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May 12, 2025 26 mins
In questo episodio, Daniele Borghi ci porta in un'affascinante esplorazione delle evoluzioni recenti nella progettazione industriale. Con un focus su tre temi fondamentali, Daniele discute l'importanza della formazione continua per i progettisti, l'impatto dell'intelligenza artificiale sull'industria 5.0 e il potere della simulazione ingegneristica.Punti Salienti:
  1. Formazione Continua: Come la professione del progettista industriale stia cambiando e perché l’aggiornamento costante sia essenziale.
  2. Intelligenza Artificiale e Industria 5.0: È davvero una moda passeggera? Scoprilo attraverso il racconto degli investimenti delle grandi aziende.
  3. Simulazione Ingegneristica: Le tecnologie e le competenze necessarie per passare dalla progettazione tradizionale alla simulazione avanzata.
Daniele ci invita a riflettere sull'importanza dell'adattabilità e dell'apprendimento continuo in un mondo in rapida evoluzione. Non perdere queste intuizioni preziose!Brand e Servizi Citati:
  • Politecnico di Milano: Con i suoi laboratori di realtà virtuale, rappresenta un esempio di formazione innovativa nella progettazione.
  • Siemens Digital Industries: L’azienda è menzionata per la sua leadership e innovazione nel settore.
  • Honeywell: Claudia Ciandra, rappresentante dell'azienda, contribuisce alla discussione sull’intelligenza artificiale.
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► Mic: Donner PO-8
► Scheda: Focusrite Vocaster One
► Software:
► Cuffie: Focusrite HP60vGrazie mille per il supporto software di Alex Raccuglia

Le musiche sono state create con Tuney
Le cover sono state create con uno di questi tool:

Episode Transcript

Available transcripts are automatically generated. Complete accuracy is not guaranteed.
(00:04):
Benvenuti in questo canale dedicato alla proiezione ortogonale,
al magico mondo delle toleranze e ai fantastici render 3D.
Sono Daniele Borghi,
disegnatore tecnico CAD 3D e podcaster.
Preparatevi a salire a bordo,
perché qui non siamo solo appassionati di disegno tecnico,
ma anche di tecnologia.
Questo è il Tiraline,
il podcast che vi porterà in un viaggioaffascinante attraverso il mondo del CAD,

(00:27):
condividendo esperienze,
consigli e tante notizie.
Siete pronti?
Allacciate le cinture!
La nostra destinazione è la creatività e la passione per il disegno tecnico.
Bentornati amici Tiraline,
è un piacere ritrovarvi per questo nuovo episodio del podcast Il Tiraline,

(00:54):
io sono Daniele e oggi vi porto in un viaggio attraverso leevoluzioni più recenti e significative nel nostro settore,
che tendenzialmente sta cambiando a una velocità che fa quasi girare la testa.
Avete mai avuto la sensazione che il mondo della progettazionestia correndo così veloce che appena ha imparato un software,
ne esce già uno nuovo?

(01:14):
O che se state ancora cercando di capire che cavolo sia,
veramente l'industria è 4.0,
qualcuno sta già parlando dell'industria 5.0?
Beh,
cari amici,
non siete i soli.
Oggi vediamo di affrontare tre argomentifondamentali per il futuro della nostra professione.
Primo,
la formazione continua del progettista industriale.

(01:36):
Come si evolve?
Come possiamo restare al passo e soprattutto comesi trasforma l'apprendimento nell'era digitale?
Secondo,
l'intelligenza artificiale e l'industria 5.0.
Appunto,
è un hype o è solo o in realtà già?
Scopriremo cosa stanno facendo davvero i colossidel settore e perché ignorare questa evoluzione.

(01:59):
Potrebbe essere un errore fatale,
come quello che ha fatto Blockbuster quando ignorò Netflix.
Terzo argomento,
la simulazione ingegneristica.
Quali risorse e competenze informatiche sono necessarie per passaredalla progettazione tradizionale alla simulazione avanzata?
Faccio un piccolo spoiler,
non serve necessariamente essere dei geni della programmazione,

(02:23):
ma conoscere un po' di Python non guasterebbe.
E sì,
parleremo anche di realtà virtuali,
meri digitali che non mancano mai e perché i vostri appuntidell'università o del tecnico potrebbero ancora salvarvi la carriera.
Quindi preparatevi in questa mezz'ora di immersione nelfuturo della progettazione industriale che ormai è già qui.

