Episode Transcript
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(00:03):
Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle toleranze e ai fantastici render 3d.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo perché qui non siamo soloappassionati di disegno tecnico ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiralinie,
(00:23):
il podcast che vi porterà in un viaggioaffascinante attraverso il mondo del CAD,
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
(00:48):
Bentornati amici Tirelini,
siamo arrivati alla puntata numero 136 e con questaentriamo ufficialmente nel rush finale del 2025.
Eh sì,
ormai quest'anno sta per finire.
È una puntata che ha già un po' di sapore natalizio.
Nelle mie vie comincerò a montare le luminarie,
come si dice qua a Milano.
(01:09):
E anche perché poi,
naturalmente,
credo che questo episodio arriverà il primo dicembre.
Qui a Milano stiamo tra l'altro aspettando il Ponte di Sant'Ambrogio,
che purtroppo quest'anno cade male per le vacanze,
ma non per questo ci disperiamo.
Qualsiasi giorno di vacanza è sempre ben accolto.
Come vi dicevo nell'episodio precedente,
(01:31):
la chiacchierata con Giuseppe Pugliesi è stata davvero proficua,
sia a livello culturale,
ma anche sul fronte dell'interazione con voi che state ascoltando.
Nei commenti dell'episodio ho infatti intrapresouna lunga conversazione con un ascoltatore che,
per motivi di privacy,
non nomirò,
ma se bazzicate su YouTube o proprio sotto l'episodio,
(01:54):
potete tranquillamente trovare il suonickname e tutto il discorso che ne è nato.
E come sempre speravo,
da quando ho iniziato a fare il podcast,
questa chiacchierata ha portato alla luce unargomento che purtroppo davo troppo per scontato.
Nonostante ami il Mac o Mac OS e ci lavoriogni tanto con i vari software Fusion 360,
(02:17):
questo ascoltatore mi ha fatto venire l'idea,
naturalmente,
di approfondire un tema che mea culpa ho un po' sottovalutato.
Di cosa sto parlando?
Sto parlando della possibilità di costruire una stazione di lavorocasalinga o da small office utilizzando un Mac insieme a software che,
(02:38):
per quanto riguarda il CAD 3D e la progettazione meccanica,
spesso vengono considerati tra virgolette legacy ocomunque non proprio nati per l'ambiente Mac OS.
Giusto per spoilerare un minimo la struttura dellamia ricerca ruoterà intorno a tre punti principali.
Il primo è capire perché molti software CAD 3D per la progettazionemeccanica siano poco diffusi o poco ottimizzati su Mac.
(03:02):
Il secondo riguarda la scelta del software giustoper due o tre profili diversi di progettisti,
insomma i vari tirialine che potrebbero voler lavorare su Mac.
Infine il terzo punto riguarda l'hardware,
non solo il Mac in sé come computer,
ma anche le periferiche come mouse,
mouse 3D e monitor.
(03:23):
Non sarà un episodio che arriverà subito nelle prossime settimane anche perché
a breve vorrei anche portarvi un paio di puntate riassuntive di questo 2025
sia per quanto riguarda il podcast sia per tirare un po' le somme su tutto ciò
che abbiamo parlato durante quest'anno perché ormai l'anno è agli sgoccioli.
(03:46):
Detto questo,
e soprattutto dopo questo lungo preambulo,
portate pazienza e perdonatemi,
entriamo finalmente nella ciccia dell'episodio.
Come al solito,
parto con una domanda.
Vi siete mai chiesti quante ore della vostra settimana lavorativasprecate cercando il componente giusto in un assemblaggio complesso?
O quanti progetti del passato aggiacciano,
(04:07):
dimenticati nei cassetti impolverati,
prigionieri del supporto cartageo che li ha girati?
Ecco,
nell'episodio di oggi parleremo di come una finestra di
anteprima di Solidworks può farvi risparmiare ore preziose
durante la creazione di accoppiamenti negli assiemi.
Scopriremo come personalizzare l'albero di gestione delle funzionalità semprein Solidworks per trasformare il caos visivo in un ordine strutturato.
