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https://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=8101DAL CALCIO ALLE PIAZZE, IN EUROPA IL RAMADAN DETTA LEGGE di Lorenza Formicola
Quando il deputato Aboubakar Soumahoro, a bordo del suo suv senza assicurazione, ha annunciato di aver presentato la proposta di legge alla Camera per il riconoscimento civile dell'Eid Al-Fitr, la "festa della rottura del digiuno" che segna la fine del mese di Ramadan, nessuno ci ha dato troppo peso. Se è vero che, almeno per ora, non sembra ci siano le condizioni perché la proposta diventi legge, è altrettanto vero che nessuno s'è troppo turbato perché una proposta del genere giaccia al Parlamento italiano.
D'altronde è proprio in queste settimane che la dolce islamizzazione d'Occidente s'impone come una realtà impossibile da ignorare.
Sono i campi di calcio d'Europa che hanno mandato in onda il Ramadan normalizzando, come mai prima, il mese sacro islamico. Quest'anno, Ramadan e Quaresima, di fatto coincidono, ma tutta l'attenzione è per il primo, mentre i quaranta giorni che separano alla Pasqua sono qualcosa di misconosciuto e trascurato di fatto. Più spesso anche di mortificato.
Dopo otto minuti dall'inizio della partita di Champions League tra Lille e Borussia Dortmund l'arbitro ha interrotto il gioco (nella foto). Perché? Per permettere ai calciatori islamici di ristorarsi: è il Ramadan! Il digiuno islamico vuole, infatti, che i musulmani neanche bevano dall'alba al tramonto. In tutta Europa, un numero crescente di leghe calcistiche sta implementando misure specifiche per consentire ai giocatori musulmani di interrompere il digiuno durante le partite serali. Uno strappo al regolamento e pure allo spettacolo della partita, l'importante è che l'islam sia protetto. E le nuove generazioni educate alla volontà di Allah.
CARNEVALE ANNULLATO IN GERMANIA
In Belgio, è stato rivisto il regolamento per concedere la pausa durante le partite nel periodo del Ramadan e consentire ai giocatori musulmani di rompere il digiuno.
L'Inghilterra è stato il primo Paese a modificare il regolamento per il Ramadan. Se negli ultimi anni si trattava di libere concessioni del direttore di gara, quest'anno l'annuncio è stato ufficiale, in pompa magna: dal primo marzo le partite si potranno interrompere, come quelle di basket per intenderci, con una specie di time out per i calciatori musulmani. È successo nella partita tra Manchester City e Plymouth, così come tra Manchester United e Fulham. E succederà ancora.
Lo stesso ha fatto la Federazione calcistica olandese (KNVB) specificando che le brevi pause durante le partite serali per consentire ai giocatori musulmani di interrompere il digiuno siano concesse anche per un solo giocatore.
Chi quest'anno s'è voluta, invece, chiamare fuori, è la Federazione calcistica francese (FFF). Nel 2024, in seguito anche alle polemiche legate al velo a scuola, la FFF ha introdotto direttive al contrario: vietato interrompere le partite per rompere il digiuno islamico. Niente concessione per l'islam di Francia. Dopo decenni d'islamizzazione dilagante e la guerra del velo che i musulmani di Parigi hanno intrapreso, il governo procede per goffi tentativi per arginare la marea con le mani. Così, il Senato ha appena adottato un testo che rafforza, e generalizza, il divieto di riferimenti religiosi in tutti gli sport.
Il campionato di calcio italiano ancora tentenna, non ha un regolamento modificato in favore del Ramadan, ma nel frattempo, quest'anno ignorerà la Pasqua per disputare tre turni di Serie A. Della serie: la domenica della Resurrezione di Cristo si può ignorare, il Ramadan no.
Nel frattempo, gli assembramenti di massa dei musulmani sono ormai gli unici raduni pubblici che non richiedono la protezione della polizia, mentre tutte le altre forme di eventi pubblici, specie se con una connotazione cattolica, subiscono cancellazioni, revisioni, boicottaggi di diversa natura.
Accade ad esempio che in Germania si annulli il Carnevale perché i terroristi hanno fatto i nomi di potenziali obiettivi, tra cui le sfilate di Carnevale. Così, niente carnevale a Monaco e a Norimberga. Ma anche a Kempten, dove la tradizionale sfilata è stata annullata perché non c'erano abbastanza barriere in cemento e i costi delle misure alternative non erano "sostenibili". «Ramadan invece del Carnevale: il fallimento del progetto multiculturale», ha scritto con risentita ironia la giornalista Anna Diouf.
«I segnali stradali bilingue sono un'espressione simbolica di inclusione sociale e diversità», diceva già due anni fa, Samy Charchira, il consigliere dei Verdi a Düsseldorf, quando, per la prima volta in Germania si installavano cartelli stradali in arabo come a Baghdad.
LA DOLCE ISLAMIZZAZIONE IN INGHILTERRA
Il modello è stata Londra, che sotto la guida del suo sindaco musulmano