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December 10, 2024 • 9 mins
Stagione 1 🎧 Episodio 15: Luigi Chiatti – Il Mostro di Foligno (PARTE 1)

Oggi ricordiamo la vicenda di Luigi Chiatti, passato alla storia come il “Mostro di Foligno”.

Tra il 1992 e il 1993, i suoi crimini scioccarono l’Italia, non soltanto per la brutale violenza con cui furono perpetrati, ma anche per l’età delle vittime, entrambi bambini.

Questo episodio, diviso in tre parti, analizzerà la sua storia personale, il modus operandi, le vittime, il suo profilo psicologico e l’impatto lasciato dai suoi crimini.

🎧 Il contesto storico

Gli anni Novanta in Italia segnarono un periodo di cambiamento, con il Paese che cercava di lasciarsi alle spalle il peso degli “anni di piombo”. Tuttavia, l’attenzione mediatica verso i crimini violenti cresceva, e il caso di Luigi Chiatti esplose nel panorama della cronaca nera.

I suoi omicidi sconvolsero il Paese, non solo per la loro crudeltà ma per la loro rarità: un serial killer che colpiva bambini era qualcosa di quasi impensabile per la società italiana dell’epoca.

🎧 La storia personale di Luigi Chiatti

Luigi Chiatti nacque il 27 febbraio 1968 a Narni, in provincia di Terni, come Antonio Rossi.
Abbandonato alla nascita dalla madre biologica, trascorse i primi anni in un orfanotrofio.
Fino all’età di 4 anni, sua mamma andò a trovarlo, ma poi smise e acconsentì all’adozione.

A sei anni venne adottato da una coppia benestante di Foligno, i Chiatti, che gli offrirono stabilitĂ  economica e un futuro promettente. Tuttavia, dietro una facciata di apparente normalitĂ , si nascondeva un bambino segnato da profonde ferite emotive.
Suo padre era sempre assente, mentre sua madre tentava di dargli affetto. Ma Antonio, ora Luigi, era aggressivo con tutte le donne che incontrava.
Venne condotto in terapia presso una psicologa che gli diagnosticò il disturbo di personalità borderline.

1.Infanzia isolata: Chiatti mostrò presto segni di disagio psicologico. Era un bambino solitario, incapace di costruire relazioni significative con i coetanei.
2.Abbandono e identità: L’abbandono da parte della madre naturale e l’adozione furono per lui un trauma mai risolto, che alimentò un senso di rabbia e frustrazione.
3.Adolescenza problematica: Crescendo, Chiatti sviluppò comportamenti sempre più disturbati, inclusi episodi di voyeurismo e un interesse ossessivo per il controllo e la violenza.
Amava stare in compagnia dei bambini, per sentirsi piĂą grande.

Da adulto lavorò come geometra e disegnatore edile, conducendo una vita apparentemente normale, ma in lui maturava un mondo interiore oscuro e patologico.

🎧 I crimini di Luigi Chiatti

Primo omicidio: Simone Allegretti (4 anni)

Il 4 ottobre 1992, Simone Allegretti, un bimbo di soli 4 anni, figlio di Franco, benzinaio del paesino, scomparve mentre giocava vicino a casa sua, a Maceratola, una frazione di Foligno, in provincia di Perugia, sulle colline umbre.
Dopo pranzo, in una domenica di festa, stava raccogliendo noci da un albero in giardino. Quando i suoi genitori notarono di non sentire piĂą la sua voce, soltanto il suo sacchetto di noci e la sua biciclettina furono rinvenuti sul luogo: improvvisamente, non vi era piĂą traccia di Simone, era come scomparso nel nulla.
Nel territorio, vennero attivate le ricerche dalle forze dell’ordine, e molti cittadini vi parteciparono come volontari.

Due giorni dopo la scomparsa di Simone, l’autore del delitto lasciò un biglietto presso una cabina telefonica di fronte alla stazione, in cui si autodefiniva “Il Mostro”, sfidando apertamente le autorità.
Se, infatti, il messaggio si apriva con una richiesta di aiuto da parte del killer che implorava di essere fermato, dall’altra, dopo aver indicato dove trovare il corpicino del bimbo, affermava che lo avrebbe rifatto.

Il cadavere del bambino venne ritrovato nel l
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