Episode Transcript
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(00:14):
Benvenuti ad un nuovo episodio. Prima di iniziare con
l'argomento di oggi vi invito a iscrivervi, attivare la
campanella. e a, lasciare una valutazione positiva, il vostro
supporto è fondamentale per far crescere questa comunità. e a,
migliorare ogni episodio l'argomento di oggi è un viaggio
tra le informazioni invisibili ma potentissime, i metadati.
In questa puntata cercheremo di rispondere a queste semplici
(00:36):
domande, cosa sono, perché sono ovunque e perché sono diventati
così importanti? Ma andiamo con ordine.
Anche se oggi la parola metadatopuò sembrare molto tecnica,
difficile e moderna, il concettoin realtà è sorprendentemente
antico. Come ogni aspetto del mondo
informatico, i concetti non sonomai del tutto nuovi.
(00:56):
Spesso sono semplici evoluzioni,adattamenti o formalizzazioni di
idee che esistono da secoli. Facciamo un salto indietro
quando le informazioni si cercavano tra scaffali e
cassetti. In una biblioteca tradizionale,
per trovare un libro non si iniziava leggendo ogni pagina.
Si partiva da una scheda spesso cartacea, che riportava
informazioni come il titolo, l'autore, l'anno di
(01:18):
pubblicazione, l'argomento e la collocazione.
È bene notare che quella scheda non è il Libro, non raccontava
la trama né il contenuto, ma ci diceva cosa era quel libro, chi
lo aveva scritto, quando e dove trovarlo.
Quella scheda era a tutto in effetti un'insieme di metadati.
Una sorta di attributi che descrivevano il libro senza
(01:40):
tuttavia essere il libro stesso.Con l'arrivo del digitale quei
dati descrittivi hanno smesso diessere statici, su Carta sono
diventati dinamici, invisibili eonnipresenti.
Oggi ogni file digitale ha con sé un piccolo bagaglio nascosto
di metadati. Non lo vediamo, ma c'è sempre.
Una semplice foto scattata con lo smartphone può raccontare
(02:01):
dove e quando è stata scattata, con quale modello era il
telefono, se era attivo il flash, qual era l'orientamento e
perfino la luminosità della scena.
Un documento di testo conserva l'autore, la data di creazione,
l'ultima modifica, la versione del software usato.
Una email contiene, oltre al messaggio, l'indirizzo IP del
mittente, l'orario esatto di invio, il percorso seguito tra i
(02:24):
server. E un po' sui social media, anche
lì. Luogo, dispositivo, data,
visibilità, interazione, tutto tracciato, tutto metadato.
Insomma, se prima i metadati erano scritti su scheda di
cartone, oggi sono nascosti dentro ogni cosa digitale.
E mentre i dati veri e propri come la foto, il testo, quel
video sono visibili, i metadati lavorano dietro le quinte,
(02:47):
silenziosi ma potentissimi. Possiamo immaginare i dati come
una matrioska, quelle bambole russe che si aprono e ne
contengono altre sempre più piccole.
La parte più esterna è ciò che vediamo, la foto, il documento,
il messaggio, quello è il dato vero e proprio, il contenuto.
Ma man mano che apriamo la matrioska e andiamo in
profondità, scopriamo altri strati, informazioni che non
(03:09):
sono il contenuto, ma che lo descrivono, lo contestualizzano,
lo rendono cercabile, ordinabile, tracciabile.
Ecco, quegli strati più nascostisono i metadati.
Stanno dentro al file, viaggianocon lui e raccontano molto più
di quanto immaginiamo. Ma quindi la domanda che
dobbiamo porci è, cosa possono dire di noi?
Metadati, è proprio questa la chiave.
(03:31):
I metadati non sono solo informazioni sulle informazioni,
ma veri e propri narratori silenziosi.
Quando creiamo, modifichiamo o condividiamo un file, loro sono
lì, invisibili ma presenti, pronti a raccontare chi, quando,
dove e persino come qualcosa è stato fatto.