(04:34):
E affronteremo proprio leggermente il temadella digitalizzazione dei disegni cartacei,
perché nel 2025,
ahimè,
esistono ancora milioni di progetti tecnici che vivono
solo su carta e questo rappresenta un problema serio per
chiunque voglia preservare la conoscenza ingegneristica.
E infine diamo uno sguardo al futuro dell'intelligenza artificiale,
(04:57):
personale soprattutto,
con l'ASUS Ascend GX10,
che è un supercalcolatore IA dalle dimensioni di una scatola da scarpe,
che promette di portare la potenza di elaborazione tipicadi datacenter direttamente sulla vostra scrivania.
E vi lascio così un dato che vi sorprende.
Secondo recenti stime,
(05:18):
circa il 70% dei disegni tecnici prodotti prima del 2000 esiste solo in formato
cartaceo e molti di questi stanno letteralmente scomparendo per deterioramento
fisico o semplicemente perché nessuno sa più dove sono stati conservati.
Questo significa che decenni di conoscenzaingegneristica rischiano di andare persi per sempre.
Però iniziamo dal presente,
(05:40):
da quegli strumenti che si utilizzano tutti i giorni,
già da domani mattina,
per migliorare il vostro flusso di lavoro quotidiano.
Immagina di lavorare su un assemblaggio complesso con decine,
o forse centinaia di componenti.
Devi aggiungere un nuovo pezzo e creare gli accoppiamenti necessari.
(06:03):
La procedura tradizionale prevede che tunavighi attraverso l'albero delle funzionalità.
Cerchi il componente giusto,
lo selezioni e poi ripeti l'operazione per ogni faccia,
spigolo o punto che ti serve per definire l'accoppiamento.
E' un balletto tra click,
zoom,
rotazione,
che può consumare una certa quantità sorprendente di tempo durante la giornata.
(06:25):
Naturalmente sto parlando di SOLIDWORKS e soprattutto
della sua COMPONENT PREVIEW WINDOW che rappresenta
una soluzione elegante a questo problema ricorrente.
E voi direte,
hai scoperto l'acqua calda?
Sì ragazzi,
perchè l'ho sempre snobbata la COMPONENT VIEW PREVIEW,
perchè non lo so perchè.
(06:45):
Però ho capito che si tratta di una finestra che si può attivare nel
momento in cui si sta lavorando con degli accoppiamenti e che può
mostrare un'anteprima isolata del componente su cui si sta operando.
Non è rivoluzionario a prima vista,
non è una cosa che può gridare al WOW,
(07:07):
lo ammetto.
Ma lascia che vi spieghi perchè questa funzionalitàpuò cambiare radicalmente l'approccio agli assiemi.
Quando attivate la Component Preview Window,
si ottiene essenzialmente una vista dedicata del componente selezionato,
(07:27):
separata dalla vista principale dell'assemblaggio.
Questo significa che si può ruotare,
zoomare e ispezionare il pezzo senza disturbarela visualizzazione generale del vostro assieme.
La vera magia,
però,
avviene quando si deve selezionare delle geometrie specifiche,
facce nascoste,
spigoli interni,
punti di riferimento che nell'assemblaggiocompleto sarebbero oscurati da altri componenti.
(07:51):
Nella finestra di anteprima,
tutto diventa accessibile con un solo click.
Il flusso di lavoro diventa sorprendentemente fluido.
Si attivi l'accoppiamento,
SOLIDWORKS apre automaticamente la ComponentPreview Window per il primo componente,
si seleziona la geometria desiderata,
si passa al secondo componente e la finestra siaggiorna istantaneamente mostrandoti il nuovo pezzo.
(08:16):
Quindi non devi più nascondere manualmente altri componenti,
non si devono creare viste di sezioni temporanee e non dovete ruotarecon la rotazione dell'assieme per trovare l'angolazione giusta.
La funzionalità si rivela particolarmente preziosa quandosi lavora con componenti standardizzati come le viti,
bulloni,
cuscinetti o altri elementi che tipicamente si inserisconoin posizioni difficili da raggiungere visivamente.
(08:42):
Tendenzialmente questi componenti richiedono accoppiamentidi precisione che coinvolgono geometrie piccole o nascoste.
Con la finestra di anteprima,
quello che prima richiedeva una serie di operazionidi isolamento manuale diventa immediato.
