Episode Transcript
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(00:04):
Benvenuti in questo canale dedicato alla produzione ortogonale,
al magico mondo delle tolleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiralinee,
il podcast che vi porterà in un viaggioaffascinante attraverso il mondo del CAD,
(00:27):
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Bentornati amici Tiralinee,
(00:47):
episodio n.
123.
E avete già messo il piede in ufficio?
Personalmente,
dopo venti giorni nelle assolate terre siciliane,
mi sento e Ulisse che rientra a Itaca.
Anzi,
tutto è qualcosa di alieno,
ma molto strano.
(01:08):
Un giorno o l'altro riuscirò a staccare quel biglietto delgratta e vinci della serie "In vacanza tutta la vita",
mamma mia che speranza.
dunque,
ben ritrovati a tutti voi,
amici Tiralinee.
E sì,
lo so,
quest'anno non ci siamo mai lasciati,
ma ora che fisicamente sono rientrato a Milano,
(01:29):
ha tutto un altro sapore questo episodio.
Immaginate per un momento di trovarvi nelcuore di un conclave Vaticano del XXI secolo,
dove invece di cardinali che eleggono il papa,
abbiate ingegneri che progettano l'infrastrutturadell'intelligenza artificiale del futuro.
(01:52):
Suona surreale,
vero?
Eppure,
e vedremo oggi,
la somiglianza tra questi due processi èpiù profonda di quanto si possa pensare.
Non preoccupatevi,
niente che mi faccia poi incorrere nella santa inquisizione,
state tranquilli.
Nel nostro viaggio odierno esploreremo quattro frontiere tecnologicheche stanno ridefinendo il panorama dell'ingegneria moderna.
(02:16):
Prima di tutto analizzeremo e la trasformazionedigitale nelle aziende stia abbandonando il modello,
passatemi ancora al termine,
del conclave segreto,
tra virgolette,
per abbracciare approcci più aperti e partecipati.
Successivamente ci immergeremo nell'innovativo mondo di Colab Autoreview,
(02:36):
uno strumento di intelligenza artificialeche non solo rileva errori di progettazione,
ma impara dai fallimenti passati per diventare sempre più preciso.
La terza tappa ci porterà a scoprire la rivoluzionarecollaborazione tra PTC e Nvidia Omniverse,
una partnership che promette di trasformare il design delle infrastruttureIA attraverso simulazioni in tempo reali e ambienti immersivi.
(03:01):
E infine esamineremo in breve l'HP ZBook Fury G1i,
una workstation mobile che sfida le convenzioni tradizionaliportando prestazioni da desktop in un formato portatile.
E e sempre,
un dato che vi stuzzica un po' l'appetito.
(03:22):
Secondo recenti ricerche,
oltre il 65% delle iniziative di trasformazione digitali fallisce,
o non raggiunge i risultati sperati.
E vi domanderete perché?
Tendenzialmente perché le decisioni vengono ancora prese in stanze chiuse,
lontano da chi poi dovrà mettere in pratica quelle strategie.
(03:46):
E facciamo ora un passo in avanti per scoprireinsieme cosa succede quando si cambia il paradigma.
Iniziamo dal cuore delle trasformazioni,
la strategia digitali,
nelle organizzazioni.
Quando si parla di trasformazione digitale viene spontaneo pensare a pianiimponenti e investimenti massicci che prendono forma dietro le quinte,
(04:11):
lontano dagli occhi delle maggiori parte dei lavoratori.
La metafora suggerita da un recente articolo su ingegnere.
è illuminante.
Le aziende spesso comunicano cambiamenti strategici,
un po' e la chiesa annuncia l'elezione del papa,
con una fumata bianca,
una cerimonia che però non rivela nulla su ciò che è realmenteaccaduto nelle stanze dove le decisioni sono state prese.
(04:35):
Tendenzialmente questo approccio creaincertezza e talvolta persino disillusione.
