Episode Transcript
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(00:14):
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migliorare il mio episodio se avete
dubbiosemplicementecuriositaviinvitoaiscriverviamauro.spezzaferro@gmail.comgrazie per la vostra attenzione
(00:36):
e buon ascolto. Oggi parleremo dell'evoluzione
dei supporti ottici, un viaggio attraverso i cambiamenti
tecnologici che hanno rivoluzionato il modo in cui
conserviamo e condividiamo i dati.
La nostra storia inizia nel lontano 1960, quando la
(00:57):
necessità di archiviare grandi quantità di dati spinse gli
ingegneri a cercare soluzioni innovative.
Fu così che nacquero i primi supporti ottici, segnando
l'inizio di una rivoluzione del mondo dell'informatica e
dell'archiviazione digitale. Ma negli anni 70, grazie allo
sviluppo del laser a semiconduttore, si aprì la
strada a dispositivi capaci di leggere e scrivere dati con una
(01:18):
precisione mai vista prima. Il primo vero supporto ottico di
massa fu il laser disk, utilizzato principalmente per la
produzione di video. Sebbene ingombrante e costoso,
rappresentò un passo fondamentale.
Ma la vera rivoluzione però arrivò 10 anni dopo, nel 1982,
con il lancio del compact disc. Il CD sviluppato da Philips e
(01:39):
Sony, inizialmente pensato per l'audio, si rivelò presso un
ottimo strumento per archiviare dati digitali.
La capacità di un CD era di circa 700 MB, un'enormità per
l'epoca. Ma come funziona un CD?
Il trucco sta in un principio davvero ingegnoso, il lettore
utilizza un raggio laser per leggere i dati digitali
(02:00):
memorizzati sulla superficie. Questa è composta da una lunga
traccia a spirale formata da piccole fossette dette Pitt e
piane dette Land. Queste fossette non sono altro
che minuscole depressioni createdurante la riproduzione del
disco. Quando metti il CD nel lettore,
un laser a bassa potenza illumina la superficie del
(02:20):
disco. Mentre questo ruota il la luce
del laser viene riflessa in mododiverso a seconda che colpisca
una fossetta o una parte piana. Quando la luce colpisce una
parte piana, quindi una Land, viene riflessa direttamente,
mentre quando colpisce una fossetta detta Pitt, la luce si
diffonde e viene riflessa in modo differente.
(02:42):
A questo punto un sensore del lettore rileva queste variazioni
della luce riflessa e le converte in segnali elettrici.
Questi segnali rappresentano i dati binari che, elaborati dal
lettore, diventano informazioni utili.
Musica, immagini, video o file di ogni tipo.
Ma come spesso accade nel mondo della tecnologia, nulla è mai
(03:02):
eterno. ICD hanno segnato una vera
rivoluzione nel modo di ascoltare musica e archiviare
dati, portando il digitale nellecase di milioni di persone.
Tuttavia, nel giro di pochi annianche questa tecnologia è stata
superata da un formato ancora più capiente e versatile, il
DVD. IDVDI digital versatil disk
nascono negli anni 90 come naturale evoluzione del CD,
(03:25):
mantenendo l'aspetto fisico ma offrendo molto più spazio, fino
a 4,7 GB per un singolo strato, contro i 700 MB di un CD.
Questo salto di capacità ha permesso non solo di archiviare
più dati, ma anche di ospitare video di alta qualità,
diventando presto lo standard per la distribuzione di film,
software e videogiochi. E proprio come per la
(03:47):
puntataprecedentesullastoriadeivideogiochiic.de,successivamente DVD hanno
permesso un salto di qualità epocale nel modo in cui fruiamo
dei videogame e non solo ICD romadottati nei primi anni 90 nei
PC e poi nelle console come la playstation di Sony,
sostituirono floppy e cartucce, offrendo spazio sufficiente per
(04:07):
animazioni in full motion video e colonne sonore di alta
qualità. Tuttavia, a cavallo tra la fine
degli anni 90 e l'inizio del 2000, il mondo è pronto a
ospitare questo nuovo supporto fisico, il DVD.
Con la nascita di questo nuovo supporto nacquero nuovi
dispositivi hardware, fondamentali per affermare la
diffusione su larga scala della tecnologia.
