Episode Transcript
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(00:00):
Allora, oggi volevo approfondire un'idea che mi ha molto colpito.
(00:04):
L'ho trovata in un riassunto della rubrica pensieri della sera di un certo Macca.
E il tema è diventare casa per qualcuno.
- Un tema è bellissimo.
- Sì, molto.
E la cosa che mi ha colpito è che forse i nostri gesti più importanti, quelli che ci rendono
casa, sono quelli di cui non ci accorgiamo nemmeno.
- È un punto di partenza potente, sì.
(00:26):
- Ribalta completamente l'idea che abbiamo dell'aiuto, che di solito è un'azione.
- Consapevole.
- Esatto, pensiamo di dover fare qualcosa.
- Dare consigli, risolvere problemi, qui invece si parla di essere.
- E infatti il primo spunto mi ha davvero spiazzato.
Dice che spesso non abbiamo la minima idea del valore che abbiamo per gli altri.
(00:48):
C'è questa immagine sai di qualcuno che vede noi una luce, una pace, anche quando noi
vediamo solo i nostri difetti.
- È un paradosso in un certo senso.
- Proprio così.
- Quello che è l'autore ti ha ama, un cuore che riconosce o un porto sicuro in psicologia
a un nome ben preciso.
Si chiama "base sicura".
- Base sicura?
(01:09):
- Sì, è un concetto della teoria dell'attaccamento.
Diciamo quella sensazione che ti da una persona per cui puoi affrontare il mondo sapendo
di avere un posto dove tornare.
- Senza giudizio.
- Quindi non un luogo fisico?
- No, affatto.
È uno spazio emotivo.
Uno spazio in cui puoi essere finalmente vulnerabile.
- E questo mi porta a una domanda.
Come si crea questo spazio?
(01:30):
Il testo parla di un cambiamento silenzioso, di una gentilezza che può quasi riaprire
il respiro, ma in pratica.
Parliamo di un gesto semplice.
Tipo...
L'amico che ti ascolta senza interrompere dopo una giornata terribile.
- Esattamente quel tipo di gesto.
È proprio quello che l'autore definisce "l'amore che non fa rumore".
(01:51):
- L'amore che non fa rumore.
Non sono le grandi dichiarazioni.
Non sono le soluzioni geniali.
È quel momento in cui accanto a te un'altra persona sente di potere.
Finalmente abbassare le difese.
- Però aspetta.
Il testo insiste su un punto.
Non si diventa a casa perché si è perfetti.
(02:12):
Anzi, è l'autenticità che crea stabilità.
- Certo.
- Ma mi chiedo basta sempre essere autentici.
Voglio dire se una persona è autenticamente caotica
o magari inaffidabile.
Come fa essere un porto sicuro?
Ci deve essere qualcosa altro, no?
- Domanda giustissima.
E credo che la chiave sia in una sfumatura.
(02:32):
Non è una autenticità qualsiasi.
- Ah, ok.
- È una autenticità, diciamo, "resiliente".
Si diventa un rifugio, non perché non siano problemi,
ma perché si dimostra di aver attraversato le proprie tempeste
e di essere ancora lì.
In piedi.
- Quindi la calma non viene dalla senza di cicatrici.
- No, ma dalla consapevolezza che le cicatrici possono guarire.
(02:56):
E questa forza tranquilla che ha stabilità.
Non una perfezione che, tra l'altro, non esiste.
- Questo ha molto più senso.
Però non si rischia una dinamica un po' unilaterale,
cioè la persona casa, stabile
e la persona viaggiatore che ha sempre bisogno di riparo.
- Certo.
Ma è qui che il testo fa il passaggio cruciale.
Macca ci descrive tutti come viaggiatori
(03:17):
che tornano sempre dove qualcuno ci ama.
- Tutti.
- Esatto.
Tutti a turno cerchiamo e offriamo rifugio.
I ruoli si scambiano.
Essere casa per qualcuno non è un possesso.
È un dono.
Una responsabilità, certo?
- Che però arricchisce.
- Arricchisce entrambe le parti, profondamente.
Spesso nell'offrire riparo guarisci anche un pezzetto di te.
(03:40):
- Quindi se dovessimo tirare le somme,
l'idea centrale non è tanto il bisogno di trovare una casa.
Quanto il fatto che spesso lo diventiamo.
E lo diventiamo senza volerlo.
Semplicemente essendo noi stessi con tutte le nostre imperfezioni.
- Proprio così.
È un invito a dare meno peso e grandi gesti
(04:01):
e più peso alla qualità silenziosa della nostra presenza.
- Giusto.
- E questo sai ci lascia con un ultimo spunto di riflessione.
Il testo distingue tra l'essere un rifugio
e il trovare un rifugio.
- OK?
Ma queste due esperienze sono davvero così separate.
O forse si impara essere una casa per gli altri
(04:23):
solo dopo aver sperimentato sulla propria pelle
cosa significa trovarne una.
- Ah!
Interessante.
Potrebbe essere che per costruire un porto sicuro per qualcuno
dobbiamo prima sapere come fatto,
avendoci attraccato noi stessi almeno una volta.