L'annuncio di una nuova piattaforma cloud,
l'introduzione di una nuova tecnologia agile o la riorganizzazionedelle operazioni rischiano di rimanere mere esibizioni simboliche,
(04:57):
prive di reale trasparenza e senza alcuna spiegazione chiara.
A volte sembra che sia tutta una coreografiaben orchestrata in cui i veri protagonisti,
quelli che dovrebbero implementare le strategie,
sono lasciati a decifrare segnali così criptici,
tra slide patinate e tonehole cariche di retorica aziendale.
(05:21):
Ma quali sono le conseguenze pratiche?
Molte volte i team brancolano il buio,
i middle managers si trovano a dover decodificare le direttive papali,
tra virgolette,
per rendere poi operative e organizzazione spreca energie suenergie tra incomprensioni e mancanze di chiarezza sugli obiettivi.
(05:44):
Questa è la fine della fiducia,
quella vera,
quella che si costruisce tendenzialmentesolo con l'inclusività e la condivisione,
non con un effetto annuncio.
Guardiamoci indietro e consideriamo la naturaprofondamente politica della trasformazione digitale.
(06:06):
Non si tratta semplicemente di tecnologia,
ma di un delicato equilibrio tra interessi,
spesso in contrasto.
I dirigenti cercano il controllo e la visibilità,
i responsabili di funzione desiderano tutelare l'autonomia operativa,
mentre ingegneri e operatori sul campo chiedonostrumenti pratici e semplici da adottare.
(06:26):
La consultazione di tutte queste voci,
magari tramite piattaforme digitali di feedback,
diventano un vero e proprio crowdsourcing organizzativo.
Le aziende più illuminate hanno iniziato a sfruttare hackathon interni,
laboratori di co-design e sondaggi digitali partecipativiper portare sul tavolo anche le idee meno convenzionali.
(06:49):
Un esempio concreto?
Le organizzazioni che decentralizzano sperimentazionee innovazione ottengono i risultati migliori.
Delegando potere decisionale tramite squadre cross funzionali,
dando fiducia nella scelta e nell'implementazione dellesoluzioni locali e sperimentando con progetti pilota flessibili,
la trasformazione diventa una routine costante e nonl'ennesima rivoluzione ingessata nella burocrazia.
(07:15):
I digital twin,
le piattaforme collaborative e il feedback in tempo reale sonostrumenti che trasformano la cultura aziendale da reattiva a proattiva,
per usare un termine che piace tanto ai manager.
Prima di continuare,
pensiamo a quanto sarebbe curioso vedere una fumatabianca ogni volta che un team rilascia una nuova feature.
(07:41):
Forse qualcuno dovrebbe proporlo ai manager di prodotto.
Il fumo almeno aiuterebbe contro le zanzare d'estate in un open space.
Ma forse rischieremo l'attivazione dei sprinkler antincendio.
Un elemento curioso e distintivo,
(08:01):
alcune aziende hanno adottato la pratica del "ask me anything" session,
live su canali interni in cui anche le domandepiù sode trovano una risposta pubblica.
E' una delle piccole rivoluzioni silenziose che si stannosostituendo riti e simboli di potere con trasparenza,
(08:21):
dialogo e dati accessibili a tutti.
La metafora sofisticata qui è chiara,
la digital transformation di successo è menocon clave e più piazza pubblica interattiva.
E dalla governance centralizzata all'autonomia creativa,
il prossimo passo ci porta nel vivo dell'intelligenzaartificiale che supporta davvero il lavoro degli ingegneri.
(08:46):
E entriamo con tutte le scarpe ora nel laboratorio di Colab,
dove l'intelligenza artificiale non silimita più a compiti ripetitivi da apprendista,
ma si fa vera compagna di viaggio e di apprendimento.
Il nuovo software Autoreview,
(09:07):
lanciato da questa giovane e ambiziosa azienda canadese,
è molto più di uno strumento di verifica automatica.
