software CAM in questa fascia di prezzo.
E non finisce qui,
in futuro arriverà anche CAM Studio Advanced per i lavori CNC più seri (quellocol supporto da A4 a 5 assi) e funzionalità avanzate di fresatura e tornitura.
(09:05):
Insomma,
sembra che PTC voglia fare le cose in grande.
Il flusso di lavoro a detta di Onshape è semplicissimo,
dal modello CAD creato in Onshape al G-Code per la vostra CNC a tre assi,
tutto fila liscio.
E ovviamente potete personalizzare librerie di utensili,
(09:27):
macchine e post processor per adattarli al meglio alla vostra officina.
Una figata che io guardo personalmente direi.
Soprattutto considerando la velocità con cui simula anche le toolpath,
con centinaia di migliaia di linee di codice.
Il tutto in pochi secondi e con tanta evidenziazione delle collisioni.
(09:53):
Il bello del cloud poi si fa sentire soprattutto quando legeometrie da lavorare diventano complesse e dettagliate.
Non dimentichiamoci della collaborazione,
saper di lavorare sempre sull'ultimo design,
condividere i modelli con i fornitori e partner tramite un semplice link,
URL,
e revocare l'accesso quando necessario è proprio a mio avviso un bel vantaggio.
(10:18):
E per i più paranoici della sicurezza,
lo so che ci siete là dietro,
Onshape sottolinea,
almeno ha detto a loro,
che non si consegna mai un file e si controllano i permessi a piacimento,
quindi dovrebbe essere abbastanza sicuro.
Dico abbastanza perché non si sa mai.
Però non è tutto oro quello che luccica,
(10:42):
la piattaforma è ancora relativamente nuova e c'èanche una curva di apprendimento leggermente ripida,
soprattutto per chi proviene da software più tradizionali.
Inoltre,
come ogni soluzione cloud,
richiede una connessione internet affidabile e lì è il suo talone d'Achille,
che naturalmente potrebbe essere anche un problema in alcune situazioni,
(11:03):
soprattutto in certi luoghi o mentreattraversi una galleria abbastanza profonda.
Certo,
la concorrenza non sta a guardare.
Voi sapete che Autodesk Fusion ha già una solida base di utenti e ha giàda tempo inserito una specie di CAM studio all'interno del suo pacchetto.
(11:26):
SOLIDWORKS in questi tempi sta aggiungendo DELMIA SHARPFLORE PROGRAMMERcon connettività cloud e SIEMENS ha portato le capacità di NX nel cloud.
E poi ci sono gli specialisti del CAM e le nuove realtà chesfruttano l'intelligenza artificiale per ottimizzare il toolpath.
A proposito dell'intelligenza artificiale,
(11:47):
sembra che ONSHAPE ci stia pensando a un livello più ampio,
ma al momento non aspettiamoci miracoli,
soprattutto per CAM studio.
Tuttavia,
il potenziale che viene già distribuito è enormemente promettente.
Personalmente credo che stiamo assistendo a un cambiamento di paradigma nelmodo in cui concepiamo la progettazione e la produzione assistita da computer.
(12:13):
Insomma,
voi cosa ne pensate?
Avete già avuto modo di sperimentare questapiattaforma o quella di Autotech Fusion?
Fateci sapere.
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E la stessa cosa vale anche per questo podcast,
che fa parte del network Runtime Radio.
(13:21):
Il contributo che le pubblicità danno al network servono amantenere il servizio a pagamento che ospita non solo il Tiraline,
ma anche gli altri del network.
Grazie mille per essere stati con noi anche oggi.
A presto.
Ed eccoci al nostro secondo capitolo.
(13:43):
Una questione che prima o poi tutti i designere tiralinee e le aziende devono affrontare.
Quando è il momento giusto per passare dallastampa 3D allo stampaggio a iniezione?
Partiamo dalle basi.
Lo stampaggio a iniezione prevede la creazione di uno stampo,
spesso in metallo,
in cui viene iniettata plastica fusa ad alta pressione.
(14:05):
Dopo il raffreddamento si ottiene un pezzo solido,
ideale per grandi volumi di pezzi con una qualità costante e ripetibile ed èampiamente utilizzato nelle industrie che producono componenti in plastica.
La stampa 3D invece è una manufattura additiva,
cioè il materiale viene aggiunto strato dopostrato secondo una descrizione digitale.
