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https://www.bastabugie.it/8128COME L'ISLAM STA CAMBIANDO IL MODO DI LAVORARE IN FRANCIA di Lorenza Formicola
Come ogni anno dal 2013, l'Institut Montaigne - think tank di orientamento liberale molto vicino al presidente Macron - ha pubblicato il suo rapporto per determinare il peso della religione nel mondo del lavoro in Francia. L'indagine approfondita, firmata dal professore universitario di scienze gestionali dell'Institut d'Administration des Entreprises de Brest, Lionel Honoré, evidenzia come lo spazio, l'influenza e le circostanze segnate dalla fede in ambito lavorativo siano in netto aumento rispetto al 2022 e l'islam figura come la religione più rappresentata. Il rapporto entra nel merito e utilizza l'espressione sovrarappresentazione per l'islam.
Honoré ha concentrato il suo lavoro di ricerca dedicando l'attenzione sul funzionamento delle aziende e sui comportamenti di dirigenti e dipendenti quando c'è di mezzo la religione. Dato che s'inserisce, a sua volta, in quello di un Paese dove l'ateismo è in crescita - circa il 40% della popolazione -, a dirsi ancora cristiani è poco meno del 50% e i musulmani dichiarati sono tra l'8 e 10%.
Secondo l'Institut Montaigne, il 71% degli intervistati dichiara di esser stato testimone di un qualche tipo di episodio in cui la religione ha influito sulla gestione del lavoro, rispetto al 66,7% di due anni fa: questo significa che sette aziende su dieci identificano nel loro funzionamento quotidiano situazioni che è la religione a regolare, si tratta del dato più alto da quanto il rapporto viene pubblicato. L'islam è presente nell'81% delle situazioni, contro il 73% del 2022. In calo il cattolicesimo, che figura nel 19% dei casi e i culti evangelici nel 16% delle circostanze.
L'ampio studio, basato sulle risposte di 1.348 dirigenti e 1.401 dipendenti, vuole fornire un indicatore efficace dell'evoluzione della religione all'interno della società. Se «nella maggioranza delle aziende, la presenza della religione è regolamentata e gestita senza notevoli difficoltà», nota l'autore del rapporto, Lionel Honoré, «le tensioni e i conflitti registrati sono in notevole aumento».
COMPORTAMENTO NEGATIVO NEI CONFRONTI DELLE DONNE
E la sovrarappresentazione della religione musulmana si riflette in particolare nell'uso di simboli religiosi in forte aumento, - al 36% nel 2024 rispetto al 19% nel 2022 -, ma anche per quel che concerne le assenze e le richieste di cambiamenti d'orario: il 52% delle richieste arriva dall'islam. È il 44% degli intervistati a denunciare, invece, che alcuni simboli religiosi sono ragione di preoccupazione e turbano la quiete sul posto di lavoro.
Anche il comportamento negativo nei confronti delle donne viene citato come conseguenza importante dei «fatti religiosi» osservati sul lavoro. Nel 2024, il 15% dei dipendenti intervistati ha assistito ad atteggiamenti sgradevoli, rispetto al 13% nel 2022. Secondo il rapporto, «fatti e comportamenti negativi nei confronti delle donne si riscontrano esclusivamente come legati all'islam». Più in generale, «ogni episodio trasgressivo sul posto di lavoro ha a che fare con l'islam»: nel 91% delle circostanze contro l'89% del 2022.
Il 6% afferma che sta cambiando il proprio comportamento con le colleghe per motivi religiosi e un altro 6% ha già chiesto di non lavorare direttamente con o sotto supervisione di una donna.
Secondo l'indagine, l'ebraismo risulta la fede più colpita da atti discriminatori. Gli atti frequenti di stigmatizzazione sono al 15% (+2 punti), mentre gli atti occasionali sono al 23%, con un aumento di ben 15 punti percentuali. Questi due dati sono in forte crescita rispetto alla rilevazione del 2022 (rispettivamente del 2% e del 13%). Nel dettaglio, lo stigma nei confronti delle persone di fede ebraica è particolarmente aumentato rispetto al 2022, passando dal 16% al 32%.
L'indicatore dell'Institut Montaigne dimostra anche che la manifestazione dei fatti religiosi in atto è soprattutto una questione di età. Pertanto, la stragrande maggioranza delle situazioni (79%) coinvolge persone di età inferiore ai 40 anni. I casi di comportamento negativo nei confronti delle donne, attribuiti dal rapporto esclusivamente ai dipendenti musulmani, sono presenti in modo significativo prima dei 35 anni e poi si fanno più rari sopra i 40 anni.
CONDIZIONARE COMPORTAMENTI
Lo studio sottolinea, così, come il crescente impatto di determinate convinzioni religiose nel mondo professionale sia capace di condizionare comportamenti, abitudini e consumi. Quello del think tank parigino non è, pertanto, un rapporto sui generis. Ma vuole essere una fotografia statistica rilevatrice di un Paese che sta andando in sofferenza nel rapporto con l'islam nello spazio pubblico. Basta tornare indietro di circa dieci anni, che poi è anche il momento in cui l