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(00:01):
Mimore è il dipartimento di attività integrato di salute
mentale dell'azienda USL Inps diReggio Emilia.
È in particolare piacere perché è una edizione, diciamo speciale
Special Edition, si potrebbe dire, in quanto questa.
(00:21):
Dovrebbe essere il contrario chemolto, molto più famoso del
sottoscritto. E ha ragione perché in Italia,
ma anche, diciamo internazionalmente, un
(00:44):
comunicatore social, in particolare tu per la su
Instagram ci sono dei. Numeri stratosferici di
follower, quindi un comunicatoreche ha saputo raggiungere e
comunicare e divulgare e anche, sono sicuro, stimolare la
(01:06):
riflessione. Anche il cambiamento di molte
persone è tantissimo. Il dottor Valerio rosso dottor
Rosso è psichiatra. Dell'azienda Asl tre di Genova e
però ha questa. Ricchissima attività.
(01:27):
Social di cui ci parlerà oggi e pensando a questa introduzione
m'è venuto in mente che pure nell'arco breve, negli ultimi 10
anni. Ci sono stati dei temi che hanno
(01:50):
polarizzato l'attenzione pubblica di cui sicuramente
ciascuno di noi ha discusso e haparlato per gruppi di Pierce,
anche di colleghi. Per chi alla mia età diciamo
questo, questo è vero. Almeno tre fenomeni, uno.
(02:14):
Fenomeni su cui c'erano quelli che sostenevano la frazione, ma
questo scomparirà. È una è qualcosa di irrilevante
che è una moda passeggera che dicui non è neanche.
(02:38):
Di cui è meglio, non può parlarci perché sono energie
perse e altri invece che ne hanno hanno pulito di di
strumenti EE oggetti. Il potenziale futuro?
Quei tre vi penso, sono i socialmedia più di 10 anni.
(03:01):
Comunque questo dibattito me lo ricordo bene.
L'intelligenza artificiale? E poi un'altro che chi ha
intuito presto oggi molto dico, cioè i Bitcoin e la moneta
sempre. Elettronica bene Valerio rosso
(03:24):
sicuramente ha colto molto presto di potenzialità dei
social media, ma anche dell'intelligenza artificiale
applicata alla nostra disciplina, alla medicina e alla
psichiatria e quindi una sua relazione parlerà proprio di
questo, il cambiamento che può introdurre nella nostra
(03:47):
professione dei mezzi di utilizzo.
Competente di mezzi così potenticome social media e intelligenza
artificiale hanno chiesto anche di aiutarci, oltre a cogliere.
Le le possibilità, le potenzialità incredibili di
questi mezzi. Anche di darci qualche
(04:10):
suggerimento per stivare i rischi, perché quando sappiamo
che uno strumento è molto potente, farmaco è molto
potente. Un messaggio molto potente può
anche fare molti danni. Grazie davvero per essere con
noi. Grazie a te.
(04:34):
Allora grazie al prof. Galeazzi del del saluto e ci
lasciate altri impegni. Buon pomeriggio anche da parte
mia. Ci tenevo a far a presentare a
Valerio chi sono, più o meno ovviamente a uno, però sulle
mani, specializzandi, su e giù sulle mani.
(04:55):
Quindi gli stand interni per la riabilitazione psichiatrica.
Giù e sulle mani tutti gli altri.
Grazie. C'è stata anche l'idea, più o
meno di chi hai dato. Nel 2003 succedeva una cosa
meravigliosa, cioè io ero specializzanda e ero
(05:19):
specializzando anche il dottor Rossi.
E ci siamo conosciuti una cosa simpatica, che non so se ti
ricordi. Ci hanno insegnato, ci
insegnavano un corso sulle sui fogli Frascati, ci insegnavano
(05:40):
una tecnica di color coding. Per strutturare un articolo
scientifico, sconosciuti ci hanno dato in mano a ciascuno
quattro evidenziatori verdi e cihanno detto, adesso questi
articoli ci li dovete colorare a.
(06:03):
Seconda. Delle, insomma degli aspetti
metodologici dell'epoca e il suostatuto.
Che mi piacerà per tutto il tempo.
Ovviamente mi disturbava e lui che mi parlava.
(06:27):
Insomma, ci siamo conosciuti dueanni fa, sono vecchissimi.