(02:48):
Partiamo con un fatto che tutti noi conosciamo bene.
Il ruolo del progettista industriale sta cambiando drasticamente.
Da disegnatore tecnico a esperto di sistemi complessi la nostra professioneha subito una trasformazione che richiede continuamente nuove competenze.

(03:11):
Pensate a questo.
Il passaggio dalla progettazione tradizionale allaprogettazione assistita da computer ha richiesto circa 30 anni,
più o meno.
Dagli anni '60,
quando i primi sistemi CAD venivano adottati solodalle grandi aziende aerospaziali o automobilistiche,
fino agli anni 2000,

(03:32):
quando il CAD 3D è diventato lo standard de facto.
Un processo graduale che ha richiesto parecchiinvestimenti considerevoli in tecnologia e informazione.
Ma oggi?
Oggi il ritmo del cambiamento è leggermente più esponenziale.
Non abbiamo più 30 anni per adattarci alle nuove tecnologie.

(03:54):
Dalla prototipazione rapida alla stampa 3D,
dai gemelli digitali alla realtà aumentata.
Le competenze richieste a un progettista industrialemoderno sono sempre più complesse e multidisciplinari.
E qui?
E qui entra in gioco la formazione continua.
Cioè,
non basta più la solida formazione accademica iniziale,

(04:16):
che resta comunque fondamentale.
Su questo non ci sono dubbi.
Ma oggi l'aggiornamento costante è diventato essenziale per restare competitivi.
A proposito,
sapevate che dal 1 gennaio 2025,
cioè giusto qualche mese fa,
è entrato in vigore il nuovo testo unico perla formazione continua per gli ingegneri?

(04:38):
Un aspetto interessante di questo documento è che questonuovo regolamento riconosce non solo la formazione formale,
come corsi e certificazioni,
ma anche quella informale e non formale.
Quindi anche le esperienze sul campo e le pubblicazioni scientifiche

(04:58):
possono contribuire al raggiungimento dei crediti formativi
professionali necessari per mantenere l'iscrizione all'albo.
Cosa che per qualche tiraline come me nontange molto perché non essendo ingegnere,
quindi non ho un albo a cui iscrivermi.
Ma la vera rivoluzione nella formazione dei progettisti industrialista nell'uso delle nuove tecnologie per insegnare le nuove tecnologie.

(05:22):
Allora un esempio affascinante arriva dal Politecnico di Milano che
ha allestito due laboratori di realtà virtuale dove gli studenti
possono interagire con modelli tridimensionali immersivi.
Immaginate di poter esplorare il design di un prodotto o di un impianto
in modo dettagliato e in scala visualizzando ogni componente senza i

(05:45):
vincoli di spazio e costi legati alla realizzazione di prototipi fisici.
Questa potrebbe sembrare un po' di fantascienza ma non lo è,
è la realtà della formazione moderna come dovrebbe essere con tutti i crismi.
Non dobbiamo però dimenticare la prototipazione rapidache tanto fa piacere ai progettisti quelli di produzione.

(06:07):
Tecnologie come la stampa 3D permettono agli studenti di creare velocementeprototipi fisici dei loro progetti testandoli e migliorandoli in tempo reale.
Questo approccio iterativo è fondamentale per sviluppare soluzioniottimali e risolvere problemi prima di passare alla produzione in serie.

(06:27):
Ma attenzione,
non tutto si riduce alla tecnologia.
Le componenti trasversali,
quindi le cosiddette soft skill,
come dicono gli anglosassoni,
restano fondamentali.
La gestione del progetto,
la comunicazione efficace,
il lavoro in team,
queste abilità sono cruciali in un contesto odiernosempre più interdisciplinare e collaborativo.

(06:50):
Come ha scritto Marco Rossoni,
il progettista industriale,
come ogni figura professionale,
deve sviluppare competenze trasversali che sonofondamentali per navigare nel contesto lavorativo odierno.
Essere esperti nella propria disciplina non basta,
non basta più.
Bisogna saper interagire efficacemente con colleghi,

(07:10):
clienti e stakeholder.
Concludendo questa prima parte,
possiamo dire che la formazione del progettistaindustriale è un percorso che si sviluppa su più livelli,
dalla formazione accademica iniziale all'esperienza pratica,
fino all'evoluzione professionale continua.
In un mondo che cambia così rapidamente,
le nostre capacità di adattarsi e di apprenderediventano la competenza più preziosa di tutte.

