L’Indulgenza giubilare.
«A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli» Matteo 16, 19
Riflettiamo con parole come misericordia, pentimento, pena temporale, riparazione e Perdono ascoltando un commento che Katia ha preparato per noi, con la Voce di Giulio.
Nel contesto del Giubileo l’Indulgenza acquista “un rilievo particolare” perché la misericordia di Dio “raggiunge il peccatore perdonato e lo libera da ogni residuo della conseguenza del peccato” e “permette di scoprire quanto sia illimitata la misericordia di Dio”.
L’indulgenza elimina la pena temporale, ovvero “l’impronta negativa che i peccati hanno lasciato nei nostri comportamenti e nei nostri pensieri”, come le abitudini negative, la debolezza della volontà e l’inclinazione a ricadere nel peccato. Il perdono gratuito ricevuto da Dio rende possibile intraprendere il cammino di conversione e l’Indulgenza è uno dei modi attraverso cui la Chiesa si fa carico di sostenere la nostra debolezza, affinché ci sia dato di realizzare una conversione profonda ed efficace, eliminando anche «l’impronta negativa» che i peccati –nostri o altrui –hanno lasciato nel mondo.
Potranno ricevere l’indulgenza, con la remissione e il perdono dei peccati, tutti i fedeli «veramente pentiti», «mossi da spirito di carità», «che, nel corso del Giubileo, purificati attraverso il sacramento della penitenza e ristorati dalla Santa Comunione, pregheranno secondo le intenzioni del Sommo Pontefice». L’indulgenza potrà essere applicata «in forma di suffragio alle anime del Purgatorio».
Essa sarà concessa ai pellegrini di speranza, che intraprenderanno un pellegrinaggio verso qualsiasi luogo sacro giubilare (a Roma, in Terra Santa o in altre circoscrizioni ecclesiastiche), partecipando in loco alle celebrazioni, (come previsto dalle norme sulla concessione dell’indulgenza) o che, con animo devoto, parteciperanno alle Missioni popolari, ad esercizi spirituali o ad incontri di formazione sui testi del Concilio Vaticano II e del Catechismo della Chiesa Cattolica. L’indulgenza potrà essere conseguita anche da quei fedeli che testimoniano la conversione intrapresa attraverso opere di misericordia, corporale o spirituale, al servizio dei fratelli gravati da necessità (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili... ), perché “è come se compissero un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro».
L’indulgenza potrà essere ottenuta anche «astenendosi, in spirito di penitenza, almeno durante un giorno da futili distrazioni (reali ma anche virtuali) e da consumi superflui, dedicando poi parte del proprio tempo ad azioni di volontariato e anche devolvendo una proporzionata somma di denaro ai poveri, o sostenendo opere di carattere religioso o sociale.