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https://www.bastabugie.it/8370ALL'UNIVERSITA' DI CATANZARO APRE LA PRIMA MOSCHEA STUDENTESCA di Lorenza Formicola
Al Policlinico universitario di Germaneto, tra i corridoi dell'Edificio delle Bioscienze, si apre una porta che segna una storica novità per l'università italiana. L'Università Magna Graecia di Catanzaro inaugura il primo spazio di culto islamico all'interno di un ateneo pubblico del Paese. Il progetto nasce da una richiesta presentata nel 2024 da un gruppo di studenti dell'Università Magna Graecia, approvata dagli organi accademici e formalizzata con una convenzione firmata il 12 settembre 2025 tra il rettore Giovanni Cuda e Antonio Carioti - nel frattempo diventato Antonio Omar dopo la conversione all'islam - presidente e imam dell'associazione musulmana Dar Assalam OdV di Catanzaro, ente iscritto al RUNTS, il Registro Unico Nazionale del Terzo Settore.
Si tratta di un comodato d'uso gratuito, circoscritto e regolato, ma dal valore simbolico fortissimo: il primo spazio di culto islamico riconosciuto formalmente da un'università pubblica italiana.
Un gruppo di studenti si dispone in silenzio, le scarpe lasciate fuori dalla porta. Il muezzin chiama alla preghiera. Ecco che a Catanzaro, si apre una pagina inedita: una università pubblica destina metri quadrati al sermone del venerdì dell'imam, anziché migliorare l'offerta formativa e i servizi per gli studenti italiani. L'accordo prevede la possibilità di fermarsi per le cinque preghiere quotidiane (quindi il diritto di assentarsi da lezioni o esami), il sermone del venerdì (Jumu'a) e le due principali festività islamiche, Eid al-Fitr e Eid al-Adha. Lo spazio sarà gestito direttamente dalla Dar Assalam, che ne curerà l'organizzazione. A guidarla sarà proprio Omar Carioti, convertitosi all'islam alcuni anni fa, accanto all'imam Khalid Elsheikh, riferimento della comunità locale. È importante sottolineare che il sermone del venerdì, o Khutbah, non è equiparabile ad una omelia, che circoscritta al contesto liturgico, afferisce alla parola di Dio. Il sermone dell'imam - figura non regolamentata da alcuna autorità ufficiale - è un discorso più ampio, che tocca temi sociali, civili e, in diversi contesti, anche politici.
LA STRATEGIA DELLA FRATELLANZA MUSULMANA
Ed è, inoltre, significativo che tutto questo accada proprio a Catanzaro, dove la comunità islamica è piccola, sebbene non piccolissima e certamente, a quanto pare, non irrilevante. Nella provincia vivono circa 12.000 musulmani, di cui 2.000 nel capoluogo. Provengono dal Marocco e dal Maghreb, ma anche da Bangladesh, Pakistan, Senegal, Sudan, Iraq, Costa d'Avorio e altri Paesi. In tutta la Calabria, i musulmani sono 24.500, pari all'1,72% della popolazione regionale. Eppure, da questa realtà minoritaria è partita la spinta capace di ottenere, di fatto, una moschea all'interno di un'università per la prima volta nella storia d'Italia.
In Francia, nei primi anni Duemila, un gruppo musulmano aveva proposto di utilizzare le chiese cattoliche dismesse per la preghiera, nel tentativo di risolvere i disagi delle celebrazioni in strada. In Italia, invece, il percorso ha preso un'altra direzione: si è partiti dalle università.
Segno di un Paese che cambia, e va progressivamente islamizzandosi, dove la presenza musulmana assume forme nuove e sempre più organizzate. Ad aprile, a Monfalcone, è nata la prima lista elettorale islamica per le amministrative; in Campania, la candidata di origini palestinesi Souzan Fatayer (Alleanza Verdi e Sinistra) è finita al centro di polemiche per un video dai contenuti antisemiti; in Puglia, Jarban Bassem rappresenta un altro volto emergente di una rappresentanza politica musulmana strutturata.
Tutto questo s'inserisce nel solco di un'azione più ampia, coerente con la strategia della Fratellanza Musulmana, la più grande confraternita islamista del mondo, fondata nel 1928 in Egitto da Hassan al-Banna e oggi diffusa in oltre 70 Paesi. Secondo l'economista egiziano Abdel-Khaliq Farooq, la Fratellanza gestirebbe ogni anno fondi non dichiarati per un valore compreso tra 200 e 250 milioni di dollari, destinati a finanziare una rete estesa di associazioni, scuole e ONG. Una di queste, la Islamic Relief Worldwide, ha registrato 456 milioni di sterline di entrate in soli quattro anni. Per loro il mondo delle scuole e quello accademico rappresentano un bacino di riferimento su cui il movimento punta per rafforzare la propria presenza.
80 MOSCHEE IN ITALIA
In Italia, diversi dossier indicano che l'organizzazione più influente del Paese, legata alla Fratellanza Musulmana, gestisce oltre 80 moschee e centinaia di sale di preghiera con donazioni provenienti anche da Paesi del Golfo. Una rete che traduce il Corano in italiano, organizza corsi, doposcuola e inventa strumenti per orientare i modelli culturali. No