(04:28):
In pochi anni il DVD divenne il prodotto elettronico di consumo
con la crescita più veloce di tutti i tempi, superando
rapidamente il vhs in termini divendite.
Incredibilmente, chi contribuì alla diffusione di questa nuova
tecnologia fu Sony con la playstation due.
Nel 2000 Sony lanciò la playstation due, la prima
console a sfruttare nativamente IDVD anche per il gaming,
(04:52):
mantenendo al tempo stesso la retrocompatibilità con ic.de,
posizionandosi come lettore DVD domestico a pieno titolo.
Questa scelta si rivelò vincente, trasformando la
console non solo in una piattaforma di gioco, ma anche
in un centro multimediale per ilsalotto.
La sfida di Sony nel mercato deldv.de della playstation due non
(05:12):
fu soltanto tecnica, ma anche commerciale e strategica.
Da un lato doveva imporsi controPhilips, già coinvolta nello
sviluppo dei formati ottici, dall'altra affrontava la
crescente concorrenza di Microsoft, che si affacciava nel
mondo delle console con la primaXbox pronta a entrare in gioco.
Con tecnologie avanzate e grandepotenza economica, per contenere
(05:34):
i costi e mantenere un vantaggiocompetitivo, Sony adottò una
strategia industriale intelligente, realizzò
internamente componenti fondamentali e progettò
un'architettura orientata all'efficienza produttiva,
stringendo accordi strategici. Tutto ciò le permise di ridurre
drasticamente il costo di produzione delle console e
proporla a un prezzo accessibilesenza compromettere la qualità.
(05:56):
Grazie alla capacità superiore offerta dai DVD, gli
sviluppatori poterono realizzaremondi di gioco più vasti,
arricchiti da filmati in alta qualità, texture dettagliate e
colonne sonore orchestrali, portando l'esperienza ludica su
un nuovo livello. In pratica, proprio come era
avvenuto con le transazioni delle cartucce CD, anche con
l'arrivo di DVD segnò una nuova era di possibilità tecniche e
(06:19):
creative, aprendo le porte a un decennio di innovazioni del
mondo videoludico. Ma ben presto anche IDVD hanno
lasciato spazio alla nuova tecnologia, capaci di offrire
una qualità ancora superiore e una capacità di archiviazione
decisamente maggiore. Il blu Ray.
Questo nuovo formato, introdottoa metà degli anni 2000,
utilizzava un laser blu violettoal posto di quello rosso usato
(06:41):
dai DVD, permettendo di incideredati in modo molto più preciso e
compatto. Grazie a ciò, un singolo disco
blu Ray poteva contenere fino a 25 o 50 GB.
Diventando rapidamente il nuovo standard per la distribuzione di
film in alta definizione e contenuti multimediali
complessi. Tuttavia, anche il blu Ray ha
(07:02):
avuto una vita relativamente breve come protagonista
assoluto, perché nel giro di pochi anni l'industria
dell'intrattenimento ha compiutoun'ulteriore balzo in avanti,
abbracciando una trasformazione ancora più radicale, lo
streaming digitale. Ma che impatto culturale ci ha
lasciato questo viaggio? In realtà più di quanto potremmo
pensare. Il passaggio da CDADVD non è
(07:24):
stato solo in evoluzione tecnica, ma ha trasformato
profondamente il nostro modo di fruire la musica, il cinema e i
videogiochi. Abbiamo cominciato a pensare in
termini di collezioni digitali, di qualità visiva e sonora, di
esperienze interattive sempre più complesse.
Le nostre case si sono riempite di rischi, lettori, console,
oggetti che non erano più solo strumenti, ma porte verso nuovi
(07:47):
mondi. Accanto a tutto questo, esploso
un mercato parallelo potente e diffusissimo, rivolto
direttamente ai cittadini comuni, quello dei
masterizzatori di c.de DVD vergini e dei software per la
copia e la gestione dei contenuti.
Per la prima volta ognuno di noipoteva diventare editore,
Archivista, collezionista da casa propria.