Facciamo un esempio semplice, scatti una foto con lo
(03:51):
smartphone. Quello che vedi è solo
l'immagine, certo, ma dentro quel file ci sono coordinate
GPS, data e ora dello scatto, modello di dispositivo usato,
impostazione della fotocamera. A volte persino il nome
dell'utente ora immagina di condividere quella foto online.
Chiunque riesca a leggere quei metadati può sapere dove ti
trovavi, quando, con che telefono, magari addirittura a
(04:13):
che velocità ti stai muovendo. Un piccolo grande racconto di te
incollato all'immagine. E non vale solo per le foto,
anche un documento Word O1PDF conserva traccia del suo autore
della cronologia di modifica delsoftware usato, delle revisioni.
Alcuni file possono contenere persino parti nascoste o
commenti dimenticati durante la scrittura.
(04:35):
Ecco perché i metadati sono cosìimportanti.
Non li vediamo, ma parlano e spesso parlano anche troppo.
Prima di proseguire, vorrei soffermarmi sulle varie
categorie di metadati. Spesso quando parliamo di
metadati, pensiamo a un unico tipo di dato nascosto.
In realtà i metadati si dividonoin più categorie, ognuna con una
funzione diversa. Capire queste categorie ci aiuta
(04:58):
a vedere quanto ogni file, che sia una foto, un documento, un
video o un audio, sia in realtà un piccolo scrigno di
informazioni. La prima categoria sono i
metadati descrittivi, sono quelli che ci aiutano a
identificare e a. Cercare un file, per esempio in
una foto può essere il titolo, una breve descrizione o una
parola chiave. Questi dati rispondono a domande
(05:19):
come, di che cosa parla quel file?
Chi l'ha creato? La seconda categoria sono i
metadati strutturali. Ci spiegano come il file è
organizzato al suo interno. Nel caso di un libro digitale ci
dicono quali sono i capitoli o in un album musicale come sono
disposte le tracce sono importanti per navigare
facilmente tra i contenuti. La terza categoria sono detti
amministrativi, questi sono legati alla gestione dei file
(05:42):
quando è stato creato o modificato, chi lo ha fatto e le
condizioni D'Urso. Spesso contengono informazioni
di copyright o licenze e sono fondamentali per capire i
diritti su quel contenuto. La quarta categoria sono i
metadati tecnici, sono i dati che riguardano gli aspetti
tecnici del file per una foto, per esempio.
Fanno parte di questa categoria i dati e ICS if, tipo il tipo di
(06:04):
fotocamera, impostazione di scatto, risoluzione per un
video, includono codec e qualitàdell'immagine.
La quinta categoria sono i metadati di provenienza.
Questi tracciano la storia del file, chi l'ha creato, come è
stato modificare nel tempo e da dove proviene.
Sono cruciali quando serve garantire l'autenticità e la
correttezza delle informazioni. La sesta e ultima categoria sono
(06:25):
i metadati di utilizzo. Ci sono quelli che registrano
come e quando il file è stato usato, quante volte è stato
aperto, da chi e in quali circostanze sono utili per
analisi statistiche o di sicurezza.
Conoscere queste categorie ci aiuta a capire che i metadati
non sono solo piccole etichette,sono vere e proprie storie
digitali che viaggiano con ogni file, raccontando molto di più
(06:46):
di quanto immaginiamo. Proprio per capire quanto
possono essere potenti e insospettabili, voglio
raccontarvi un esempio davvero significativo.
Nel 2012, durante un'operazione militare segreta degli Stati
Uniti, una foto ufficiale pubblicata online sembrava
innocua. Peccato che nei metadati di
quella foto fossero nascoste le coronaie GPS precise del luogo
in cui era stata scattata. In un attimo, quel semplice
(07:09):
dettaglio svelò al mondo intero la posizione esatta di una base
militare top secret. Un piccolo errore quasi
impercettibile, che però ha avuto conseguenze enormi.
È un chiaro esempio di come, dietro a un'immagine
apparentemente innocua, i metadati possono raccontare
storie ben più grandi e delicatedi quanto immaginiamo.
E qui arriva un punto cruciale, la privacy.