Un aspetto interessante riguarda l'apprendimento.
Molti progettisti esperti sviluppano una specie di memoriamuscolare per la navigazione degli assiemi complessi.
(09:09):
Conoscono le scorciatoie,
sanno esattamente come ruotare e zoomare perraggiungere ogni angolo del loro progetto.
Ma questa competenza richiede del tempo per svilupparsi esoprattutto diventa specifica per quel particolare assieme.
La Component Preview Window democratizza l'accesso,
quindi rendendo l'operazione di accoppiamento più intuitivaanche per chi affronta un assemblaggio nuovo o complesso.
(09:32):
Dal punto di vista della produttività,
considera questo scenario.
Quindi stai lavorando su un gruppo pompa con 50 componenti.
Devi creare 15 accoppiamenti per il nuovo sottosieme che stai integrando.
Con il metodo tradizionale potresti impiegare circa 20 minuti tra navigazione,
selezione e verifica.
(09:53):
Con la Component Preview Window quello stesso lavoro può ridursi in metà tempo,
quindi intorno agli 8-10 minuti,
moltiplicato per tutti gli assiemi che crei in un mese.
Secondo me il risparmio diventa veramente significativo in termini di tempo.
(10:14):
Ecco un dettaglio che,
invece,
apprezzo particolarmente.
La finestra mantiene l'orientamento ottimale del componente.
Non devi quindi lottare per capire quale sia il fronte o il retro del pezzo,
perché SOLIDWORKS presenta automaticamente la vista più utilebasandosi sul contesto dell'accoppiamento che stai cercando di creare.
È un piccolo tocco di intelligenza,
(10:36):
chiamiamolo non artificiale,
che fa una grande differenza nell'esperienza d'uso.
Un ultimo aspetto da considerare riguarda la riduzione degli errori.
Quando devi selezionare geometrie in un assemblaggio affollato,
il rischio di cliccare sull'elemento sbagliato è reale,
se non costante.
(10:57):
La Component Preview Windows,
invece,
elimina questo problema presentandoti solo la geometria rilevante.
Meno errori significa meno tempo per correggere accoppiamenti erratie ricostruire relazioni che a volte non funzionano come previsto.
La finestra di anteprima Componenti nonrivoluzionerà il modo in cui state progettando,
(11:22):
ma perfezionerà il modo in cui lavorate quotidianamentee ve lo assicuro perché ne ho fatta l'esperienza io.
E quindi tutto questo lo trasforma in una delleattività più ripetitive della modellazione solida,
della modellazione CAD,
in qualcosa di più scorrevole e meno frustrante sicuramente.
(11:48):
Facciamo mente locale e consideriamo come interagiamo con i nostri progetti.
L'albero di gestione delle funzionalità,
quel pannello verticale sulla sinistra del tuo schermo di SOLIDWORKS,
stiamo parlando,
è probabilmente uno degli elementi dell'interfacciache più consultate frequentemente.
Ogni componente,
(12:08):
ogni sottossieme,
ogni operazione è lì,
organizzata in una gerarchia che dovrebbe aiutarci a navigare il progetto.
Dovrebbe,
appunto,
ho messo il condizionale,
perché la realtà è che in molti assiemi complessiquell'albero diventa rapidamente un guazzabuglio,
un labirinto di nomi poco descrittivi,
componenti annidati e strutture che non hanno più senso per il software,
(12:33):
anzi hanno più senso per il software che per te.
La capacità di sovrascrivere la visualizzazione predefinita dell'albero
delle funzionalità a livello di documento rappresenta uno strumento di
personalizzazione potente che molti progettisti
sottovalutano o semplicemente ignorano.
(12:54):
Si tratta essenzialmente di dire a SOLIDWORKSso che hai il tuo modo di organizzare le cose,
ma io preferisco vederle così.
Questa è una semplice possibilità che può trasformare un alberoconfusionario in uno strumento di navigazione efficiente.
SOLIDWORKS offre diverse opzioni per lavisualizzazione dei componenti nell'albero.
(13:18):
La modalità predefinita tipicamente mostra i componentiraggruppati per tipo o per ordine di inserimento.