(07:36):
Passiamo ora al secondo argomento e parliamo diintelligenza artificiale e di questa famosa industria 5.0.
E partiamo da una domanda leggermente provocatoria.
Si tratta solo di una moda passeggera?
Di una trovata pubblicitaria per vendere nuovi prodotti e software?

(08:00):
O c'è davvero sostanza dietro a questo hype?
Se guardiamo a chi sta investendo in queste tecnologie,
la risposta naturalmente appare piuttosto chiara.
Al recente IRC Industry Leadership Forum,
ottenuto sia a Orlando e in Florida,
erano presenti rappresentanti di alcune delle più grandi
aziende del settore manufatturiero con una capitalizzazione

(08:23):
di mercato combinata di circa 4,22 trilioni di dollari.
Avete capito bene?
Per darvi un'idea,
se questa capitalizzazione fosse un paese,
fosse una nazione,
si classificerebbe al quarto posto tra le economie piùgrandi al mondo dopo Germania e davanti al Giappone.
E queste aziende non erano lì così per curiosità,

(08:45):
andiamo a farci un giro,
erano già pienamente impegnate nella implementazionedi strategie digitali e di intelligenza artificiale.
Questo ci mostra la portata di questa opportunitàe l'enorme rischio strategico di ignorarla.
Pensate a Blockbuster,
che sottovalutò l'amminaccia di Netflix fino a quando non fu troppo tardi,

(09:05):
o Nokia con Apple,
solo per fare due esempi.
Ma la domanda rimane,
da dove si comincia?
Soprattutto se si hanno capitali e le risorse di queste enormi multinazionali,
da dove si comincia?
Come ha sintetizzato efficacemente Mathias Hoplett,
vice-presidente delle innovazioni di Siemens Digital Industries,
i leader dell'ingegneria oggi si trovanoad affrontare sfide multiple e simultanee.

(09:30):
Si deve agire in modo più sostenibile,
dice,
dove si deve avere una maggiore trasparenza lungo tutta la catena del valore.
Bisogna aver già pensato alla trasformazione della propria forza lavoro.
Molte persone oggi andranno in pensione nei prossimi anni.
Dovete comunque occuparvi dell'efficienza,

(09:51):
dei costi e di tutte quelle misure di produttivitàpromuovendono al contempo l'efficienza energetica.
E non bisogna dimenticare la concorrenza,
ripete.
E poi ci sono tutte le nuove tecnologie in arrivo,
l'intelligenza artificiale,
i modelli linguistici di grande dimensione,
chart GPT,
tutto sta arrivando contemporaneamente.
Insomma,
è un po' come cercare di mangiare un elefante intero in un sol boccone,

(10:14):
che è impossibile e tendenzialmente anche leggermente poco igienico.
La soluzione arriva con un'affermazione di Doug Warren di Aviva,
è quella di stringere i denti ma fare dei piccoli morsi.
In altre parole,
bisogna prendere piccole porzioni,

(10:35):
generare qualche beneficio o fatturato incrementale con il primoprogetto e usare questi risultati per finanziare il progetto successivo.
In pratica è un approccio di autofinanziamento che permettedi avanzare gradualmente nella trasformazione digitale.
Warren è sconcertato dalla lentezza in cui diversi settoriindustriali hanno adottato pienamente la digitalizzazione,

(10:59):
affermando che il numero di organizzazioni che lo stanno
facendo su larga scala nell'intera azienda è inferiore a
quanto la maggior parte delle persone potrebbe immaginare.
E qui sta un punto cruciale,
la sola digitalizzazione non basta.
Come afferma Warren,
se non si sfrutta il processo di digitalizzazione percambiare radicalmente il proprio modo di lavorare,

(11:21):
probabilmente non si ottiene molto valore.
La vera ricetta del successo dovrebbe starenei cambiamenti di processo del lavoro,
nell'iniettare più efficienza nei flussi operativi per sfruttareappieno i progressi tecnologici in cui si sta già investendo.
Un altro aspetto interessante da considerare è che,
contrariamente a quanto si potrebbe pensare,
l'intelligenza artificiale non è poi così nuova.

