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https://www.bastabugie.it/8182FINISCE L'ERA PAGLIA, LA MORALE RESTA SOTTO LE MACERIE
L'amico di Pannella lascia l'Istituto Giovanni Paolo II e la Pontificia Accademia per la Vita in una situazione disastrosa per essere andato a braccetto col mondo
di Tommaso Scandroglio
Il motivo indicato dal Vaticano è formale: raggiunti limiti di età. E così l'80enne mons. Vincenzo Paglia ha lasciato la guida del Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia e al suo posto, in qualità di Gran Cancelliere, è stato nominato il cardinale Baldassare Reina. Paglia lascia anche la presidenza della Pontificia Accademia per la Vita (Pav) a favore di monsignor Renzo Pegoraro.
Quale l'eredità che ci ha lasciato mons. Paglia? Disastrosa. Ricordiamo per sommi capi l'opera di distruzione che Paglia ha compiuto a danno della dottrina morale cattolica sotto il pontificato di Francesco. Siamo nel 2017 e la Pav organizza un convegno con la World Medical Association. Nel convegno sono intervenuti relatori schiettamente a favore dell'aborto come Yvonne Gilli, rappresentante della sezione svizzera del colosso abortista Planned Parenthood, e dell'eutanasia, quali René Héman, allora presidente dell'Associazione dei medici tedeschi, Volker Lipp, professore di diritto civile all'università Georg-August di Gottingen, Heidi Stensmyren, già presidente dell'Associazione dei medici svedesi, Anne de la Tour, già presidente della Società francese di cure palliative, e Ralf Jox, docente dell'università di Monaco.
Mons. Paglia licenzia alla Pav e all'Istituto Giovanni Paolo II la vecchia guardia, troppo legata agli assoluti morali, e assume personalità più inclini ad una morale votata al situazionismo, alla fenomenologia etica e al proporzionalismo. E così nel 2017 Paglia nomina come membri della Pav Nigel Biggar - professore di Teologia Morale e Pastorale presso l'Università di Oxford - abortista e pro-eutanasia, la professoressa Katarina Le Blanc, docente al Karolinska Institut, che nel suo lavoro usava cellule staminali embrionali, e don Maurizio Chiodi, docente di bioetica presso la Facoltà teologica dell'Italia settentrionale e favorevole alla fecondazione artificiale, alla contraccezione e all'omosessualità. Nel 2022 entra come membro della Pav anche l'economista Mariana Mazzucato, atea, pro-aborto e legata al Forum Economico di Davos.
DIMENTICARE LA DONUM VITAE
Altri accadimenti segnano la vita della Pav in quegli anni. Nel 2017 un seminario internazionale per i trenta anni della Donum Vitae viene annullato: quel documento dell'allora Congregazione per la Dottrina della Fede era palesemente in contrasto con il nuovo corso. Nel febbraio dello stesso anno mons. Paglia elogia il leader radicale Marco Pannella da poco scomparso: «la sua è una grande perdita per questo nostro paese», «una storia per la difesa della dignità di tutti», «un tesoro prezioso da conservare», «ispiratore di una vita più bella per il mondo che ha bisogno di uomini che sappiano parlare come lui».
Passiamo al 2018: Paglia interviene sul caso del piccolo Alfie Evans, vivo grazie al supporto di macchinari particolari e poi condannato a morte dalla giustizia inglese, e considera tenere in vita questo bambino come accanimento terapeutico, sposando così la tesi eutanasica dei giudici dell'Alta Corte di Londra.
Siamo nell'agosto del 2020: il Governo ha emanato alcune linee guida per potenziare l'accesso all'aborto chimico in piena emergenza Covid. La Pav pubblica una Nota che critica queste linee guida, ma nella stessa manca una esplicita critica alla legge 194 e al fatto che il tempo di assunzione di queste pillole fosse stato ampliato, ampliando così anche l'efficacia abortiva delle stesse.
Nell'ottobre del 2021 mons. Paglia è ospite di Rebus, talk show di Rai 3. In quell'occasione, tra le altre "sbavature