Va bene per assiemi semplici,
ma quando hai davanti un progetto con centinaia di parti,
questa organizzazione diventa rapidamente inadeguata.
Le opzioni di personalizzazione permettono divisualizzare i componenti in modi alternativi,
(13:40):
per nome,
per configurazione,
per stato di accoppiamento o attraverso cartelle personalizzate chesi possono creare per aggruppare logicamente elementi correlati.
Giustamente serve un esempio concreto.
State progettando un sistema di trasmissione meccanica.
Hai componenti che appartengono al gruppo motore,
(14:00):
altri al gruppo riduttore,
altri ancora al sistema di supporto.
Nell'albero standard,
questi elementi potrebbero essere dispersi in baseall'ordine in cui li hai inseriti o al tipo di file.
Con la personalizzazione dell'albero,
si possono creare cartelle virtuali che raggruppano motore,
riduttore e supporto come unità separate e chiaramente identificabili.
(14:22):
Navigare il progetto quindi diventa più intuitivo.
Apri la cartella che ti interessa e accediimmediatamente ai componenti rilevanti.
La personalizzazione non riguarda però solo l'organizzazione visiva,
ma anche le informazioni che l'albero può mostrare.
Si può configurare la visualizzazione per mostrareproprietà personalizzate accanto ai nomi dei componenti.
(14:48):
Questo significa che puoi vedere a colpo d'occhio il materiale,
il peso,
il codice d'articolo o qualsiasi altro metadatorilevante per il tuo flusso di lavoro,
per dover aprire le proprietà di ogni singolo componente.
Un aspetto tendenzialmente trascurato riguarda la gestione delle configurazioni.
Molti assiemi utilizzano configurazioni multipleper rappresentare varianti del prodotto.
(15:14):
L'albero standard può diventare veramente confusoquando le configurazioni si moltiplicano.
La personalizzazione dell'albero permette quindi di filtrare evisualizzare solo le configurazioni rilevanti per il contesto attuale,
riducendo quindi il rumore visivo e minimizzando ilrischio di modificare la configurazione sbagliata.
Che capita?
La possibilità di sovrascrivere la visualizzazione a livello didocumento è particolarmente importante in ambienti collaborativi.
(15:41):
Quindi diversi membri del team possono avere esigenze diverse.
L'ingegnere meccanico potrebbe voler vedere icomponenti raggruppati per sottosiemi funzionali,
mentre il progettista,
focalizzato sulla produzione,
potrebbe preferire una visualizzazione che evidenzii componenti per processo di fabbricazione.
Con la personalizzazione a livello di documento,
(16:01):
ciascuno può configurare la propria vistaottimale senza impattarne su quello degli altri.
Ecco quello che ho scoperto solo dopo pochi anni d'utilizzo,
perché prima non lo conoscevo.
Si possono creare template di visualizzazionedell'albero e applicarli rapidamente ai nuovi progetti.
(16:23):
Se avete sviluppato una struttura organizzativache funziona bene per i vostri assiemi,
non dovete ricrearla manualmente ogni volta.
Salvi il template,
lo applichi ai nuovi documenti e immediatamentehai la tua struttura preferita pronta all'uso.
La gestione dell'albero,
delle funzionalità,
può sembrare un dettaglio minore,
ma quando consideri quanto tempo passi a navigare sui tuoi progetti,
(16:47):
ottimizzare questa interazione diventa veramenteun investimento che paga dividendi quotidiani.
È la differenza tra cercare un libro in una bibliotecadisorganizzata e trovarlo immediatamente sullo scaffale giusto,
etichettato chiaramente e posizionato esattamente dove ti aspetti che sia.
Prima però di passare al prossimo argomento,
(17:11):
vorrei che riflettessimo un momento su questo concetto.
Gli strumenti dovrebbero adattarsi al nostro modo di lavorare,
non il contrario.
Personalizzare l'albero delle funzionalità è un piccolo attodi riappropriazione del proprio ambiente di lavoro digitale.
Alzi la mano chi di voi che sta ascoltando a più di 30 anni,
(17:34):
perché sicuramente a voi sarà capitato di riflettere più volte quantastoria ingegneristica già c'è dimenticata negli archivi cartacei,
in quegli archivi polverosi.