(11:43):
Il concetto di rete neuroale fu sviluppato negli anni '40,
il test di Turing risale al 1950 e i primi programmidi IA furono sviluppati all'inizio degli anni '60.
Se siete appassionati di scacchi avrete sicuramente giocato controavversari di intelligenza artificiale negli ultimi 20 anni.
Ciò che è cambiato è la potenza di calcolo disponibile,

(12:07):
l'accesso democratizzato a questa potenza tramite il cloude la velocità offerta dagli ultimi progressi nei chip,
soprattutto nei chip GPU e CPU.
Questi avanzamenti tecnologici possono ora essere applicati a tutti i processidi miglioramento continuo che le organizzazioni cercano di implementare.
Ma l'industria presenta delle complessità uniche.

(12:33):
Come osserva Claudia Ciandra di Honeywell,
non si limita solo all'intelligenza artificiale e al machine learning.
C'è anche la conoscenza del settore,
quindi è davvero un approccio ibrido.
La conoscenza "tribale" delle aziende deve essere codificata e integrata insiemeai principi dell'intelligenza artificiale perché i dati da soli non bastano.
E qui sta un altro punto fondamentale,

(12:55):
la digitazione è il precursore della IAML.
È necessario raccogliere prima i dati per arrivare all'intelligenza artificialema questo deve essere un processo graduale per poter ridurre i rischi.
Le aziende che hanno già compiuti questi passi incrementali vanno
verso la digitalizzazione e hanno adottato il cloud o tecnologie

(13:15):
ancora più avanzate e tra breve scopriranno che la loro
trasformazione digitale non è più un'impresa colossale.
Inoltre i fornitori di tecnologia offrono spesso un punto di partenza,
inclusi modelli pre-addestrati,
in modo che le aziende non debbano poi partire veramente da zero.
In definitiva,
il successo di qualsiasi iniziativa di trasformazione digitale

(13:37):
basata sull'intelligenza artificiale dipende dai dati
sottostanti e dall'addestramento appropriato della IA,
ma servono diversi passaggi.
Bisogna sicuramente impegnarsi in un progetto,
iniziarne uno piccolo,
con il caso d'uso giusto,
essere persistenti e diligenti con i dati.
Una volta ottenuto una piccola vittoria si può investireil valore e l'esperienza nel progetto successivo.

(14:00):
Con questo approccio incrementale e programmatico l'intelligenza artificiale
e l'industria 5.0 diventerà realtà anche per le aziende più piccole
e ricordate anche la vostra concorrenza sta facendo lo stesso,
quindi occhio!
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(14:21):
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(15:27):
A presto.
Arriviamo ora al terzo e ultimo argomento di oggi.
La simulazione ingegneristica.
Quali sono le risorse e le competenze informatiche necessarie perpassare dalla progettazione tradizionale alla simulazione avanzata?
Prima di tutto chiariamo cosa intendiamo per simulazione ingegneristica.

(15:49):
In parole semplici è l'uso di software specializzati pertestare e convalidare i progetti in un ambiente virtuale,
prevedendo come si comporteranno nel mondo reale.
Gli ingegneri creano modelli 3D utilizzando un software CAD e poi lo analizzanocon un software CAE (Computer Aided Engineering) in condizioni definite.
La simulazione è fondamentale nel processo di progettazione esviluppo del prodotto perché permette di risparmiare tempo e costi,

(16:16):
ottimizzare la prototipazione fisica e incoraggiarel'innovazione e progetti più sostenibili.
Immaginate di progettare un componente e di poter stimolare condizioni di carico
di picco per analizzare la risposta del componente senza doverlo costruire
fisicamente o di poter capire perché un prodotto
si guasta ripetutamente in un punto specifico,

(16:37):
simulando le condizioni d'utilizzo per identificare e risolvere il problema.
Ma quali sono le tecniche di simulazione più utilizzate oggi?
Ne abbiamo principalmente tre.
Abbiamo l'analisi degli elementi finiti,
la famosa FEA,
la fluidodinamica computazionale CFD e la dinamica multibody MBD.
Ok ma come funziona effettivamente il software di simulazione?

(16:58):
Mentre il software CAD crea modelli 3D cherappresentano progetti del mondo reale,
il software CAE crea modelli matematici basati su equazioni fisiche.
Le condizioni fisiche come forze e calore sono descritte utilizzando equazionidifferenziali parziali che sono funzioni continue con infinite soluzioni.

