All Episodes

October 7, 2025 8 mins
TESTO DELL'ARTICOLO ➜ https://www.bastabugie.it/8306

SINISTRA E JIHADISTI IN FRANCIA FANNO FRONTE COMUNE di Lorenza Formicola
 
C'è irritabilità nei corridoi de La France Insoumise. Un nervosismo vivo, che non nasce dalla crisi politica imposta da Macron - paradossalmente un'occasione che potrebbe perfino rafforzare le ambizioni elettorali della sinistra radicale parigina - bensì dall'imminente pubblicazione di un'inchiesta destinata a scuotere l'intero Paese: un libro che annuncia di rivelare i rapporti tra il movimento di Jean-Luc Mélenchon e l'islamismo.
«Da giovedì - avverte con tono tagliente Omar Youssef Souleimane, autore dell'opera - consiglio ai parlamentari del partito (La France Insoumise, ndr) di acquistare il volume, leggerlo con calma, senza agitarsi, e poi trarre le proprie conclusioni. Se lo riterranno diffamatorio, hanno tutto il diritto di citarmi in giudizio: siamo pur sempre in un Paese in cui la libertà d'espressione è sacra. Vorrei ricordare che ho trascorso venticinque anni della mia vita in Siria e in Arabia Saudita. Là ero già giornalista e bastava pubblicare un articolo perché venissi aggredito dai servizi segreti, umiliato, persino picchiato. Sono fuggito da quell'ingiustizia per rifugiarmi in Francia, la patria dei diritti umani: non certo per rivivere lo stesso incubo».
Parole al vetriolo, ma pronunciate in tutta calma all'indomani della clamorosa sconfitta legale inflitta al partito di Mélenchon che aveva tentato di fermare in tribunale la pubblicazione di un libro già diventato caso nazionale ancor prima di arrivare in libreria. Les Complices du mal, edito da Plon - in italiano I complici del male - squaderna i rapporti controversi tra candidati di LFI e progetti sovversivi di matrice islamista, tesi a imporre norme sociali compatibili con la shari'a. Un'opera osteggiata con forza dalla sinistra francese più dura e pura, e che ora, proprio grazie a quella battaglia legale persa, si prepara a diventare un detonatore politico. 
Addirittura il partito aveva presentato un ricorso d'urgenza davanti al tribunale di Parigi contro la casa editrice Place des Éditeurs chiedendo una divulgazione anticipata e forzata dell'opera, con l'obiettivo di esaminarne le pagine prima che arrivassero in libreria. Ma i giudici hanno respinto la richiesta, pronunciandosi a favore di Omar Youssef Souleimane, che si era opposto con fermezza, rivendicando non solo la propria libertà d'autore, ma anche quella libertà di espressione che sarebbe stata irrimediabilmente compromessa da una simile imposizione. E La France Insoumise è stata pertanto condannata a pagare 1.500 euro a Place des éditeurs per le spese legali.
RADUNI PRO-PAL
Souleimane, ex cronista ricercato dai servizi segreti siriani per la sua attività contro il regime di al-Assad, racconta di aver costruito l'inchiesta calandosi dall'interno, infiltrandosi nelle primissime manifestazioni e raduni pro-Pal organizzati in Francia all'indomani del 7 ottobre 2023. E si è trovato di fronte a quella che descrive come una strategia mirata: un patto elettorale tra La France Insoumise e gli ambienti islamisti, calibrato con un obiettivo preciso, conquistare il "voto della comunità musulmana". Un'operazione politica che, secondo Souleimane, non è un episodio isolato, ma l'espressione di una tendenza più ampia. Ne emerge una narrazione aspra, in cui viene messa in evidenza «un'alleanza elettorale» pensata per conquistare il «voto della comunità musulmana». L'accusa - diretta, spiazzante e disturbante per l'opinione pubblica francese - è che alcuni dirigenti e candidati della gauche radicale abbiano intessuto rapporti con progetti tesi a introdurre regole sociali compatibili con la shari'a.
D'altronde, la Francia, lo sappiamo, è il principale laboratorio europeo dell'islamo-gauchismo: la saldatura tra settori della sinistra radicale e istanze islamiste, un'alleanza tattica che sfrutta il linguaggio dei diritti e delle rivendicazioni sociali per aprire varchi all'interno della democrazia repubblicana. 
Ma la shari'a - l'insieme di precetti che regolano non solo il culto, ma la vita familiare, i codici penale e civile, le norme bancarie e amministrative delle comunità islamiche - risulta profondamente inconciliabile con i principi che governano le società occidentali. Una vera e propria minaccia alla tenuta di qualsiasi Stato, in questo caso della Francia. Basti ricordare che lo jihad - lo "sforzo e dovere collettivo" volto all'edificazione di uno Stato islamico - non è un concetto marginale, ma parte integrante della shari'a stessa, che lo definisce come obbligo religioso e giuridico, subordinando la politica alla dimensione della guerra: accogliere la shari'a equivale a imporre un impianto normativo che non regola la fede, ma istituzionalizza il terrorismo.
I FONDAMENTALISTI APPROFITTANO DELLA DEMOCRAZIA
«Com
Mark as Played

Advertise With Us

Popular Podcasts

Stuff You Should Know
Dateline NBC

Dateline NBC

Current and classic episodes, featuring compelling true-crime mysteries, powerful documentaries and in-depth investigations. Follow now to get the latest episodes of Dateline NBC completely free, or subscribe to Dateline Premium for ad-free listening and exclusive bonus content: DatelinePremium.com

CrimeLess: Hillbilly Heist

CrimeLess: Hillbilly Heist

It’s 1996 in rural North Carolina, and an oddball crew makes history when they pull off America’s third largest cash heist. But it’s all downhill from there. Join host Johnny Knoxville as he unspools a wild and woolly tale about a group of regular ‘ol folks who risked it all for a chance at a better life. CrimeLess: Hillbilly Heist answers the question: what would you do with 17.3 million dollars? The answer includes diamond rings, mansions, velvet Elvis paintings, plus a run for the border, murder-for-hire-plots, and FBI busts.

Music, radio and podcasts, all free. Listen online or download the iHeart App.

Connect

© 2025 iHeartMedia, Inc.