E come ho detto prima,
se avete più di 30 anni e avete la pena bianca comesottoscritto e lavorate nel settore tecnico da allora,
probabilmente ricordate gli armadi pieni di rotoli di disegni tecnici,
(17:58):
i grandi cassettoni orizzontali dove si conservavano le tavole,
l'odore caratteristico della carta da lucidoappena sfornata dalla stampante e del toner.
Quegli archivi fisici rappresentavano la memoria aziendale,
il patrimonio di conoscenza accumulata attraverso progetti,
(18:19):
prototipi,
iterazioni e soluzioni ingegneristiche.
Molti di quegli archivi esistono ancora,
per fortuna,
ma stanno,
però,
silenziosamente deteriorandosi,
alcuni addirittura li buttano,
e con loro scompare una quantità inestimabile di informazioni.
(18:40):
E parliamo di un'attività,
la scansione e la digitalizzazione dei disegni cartacei,
che non è semplicemente un'operazione di archiviazione moderna,
ma è un vero e proprio atto di conservazione culturale e tecnica.
Quando parliamo di disegni tecnici su carta,
parliamo di documenti che contengono specifiche di progettazione,
tolleranze,
(19:00):
materiali,
processi di fabbricazione,
annotazioni scritte a mano addirittura,
che spiegano scelte progettuali molto critiche.
Perdere questi documenti significa perdere la capacità di comprendere,
riprodurre o modificare progetti che potrebbero ancoraessere rilevanti decenni dopo la loro creazione originale.
Il processo di digitalizzazione inizia con la scansione fisica,
(19:23):
lo sappiamo.
Scanner specializzati per disegni tecnici possono gestire formati grandi,
tipicamente fino alla zero,
e producono immagini ad alta risoluzione checatturano ogni dettaglio del disegno originale.
Ma fermarsi alla scansione significa ottenere specialmente un'immagine,
un file PDF oppure un TIFF,
che si possono visualizzare ma non modificare outilizzare realmente nel flusso di lavoro CAD moderno.
(19:49):
Il vero valore emerge con la conversione da raster a vettoriale.
Software specializzati,
ad esempio come Scan2CAD,
analizzano l'immagine scansionata e riconoscono le entità geometriche,
quindi linee,
archi,
cerchi e testi.
Attraverso algoritmi di riconoscimento trasformanoquesti pixel in elementi vettoriali modificabili,
(20:13):
generando quindi file .dvg o .dxf che si possono aprire in AutoCAD oppure inDraftSight e improvvisamente quel disegno del 1985 diventa un documento vivo,
modificabile,
integrabile nei progetti attuali.
La qualità della conversione però dipende da vari fattori.
(20:34):
Bisogna avere i disegni originali ben conservati,
con linee nette,
un contrasto elevato e questo cose qua producono risultati eccellenti.
Disegni deteriorati,
sbiaditi,
con annotazioni sovrapposte o macchie richiedono però una puliziamanuale e interventi di ottimizzazione prima della conversione.
(20:56):
Tendenzialmente il processo non è completamenteautomatico per i documenti complessi,
richiede una certa supervisione e correzione da parte di
operatori esperti che comprendono sia il linguaggio tecnico
dei disegni sia le logiche del software CAD di destinazione.
Un aspetto fondamentale riguarda la gestione dei layer.
I disegni tecnici tradizionali utilizzanoconvenzioni specifiche per linee di costruzione,
(21:20):
quote,
annotazioni e simboli.
Durante la conversione è essenziale mappare correttamentequesti elementi su layer appropriati nei file CAD risultanti.
Ricordiamoci sempre che i layer sono la nostra salvezza e questa divisione,
questa mappatura dei layer è un processo che ricrea questa struttura
(21:41):
organizzativa quindi permettendoci poi di lavorare con il disegno digitale
esattamente come faremmo con un creato attivamente nel software CAD.
La scannerizzazione,
la digitalizzazione dei disegni cartaci può sembrare barbosa,
noiosa.
Ma cerchiamo di considerare il valore pratico in termini aziendali.
(22:05):
Perché molte industrie manufatturiere mantengono in catalogo prodotti legacyche vengono ancora richiesti da clienti per pezzi di ricambio o manutenzione.
