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https://www.bastabugie.it/8239A LONDRA NASCE IL PARTITO MARXISLAMISTA E VOLA GIA' AL 10% di Lorenza Formicola
Gran Bretagna, scena uno: va in onda il nuovo spettacolo della sinistra estrema, con due protagonisti che sembrano usciti da un romanzo politico scritto a quattro mani tra Marx e l'Intelligenza Artificiale. Da una parte Jeremy Corbyn, il veterano in esilio dai ranghi del Labour; dall'altra Zarah Sultana, deputata, musulmana, giovane, pachistana, popolarissima sui social del momento e capace di infiammare le folle con un post più che con un comizio. Insieme, sono il trailer vivente di un esperimento che vuole rimescolare le carte della sinistra inglese - quella dura e pura, che non accetta più i compromessi da centro.
Il sipario si alza. La nuova rivoluzione inglese, forse, presto indosserà la bandiera del hijab e la giacca di tweed sempre oversize perché l'effetto trasandato serve: nasce un nuovo partito a Londra. Non una costola del Labour, ma un mix esplosivo di pacifismo, ambientalismo e islamo-marxismo in salsa britannica, che ha già preso appunti dalla nouvelle gauche francese. Il tandem incendiario, protagonista negli ultimi anni di tensioni con il loro stesso partito, rilancia il fronte rosso-verde (dove i verdi sono l'islam) anche sul Tamigi. Il progetto, ancora in fase embrionale, ha già acceso il dibattito sulle prime pagine dei tabloid: da un parte il Tory che indica la minaccia di un estremismo che minerebbe l'identità nazionale, dall'altra il Labour in paranoia per la dispersione del voto nelle periferie multiculturali e tra i giovani.
Jeremy Corbyn coltiva l'idea di formare un nuovo partito fin da quando ha perso la leadership del Labour dopo la sconfitta epocale alle elezioni britanniche del dicembre del 2019, la più bruciante dagli anni '30 - e che il partito conservatore non è stato capace di capitalizzare. Già lo scorso anno l'idea s'era fatta concreta, ma evidentemente non ha voluto osare nell'anno delle elezioni. Ora Corbyn è di nuovo sulla scena, determinato a farsi portabandiera della sinistra "autentica", dopo la sospensione dal partito nel 2020 per antisemitismo.
DEVOZIONE ALLA CAUSA MARXISTA, SOSTEGNO ALL'IMMIGRAZIONE E ODIO VERSO ISRAELE
È ancora possibile trovare le cronache di un'intervista in cui Corbyn si rifiutò di definire, per diciassette volte, Hamas un movimento terrorista. Il suo Labour era tutto assistenza statale "dalla culla alla tomba", salario minimo, piano per nuove case popolari, sostegno all'espansione sindacale, tasse ai ricchi, aumento dell'IVA e odio a Israele. Ora ad affiancarlo c'è Zarah Sultana che ha lanciato realmente il progetto prendendo un po' alla sprovvista Jeremy. È stata definita la politica più «virale» del panorama britannico. Eletta in parlamento a soli 26 anni, oggi trentaduenne è la regina di TikTok e Instagram con i suoi oltre mezzo milione di seguaci. Sta promuovendo il nuovo soggetto politico definendo il voto del 2029 come una scelta tra «socialismo e barbarie», citando Rosa Luxemburg.
Oltre alla devozione alla causa marxista e al sostegno all'immigrazione, ad accomunare Jeremy e Zarah c'è l'odio verso Israele. Se di Corbyn sappiamo tutto, di Sultana è meno nota la lunga storia di post sui social d'incitazione all'odio contro i «sionisti». Membro del Parlamento britannico per Coventry South dal dicembre 2019 con il Labour Party, è stata rieletta nel 2024 con una maggioranza molto più ampia. Entrata nel Socialist Campaign Group, ne è stata chair dal maggio 2020 al febbraio 2025. Poi lo strappo: sospesa dal partito per aver votato contro un provvedimento di tagli che poneva il limite ad alcuni sussidi, lo scorso fine settimana ha ufficialmente lanciato il nuovo partito. Nel suo post, Sultana non usa mezzi termini: accusa il governo di complicità in un genocidio, denuncia una Gran Bretagna sempre più povera e svela il bluff delle promesse mancate. Poi rilancia: sarà l'alternativa al declino.
Ma perché ora? Il 4 luglio è stato il primo anniversario della schiacciante vittoria del Labour, ma il consenso personale di Starmer è ai minimi storici. A creare una ulteriore piccola tormenta nel partito è stata la messa al bando di Palestine Action come organizzazione terroristica. La signora Sultana ha votato contro definendolo un abuso della legge antiterrorismo. Palestine Action è un'organizzazione britannica di attivisti nata nel 2020 e che come modus operandi conta incursioni e atti di vandalismo. E allora eccolo, il pretesto perfetto: è in gioco la libertà d'espressione. La strategia è stata quella di lanciare subito una raccolta fondi e una pagina di iscrizione per i sostenitori a suo nome che, chiamati ad unirsi al "Team Zarah" hanno mandato in tilt il sito.
UN PARTITO CHE NON ESISTE ANCORA, MA GIÀ AL 10%
I sondaggi raccontano di un partito già al 10%, con proiezioni