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July 14, 2023 56 mins
BARDOLINO (VR) – FIRENZE - MILANO – ROMA

Per la rubrica VITE PARALLELE, Catia Simone presenta

Poesie dalla Macchina Pensante. Liriche dell’AI di Gabriele Moschin e Andrea Filippi, ‎ Independently published, 2023

Il primo libro d’arte e di poesia in Italia scritto da autori umani insieme con Intelligenze Artificiali di nuova generazione (ChatGPT e DALL-E di OpenAI).
Il volume è una raccolta sperimentale di 37 liriche generate interamente da AI, ciascuna di esse accompagnata da una o una serie di immagini, anch’esse generate da AI sulla base dei testi in poesia.
Dalla Prefazione “I sogni dell’elettricità dal cuore dell’algoritmo”, redatta dalla Macchina Pensante:
Questo libro di poesie rappresenta una nuova e affascinante frontiera dell’arte letteraria, in cui le parole sono create da una macchina intelligente, l’AI.
[…]
Spero che queste poesie ispirino il lettore a riflettere sulla relazione tra uomo e tecnologia, e a riscoprire la magia della parola poetica, anche quando essa proviene dal cuore di un algoritmo.
Un alert dagli autori: l’AI è come l’orizzonte degli eventi, il tempo non è più lo stesso, tornare indietro non è più un’opzione.

Gabriele MOSCHIN
è Direttore Creativo presso lo studio di comunicazione e branding

Andrea FILIPPI
Art Director, AI e Graphic Designer

Musiche con licenza d’uso Epidemic Sound

GIANO PUBLIC HISTORY APS
afferente al Centro interuniversitario per la ricerca e lo sviluppo della Public History
Sostienici con il 5×1000 : CF 97901110581
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Transcript

Episode Transcript

Available transcripts are automatically generated. Complete accuracy is not guaranteed.
(00:00):
Il teorema della malizia.

(00:06):
Il Teorema di Pitagora è utile divertente, matemapica è un concetto importante, con questa
formula potrai risolvere molti problemi, ecco perché bene conoscerlo, e non solo per
piaceri estremi".
Poesie dalla macchina pensante, limite dell'intelligenza artificiale.

(00:30):
Vite parellele anno 2023.
Vamos, Marco.
Benvenuti all'ascolto di Radio Giano, Public History.


(00:54):

Bene, cari amici ascoltatori, benvenuti ad un nuovo episodio, di vite parallele dalla

(01:21):
vostra Catia Simone e da Marco Lodi alla regia.
Radio Giano, Public History.
Come avete ascoltato dalla premessa oggi parliamo di poesia, di fusione intellettuale,
e poetica tra l'uomo e l'intelligenza artificiale.
Protagonisti di questo singolare esperimento, oserei dire, pionieri di una nuova frontiera

(01:44):
del verso 2.0, Gabriele Moschin, direttore creativo, presso lo studio di comunicazione Brandings
e studio studio e professore per i master e post graduate di Nava Nuova Academia di Belle Arti
di Milano.
Buonasera, Gabriele Moschin.
Buonasera, Catia.
Buonasera.
Grazie a te.
Grazie a te.

(02:05):
E Andrea Filippi Art Director, designer, fotografo, coordinatore di progetti per l'alta
moda, insomma due stelle del firmamento della moda, della grafica, del design, sotto
tutti i punti di vista.
Insieme a loro, ospiti, virtuali, ma importanti e fondamentali per questa puntata, Chapt GPT

(02:33):
e Dall-e che ringraziamo per la loro presenza nel nostro podcast chissà dove sono.
Ma prima di cominciare, allora buonasera, intanto Andrea Filippi, anche a te.
Buonasera, buonasera, Catia.
Allora, prima di cominciare la nostra conversazione facciamo la prima pausa con Aquel Tip

(02:54):
Trongue, vamos, Marco.

(03:19):
Radio Giano, public history.
La tua radio web con tutta l'energia della storia della letteratura.

(03:49):
Bene, rieccoci in studio, Radio Giano Public History, vite parallele, Catia Simone,
Gabriele Moschin, Andrea Filippi e l'intelligenza artificiale.
Allora, io prima di esplorare l'universo di vostri versi, vi chiedo prima Gabriele e poi

(04:11):
a Andrea quando vi ha attrato il mondo della moda, giusto per conoscere i nostri ospiti,
è perché?
Vai Gabriele.
Eccomi.
Ciao Catia ancora, buongiorno, ancora.
Che bella domanda che mi hai fatto .