Nasce dal desiderio di sfruttare davvero tutto il patrimonio di errori,
soluzioni e revisione accumulato nelle aziende per impararedagli sbagli e prevenire costosi scivoloni futuri.
Vediamo di contestualizzarla,
questa applicazione.
(09:29):
Nel mondo della progettazione,
la pressione sulle tempistiche e la complessità deiprodotti tendono a crescere in modo esponenziale.
In questi contesti,
l'occhio umano rimane sempre prezioso,
ma gli può facilmente sfuggire il dettaglio,
la svista banale ma che è quella fatale poi alla fine della fiera,
(09:52):
oppure l'anomalia ricorrente che nessuno ha mai pensato di tracciare.
Ed ecco che arriva in aiuto Autoreview,
entra in gioco e un vero e proprio mentor digitale.
Esamina dati geometrici,
metadati,
annotazioni e tutto il patrimonio delle revisioni precedenti,
identificando errori,
incongruenze,
omissioni o violazioni degli standard progettuali.
(10:15):
La sua forza sta nel funzionare su due livelli.
Da un lato è il classicismo "peer checker",
che automatizza la revisione dei file 2D e 3D,
segnala violazioni formali o errori che ricorrono ciclicamente.
(10:40):
Dall'altro va oltre,
sfruttando il "machine learning" cioè apprendecostantemente dalle esperienze dei team,
offrendo poi dei suggerimenti sempre più personalizzati e puntuali.
Utilissimi soprattutto per i membri junior o per chisi trova di fronte a problematiche mai viste prima.
(11:07):
Un aspetto davvero interessante che distingue Colab da altri strumentiè proprio la valorizzazione della memoria aziendale nascosta.
La piattaforma integra i feedback raccolti nei progetti precedenti,
dentro modelli addestrati ad hoc.
Questo significa che ciò che si impara su un prodotto
o su un errore di produzione si trasforma subito in
(11:29):
conoscenza operativa per gli altri membri del team,
in una sorta di intelligenza collettiva incrementale.
E' e avere,
metaforicamente,
una grande bacheca digitale dove chiunque puòlasciare e attingere suggerimenti o lezioni apprese,
senza dover leggere migliaia di e-mail dimenticate.
Se ci pensiamo un momento su quanto possa essere demoralizzantestagione dopo stagione mettere sempre lo stesso errore,
(11:58):
che sia un errore di tolleranza,
una dimenticanza di un toolpad o una dimenticanza sui materiali,
con Autoreview il team usa ogni fallimentoe materia prima per il successo successivo.
E attenzione,
non si tratta di una soluzione taglia unica.
Il sistema è in grado di adattarsi alle specificità di ogniazienda e di recitare standard e best practices personalizzate,
(12:23):
senza dover imporre procedure estranee o da manuale stile università.
Una curiosità che la dice lunga sul valore percepito,
più di 27.
000 ingegneri sono già in lista d'attesa per accedere ad Autoreview.
Un entusiasmo che nel mondo dei tool di progettazione sivede tendenzialmente più per i nuovi modelli di Ferrari,
ad esempio,
che per i nuovi software.
(12:45):
Ma qui stiamo parlando di produttività vera e collaborazione smart.
Prima di continuare pensiamo a questa metafora.
Autoreview è e uno specchio magico per gli ingegneri,
che ti mostra non solo e appari oggi,
ma anche e potresti migliorare domani.
E,
in fondo,
chi non vorrebbe un riflesso così benevole e utile?
(13:07):
Una nota interessante su Colab.
Autoreview non si limita al disegno,
ma gradualmente sta espandendo le sue capacitàverso la verifica di processi di fabbricazione,
analisi DFM,
quindi Design for Manufacturability,
e interfacciamento con altri ecosistemi di PLM CAD.
(13:29):
L'ambizione di questa software house canadese è quella direndere la revisione dei progetti non solo più veloce,
ma anche un'esperienza di crescita tecnica per tutti.