Quindi. Insomma, grande piacere la
seconda volta. Parlavo centrale per la nostra
università, sono molto, molto, molto contenta che sia venuto
(06:51):
qui oggi, direi anche loro. Grazie Silvia, me lo ricordo
benissimo allora mi ricordo perfettamente quel giorno in cui
ho anche di fatto. Fatto coming out sulle mie
psicopatologie chiaramente parlavo molto, parlo molto,
(07:13):
tendo a parlare parecchio in ogni contesto e anche in maniera
un po' inappropriata. Mi rendo conto, Aspettate che
faccio partire. E tra parentesi delle tre cose
che diceva Prima Gian, una, l'ultima.
Comunque moderatamente ne ho approfittato anche di quella,
(07:34):
perché anche Bitcoin è stato un mio interesse e oggi ha
raggiunto i 110.000 $, quindi insomma sono anche un po'
contento per questo. Allora io pensavo di parlare
oggi. Più in generale del cambiamento
che sta avvenendo in psichiatria.
(07:54):
Un cambiamento che è indubbiamente passa, è passato,
passa e passerà sempre di più della trasformazione digitale
del nostro mondo, ovviamente. Curiosità, quanti di voi usano
quotidianamente nella loro attività clinica l'intelligenza
artificiale quotidianamente? Ok, due persone, due.
(08:21):
Interessante. Poi dopo vedremo perché grazie
Eh questo coming out vostro un po' imbarazzante, mi rendo
conto, ma io l'ho alzato la manoperché anch'io la uso, la sto
usando in maniera molto intensiva.
In realtà il cambiamento che ha questa immagine come riassunto,
cioè la nostra società sta cambiando in maniera
(08:43):
esponenziale. OK, in realtà.
Ciao grande cambiamento che ha ache vedere con tantissime aree
sociali della cultura, informazioni, abitudini,
economia, clima, psicopatologie,patologie croniche generali.
(09:08):
Noi siamo ottimisti quando parliamo di cambiamento
esponenziale. In realtà molte persone che
stanno studiando in maniera approfondita il cambiamento
della società odierna parlano dicambiamento super esponenziale.
C'è un cambiamento che ha una ripidità ancora maggiore.
(09:29):
Questo cambiamento non può non riguardare in maniera
importantissima. La nostra area di competenza,
cioè la psichiatria, quello che vediamo tutti i giorni negli
ambulatori, negli ospedali e come è la forma che prenderà il
nostro lavoro nel prossimo futuro.
(09:49):
Questo cambiamento è oltre alle cose che abbiamo detto, quindi
informazioni sociali, cambiamento climatico, eccetera
eccetera eccetera, è fortemente diretto verso la rivoluzione
digitale. Ce ne siamo tutti abbastanza
accorti, ma non completamente e soprattutto sempre con un certo
livello di ritardo. Oggi ho deciso di mettere delle
(10:11):
nuvole di significati per cercare di organizzare un
pochino il mio pensiero. Che dite se è abbastanza caotico
ma non troppo se organizzato in questa maniera?
Ecco, là in alto vedete gli psichiatri e il digitale, più o
meno quando io e la dottoressa Ferrari, professoressa Ferrari,
ci conoscevamo. Era il lo stesso periodo in cui
(10:34):
io dovevo trovare un modo per fare una tesi che mi
interessasse, che mi interessasse a sufficienza e mi
ero messo a parlare coi miei prof, con i miei strutturati e
con il direttore della mia scuola di specializzazione e le
due tesi che volevo portare, unaera sulla cartella clinica
elettronica e l'altra era sulla comunicazione medico paziente
(10:57):
tramite webcam, OK. Qualcosa effettivamente di
abbastanza all'avanguardia. E io ricordo benissimo che il
mio professore che è era perché è mancato recentemente, si
chiamava Romolo Rossi, una persona di intelligenza super
Fina 1 1, grande psicanalista italiano e che ha insegnato
(11:18):
tanto a tutti noi. Però era stato molto tranchant
per riagganciarmi a quello che diceva prima ha detto, caro
dottor Rosso, la psichiatria. E l'informatica non avranno mai
niente a che fare, quindi si tolga dalla testa di fare una
tesi di questo genere. Poi ho fatto una bella tesi sui
(11:39):
rapporti fra cuore, cervello, depressione, insomma tutto
questo questo per cosa? Dire che noi psichiatri, benché
siamo. Rappresentanti di una disciplina
coraggiosa, sperimentale, culturalmente molto connessa al
(12:02):
suo tempo. Abbiamo comunque il corriamo il
rischio di perderci dei grossi trend grossissimi trend
culturali anche le persone più in gamba.
