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April 29, 2025 9 mins
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CINEFORUM TRANS IN DIOCESI DI PADOVA: BIBBIA E MAGISTERO CALPESTATI
di Tommaso Scandroglio
 
Leggiamo su La difesa del popolo, settimanale della diocesi di Padova: «Sono le storie e i percorsi dell'identità di genere il focus del nuovo cineforum "Le correnti del possibile" [dal 26 marzo al 14 maggio] proposto dall'associazione Con-TeStare Sportello Attivo Transgender (Centro Onig) di Padova in collaborazione con il cinema Esperia di via Chiesanuova a Padova [cinema della Parrocchia di Santa Maria Assunta in Chiesanuova]».
Il settimanale della diocesi riporta poi le parole di Chiara Cappelletti, vicepresidente di Con-TeStare: «Con questa iniziativa desideriamo approfondire l'argomento delle molteplicità dell'identità di genere nei vari aspetti della vita delle persone. I film scelti approfondiscono la bellezza e la pluralità di quello che può essere l'esperienza di una persona transgender e gender diverse». Nelle tre serate, aggiunge La difesa del popolo, interverranno «i genitori di figli e figlie in percorso di affermazione di genere (Con-TeSiamo) e le persone Tgd (transgender e di genere diverso) in percorso di affermazione di genere (Con-TeAma)». Umberto Bodon, incaricato per la gestione della sala del cinema Esperia, afferma: «Pensiamo che una sala comunitaria in un ambiente ecclesiale, come il nostro, debba essere uno spazio aperto a tutti».
Non ci siamo. Come sempre. La transessualità non è da promuovere e ce lo dice la morale, la Sacra Scrittura, il Magistero e la scienza. Sul piano morale il sesso biologico è aspetto identitario della persona. Non il sesso in generale, bensì il sesso maschile è elemento identitario per gli uomini e il sesso femminile è elemento identitario per le donne (clicca qui per un approfondimento). Il sesso biologico non potrà mai essere un dato errato della persona, una malattia da debellare. Non è il sesso che deve mutare per adeguarsi alla mente, bensì è la mente che deve adeguarsi al dato reale della sessualità, deve riconoscere il proprio sesso biologico perché è anche lì che risiede la nostra identità personale. Voler "cambiar" sesso è un atto intrinsecamente malvagio.
LA PAROLA DI DIO
Passiamo alla Sacra Scrittura. In Genesi 1,27 possiamo leggere che Dio «li creò maschio e femmina». È un dato costitutivo e fondativo della persona - si usa il verbo "creare" - che viene da Dio e quindi non può essere errato. Passiamo a san Paolo: «Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio» (1 Cor. 6, 9-10). Gli effeminati sono le persone transessuali. Non possono essere le persone omosessuali perché queste vengono indicate subito dopo con il termine "sodomiti". Sarebbe irragionevole pensare ad una ripetizione di categoria. Dunque la Sacra Scrittura è chiarissima nell'indicare come materia grave il tentativo di "cambiare" sesso, di apparire e comportarsi come persone del sesso opposto. La condanna della transessualità è quindi esplicitamente di diritto positivo divino.
Sul fronte del Magistero, oltre a rimandare alle moltissime catechesi di Giovanni Paolo II sul corpo, ricordiamo innanzitutto il Catechismo della Chiesa Cattolica: «Spetta a ciascuno, uomo o donna, riconoscere ed accettare la propria identità sessuale» (2333). Poi citiamo Benedetto XVI: «Il sesso [...] non è più un dato originario della natura che l'uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente, mentre finora era la società a decidervi. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente» (Discorso alla Curia romana, 21 dicembre 2012). Infine Il Pontificio Consiglio della Pastorale per gli Operatori Sanitari: «Non
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