E se prima siamo saltati dentro con due piedi,
ora saltiamo in un'altra,
in una nuova dimensione ancora più immersiva,
(13:50):
dove la progettazione non si limita più ai bit,
ma vive dentro ambienti virtuali condivisi e simulati in tempo reale.
Spostiamoci ora in quella che è,
a tutti gli effetti,
la frontiera più visionaria della progettazione digitale,
(14:10):
la collaborazione tra PTC e la piattaforma Nvidia Omniverse.
Qui la simulazione non si limita più amodelli statici o a revisione in differita,
diventa un'esperienza immersiva e sincronizzata,
in tempo reale,
dove le distanze tra ingegneri,
architetti ed esperti di intelligenza artificialesi annullano letteralmente nel cloud.
(14:34):
PTC,
storico leader nel software industriale CAD e PLM,
sta trasformando il concetto stesso di progettazione,
integrando direttamente la tecnologia Omniverse di Nvidia.
Questa piattaforma non solo consente la modellazione 3D ultra dettagliata,
(14:56):
ma rende possibili simulazioni virtuali ad altissima fedeltà,
in ambienti condivisi,
che possono essere esplorati e modificati in tempo reale,
da ogni parte del mondo.
Pensate a una sala-riunione dove ogni membro sicollega tramite avatar o interfacce multidispositivo,
osservando e intervenendo sugli stessi assetdigitali senza limiti di sede né diffuso orario.
(15:22):
Tendenzialmente il concetto di progetto distribuitoqui trova finalmente la sua concretezza.
L'elemento chiave di questa rivoluzione è l'utilizzodello standard OpenUSD (Universal Scene Description),
lo stesso adottato dai giganti del cinema e delle visualizzazioniper creare universi digitali coerenti e interoperabili.
(15:47):
Questo permette non solo la collaborazione su singoli file,
ma la costruzione condivisa di veri e propri ecosistemi digitali plessi,
che sono infrastrutture IA,
Smart Factory,
interi pianti industriali,
che vengono progettati nei dettagli prima ancora di essere costruiti realmente.
(16:08):
Ne abbiamo già parlato in qualche episodio precedente.
Riflettiamo su questo momento.
In passato,
la revisione di un grande impianto richiedeva riunioni interminabili,
viaggi,
file giganteschi scambiati via e-mail o lavorazioniseriali che allungavano i tempi in modo mostruoso.
Oggi,
grazie all'integrazione tra PTC e Omniverse,
(16:32):
ogni modifica viene visualizzata istantaneamentecon impatti immediati e dibattiti condivisi,
e se la metafora della lavagna une venisse proiettata in tre dimensioni,
dove ogni idea può essere immediatamente testata,
simulata,
persino vissuta tramite realtà virtuale o aumentata.
Un esempio tangibile?
(16:53):
Nello sviluppo di infrastrutture IA,
errori e colli di bottiglia possono essereidentificati e risolti tramite simulazioni di flusso,
test di resistenza virtuali e preview di impatti ambientali,
tutto senza muovere un bullone reale.
La metafora qui è netta,
il digital twin diventa cavia virtuale,
(17:13):
riducendo drasticamente costi,
rischi e tempi e permettendo persino l'integrazione di feedbackda analisi IA direttamente nell'ambiente collaborativo.
Prima di continuare pensiamo a una delle tipiche riunioni in azienda,
in cui l'unico highlight era il caffè a metà mattinata.
(17:36):
Invece in queste nuove sali digitali può capitare di vedere l'avatar di un
collega saltare letteralmente dentro la turbina per modificare una curva o
di discutere un design direttamente davanti
al gemello digitale del vostro prodotto.
Un elemento che si distingue da questa situazione e che merita attenzione
(18:01):
è la sinergia tra PTC e NVIDIA esplora anche l'applicazione di
algoritmi di machine learning direttamente sui modelli condivisi.
Questo significa non solo vedere l'impatto diprogettazioni parametriche in tempo reale,
ma anche ricevere suggerimenti su possibili miglioramentiautomaticamente generati dall'intelligenza artificiale.