Avere quei progetti in formato digitale significa poter risponderepiù rapidamente alle richieste e generare preventivi più accurati.
E produrre componenti utilizzando le tecnologie moderne come lastampa 3D o la lavorazione CNC programmata direttamente dai file CAD.
(22:31):
Senza digitalizzazione,
ogni richiesta di un prodotto legacy diventa unprogetto archeologico che richiede la interpretazione,
misurazione manuale e ricostruzione da zero.
La questione della conservazione va oltre l'utilità pratica e immediata.
Stiamo parlando di preservare la storia tecnologica.
Ponti,
edifici,
(22:51):
macchine industriali complessi sono stati progettati su carta.
Quando questi manufatti richiedono manutenzione,
modifiche o riparazioni avere accesso ai disegni originali è fondamentale.
Se quei disegni esistono solo sulla carta deteriorata in unarchivio dimenticato dall'uomo ogni intervento diventa più costoso,
più rischioso e potenzialmente meno accurato.
(23:14):
Vi do un dato interessante.
Secondo studi sul deterioramento della carta,
i disegni tecnici conservati in condizioni ambientali normali perdonocirca il 25% della leggibilità ogni 25 anni a causa dell'ingiallimento,
fragilità e sbiadimento dell'inchiostro.
Questo significa che un disegno degli anni 70,
(23:35):
oggi ormai 55enne come sottoscritto,
potrebbe essere già parzialmente illegibile.
altri 25 anni potrebbe essere completamente inutilizzabile.
La digitalizzazione rappresenta ancheun'opportunità per migliorare l'accessibilità.
(23:56):
Disegni fisici esistono in un'unica copia,
o in poche copie conservate in luoghi diversi.
Disegni digitali possono essere condivisiistantaneamente con team distribuiti globalmente,
integrati in sistemi di gestione documentale e protetti con backup ridondanti.
La conoscenza diventa fluida,
accessibile e sicura.
(24:17):
Se parliamo di futura innovazione tecnologica,
non dimentichiamo che parte di quel futuro consiste nelsalvare il passato prima che scompaia definitivamente.
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(24:44):
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(25:07):
Ogni gesto di supporto,
grande o piccolo,
è per noi davvero importante.
Immagino che abbiate notato che c'è pubblicitàall'inizio e alla fine di questo episodio.
Questo perché...
perché fare podcast ha un costo.
E la stessa cosa vale anche per questo podcast,
che fa parte del network Runtime Radio.
Il contributo che le pubblicità danno al network servono amantenere il servizio a pagamento che ospita non solo il Tirelinee,
(25:32):
ma anche gli altri del network.
Grazie mille per essere stati con noi anche oggi.
A presto!
Quando pensiamo ai supercalcolatori per l'intelligenza artificiale,
tipicamente immaginiamo stanze piene di server,
impianti di raffreddamento industriali,
consumi energetici alle stelle che alimenterebberoun piccolo quartiere se non un'intera città.
(25:58):
L'idea di un supercalcolatore IA personale sembra quasi uno simbolo.
Eppure,
Asus ha lanciato sul mercato l'Ancient GX10,
un dispositivo che misura 150 mm per 150 mm per 51 mm,
praticamente le dimensioni di una scatola di scarpe,
e promette di erogare un petaflop di potenza di calcolo IA.
(26:26):
Il cuore dell'Ashent GX10 è il chip NVIDIA GB10 Grace Blackwell Superchip,
che combina una CPU NVIDIA Grace a 20 core con una GPU NVIDIA Blackwell.
Questa architettura ibrida rappresenta l'approccio piùrecente di NVIDIA per il calcolo di intelligenza artificiale,
(26:48):
integrando processore e acceleratore graficoin un'unica soluzione con memoria unificata.
L'Ashent GX10 offre 128 GB di memoria unificata,
sufficiente per gestire modelli di linguaggio fino a 200miliardi di parametri direttamente sulla macchina locale.
200 miliardi di parametri!
(27:09):
Per contestualizzare,
stiamo parlando di modelli IA della classe GPT-3,
che fino a poco tempo fa richiedevanoinfrastrutture cloud massicce per essere eseguiti.
