Oggi parliamo di “L’Attraversaspecchi”, la quadrilogia di Christelle Dabos che ha conquistato lettrici e lettori con un fantasy europeo elegante, steampunk e psicologico. È una saga che non si limita a intrattenere: scava nei rapporti di potere, nell’identità e nella costruzione dell’amore, con una protagonista fuori dai canoni.
Ofelia non è un’eroina perfetta: è minuta, goffa, miope, si rifugia nei guanti e nella sciarpa per difendersi dal mondo. Ma possiede due doni rari: può leggere il passato degli oggetti e attraversare gli specchi. Questa sua diversità la renderà un ingranaggio fondamentale di un gioco più grande di lei, orchestrato da spiriti di famiglia e nobiltà fameliche, su Arche sospese nel cielo, frammenti di un mondo andato in pezzi.
Christelle Dabos costruisce un universo credibile e al tempo stesso surreale. Fa muovere i personaggi come pedine in una partita di scacchi senza regole chiare, dove il Polo è un regno di gelo e intrighi, Babel una metropoli cosmopolita che riflette la nostra sete di sapere e di dominio. Ofelia si muove con timidezza e ostinazione, mentre la sua relazione con Thorn, un uomo freddo e segnato, si trasforma lentamente in un legame autentico, fatto di fiducia conquistata e paure smontate una alla volta.
Ciò che rende speciale questa saga è la precisione con cui viene portata avanti. Il worldbuilding ha la stessa solidità di un congegno meccanico, i personaggi crescono e si feriscono, i misteri non servono solo a tendere un filo narrativo ma a scavare nell’illusione del potere e nel prezzo della memoria. E quando arriva il finale, nulla suona come un inganno: Dabos ci aveva preparati a ogni conseguenza, con uno stile sobrio ma ricco di dettagli, capace di evocare tappeti polverosi, cristalli, biblioteche infinite e macchine delicate.
Se ami le storie che non tradiscono la loro promessa, se cerchi un fantasy che non sia solo un pretesto per scenari spettacolari ma un vero viaggio interiore e collettivo, allora L’Attraversaspecchi è una lettura che consiglio senza riserve. È una di quelle opere che ti restano addosso, come un profumo antico. E che forse, dopo l’ultima pagina, continuerai a interrogare allo stesso modo in cui Ofelia sfiora gli oggetti per leggerne le storie dimenticate.
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We are the Net: un podcast su società, culture, filosofie, digital marketing, tecnologie e spiritualità.
Ideato e condotto da Fabio Mattis alias lo Sciamano Digitale
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