Come abbiamo visto mercoledì, il periodo storico che stiamo vivendo ha portato molte persone a scoprire LinkedIn come strumento per arrivare a nuovi potenziali clienti.
Sia perché ci si è trovati nelle condizioni di passare più tempo davanti ad un pc, che per l’impossibilità di trovare i potenziali clienti attraverso vie più consuete.
A tal proposito, voglio farvi notare come lo smart working (o meglio sarebbe opportuno parlare di remote working) ha reso praticamente impossibile l’uso del telefono per arrivare a parlare con i decisori.
Trovandosi loro stessi a casa e non in azienda, le call-cold hanno perso quel poco di appeal che gli rimaneva.
Tutto ciò ha un duplice effetto:
1. più decisori sono su Linkedin, maggiore quindi è la possibilità di raggiungerli;
2. Più competitor si sono affacciati su questa piattaforma. Non è che questo ragionamento l’hanno fatto in pochi o l’avete fatto solo voi. L’ha fatto anche chi fa il vostro stesso mestiere.
Ergo, LinkedIn che già prima della pandemia era uno strumento utile, è diventato un luogo che ha sempre più senso inserire nelle proprie strategie di business ma, per la presenza di un numero maggiore di competitor, è diventato vitale saper maneggiare con maggior cura.
Oggi riprendo da dove ho interrotto mercoledì. Vi parlo di 5 ulteriori errori strategici che è bene lasciarsi alle spalle.