OK, pensate che nello stesso periodo è sempre il nostro
professor Rossi, che ora dico solo le cose brutte, ma in
realtà dice una cosa anche moltointeressanti e molto belle.
(12:26):
Una volta durante una riunione ci disse, ragazzi è è un
disastro. Adesso ci sono i raid, ci sono i
raid e avremo un'invasione di ragazzi che useranno la che
cammina, una droga pericolosissima.
OK, in mio prof probabilmente e tutte le persone all'epoca in
(12:49):
Italia ma anche in Europa non avevano neanche nell'anticamera
del cervello. La possibilità che la chetalmina
sarebbe stata utilizzata a breve, in pochi anni, come
farmaco OKEE la psichiatria ha sempre rincorso faticosamente
nelle evoluzioni psicofarmacologiche spesso non
(13:11):
guidandole lei no, ma facendosi un po' guidare, diciamo
dall'industria e da altre aree limitrofe.
Ecco, questo per dire che cosa? Che noi psichiatri siamo
estremamente esposti ai cambiamenti.
Li possiamo vedere. Abbiamo addirittura un
osservatorio privilegiato, perché noi vediamo tanti
ragazzi, tanta gente, le persone, le persone che vivono
(13:32):
nel mondo, ecco. Ma dobbiamo anche diventare un
pochino più avventurosi, un pochino più arditi,
nell'iniziare a coglierne i significati profondi.
La rivoluzione digitale ha portato dei cambiamenti
incredibili. Incredibili però cambiamenti che
ad al momento non stiamo ancora guidando noi, nonostante siano
(13:57):
cambiamenti appunto che come vedremo, impatteranno tantissimi
stanno impattando e impatterannosempre di più nel futuro.
Questi sono i social media, l'intelligenza artificiale,
realtà virtuale, realtà aumentata, cartella clinica
elettronica. Ragazzi, chi è che di voi non
sta usando una cartella clinica elettronica?
(14:18):
Tutti. Ok, e qual è il rischio di
sottrarsi dalla discussione dall'approfondimento di queste
tematiche? Che poi ci ritroviamo a dover
usare strumenti, tecnologie che non abbiamo guidato noi ed è un
problema molto rilevante perché poi le troviamo sui nostri
computer, nei nostri ambulatori,tutti i giorni, tutti i giorni,
(14:40):
e vedremo che questo riguarda sia i social media e
l'intelligenza artificiale. Inoltre, alcuni cambiamenti
enormi sono stati nuovamente nonguidati dalla consapevolezza, ma
dallo stato delle cose no. Il Covid di fatto ha fatto fare
marcia indietro a tutte quelle. Vi ricordate il Covid?
(15:03):
Sembra un milione di anni fa, OKE, ieri tutti in casa chiusi,
tutti con le webcam accesi eccetera, ha fatto sì che la
legge. Sulla possibilità di fare
telemedicina, teleconsulti eccetera eccetera eccetera
diventasse qualcosa di effettivamente reale, concreto,
(15:23):
OK, con i limiti e con i problemi che ha ancora e ha
fatto partire, ha fatto partire enormi piattaforme digitali che
adesso erogano l'Italia nel mondo psicoterapia online, OK.
Nuovamente una scelta che ha impattato fortemente sulla
(15:45):
psichiatria, che è forse la disciplina che più di tutte può
permettersi un approccio in alcuni casi anche completamente,
diciamo per via remota, delle medicina.
Ha fatto fare marcia indietro a tutti i puristi, inclusi quelli
della mia scuola unitaria. No, non si può fare psicoterapia
(16:06):
se non c'è il setting contro setting eccetera.
Si è capito che le cose. Si possono fare comunque, ci
sono dei cambiamenti che impattano sulla relazione, non
si può essere così ingenui per non riconoscerlo, ma come accade
spesso, noi dobbiamo vivere con il rapporto.
Rischio beneficio in mente come medici.
OK, questo è una cosa che dovremmo fare tutti i giorni
(16:29):
della nostra vita. Qual è il rischio?