Ora le puoi avere sulla tua scrivania,
senza dipendere da connessioni Internet,
senza inviare dati sensibili ai server esterni,
con latenza nulla.
Le applicazioni pratiche sono molteplici e molto affascinanti.
(27:32):
Sviluppatori IA possono prototipare,
addestrare modelli personalizzati e eseguire l'inferenza localmente.
Ricercatori nel campo della robotica possono testare gli
algoritmi di visione artificiale e modelli Vision Language
senza la necessità di un accesso a cluster remoti.
E gli ingegneri che lavorano con dati proprietaripossono sfruttare l'intelligenza artificiale avanzata,
(27:54):
mantenendo tutto l'ecosistema completamente in locale,
garantendo sicurezza e privacy a livello enterprise.
La scalabilità è un aspetto particolarmente interessante,
perché si possono collegare due unità Ascend G10 tramitel'interfaccia di rete ConnectX 7 ad alta velocità,
(28:14):
raddoppiando quindi istantaneamente la potenza di calcoloa 2 betaflop e portando la memoria unificata a 256 GB.
Questa capacità di espansione modulare offre possibilità significative.
Inizi con una singola unità per progetti iniziali e quando i requisiti cresconoaggiungi la seconda unità senza dover sostituire l'intera infrastruttura.
(28:40):
Dal punto di vista dello storage,
ASUS offre tre configurazioni.
La versione base include un SSD NVMe PCIe 4.0 da 1TB,
adatto per progetti entry-level e datasette più piccoli.
La versione intermedia porta lo storage a 2TB,
appropriata per gestire i dataset multipli e modelli più complessi.
(29:01):
La configurazione top di gamma,
ancora in arrivo sul mercato,
integra un SSD da 5.0 da 4TB,
specificatamente progettato per utenti che gestiscono numerosi datasetsimultaneamente o un workflow particolarmente intensivo in termini di dati.
(29:23):
La gestione termica è un aspetto critico in questi dispositivicosì compatti e piccoli che danno tutta questa potenza.
ASUS ha implementato un sistema di raffreddamentoavanzato con controllo ventole a 7 livelli,
alette ultra-ampie e 5 heatpipes e due ventole da 140 mm che aspiranoaria attraverso le prese d'aria posizionate sul fondo del dispositivo.
(29:49):
Questo design permette al sistema di mantenereprestazioni elevate sostenute nel tempo,
evitando quindi il thermal trotting che degraderebbe leperformance durante sessioni di calcolo intensive e prolungate.
Il concetto di super calcolo personale per IA apre quindiscenari interessanti per il mondo dell'ingegneria e del design.
Immaginate di integrare modelli generatividirettamente nel vostro flusso di lavoro CAD,
(30:14):
utilizzare IA per ottimizzare topologia di componenti strutturali oapplicare il machine learning per l'analisi predittiva su simulazioni FEM,
tutto eseguito localmente sulla vostraworkstation senza dipendere da servizi cloud.
Lattenza naturalmente ridotta,
il controllo è completo sui dati,
quindi tutto questo rende possibili applicazioni che finoa oggi erano relegate a contesti di ricerca specialistica.
(30:45):
Ma vi state chiedendo,
quanto costa tutto questo,
tutto questo ben di Dio?
Asus ha annunciato la disponibilità a partire dal 15 ottobre 2025,
che è già passato,
ma non ha rivelato pubblicamente il prezzo.
Considerando tecnologia contenuta e il posizionamento del mercato,
è ragionevole rispettarsi un prezzo nel rangedelle workstation professionali high-end,
(31:10):
probabilmente tra i 5.000 e gli 8.000 dollari,
in questo caso parlo in dollari,
perchè sicuramente prima arriveranno sulmercato americano per la configurazione base.
Non è economico,
sicuramente,
non è per i triarini freelance,
ma se confrontato con il costo di accesso ainfrastrutture cloud equivalenti su base annuale,
(31:31):
per utenti con esigenze abbastanza intensive,
soprattutto per il calcolo IA e per losfruttamento dell'intelligenza artificiale,
questo potrebbe risultare conveniente nel medio termine.