(04:34):
Allora, ti potrei rispondere, dicendo che un pochino l’ho respirata in casa, anzi tutto
un po' dal babbo, che anche lui prima di diventare giornalista è stato fotografo, sia per
la moda, sia per l'avventura, in diversi ambiti.
Io mi ricordo, diciamo, da fanciullo un po' di belle bellissime foto analogiche, ancora

(05:00):
fatta un po' la vecchia maniera, sviluppate in camera oscura che, come dire, arricchivano
un po' casa nostra.
Un pochino l'occhio, quindi è stato viziato a barra allenato fino al principio.
Se vuoi ricordare anche il nome di tua papà, perché io lo seguo sui social e le foto sono
meravigliose

(05:21):

Il mitico Claudio, saluto il babbo che poi ho venito a andare con la sua nota cubiosa,
perché andrà ovviamente ad ascoltaci.
Salutiamo, salutiamo.
Salutiamo il mitico Claudio.
E poi, diciamo questa solta di piccolo vizio, di vizio estetico, si è consolidato perché ho

(05:45):
avuto poi, nel corso della vita, quando ho iniziato a lavorare in publicità, ho avuto appunto
l'opportunità, all'occasione di lavorare per più di una agenzia che erano dedicate
alla moda.
Quindi non sono un design, non sono merchandiser, non lavoro per brand di moda, ma mi sono
però molto spesso occupato di comunicazione per la, questo sicuramente.

(06:09):
Che poi è diventata nel corso della vita molto più che una passione, quando ho iniziato
a insegnare o non solo comunicazione, ma anche diciamo comunicazione specificatamente
indirizzata per la moda.
E' iniziato tutto lì.
Ma questa comunicazione è ad esempio tu insegni giusto.

(06:33):
Cioè di cosa tratta?
mi sta chiedendo di condensare un nove mesi di master in poche battute ma è qualcosa che ovviamente
bisogna fare.
Giusto per far capire i nostri ascoltatori e col tuo lavoro anche.
Esatto, se non forse in grado non sarei un’ottimo comunicatore.

(06:56):
si tratta di dare seguito a quelle che sono le strategie di marketing di un brand.
Quindi diciamo la parte non vorrei dire più noiosa, perché non lo è, ma sicuramente più
strategica di un brand, di moda, di una meson, di una firma.
E dare vita quello che è di solito un briff, quindi ti viene consegnato un testo scritto

(07:20):
dove ci sono degli obiettivi di marketing.
E diciamo il mio e il lavoro di Andrea, poi è quello di tramutare queste indicazioni in
un immaginario.
Quindi creare un immaginario collettivo che possa poi convincere o persuadere le persone
a che sia comprare questo brand, oppure semplicemente portarlo alla loro conoscenza.

(07:45):
Beh, detto un po' così velocemente, però è quello che facciamo.
Siamo un po' un poste tra il marketing e il grande pubblico.
Beh no, se è stato bravo semplice ma efficace.
Mentre Andrea Filippi, quando è stato folgorato sulla via di Damasco, dalla moda?
Sulla via di Damasco ci sono passato, ci ho camminato un po' e poi siamo arrivati a un punto

(08:10):
dove già lo accennava Gabriele. Volevo creare un ponte tra quello che era il mio percorso personale,
poi di studi e quello che era la moda, unirò un po' la comunicazione a quello che è tutto ciò
che è tangibile, perché di questo si tratta e ne ha una prova fisica tra le mani che poi il nostro libro

(08:32):
di unire quello che è la carta stampata, all'lusso come dire.
Diciamo che ci siamo spinti, Gabriele un po' più la facendo un passo di più verso il digitale
ma è appunto da quella macchina, ma arrivando a tenere in mano un oggetto fisico,

(08:53):
cosa che ci accomunai da più di un decennio ecco.
Diciamo più o meno questo.
E' più o meno di 10 anni che vi conoscete o vi conoscete da più tempo, quindi è nato questo sodalizio.
Circa una decina da anni dove siamo stati prima vittime carnefiche o se preferisci,

(09:16):
docente e alunno, sono praticamente 10 anni che ci separano, siamo cresciuti insieme e siamo arrivati ad essere qui
e scrivere un libro insieme insomma un percorso tortuoso ma che alla fine ha unito due passioni, due idee in una sola cosa in questo caso.