Qual è il beneficio di quello che stiamo scegliendo bene?
Il Covid ci ha fatto scegliere in maniera obbligata qualcosa di
enorme. Il fatto di iniziare a fare
visite online di fatto la rivoluzione digitale ha anche
impattato su altri temi propri della psichiatria.
(16:51):
E l'ha fatto in maniera molto, molto violenta, molto violenta.
Mi riferisco ad esempio a come si è diffuso il concetto di
neurodivergenze nella comunità scientifica.
E a, come si è diffuso il concetto di Rinascimento
psichedelico nella nella comunità scientifica?
(17:11):
Io ricordo bene quando ho sentito parlare per la prima
volta di neurodivergenze, ero all'i PAA San Francisco 2009.
Fuori dal Congresso c'erano due banchetti da
Unaparteceral'associazionedeifamiliariadh.de,dall'altra parte c'erano
scientologi e tutti i loro personaggi e.
(17:34):
Non se ne parlava minimamente alCongresso, diciamo più
importante degli Stati Uniti, dipsichiatria.
Il digitale ha accelerato questotrend sotterraneo, quindi di
conoscenza proprio di quelle situazioni in cui le persone
stanno andando più avanti della nostra percezione.
Non possiamo lamentarci poiché lo facciano male, fanno quello
(17:57):
che possono. Le persone dovremmo essere noi.
A entrare più velocemente? No, in questi mega trend,
accoglierli più velocemente e probabilmente i social media ci
hanno permesso di capire che c'era qualcosa di grosso che si
muoveva in questa direzione. Qualcosa di molto grosso,
qualcosa di enorme in realtà. Cioè noi abbiamo fatto decenni
(18:20):
di interventi psichiatrici non tenendo conto di funzionamenti
mentali e di. Disturbi del neurosviluppo che
impattano intorno al 3% della popolazione, più del disturbo
bipolare. Questa è una cosa che fra 100
anni ne discuteremo molto. OKE questo nuovamente è stato
(18:46):
connesso alla amplificazione dell'informazione, poi è
accaduto che se n'è parlato, forse troppo, se ne sta parlando
forse male, tutto quello che vuoi, ma non possiamo.
Non possiamo pensare di non entrare, noi come medici, in una
discussione così profonda, così importante, che riguarda una
fetta così grande di popolazioneche verosimilmente ha ricevuto
(19:07):
diagnosi e trattamenti sbagliati.
Poi c'è il Rinascimento psichemedico, un'altra
grandissimo trend, un megatrend delle aziende
psicofarmacologiche. In questo momento abbiamo decine
di start up che si stanno occupando di.
Farmaci che noi psichiatri abbiamo detto che erano
(19:28):
semplicemente droghe. E nuovamente il digitale ha
amplificato questa consapevolezza.
Se ne parla tanto a livello social, se ne parla molto male.
Sì, se ne parla anche molto male.
Ma la colpa è nostra, perché noinon possiamo pensare di
sottrarci a un confronto con le persone su dei megatrend di
(19:48):
questo genere, perché nuovamentepoi succederanno cose che
abbiamo già visto. Se noi psichiatri non ne
parliamo, non ci mettiamo direttamente in prima persona a
discutere di queste tematiche, lo fa qualcun altro e non
potremmo lamentarci che lo facciano male se noi non saremo
partecipi del della discussione pubblica, se non conosceremo i
(20:11):
toni di voce da usare, se non conosceremo le strategie
comunicative da usare e se non conosceremo a fondo.
Tutti gli strumenti digitali cheoggi ci permettono di essere
incredibilmente impattanti nellarelazione medico paziente e nel
tentativo di preriscaldare le persone all'incontro con la
psichiatria che, ricordiamolo, èancora una disciplina fortemente
(20:36):
stigmatizzata e stigmatizzante. Il primo tema di cui volevo
parlare con voi in maniera un po' più approfondita è quello
connesso. Ai social media.
OK, se prima voi mi avete detto che due di voi Eh, non so quanti
siete, ma siete qualche decina due di voi utilizzano e quindi
(20:59):
immagino abbiano approfondito ildiscorso sull'intelligenza
artificiale. Scusate se oggi vi faccio fare
degli esercizi ginnici, vi chiedo, quanti di voi stanno
usando almeno un social media? OK, Strasentiamo il 100%, OK.