(14:26):
Non c'è bisogno di uno stampo e si possono realizzare geometriepiù complesse e parti personalizzate in tempi relativamente brevi,
avete sentito le virgolette,
il che la rende una scelta interessante perla prototipazione e piccole produzioni.
Sappiamo tutti che la stampa 3D ha praticamenterivoluzionato il modo in cui si creano i prototipi.
(14:52):
È veloce,
relativamente economica per piccole quantità e ciconsente una libertà di design pressoché illimitata.
Alzate la mano chi non si è mai emozionato vedendo il propriodesign prendere forma strato dopo strato in una stampante 3D.
Esatto,
bravi ragazzi,
magia.
D'altra parte,
lo stampaggio a iniezione è il re incontrastato della produzione di massa.
(15:19):
Una volta creato lo stampo potete produrre migliaia se non anche
milioni di pezzi identici con una velocità e un'efficienza
in termini di costi che la stampa 3D si può solo sognare.
Ma quando conviene usare l'uno o l'altro?
Lo stampaggio a iniezione è una tecnica collaudata da decenni oramai.
I suoi vantaggi emergono se il prototipo hageometrie semplici o moderatamente complesse.
(15:47):
Attenzione,
geometrie troppo avanzate possono rendere costosisia la progettazione che la produzione dello stampo.
Se si prevede una produzione su larga scala i costi iniziali dello stamposono alti ma il costo per pezzo diminuisce drasticamente con volumi elevati.
Se il design è quasi definitivo e si vogliono produrre grandi quantità e sesi necessitano materiali resistenti con proprietà simili al prodotto finale.
(16:16):
La plastica utilizzata è spesso di tipo industriale epuò avere additivi per migliorarne le caratteristiche.
Insomma,
se dovete fare milioni di pezzi uguali,
robusti e avete già il design bello che è pronto,
l'iniezione è la vostra amica sicura.
La stampa 3D,
d'altro canto,
brilla quando si ha bisogno di flessibilità,
(16:40):
bassi costi iniziali e produzione rapida di parti molto dettagliate.
E' particolarmente utile nelle fasi inizialidella progettazione per iterazioni e test.
I suoi punti di forza sono la capacità di crearegeometrie complesse e personalizzate con cavità interne,
strutture a sbalzo che sarebbero difficili o costose con l'inizione.
(17:03):
Poi abbiamo la possibilità di iterare rapidamente il design,
quindi modificare il modello digitale è più facile edè veloce a differenza della modifica di uno stampo.
I costi di setup sono incomparabilmente più bassi,
non ci sono stampi o attrezzaggi specializzati.
La convenienza per bassi volumi di produzione e prototipi
(17:26):
singoli o personalizzati e la rapidità di realizzazione
anche per un prototipo può essere anche pronto overnight,
nella notte.
La stampa 3D rimane in questo caso la vostra arma vincente.
Saltando qua e là tra le varie fonti su internet posso dirviche ci sono alcuni fattori chiavi che bisogna considerare.
(17:56):
La prima è la quantità,
questo è probabilmente il fattore più ovvio,
la stampa 3D è più economica per piccole produzioni,
diciamo fino a qualche centinaio di pezzi,
ma quando i numeri iniziano a salire lo stampaggioin inizione diventa rapidamente più conveniente.
Il punto di pareggio varia a seconda della complessità del pezzoma generalmente si cerca di collocarsi tra i 50 e i 1000 pezzi.
(18:23):
Il secondo fattore è la complessità del design,
qui la stampa 3D ha un vantaggio significativo,
può creare geometrie complesse interne ed esterne che sarebbero possibilio estremamente difficili da realizzare con lo stampaggio a iniezione.
Pensate a strutture reticolari interne o a canali di raffreddamento confermati.
(18:47):
La stampa 3D li gestisce senza problemi.
Il terzo fattore chiave da considerare è il tempo.
La stampa 3D è imbattibile per la prototipazione rapida e le piccole serie.
Potete passare dal file digitale al prodotto finito in questione di ore,
in tempi brevi.
Lo stampaggio a inizione richiede la creazione dello stampoche è un processo che può chiedere settimane se non mesi,
(19:15):
naturalmente dipende dalla complessità dello stampo.
Tuttavia,
una volta che lo stampo è pronto,
la produzione è incredibilmente veloce con cicli di pochi secondi per pezzo.
Apro una parentesi sullo stampo e sulla suacomplessità e sui tempi di produzione dello stampo.
Non sempre lo stampo viene azzeccato al primo colpo,
(19:37):
quindi oltre ai tempi di produzione dello stampo stessodovete mettere in conto i tempi di revisione dello stampo.
