Le prime comunità utilizzarono il greco o il latino? Oggi vediamo quali furono le lingue della Liturgia nei primi 4 secoli. La lingua delle prime comunità”, dopo l’aramaico e l’ebraico, fu il greco della koinè. La koinè, o lingua greca comune, basata sul dialetto attico, si diffuse in tutto il bacino Mediterraneo a partire dal IV sec. a.C. con le conquiste di Filippo e Alessandro Magno. Con la conquista romana non soltanto si affermò nelle classi colte la stima del greco ritenuta lingua più ricca del latino ma, trasferendo dall’Oriente molti schiavi e facilitando la migrazione di gente dedita al commercio, la κοινὴ divenne il linguaggio corrente del popolo anche in tutte le città dell’Occidente. Il latino inizia a riacquistare importanza con l’imperatore Settimio Severo, nativo della Libia, e con papa Vittore. Tuttavia il passaggio dal greco al latino non avvenne in maniera netta ma ci fu una fase di bilinguismo. Il risultato fu una liturgia mista che includeva l’uso del latino per le letture della Scrittura e la continuità nell’uso del greco per le preghiere. Il vocabolario latino della liturgia conobbe grande sviluppo grazie a scrittori quali Cipriano, Tertulliano e Agostino.
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