(17:19):
Per calcolare e produrre valori discreti da tale equazione,
il software CAE utilizza metodi di discretizzazione,
che convertono le equazioni differenziali insistemi risolvibili di equazioni algebriche.
Tra i metodi più comunici sono il metodo degli elementi finiti,

(17:41):
il FEM,
che divide il modello 3D in elementi finiti più piccoli chiamate MESH.
Il metodo delle differenze finite,
FDM,
che divide un modello in una griglia con intervalli uniformemente distanziati.
E poi abbiamo l'ultimo,
il metodo del volume finito,
FWM,
che divide il modello in volumi finiti chiamati CELL.

(18:03):
Ma veniamo alla domanda fondamentale,
di quali risorse hardware,
noi nerd dobbiamo arrivare questo?
Abbiamo bisogno per la simulazione.
La simulazione CAE richiede hardware potente esattamenteper gestire efficacemente le richieste di calcolo.

(18:24):
Gli ingegneri hanno bisogno di un computer ben configurato con un CPU multicore,
in questo caso multicore non single core come nel CAD 3D normale,
un'ampia memoria RAM,
una GPU ad alte prestazioni,
archiviazione veloce,
sistemi di raffreddamento e alimentazione affidabili.
Questo è uno dei punti critici sempre di una workstation per il calcolo CAE.

(18:48):
Per problemi più complessi entra in gioco l'High Performance Computing,
l'HPC,
che assomiglia a un rack set di server con centinaiae migliaia di CPU che lavorano in parallelo.
Ma c'è un problema,
le unità HPC on-premise richiedono investimenti iniziali e unamanutenzione continua che è molto poco pratica per le start-up,

(19:11):
per le piccole e medie imprese e per i freelance.
Ecco perché il Cloud Computing offre un'alternativa flessibile.
Con l'HPC basato su cloud,
più ingegneri possono eseguire simulazioni complessein minuti o ore anziché in giorni o settimane,
pagando solo per l'utilizzo effettivo.
In alternativa ci sono dei tool software as a service che

(19:31):
sollevano gli ingegneri e ripartiti dall'impostazione
e dalla manutenzione di complessi ambienti cloud.
E le competenze di programmazione?
Sono davvero necessarie?
La risposta è come sempre dipende.
Le competenze di codifica non sono sempre indispensabili ma possono peròaumentare la capacità del ingegnere per varie attività di simulazione.

(19:55):
Quando si ha a che fare con problemi disimulazione altamente complessi o personalizzati,
ingegneri potrebbero davvero scrivere codice personalizzatoo script per automatizzare attività ripetitive.
I linguaggi comulmente usati nella simulazioneingegneristica includono il Python,
il C,
il C++,
Java,
JavaScript e Matlab.

(20:17):
La scelta dipende da molti fattori come il campo dell'ingegneria in cui lavoratee il software utilizzato e soprattutto le risorse informatiche disponibili.
Ma non stiamo a preoccuparci troppo soprattutto per chi è unpovero tiralini e come me quindi senza laurea in questo campo.

(20:37):
Io nella simulazione e soprattutto nei calcoli CAE non ho mai buttato beccoperché non avendo un background di studi teorici quindi me ne son ben guardato.
Perché?
Non preoccupiamoci,
torniamo da noi,
non preoccupiamoci di queste cose perché ci sono molti
pacchetti software di simulazioni popolari che includono

(20:57):
interfacce grafiche che permettono di impostare,
eseguire o analizzare simulazioni con poco o a volte nessun codice.
Quindi come dicevo all'inizio non serve necessariamenteessere dei geni della programmazione per iniziare.
E se state pensando di passare a una carriera di ingegneria della simulazione

(21:19):
ci sono molti ingegneri che per un motivo o per l'altro sono ancora impegnati
come tiraline ma con le basi universitarie che ogni ingegnere ha si
potrebbero essere anche interessati a ruoli basati sulla simulazione.
Il mio consiglio visto alcuni colleghi o ex colleghi è quello diiniziare a sviluppare competenze con software open source e tutorial.

(21:44):
Molti provider di piattaforme commerciali offronodelle prove gratuite o dei corsi introduttivi.
Cercate poi in giro per l'internet le offerte di lavoro che
per vedere quale software viene utilizzato dalle aziende
e acquisite una familiarità con queste interfacce.
E non dimenticate di ripassare le vostre competenze di fisica calcolo eprogrammazione quindi andate a rispolverare i vostri appunti dell'università.