(18:27):
Il confine tra l'ideazione e la validazione tecnica diventa sempre più sottile,
abbattendo quelle barriere interdisciplinari tra ingegneria,
IA,
design e produzione.
In prospettiva questa collaborazione apre la stradaa una cultura progettuale radicalmente nuova,
feedback costanti,
innovazione guidata da dati e almeno una parte del brainstormingaffidata tendenzialmente alla elasticità delle macchine.
(18:55):
Nel mondo reale i tempi dei progetti si accorciano,
le versioni beta diventano la norma e la gestione dei rischiassume finalmente un significato pratico e misurabile.
E dopo questa incredibile full immersion nel virtuale atterriamo
ora sul solito terreno o almeno su una scrivania della potenza
(19:16):
informatica incarnata delle moderne workstation mobili.
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(19:38):
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(20:02):
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Immagino che abbiate notato che c'è pubblicitàall'inizio e alla fine di questo episodio.
Questo perché?
Perché fare podcast ha un costo.
E la stessa cosa vale anche per questo podcastche fa parte del network Runtime Radio.
Il contributo che le pubblicità danno al network servono amantenere il servizio a pagamento che ospita non solo il Tiralinee,
(20:29):
ma anche gli altri del network.
Grazie mille per essere stati con noi anche oggi.
A presto!
Nel panorama odierno,
dove spesso si associa la mobilità alla necessità di scendere a promessi,
UL Packard infrange le regole con lo ZBook Fury G1i.
(20:54):
Questo portatile non nasconde la propria ambizione.
Grazie al nuovo Intel Core Ultra 9 285HX,
raggiunge una potenza da 200W che avvicina,
e in alcuni casi supera,
le performance dei desktop professionali.
A bordo troviamo anche supporto per 4 SSD NVMe e fino a 192GB di RAM DDR5,
(21:20):
senza naturalmente dimenticare la GPU NVIDIA RTX di ultima generazione.
Strumenti pensati per chi nell'ingegneria e neldesign non vuole e non può accettare limiti.
Uno degli aspetti più sorprendenti però è lafilosofia progettuale di questa workstation.
(21:40):
Tendenzialmente sappiamo quanto sia frustrante per chi lavora
davvero con la tecnologia dover spedire un laptop in assistenza
per cambiare un banale modulo di RAM o aggiungere dello storage.
HP guarda oltre e prende ispirazione diretta dalla strategia già adottatadal Dell con il Pro Max di cui abbiamo parlato l'episodio precedente.
(22:04):
La riparabilità torna al centro.
Il telaio dello ZBook Fury G1i è progettato conaccessibilità tool-less a ponenti chiave e memoria RAM,
SSD e scheda di rete.
Aprire il portatile,
magari per un upgrade o per eliminare la polvere,
(22:28):
semplicemente diventa molto semplice e veloce senza dover per forza usarecacciaviti specialistici con punte apposta e invalidare la garanzia.
E proprio e Dell che ha fatto scuola in questo ambito,
HP rilancia con software di diagnostica predittiva integrata così che eventualianomalie vengono intercettate prima ancora di diventare problemi reali.
(22:55):
In pratica il portatile ti avvisa quando sarebbe megliosostituire un modulo o aggiornare una ponente critica.
Insomma è e avere a bordo un meccanico virtuale che tendenzialmente siprende cura del bolide mentre tu ti concentri a lavorare a un progetto.
Il parallelismo con l'auto sportiva non è casuale perché anche ilsistema di raffreddamento tra ispirazione dal mondo automotive.
(23:22):
Nuove prese d'aria laterali e posteriore progettate per
mantenere al fresco CPU e GPU che anche sotto stress durante
i rendering più estremi si mantiene abbastanza fresco.
Un elemento distintivo abbiamo la modalità Hybrid Power che consente di
arrivare in uso business fino a 13 ore di autonomia grazie a una gestione
(23:48):
dinamica dei carichi di lavoro tra grafica integrata e dedicata.