É un'informazione scontata, nel senso che 2007 2008 è uscito
(21:24):
Facebook. Io per lungo tempo ho parlato di
questi temi con i colleghi e i convegni eccetera eccetera
eccetera e nuovamente c'era un forte sentimento di svalutazione
non tanto dei media in sé, ma dell'interesse che veniva
(21:44):
portato a questi media. Nuovamente il tema era quello,
non so se vi ricordate negli anni 90 quando in non so, in
Liguria noi c'avevamo i primi telefonini, noi milanesi che
dicevamo uè figa il telefonino, quello lì, vedi, quello lì è un
po' scemo, c'ha un telefonino OK, nel fino al 1996 giravano
(22:05):
frasi di questo genere, quello lì è un po' scemo, c'ha 111
telefono. OK, pensate un po' il
significato di questa frase. Adesso dove chiunque di voi
uscirebbe senza le mutande ma non senza il telefono, OKE
Pensatelo rimandato al concetto di social media dove nessuno di
(22:30):
voi ormai giustamente, non giustamente, non è su un social.
OK? Sono passati 18 anni circa.
E le cose sono cambiate parecchio.
La curva che vi ho fatto vedere all'inizio ha riguardato anche i
social media. Ha riguardato tante cose
connesse ai social media e al marketing digitale, la
possibilità con cui noi andiamo al cinema, ci occupiamo del
(22:53):
nostro Entertainment, vediamo film, compriamo cose,
incontriamo gente o ti diamo da mangiare e cose di questo
genere. La cosa interessante?
E vi prego di smentirmi se qualcuno di voi ha delle
informazioni precise. Un fenomeno così di impatto, e
(23:16):
vedremo in che maniera sta impattando, non ha ancora
beneficiato di un'attenzione accademica, approfondita
multicentrica, internazionale, seria, massiva.
Nel senso, abbiamo tanti studi che ne parla, abbiamo tante
persone che ne discutono i convegni.
Abbiamo tanti che in studio, abbiamo tante ipotesi, abbiamo
(23:39):
tante tante cose, ma non c'è ancora uno studio che potremmo
definire completo di primissima evidenza a riguardo.
OK che sia stato replicato, sonotutte le cose che sapete.
Il primo impatto dei social media è stato questo, questo è
(23:59):
il primo articolo che. Che ha riguardato la reazione
diciamo del mondo medico ai social media, articolo
fortemente critico e che partivadal fatto che gli i medici si
mettevano a fare i deficienti sui social media,
sostanzialmente qualcosa del genere.
(24:20):
E sul fatto dell'assoluta inopportunità della medicina di
prendere parte a questo discorso.
Era un articolo molto, molto critico.
Proprio all'albore di di Facebook e parlava di Facebook
EE questa quindi è stata la prima reazione che è una
(24:40):
reazione tipica del mondo medico.
Una reazione in primo luogo di stop.
Fermi tutti, cerchiamo di capiremeglio.
Questa reazione sta durando peròdavvero da da molto tempo.
Negli ultimi anni qualcosa si è mosso, ma ripeto, stiamo ancora
parlando di qualcosa. Che non ha sviluppato la nostra
(25:01):
completa e piena attenzione nei confronti di un fenomeno che sta
avendo tantissime, tantissime declinazioni nella nostra
professione, nel lavoro che noi facciamo con i pazienti nella
stessa psicopatologia, nelle manifestazioni, la forma che
prende la psicopatologia. Ci sono tanti discorsi da fare
(25:26):
sui social media, i social mediahanno tantissime declinazioni
per uno psichiatra. In primo luogo è quello che vi
dicevo prima, chi sta studiando davvero il digitale?
Seriamente OK, per carità, il medicina è accaduto anche con
situazioni che comportavano ad esempio la cancerogenesi. in
(25:49):
Italia abbiamo avuto dei ritardienormi prima di affrontare
seriamente il fenomeno fast foa o ad esempio in Veneto.
Però devo dire che la questione dei social media non so cosa ne
pensate voi, ma. È davvero un casino, ragazzi.
Sta veramente generando qualcosadi incredibilmente forte, non
(26:10):
solo negli adolescenti. È molto sbagliato pensare che
dobbiamo preoccuparci degli adolescenti.