(22:12):
Sì sì avete proprio capito bene ripassate gli appunti universitari.
Questi concetti fondamentali vi aiuteranno sempre a comprendere i calcoli
e garantire anche i risultati che abbiano senso quindi non affidarsi
completamente alle nuove tecnologie come l'intelligenza artificiale.
È sempre bene sapere cosa si sta facendo.
La buona notizia è che gli ingegneri di simulazione sono

(22:34):
molto richiesti oggi e le prospettive di lavoro sono
molto favorevoli in quasi tutti i settori aerospaziale,
automobilistico,
edile,
elettronico,
manifatturiero,
medico e telecomunicazioni.
La domanda continua a crescere poiché sempre piùorganizzazioni cercano di migliorare l'efficienza,
la sicurezza e le prestazioni,
riducendo così al contempo i costi e l'impatto ambientale.

(22:55):
Ed eccoci giunti anche alla fine di questo episodio.
Spero che sia stato ricco di spunti e riflessioni sul futurodella progettazione industriale che comunque ci tocca da vicino.
Abbiamo esplorato tre argomenti fondamentali checredo stiano ridifinendo la nostra professione,

(23:19):
quindi la formazione continua,
l'intelligenza artificiale con l'industria 5.0 e la simulazione ingegneristica.
Cosa possiamo portarci a casa da questa discussione,
da questi argomenti?
Primo,
che la formazione non è più un evento,
una tantum come una volta,
ma è un processo continuo che ci deve accompagnare per tutta la carriera.

(23:41):
Le tecnologie evolvono molto rapidamente e con esse le competenze richieste.
L'integrazione di strumenti come la realtà virtuale e
la prototipazione rapida sta veramente trasformando
non solo ciò che impariamo ma anche come lo impariamo.
Secondo,
l'intelligenza artificiale e l'industria5.0 non sembra essere una moda passeggera.

(24:04):
I giganti dell'industria stanno già investendo molto,
massicivamente,
su queste tecnologie.
Non possiamo ignorarle.
Ignorarle potrebbe significare restare indietro in modo veramente irreversibile,
ma non serve partire in grande.
Piccoli passi,
un passo alla volta,
come dicevano gli anziani.

(24:25):
Progetti mirati è un approccio incrementale che possono portarea risultati significativi anche per le aziende più piccole.
Terzo,
la simulazione ingegneristica sta diventando sempre piùaccessibile grazie al cloud computing e ai tool SAS.
Non serve necessariamente un super computer,
abbiamo visto,

(24:45):
o un dottorato in informatica per iniziare.
Le basi della fisica e della matematica combinate con
la voglia di imparare potrebbero aprire le porte a una
carriera stimolante e richiesta molto oggi sul mercato.
Il filo conduttore di questi tre temi è l'adattabilità.
In un mondo che cambia a velocità esponenziale,

(25:08):
la capacità di adattarsi e di impararecontinuamente e di abbracciare il nuovo diventa,
a mio parere,
la competenza più preziosa.
Come progettisti industriali siamo abituati a risolvere problemi complessi.
La sfida di oggi è applicare questa mentalità non solo ai prodottiche progettiamo ma anche al nostro stesso percorso professionale.

(25:32):
Vorrei chiudere lasciandovi una riflessione.
Il futuro appartiene a chi sa combinare le solide basidell'ingegneria con l'apertura verso le nuove tecnologie.
Non si tratta di abbandonare ciò che conosciamo,
ma di costruire su quello che sappiamo,

(25:53):
che conosciamo,
integrando gli nuovi strumenti e le nuove metodologie.
E con questa perla di saggezza grazie per avermi seguito in questo episodio.
Se vi è piaciuto condividetelo con colleghi eamici che potrebbero trovarlo interessante.
E ricordatevi di iscrivervi per non perdere i prossimi episodi.

(26:16):
Intanto vi ricordo anche che se cercate Pillole di CAD
su Substack trovate la mia newsletter dedicata proprio a
quello che non riesco a infilare dentro in questo episodio,
o negli altri episodi.
Insomma,
piccole nozioni,
piccole informazioni e link o video molto interessanti che naturalmentenon riescono a trovare spazio nella produzione del podcast.

(26:44):
Con questo non mi resta che dirvi lunga vitae prosperità a tutti gli amici progettisti.
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