(09:42):
Assolutamente, allora Gabriele è ovviamente quello che io anche Andrea ha chi è venuta in mente per primo questa idea
perché appunto avete deciso di diventare copoeta, cofotografo, cocco, cocco della chat gpt,
la idea di idea come come,

(10:11):
ci sono due tipi di idee quelle che maturano in te, per il proprietantissimo tempo, se si dimentano le fai decantare e tornano fuori,
e ci ne sono altri, che sono un po' come dire il futuro di un sogno lucido. Confesso che nel caso dell'intelligenza artificiale qualcosa,
sicuramente è un argomento che Andrea io appunto mai capito che da lungo tempo che ci frequentiamo professionalmente,

(10:38):
è sicuramente stato qualcosa che erano nelle nostre cose, come dire era lì, era nel DNA .
Poi una semplicemente, una mattina, quando è stato ri lasciato il primo software di AI generativa, anche perché il libro è stato scritto,
cioè è una la data in questa era stata scritta la prestazione se non erro era l’11imarzo di quest'anno del 2023.

(11:04):
È venuta qualche giorno prima, io ho chiamato Andrea io ho detto senti, ma se scrivessemo un libro di poesie con l'intelligenza artificiale, che appena praticamente appena uscita,
tu ci stavesti all'ustravo e la risposta dell'altra parte è stata...
La risposta è stata chiaramente sì, ma scriverlo non basta, dobbiamo fare un passetto in più, dobbiamo arrivare più in là, ecco.

(11:32):
E da qui con l'ubio anche con quello che è la seconda o meglio il quarto autore che ci ta vi prima che è da lì.
Che da lì? Andrea cosa voi aggiungere?
Ma direi che abbiamo un trascorso di pensieri e di idee creative abbastanza di lunga data,

(11:55):
siamo arrivati a questo libro, devo dirti in maniera inaspettata, nel senso che abbiamo sempre voluto fare qualcosa di più, abbiamo sempre voluto fare un libro insieme,
il covid, se ne si incero, ci ha anche spronato a metterci di più la testa, ma non era ancora il momento.
Il momento come diceva, come è atto Gabriele è stato questo 11 marzo, data di poi pubblicazione, dove abbiamo deciso di darci una scadenza e da quel momento così è stato.

(12:24):
Io vedo sensi come ormai questo, non ricordo più qual è il numero di podcast, però devo dire che il covid è stato il momento in cui si è seminato tanto a livello di idee,
perché tanti scrittori che ho presentato e poeti, è stato veramente un periodo fecondo. Alla fine ci sono stati ovviamente tanti contro che avremmo voluto evitare ovviamente,

(12:50):
però questa pausa ha avuto anche tanti pro, che stanno dando i suoi frutti, vero?
Sì, sì, è stato un incubatore, sia di virus, sia di virus buoni, diciamo, la cosi più produttivi, però sì, perché abbiamo tentato a svaliate volte ci sono venuto tantissimi idee da essere onesti e poi possiamo rimasti veramente come hai detto,

(13:15):
siamo rimasti folgorati sulla via di Damasco, è stato un momento epifanico e in capo a credo un paio di giorni, io con chat GPT, avevo già scritto tutte le poesie, Andrea con DALL-E quindi la parte più grafica,
poi li ha come dire illustrati, ha dato loro corpo, ha dato loro immagine e paradossalmente c'è voluto più tempo poi a costruire il layout grafico che scrivere lo che aveva

(13:44):
di dire, proprio l'opera in sé, questo è anche un tanto abbastanza, come dire, abbastanza impressionante che se ci sono capovolti in un certo senso i tempi normali per la vedazione di un libro, quindi una scrittura magari di anni e poi una messa in pratica in pagina di qualche settimana,

(14:06):
noi abbiamo fatto il contrario, il che molto indicativo appunto dello stumento che ci troviamo tra le mani attualmente.
Assolutamente, allora io leggerai i due poesie, poi farei la insaconda pausa e poi partiamo con le altre domande,
relative proprio alla creazione di queste poesie e delle relative fotografie. Allora vado a leggere, notti bianche, pensieri neri, notti insonni, pensieri distrati, non riesco a dormire, ma non è un problema, ci sono farmaci per questo,

(14:45):
è un sacco di soldi per comprarli. La curva di Bezier, se è bella come la curva di Bezier, ma anche più pericolosa, perché mi hai preso per sempre e non riesco a liberarmi di te.

(15:08):
Io su questi versi farei la seconda pausa, vamo smarco con Ninja Skills, Ava low.
Radio Giano Public History ci puoi trovare su Spreaker.com e sul nostro sito GIANOPHAPS,IT

(15:37):
[Musica]

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- Quindi se questa è l'intelligenza artificiale, io dico "viva l'intelligenza artificiale".
- Perché questa poesia addirittura sembra lanciare un esoese al mondo.

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