A me pare che dobbiamo preoccuparci proprio di tutti.
Non so se voi prendete i treni, ma avete presente che è
difficile trovare un treno in cui il 90% delle persone di
mattina presto o di sera tarda, qualunque sia il momento della
(26:32):
giornata che vi è stato preso iltreno in cui non ci sia il 90%
delle persone? Lockdown syndrome a guardare lo
smartphone OK è un gesto che ha addirittura delle conseguenze.
Chiamiamole chinesiologiche fisioterapeutiche no proprio di
di di di di danno. Nella nostra struttura
articolare, figuriamoci solo la nostra mente.
(26:55):
Ecco, la comparazione sociale è un fenomeno che sta trasformando
il mondo, sta ingenerando nuove forme di stress, è il fenomeno
più studiato sui social media, sta generando.
Psicopatologia nuova sta generando disadattamento nuove
(27:18):
forme di disadattamento. Sono uscite varie serie
televisive che ne stanno parlando, ci sono tanti tanti
opinionisti che parlano di comparazione sociale.
Non so se voi la state vedendo degli ambulatori, non so se voi
state vedendo situazioni connesse a questo fenomeno.
(27:42):
È un fenomeno che è a cavallo sia delle scienze sociali che
della psichiatria sociale, ma che ha una conseguenza molto
diretta sulla forma che stanno prendendo le il disagio mentale
nei ragazzi, giovani e meno giovani.
D'altra parte i social media stanno anche generando un
(28:02):
fenomeno che vedo sta prendendo più o meno questo nome, cioè
disturbo, la diffusione dell'attenzione.
Cosa significa? Che non è qualcosa che è
presente nel DSM? È qualcosa che è presente a
livello di discussione tra pari diciamo, se ne parla molto ed è
qualcosa effettivamente che è a cavallo anche con alcune
(28:22):
neurodivergenze. Probabilmente è elemento
rivelatore e peggiorativo per alcune neurodivergenze, cioè il
fatto che ormai la nostra attenzione è fortemente
suddivisa parcellizzata tra molteplici attrattori che la
stanno in qualche maniera prosciugando.
Costantemente. Io non so se vi capita mai di
vedere persone che vengono in ambulatorio dicendo io ho paura
(28:45):
di iniziare a essere un po' demente, non mi ricordo le
parole. Dottore mi fa quei test che fate
voi per capire? Non mi vengono.
Quando parlo con sul lavoro vedoche non riesco AA essere lucido.
Eh, dormo male, dormo peggio. E tanti fenomeni connessi
(29:07):
ovviamente a un utilizzo ormai intensivo, smodato delle
periferiche. La tensione è un capitale
limitato, è una è un capitale molto prezioso che abbiamo noi
ed è ormai un modello di business di moltissime aziende,
cioè moltissime aziende. Lucrano sul fatto che la nostra
attenzione sia rivolta ai loro prodotti e ai loro servizi.
(29:30):
E di conseguenza è altamente improbabile che questo fenomeno
si ridimensioni da solo. È qualcosa che può essere visto
come qualunque altro modello di business.
È difficile che le sigarette diventino meno diffuse fra le
persone se non ci si occupa attivamente della consapevolezza
(29:51):
che possono far venire il cancro, l'ictus e l'infarto.
Oppure l'alcol. È difficile che le persone
inizino a cambiare dei paradigmifortemente installati nella
nostra mente che risalgono alla nostra infanzia, in cui
chiaramente siamo portati a minimizzare, a essere distratti
rispetto ai danni dell'alcol. In un mondo che ci dice
(30:14):
costantemente bevi, bevi, perchéfa bene, perché gli perdi delle
cose, eccetera eccetera. Noi qua abbiamo questo problema
al cubo. E oltretutto un problema che si
è sviluppato in un tempo record,Facebook ha raggiunto il milione
di utenti in un anno, un anno, un anno, un servizio ha
(30:35):
raggiunto il milione di utenti. Era la prima volta nella storia
che accadeva una cosa del genere.
E adesso Facebook è probabilmente Facebook e
Instagram metal è probabilmente l'azienda che ha un modello di
business più sviluppato di tutterispetto appunto al mercato
dell'attenzione. Sapete che Facebook è gratis,
Instagram è gratis. Quello che noi paghiamo è il
(30:57):
nostro capitale attentivo e infatti il modello di business
di queste aziende sono sostanzialmente pubblicità,
banalmente la cosa più vecchia del mondo, quella che vedevamo
da piccoli, no, i cartelli eccetera, la stessa roba no.
