La prima presentazione romana del nuovo saggio di Giulio Carlo Pantalei: Una lingua per cantare, ed. Einaudi.
Conduce la conversazione con l'autore Margherita Schirmacher.
Special guest: Daniele Sidonio.
Una lingua per cantare
C’era aria di rivoluzione in Italia, tra il secondo dopoguerra e gli anni Settanta, e gli scrittori, come spesso è accaduto, l’avevano avvertita prima del tempo e prima degli altri. Pasolini, Calvino, Caproni, Fortini, Roversi, Flaiano, Parise, Arbasino, Moravia, Eco: alcuni dei nostri massimi autori del Novecento hanno realizzato versi d’autore per musica contribuendo in maniera decisiva alla nascita del cantautorato e della canzone impegnata in Italia. Non solo. Questa vicenda è anche la dimostrazione che per oltre un ventennio l’intellighenzia letteraria nostrana ha saputo rappresentare un punto di riferimento decisivo, intellettuale e politico, per la sperimentazione entro l’intero spettro del sistema delle arti, rivolgendosi a tutti gli strati sociali ed emanando una potente influenza sulle nuove generazioni, che in quegli anni erano quelle dei giovani De André, Guccini, Dalla, Tenco, Endrigo, Marini, De Gregori, Margot Galante Garrone, Gaber, Vanoni, Jannacci, Battiato, Branduardi, Pietrangeli, solo per citare alcuni dei nomi piú noti e brillanti qui presenti.
Giulio Carlo Pantalei
Ha conseguito il PhD in Italianistica presso le università di Roma Tre e Cambridge. È autore, tra l'altro, delle monografie Poesia in forma di rock. Letteratura italiana e musica angloamericana(2016) e Italo Calvino archeologo. Strumenti dall'antico per il prossimo millennio (2023); scrive inoltre su «Doppiozero» e altre riviste. Per Electa ha curato la mostra su Calvino Sfida al labirinto alle Terme di Caracalla e lavorato a numerosi progetti espositivi. All'attività di ricerca abbina da sempre quella di cantautore e musicista, che lo ha portato anche a incidere negli studi di Abbey Road a Londra. Presso Einaudi ha pubblicato Una lingua per cantare. Gli scrittori italiani e la musica leggera (2025).