Il quarto fattore chiave sono i materiali.
Mentre la gamma dei materiali per la stampa 3D sista piano piano ampliando ogni mese che passa,
ogni anno che passa,
(19:58):
lo stampaggio a inizione offre ancora una maggiore varietà,
specialmente quando si parla di plastica.
Inoltre,
i pezzi stampati a iniezione hanno generalmente proprietàmeccaniche un po' più consistenti di quelle della stampa 3D.
Un aspetto che trovo particolarmente interessante è l'approccioibrido che molte aziende stanno iniziando ad adottare.
(20:21):
Usano la stampa 3D per i prototipi iniziali e i test,
poi passano allo stampaggio a iniezione per la produzione in serie.
In alcuni casi utilizzano persino la stampa 3Dper creare stampi temporanei a basso volume,
che sembra un compromesso intelligente tra i due metodi.
Una nota curiosa,
(20:42):
sapevate che alcuni produttori stanno esplorando l'usodella stampa 3D anche per produzioni relativamente grandi,
specialmente quando si tratta di pezzi altamente personalizzati.
Sembra che sia una tendenza che stia emergendo e saràinteressante vedere come si evolverà nei prossimi anni.
In sintesi,
la scelta tra le due soluzioni dipende dalle vostre esigenze,
(21:05):
come sempre,
e dallo stato di avanzamento del progetto.
A volte la soluzione migliore può essere anche un approccio ibrido,
usare la stampa 3D nelle fasi iniziali e passare all'iniezioneper la produzione di massa una volta che il design è definito.
L'importante è capire cosa vi serve,
qual è il vostro budget e quali sono levostre tempistiche per la prototipazione.
(21:29):
Bene,
abbiamo fatto un bel giro nel mondo del camcloud con Onshape e cisiamo confrontati con il classico dilemma sulla prototipazione.
Onshape Cam Studio sembra una ventata di aria fresca,
soprattutto per chi è già nell'ecosistema Onshape.
(21:51):
Poter fare tutto sul browser,
magari su un portatile relativamente economico,
fa quasi sorridere se pensiamo ai nostri costosi setup di workstation necessariper far funzionare i software tradizionali come Inventor o Solidworks.
La prototipazione?
La stampa 3D continua a stupire per la sua flessibilità e soprattutto velocità,
(22:16):
permettendoci anche di dare forma a idee in un battito di ciglia.
L'iniezione in plastica rimane però la regina per i grandi numeri,
la scelta naturalmente dipende sempre da cosa dobbiamo fare e che quantità.
(22:38):
È evidente come il settore della progettazione e della produzione3D sta attraversando un periodo di trasformazione significativa.
Da un lato abbiamo le piattaforme con shape che stannoabbattendo le barriere tra progettazione e produzione,
permettendo un flusso di lavoro più fluido e collaborativo,
dall'altro le tecnologie di produzione come la stampa 3D,
lo stampaggio,
(22:58):
la iniezione,
stanno evolvendosi e in alcuni casi stanno convergendo,
offrendo quindi velocità ai designer e alle aziende.
Una considerazione che vorrei condividere è quanto sia importanterimanere flessibili e aperti a queste nuove tecnologie.
Non si tratta di scegliere un unico strumento o metodo ma
(23:19):
è piuttosto di comprendere le potenzialità e i limiti di
ciascuno e di sapere quando e come utilizzarle al meglio.
Guardando al futuro credo che vedremo una sempre maggiore integrazionetra il mondo digitale e quello fisico nella progettazione.
I software diventeranno sempre più intuitivi e accessibili mentre le
tecnologie di produzione continueranno a evolversi permettendo di
(23:42):
realizzare oggetti che oggi possiamo solo pensare o immaginare.
Prima di salutarci vorrei lasciarvi una domanda su cui riflettere.
Come queste tecnologie stanno cambiando il vostro modo di progettare e produrre?
Se avete esperienze o pensieri da condividere non esitatea lasciare un commento e a raggiungermi sui social media,
sono sempre curioso di sentire le vostre storie e prospettive.
(24:05):
Speriamo che questa chiacchierata vi sia stata utile e che vi abbia datoanche qualche spunto di riflessione per i vostri prossimi progetti.
Noi ci ritroviamo qui settimana prossima con nuoveavventure nel mondo della tecnologia e del CAD.
E ricordatevi,
lunga vita e prosperità a tutti!