Episode Transcript
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(00:00):
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e tutte le principali. Piattaforme, and this is a very
(00:28):
big occasion. E questa giornata del 13 ottobre
2025 entra di diritto nella storia del Medio Oriente, a
Gerusalemme il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e
(00:48):
il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump hanno parlato alla
Knesset in un momento che segna la fine della guerra tra Israele
e Hamas e l'inizio di una nuova stagione di pace e cooperazione.
(01:38):
Netanyahu, parlando al Parlamento, ha espresso profonda
gratitudine verso Washington peril sostegno ricevuto e ha lodato
il piano americano come uno strumento che apre la strada a
un'espansione storica della pacenella nostra Regione e oltre.
Ha ribadito l'impegno condiviso,lei è impegnato in questa pace,
io sono impegnato in questa pacee insieme, signor Presidente, la
raggiungeremo. Lo abbiamo già fatto con gli
(02:00):
accordi di Abramo e lo faremo nuovamente.
Il Premier ha ricordato in. Tra i risultati diplomatici
ottenuti grazie alla collaborazione con Trump e ha
espresso fiducia nella possibilità di estendere il
processo di pacificazione a nuovi paesi arabi e musulmani,
costruendo un futuro comune basato su sicurezza e
convivenza. Nel suo lungo discorso è durato
(02:21):
oltre un'ora, Donald Trump ha celebrato la fine della guerra e
l'avvio di una nuova fase storica.
Oggi è un giorno meraviglioso, l'alba di un nuovo Medioriente
con pace e speranza rinnovate. The.
(03:25):
Ma ha dichiarato che Israele ha vinto tutto ciò che si poteva
vincere con la forza e ha lodatol'efficacia delle armi fornite
dagli Stati Uniti. Trump ha rivendicato il ruolo
della sua amministrazione nella risoluzione di 8 conflitti in 8
mesi e ha parlato di fine dell'era del terrore.
Ha sottolineato che Gaza potrà rinascere come regione prospera
grazie alle risorse che arriveranno dai partner
(03:48):
mediorientali. E ha ringraziato in modo
particolare il suo inviato speciale Steve Whitkoff per
l'impegno nei negoziati. In un passaggio politico
sicuramente destinato a far discutere, ha invitato il
Presidente israeliano Isaac erzock a concedere la grazia a
Netanyahu, coinvolto in un processo per corruzione.
Il suo intervento è stato accolto da applausi.
(04:09):
Standing ovation, con molti parlamentari che indossavano
cappellini con la scritta Trump il presidente della pace.
Subito dopo Trump ha raggiunto Sharm El Sheikh dove, insieme ai
principali leader mondiali, ha partecipato alla firma delle
prime fasi del cosiddetto Gaza deal.
Al tavolo, oltre al Presidente americano, presenti quello
francese Macron, il Cancelliere tedesco Merz, il Premier
(04:32):
britannico Kirstarmer, quello spagnolo Pedro Sanchez, l'Emiro
del Qatar, il Presidente egiziano, il presidente turco
Erdogan e la nostra Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Finalmente ha detto dopo 3000 anni o 500 a seconda di come la
si racconta, siamo arrivati a questo punto.
Qualunque sia la cifra è comunque un tempo lunghissimo e
(04:53):
oggi scriviamo la storia, ha dichiarato, definendo questo
negoziato il più difficile e piùimportante della sua Presidenza.
Poi ha ringraziato i paesi presenti, li ha descritti come
tra i più potenti e i ricchi delpianeta ed ha sottolineato che i
due Stati, in guerra da 32 anni,hanno raggiunto finalmente
un'intesa. In circa un'ora ha rivolto
parole ed elogi. A Erdogan, definendolo un
(05:14):
alleato sempre affidabile e ad al Sisi, Grande generale e
leader di una civiltà antichissima, quella egiziana.
Trump ha poi citato Giorgia Meloni, descrivendola come una
leader molto forte, ha ringraziato i media
internazionali per aver trattatol'evento con grande rispetto.