Un ultimo aspetto da considerare riguarda l'ecosistema software,
perchè l'Ashent G10X è accelerato dallo stack software NVIDIA IA,
che include il framework come TensorFlow,
(31:55):
PyTorch,
CUDA e QDNN,
e tutti gli strumenti di sviluppo che la comunità IA utilizza quotidianamente.
Questo significa compatibilità immediata con l'ecosistema esistente,
niente software proprietario,
da imparare,
niente lock-in tecnologico.
Il super calcolo IA personale rappresenta una democratizzazionesignificativa dell'accesso a tecnologie avanzate.
(32:18):
Quello che fino a ieri richiedeva un partnership con un'università oaccesso a centri di calcolo specializzati o budget cloud sostanziosi,
oggi può stare sulla scrivania di un progettista,
sempre disponibile e completamente sotto il proprio controllo.
(32:38):
E siamo arrivati alla fine di questo episodio e finalmente ce l'ho fatta!
Non ero sicuro di riuscire ad arrivare fino in fondoperché sto registrando in mezzo a un mega raffreddore.
Probabilmente lo avete sentito,
la voce è parecchio nasale e ogni tanto misembravo parlare attraverso un cuscino.
Spero comunque di essere riuscito a regalarvi un audio decente,
(33:01):
o almeno ascoltabile,
senza dover staccare le cuffie dopo due minuti.
Come si dice tra i podcaster,
ti fanno sanguinare le orecchie.
Ma abbando alle battute,
abbiamo visto in questo episodio come la praticitàdella finestra di anteprima dei componenti,
la Component Preview Window di SOLIDWORKS,
(33:22):
accelera il nostro lavoro quotidiano.
E abbiamo visto anche la personalizzazione dell'albero,
delle funzionalità,
per navigare in progetti complessi con maggiore efficienza.
E abbiamo visto come l'importanza critica didigitalizzare il patrimonio storico dei disegni tecnici,
prima che il tempo li cancella,
è un valore aggiunto al proprio lavoro.
(33:45):
E ci siamo affacciati anche sul futuro,
con ASUS Ascend GX10,
che è un vero concentrato di potenza,
IA che sfida concezioni tradizionali e dove possiamo eseguireelaborazioni computazionali avanzate dalla propria scrivania.
Ciao!
(34:07):
Quello che più mi colpisce,
rifletendo su questi argomenti che abbiamo trattato in questo episodio,
è come ognuno rappresenti un aspetto diversodalle relazioni tra tecnologie e produttività.
Da un lato abbiamo ottimizzazioni incrementali di strumenti esistenti,
piccoli miglioramenti che cumulativamentefanno una grande differenza nel quotidiano,
nel lavoro quotidiano.
(34:28):
Dall'altro abbiamo trasformazioni più profondeche ridefiniscono cosa è possibile fare,
come conservare conoscenza o dove eseguirecalcoli che fino a ieri sembravano fuori portata.
Nei prossimi anni assisteremo probabilmente a una convergenza semprepiù stretta tra strumenti CAD tradizionali e intelligenza artificiale.
L'abbiamo ripetuto più e più volte.
(34:49):
L'accessibilità del supercalcolo IA personale renderà possibile integrarecapacità di machine learning direttamente nei flussi di lavoro di progettazione.
Nel frattempo,
il recupero e la digitalizzazione del patrimonio storico costruirà
database di progetti e soluzioni ingegneristiche che potranno alimentare
(35:09):
i sistemi di apprendimento automatico che abbiamo parlato prima,
creando quindi una specie di circolo virtuoso tra passato e futuro.
Vi invito a considerare quale di questi ambitipotrebbe impattare di più sul vostro modo di lavorare.
È l'efficienza incrementale che ti manca?
O stai cercando capacità completamente nuoveche trasformino quello che puoi realizzare?
(35:32):
Come al solito non esiste una risposta universale,
ma l'importante è riconoscere che gli strumenti continuano ad evolversi.
E,
lo ripeto sempre allo sfidimento,
rimanere aggiornati su queste evoluzioni fa parte del nostro mestiere.
Grazie per essere arrivati fino alla fine,
per aver ascoltato questo episodio e a tutti voi,
(35:54):
amici Tirallini,
lunga vita e prosperità!