Quindi è difficile che questo fenomeno vada indietro ed è
difficile che si rendano disponibili a condividere i dati
(31:19):
che molto probabilmente hanno. Perché se noi decidessimo che la
salute mentale del pianeta è assolutamente una nostra
priorità, dovremmo andare a chiedere, come abbiamo chiesto,
alle aziende del tabacco, a big Pharma, a bigfoot, e a, tutte le
persone che stanno lucrando sul nostro sistema dopaminico.
(31:40):
Ecco, bene, in questo senso sarebbe opportuno che qualcuno
chiedesse anche a Facebook i dati.
Quello che sta succedendo lì forse sarebbe un primo punto di
partenza molto importante. Non siamo ancora a questo
livello Eh. Per il momento queste
aspettative non sono presenti, non sono totalmente disattese e
noi ci dobbiamo in qualche maniera forse al momento
(32:04):
diventare molto più partecipi del discorso pubblico su questi
temi. Un po' su tutti.
Ecco, in realtà lasciatemi dire su anche gli altri, Eh, io sento
ancora adesso medici che dicono che bere fa bene, OK?
Questo è qualcosa che nel 2025 non si può sentire.
OK, questo non vuol dire che diciamo alle persone cosa non
(32:28):
fare noi il nostro ruolo sarebbedi dire alle persone che cosa
succede se, OK, io sono per la possibilità che uno sia auto
determini come meglio crede, ma stiamo parlando quando parliamo
di. Di prodotti, di servizi che
agiscono direttamente sulle fondamenta emotive evolutive del
(32:50):
nostro cervello, come il sistemadel reward.
Beh, dovremmo alzare le antenne e assolutamente entrare nel
discorso pubblico, perché le conseguenze le vediamo, le
vediamo direttamente, le vediamonegli ambulatori, le vediamo con
i familiari, le vediamo con i ragazzi, vediamo come cambiano
le psicopatologie e in questo momento, ripeto, c'è molta poca
(33:12):
attenzione. Poi c'è un secondo aspetto, un
brightside della della questione.
Per fortuna, come ogni cosa, c'èanche un aspetto positivo.
I social media ci hanno fatto capire che gli strumenti
digitali sono molto potenti. Questo è il dubbio.
Sono molto potenti e permettono di cambiare il modo in cui la
(33:34):
nostra mente funziona. E questa in realtà è un'ottima
notizia. È un'ottima notizia perché se
noi iniziassimo ad approfondire.In maniera molto più seria,
molto più tecnica, molto più scientifica, molto più
responsabile di queste tematiche, potremmo iniziare a
entrare nel campo di un utilizzopositivo delle nuove tecnologie,
(33:57):
in particolar modo tecnologie connesse all'informazione.
Infatti DTXE digital fenotiping sono due possibilità che avremo
adesso. In questo momento, per far fare
veramente un salto quantico allapsichiatria, cioè la possibilità
di ridefinire tramite dati big data, quindi dati che ci
(34:20):
permettono di oggettivare quelloche accade dentro di noi,
specialmente nella relazione, nella comunicazione della
connessione, quindi di sfruttarli a fini buoni, tutti
questi dati che vengono generatidai social media.
E nessuno sembra. Interessato a questo?
È incredibile questa cosa, questa cosa a me manda i matti.
(34:42):
Non so se voi ci avete mai pensato.
Noi ci lamentiamo della possibilità che hanno i nostri
colleghi di oggettivare alcune patologie, di avere un anche una
dimensione quantitativa più qualcosa anche da presentare
alle persone? No, la psichiatria spesso viene
(35:02):
criticata per l'assenza. Di elementi oggettivi di
comparazione di e di e di diagnosi.
Bene il digital fenotiping se n'è parlato parecchio negli
ultimi anni. Se ne sta ancora parlando, ma
non è ancora di fatto qualcosa che sta interessando in maniera
(35:22):
massiva il dibattito psichiatrico, così come le
terapie digitali. DTX è un acronimo che significa
digital therapeutics ed è. Una possibilità di utilizzo di
tutti i meccanismi di Game Efication e di reward che usiamo
nei social media per cambiare comportamenti disfunzionali, una
(35:45):
sorta di CBT sotto steroidi usando il gli strumenti digitali
con probabilmente delle collateralità che sono.