Questo accordo è incredibile nonsolo per il Medio Oriente ma per
il mondo intero. E vorrei che i media fossero
(05:36):
così anche su altri temi. Ma forse è chiedere troppo a
chiosato con la firma del documento il Presidente
americano. Apre una nuova era di pace e
cooperazione internazionale, ha annunciato ulteriori colloqui
riservati tra i. Leader per definire i prossimi
(06:06):
passi. È una.
(06:27):
Giornata storica e sono ovviamente fiera che l'Italia ci
sia, mi piace pensare che sia anche un ringraziamento al
lavoro che abbiamo fatto in questi mesi, particolarmente
come sapete. Sul piano umanitario per la
popolazione di casa, ma anche sul piano politico, in un
diciamo, supporto costante e silenzioso a tutti gli sforzi
(06:48):
che venivano fatti verso una cessazione delle ostilità.
È un grande successo di Donald Trump.
Credo che Donald Trump abbia ragione nel dire che è il suo
più grande successo diplomatico,anche se noi gli auguriamo di
raggiungerne altri, a partire dall'Ucraina.
Ma penso che dobbiamo anche ringraziare i mediatori che
hanno lavorato per questo risultato.
Quindi c'è i kotami Martani, il Presidente Erdogan, il
(07:08):
Presidente Sisi che ci ospita oggi e tanti altri che hanno
spinto e hanno dato una mano. Chiaramente è un percorso molto
lungo. Noi oggi abbiamo diciamo una
prima fase, ma è anche un'occasione che non si vedeva
da tantissimi anni per arrivare a una pace.
Seria, duratura, giusta in MedioOriente, che per me si fonda
(07:30):
sempre sulla prospettiva dei dueStati.
È un lavoro lungo, nel quale l'Italia vuole dire, ed è qui
per dire che c'è, che è pronta afare la sua parte su tutti gli
aspetti. C'è un aspetto chiaramente che
riguarda il piano umanitario. Noi andremo avanti con la nostra
iniziativa Food for Casa. Ce n'è particolarmente bisogno
oggi, ma penso che l'Italia possa fare la differenza anche
(07:51):
sul piano sanitario. Non soltanto continuando a
evacuare le persone, particolarmente i bambini che
hanno bisogno di essere curate nei nostri ospedali, ma anche
portando strutture sanitarie sulposto.
C'è da questo punto di vista tanto la protezione civile, la
Croce Rossa, i nostri militari che sono già pronti a muoversi
sul piano della sicurezza. Voi sapete che i nostri
(08:13):
carabinieri già da anni a Gericoformano la polizia palestinese,
così come sapete che noi siamo impegnati anche nella missione
UERAFA. Possiamo implementare e siamo
pronti a implementare questa presenza, tra l'altro già
prevista nel decreto missioni, fino ad arrivare a una
partecipazione a una forza di stabilizzazione che
(08:34):
richiederebbe in questo caso chiaramente anche un passaggio
parlamentare sul quale spero cheuna volta tanto sono certa che
stavolta si potrebbe anche, diciamo votare all all'unanimità
e poi ovviamente sul piano dellaricostruzione.
Dove siamo pronti a fare la nostra parte tanto con la
cooperazione allo sviluppo quanto perché chiaramente la
(08:54):
mole di lavoro che sarà necessario fare è enorme,
coinvolgendo il nostro settore privato e sul piano politico,
ovviamente. Quindi tutti sanno che la nostra
è una nazione rispettata, ben voluta nella regione che riesce
a dialogare con tutti. Che però lo fa con appunto, con
(09:14):
franchezza, guardando i risultati, e penso che in questa
fase possa giocare un ruolo di primo piano.
Presidente più vicino il riconoscimento dello Stato
palestinese dopo questa giornatae dopo.
Questa, questi accordi, beh, chiaramente se viene attuato il
piano, certo che è più vicino, perché lei sa che insomma io
punto ad avere uno Stato della Palestina e quindi il
(09:35):
riconoscimento dello Stato dellaPalestina.
Quindi quando ci saranno le condizioni che sono state poste
anche dal Parlamento? Certo.