(07:30):
Viviamo in un'epoca in cui ogni nostra azione digitale lascia
una traccia. Pensiamo di aver condiviso un
semplice foto, un file, un documento, ma in realtà potremmo
aver condiviso molto di più. I metadati, come abbiamo visto,
sono piccole briciole di pane, indicano il percorso, raccontano
il contesto, svelano dettagli che spesso non vorremmo
divulgare. E il problema è che nessuno ce
(07:51):
lo dice chiaramente, quando salviamo un file non compare
nessun avviso che ci avverte. Ed è qui che entra in gioco la
consapevolezza, se usiamo la tecnologia ogni giorno, dobbiamo
anche imparare a conoscerla, sapere che i metadati esistono,
che viaggiano con i file e che possono esporre aspetti privati
della nostra vita. A volte in modo anche
pericoloso. Immagina questo scenario, fai
(08:13):
una foto in casa, la pubblicaonlineesolounafotoforsemadentrocomeabbiamovistocisonoidatigp.se,
quindi stai rivelando dove abiti.
E se è una foto ricorrente, magari scattata sempre alla
stessa ora, potresti star rivelando le tue abitudini.
Ecco perché chi si occupa di sicurezza, privacy e diritti
digitali invita da anni a gestire i metadati con
attenzione, rimuoverli, analizzarli o almeno a essere
(08:36):
consapevoli della loro presenza.Non si tratta.
Tratta di paranoia? Si tratta di difendere il nostro
spazio privato in un mondo dove ogni file potrebbe parlare un
po' troppo. Inoltre vorrei soffermarmi sul
concetto di privacy, che purtroppo oggi giorno non è
totalmente chiara su come gestirla.
Pensiamoci un attimo, siamo abituati a difendere la nostra
privacy nel mondo reale. Chiudiamo a chiave la porta di
(08:58):
casa, oscuriamo le finestre, scegliamo con attenzione cosa
raccontano gli sconosciuti. Ma quando si tratta del mondo
digitale ci comportiamo spesso come se non ci fosse nulla da
nascondere. Non per ingenuità, ma perché non
vediamo il pericolo. I metadati sono invisibili e ciò
che non vediamo tendiamo a dimenticarlo.
E invece sono sempre lì, sempre silenziosi, precisi,
(09:19):
implacabili. Ogni file diventa una specie di
diario automatico. Ogni azione digitale è un gesto
che lascia un'impronta. Ed è proprio questo il punto, la
privacy non è qualcosa che abbiamo, è qualcosa che dobbiamo
difendere attivamente. Non serve essere paranoici, non
serve vivere fuori dalla rete, serve solo essere consapevoli,
sapere che ogni foto, ogni documento, ogni video che
(09:41):
creiamo, condividiamo può contenere informazioni in più e
chiederci ogni tanto, questa informazione in più realmente la
voglio condividere. Perché la tecnologia può essere
neutra, ma l'uso che ne facciamonon lo è mai.
Guardando al futuro, i metadati saranno sempre più centrali.
Questo significa più responsabilità nel come e cosa
condividere le nostre informazioni.
(10:01):
Essere informati quindi non è solo utile, è fondamentale per
navigare il mondo digitale in sicurezza.
La nostra identità digitale non è più qualcosa di astratto e
invisibile, è una vera e propriaimmagine di noi stessi nel mondo
virtuale. E se nella vita reale scegliamo
con cura cosa raccontare di noi,nel mondo digitale i nostri dati
spesso parlano per noi. Rivelando dettagli che magari
(10:24):
non vorremmo condividere, siamo giunti al termine dell'episodio,
grazie per avermi accompagnato in questo viaggio nel mondo
nascosto dei metadati. Spero che questo episodio vi
abbia aperto gli occhi su quantodietro ogni file digitale ci sia
una storia molto più ricca e complessa di quanto immaginiamo.
La nostra identità digitale è unriflesso di noi stessi e merita
di essere protetta con attenzione e consapevolezza.
(10:45):
Se vi è piaciuto questo episodio, non dimenticate di
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chiunque pensiate possa trovare interesse.
Durante questo argomento grazie ancora per il tempo che dedicate
a ogni singolo episodio del podcast e alla prossima.