Il gesto di masterizzare un disco diventò quotidiano, quasi
(08:10):
banale. E con esso arrivò anche la
pirateria digitale, come abbiamodetto in un'altra puntata del
podcast, resa accessibile da strumenti ormai economici e alla
portata di tutti. Reti peer to peer, software di
condivisione, forum dedicati. Milioni di persone scaricavano e
condividevano musica, film e giochi, spesso senza nemmeno
(08:31):
rendersi conto della portata legale e culturale di ciò che
stavano facendo. La playstation due fu
emblematica in questo periodo, una consolle che leggeva I DVD
che poteva essere modificata e rappresentava il perfetto
crocevia tra tecnologia, intrattenimento e cultura
popolare. Il risultato fu un cambiamento
(08:51):
non solo tecnico, ma profondamente sociale, perché
alla fine la storiadeic.de dei supporti digitali non è rimasta
confinata a laboratori o ambienti scientifici, ha
travolto la vita quotidiana di milioni di persone, ha cambiato
il nostro modo di ascoltare musica, guardare film, giocare e
comunicare, ha modificato l'industria
dell'intrattenimento, l'economiae perfino il concetto di
(09:13):
possesso e di memoria digitale. È stato, in fondo, uno dei primi
veri contatti di massa tra l'informatica è la via di tutti
i giorni, un ponte tra il fisicoe il virtuale, tra il locale e
il globale, tra l'analogico e ildigitale.
E forse proprio per questo quei dischi tra luci e ombre, ci
hanno lasciato anche un po' di nostalgia, insieme a tutto ciò
(09:34):
che ci hanno fatto scoprire. Con l'evoluzione della fruizione
tramite DVD allo streaming, il concetto di proprietà di
contenuti digitali è cambiato profondamente.
Mentre l'acquisto di un DVD comporta il trasferimento fisico
del supporto e implicitamente dei diritti di utilizzo, lo
streaming ha introdotto un modello basato sull'accesso
temporaneo e condizionato. Il cambiamento si riflette anche
(09:55):
sulla conservazione della memoria collettiva.
Con i contenuti fisici un'opera poteva essere archiviata
collezionata riscoperta. Con lo streaming, invece, interi
cataloghi possono essere ritirati senza lasciar traccia,
rendendo difficili per studiosi,appassionati o semplici curiosi
l'accesso a opere meno popolari o non più commercialmente
redditizie. In questo nuovo scenario
(10:18):
emergono nuove domande, cosa significa davvero possedere
qualcosa nell'era digitale? Quali diritti dovrebbe avere
l'utente su ciò che acquista o si abbona?
E quanto controllo dovrebbero avere le piattaforme sui
contenuti che veicolano la transazione, dal supporto fisico
allo streaming ha senz'altro semplificato l'accesso, ma ci ha
anche fatto perdere in parte il controllo su ciò che consumiamo.
(10:41):
Prima di lasciarci voglio soffermarmi su uno dei primi e
più famosi metodi di protezione usati in DVD, il CSSO Content
Scrable System, un sistema che prometteva di proteggere i film
dalla copia, ma che durò molto poco.
Il CSS era un sistema di cifratura a 40 bit, quando
inserivi un DVD in un lettore approvato, questo usava una
(11:03):
chiave nascosta per decifrare ilvideo.
Solo i lettori autorizzati, cioèquelli con licenza, potevano
leggere il contenuto. L'obiettivo?
Bloccare la copia e impedire la riproduzione sui sistemi non
approvati, come ad esempio Linux.
Ma nel 1999 un ragazzo norvegesedi 15 anni, John Leck Johansen,
con altri hacker decise che questa limitazione era
(11:26):
inaccettabile, analizzarono un lettore DVD per
windowsescoprironolechiavinascostecosinacquedeckcssunpiccoloprogrammachesbloccavaidv.depermetteva di copiarli o
riprodurli anche su Linux. Fu il caos.
Le major cinematografiche denunciarono John accusandolo di
prateria, ma in tribunale, in Norvegia, fu assolto.
(11:48):
Aveva semplicemente letto un DVDche aveva comprato su un sistema
libero. Il codice si diffuse ovunque.
Ma cosa ci insegna questa storia?
Che i sistemi di protezione troppo rigidi come il CSS spesso
non fermano la copia ma limitanogli utenti onesti e che la
comunità informatica trova sempre una strada, soprattutto
(12:09):
quando si tratta di libertà e conoscenza.
Anche questa puntata è terminata, grazie per avermi
dedicato parte del vostro tempo e vi aspetto al prossimo
episodio.