Ecco provate a immaginare,
prestate alla scena,
voi alla scrivania con il vostro ZBook Fury mentre il vostro collega
osserva basito la rapidità con cui aggiungi un SSD da 2TB e magari
ti chiede anche qualche consiglio invece di chiamare l'assistenza.
Uno spunto interessante è la sicurezza perchérimane anche in questo caso un punto focale.
(24:15):
Con il modulo Wolf Pro HP offre protezioni hardwaree software che si occupano di cifratura TPM 2.
0 e difese avanzate contro il firmware hacking senza dimenticare lanecessità sempre attuale di proteggere dati personali di progetto.
In sostanza è una scelta tendenzialmente intelligente chesegue la scia della sostenibilità e del Right to Repair,
(24:39):
rendendo la workstation non solo uno strumento di lavoro potente
ma anche longevo e rispettoso delle reali esigenze di chi
lavora ogni giorno in un mondo che cambia rapidamente.
E dopo esserci mossi tra potenza muscolare e innovazione concreta torniamo orasu una visione di insieme sulle tendenze che guidano l'ingegneria e il digitale.
(25:01):
E niente eccoci qua siamo arrivati alla fine e abbiamo visto e
la trasformazione digitale non sia più un affare da conclave
segreto ma un percorso tendenzialmente aperto e partecipativo.
(25:22):
Personalmente qui aprirei una bella parentesi e la terrei aperta per
molto a lungo perché quando ho letto l'articolo mi è sembrato molto
bello quasi utopico anche se è una speranza che personalmente
spererei fosse applicata in molte aziende prese la mia.
(25:44):
Purtroppo dico purtroppo ancora oggi l'affare da conclave
segreto è ancora presente e molto spesso utilizzato speriamo
che con i nuovi manager questa pratica possa sparire del tutto.
E nell'episodio abbiamo anche osservato e l'intelligenza artificiale di Colab
(26:05):
Autoreview è un bel tool software molto bello visto delle demo e devo dirvi
ragazzi che è una grande cosa perché questo software potrebbe migliorare la
qualità dei progetti e anche soprattutto potrebbe dare la possibilità a molti
ingegneri junior o anche semplici tiralinee di imparare
(26:27):
costantemente nuove cose anche dai propri errori.
Una cosa anche interessante abbiamo visto è la partnership tra PTC e NVIDIA
perché porta la collaborazione veramente a un nuovo livello quindi rende il
Digital Twin veramente una realtà di tutti i giorni e infine abbiamo scoperto
e le workstation mobili annullano la distanza tra potenza e mobilità.
(26:52):
e sapete io sono un sognatore sono un romantico e credo che il futuro
dell'ingegneria e della tecnologia non sia scritto solo nei codici o nei
supercalcolatori ma anche nelle capacità di includere e valorizzare ogni
voce dal programmatore al project manager dall'ingegnere al montatore
(27:15):
meccanico persino al barista che ci serve il caffè mentre lavoriamo.
La tendenza che vedo è questa e la tecnologia diventerà sempre più vicina alla
persona più democratica più accessibile e metaforicamente parlando queste fumate
bianche saranno sostituite finalmente da dashboard condivise da feedback
(27:39):
immediati e successivamente poi vissuti da tutta la squadra da tutto il team e
non mi resta dirvi che amici tiralinee cosa veramente ne pensate qual è la
tecnologia che più vi incuriosisce o che ritenete davvero indispensabile per il
vostro lavoro quotidiano scrivetemi raccontatemi le vostre storie le vostre
(28:04):
storie di successo di fallimenti di efficienza recuperata qui dentro siamo tutti
con le orecchie aperte siamo tutti apprendisti stregoni dell'innovazione
grazie di cuore anche questa volta anche questa settimana per essere
stati con me e a tutti voi amici tiralinee lunga vita e prosperità