Tutte da considerare, da scoprire allo stesso modo in cui
stiamo facendo con dei farmaci. Ma nuovamente stiamo parlando di
qualcosa di concreto. Cioè non è il futuro questo.
(36:05):
Stiamo già usando i social mediaper cambiare comportamenti.
Di fatto dobbiamo iniziare a pensare, se siamo interessati,
noi come psichiatri, a usare i social media per cambiare
comportamenti disfunzionali. Se abbiamo intenzione di
inserirci in questo dibattito. Perché questo è un aspetto
molto, molto interessante. Ripeto, al momento per quello
(36:29):
che mi riguarda la discussione sui social media è fortemente
stucchevole, la definirei fortemente manierata.
Vedo poca scienza, pochi dati insoddisfacente dal mio punto di
vista. Io ho preso parte, io ho dei
(36:50):
canali social. Ampi, in realtà ho un canale
Youtube molto grosso, ma uso anche Instagram, uso anche altre
cose ed è tutto nato un po' da qua.
Uno studio che ho fatto assieme a mia sorella tanto tempo fa, in
cui mia sorella era infettivologa e insieme ad altre
persone abbiamo visto se era possibile usare i social media
(37:12):
nel in particolar modo Facebook,in un periodo abbastanza precoce
per fare. Educazione, educazione
sanitaria, prevenzione, psicoeducazione, insomma,
chiamatela un po' come volete. E c'era qualcosa di molto
interessante. Si intravedeva già qualcosa di
molto interessante. Questo articolo a me ha girato
(37:33):
nella testa tanto tempo, ho provato a parlarne a colleghi,
convegni, eccetera, finché poi mi sono reso conto che.
E l'interesse non è mai corrisposto a un autentico,
diciamo, passaggio all'azione. Quindi provare a usare i social
media per fare una cosa che finoa ad oggi non è ancora stato
(37:54):
fatto in maniera mainstream, cioè?
Far capire alle persone quali sono gli intenti della
psichiatria, qual è lo stile di lavoro della psichiatria, che
cosa accade all'interno della psichiatria, qual è l'intenzione
di noi psichiatri? Avvicinare noi psichiatri alle
persone e soprattutto avvicinarele persone a quello che sono le
(38:16):
nostre metodiche di lavoro. È 1 1 lavoro molto importante
perché come potete immaginare. Interessa non solo, in realtà
interessa molto più ai non psichiatri che agli psichiatri.
Voi sapete che Scientology ha fatto per diversi anni
un'installazione continua multimediale in Piazza Duomo a
(38:40):
Milano, e a cui ha corrisposto anche 1 1 grosso investimento
mediatico sui social media dal titolo Psichiatria e industria
di morte, OK. Nel silenzio pneumatico di tutte
le società scientifiche nessuno ha detto niente.
(39:00):
Due anni, piazza Duomo e Social media dicevano che noi eravamo
degli assassini. Io trovo anche questa cosa
piuttosto peculiare. Ecco, mi chiedo se non so
qualcuno dicesse che i neurochirurghi sono degli
stronzi o che gli oncologi uccidono le persone in maniera
così palese. Cosa succederebbe a livello
(39:22):
mediatico? EE ogni tanto mi chiedo, qual è
il vero livello di interesse e di rispetto che portiamo dalla
vostra professione? Perché quello è stato un caso
eclatante di qualcuno che ha parlato della psichiatria,
allontanando le persone dai i migliori interventi, dai i
(39:42):
migliori lavori terapeutici che ci fossero.
OKE, questo non ha preoccupato più di tanto la comunità di noi
psichiatri. All'epoca io ero un po'
triggerato da sta roba e ne parlavo tanto, forse troppo.
Non ho avuto nessun tipo di di di ritorno dalle società
(40:03):
scientifiche. E ancora adesso è un davvero un
momento molto particolare della storia della psichiatria.
Devo dire che anche negli Stati Uniti non c'è stata una.
È enorme risposta da parte deglipsichiatri.
Nuovamente un elemento, ci sono state delle cause legali, cosa
che in Italia non è accaduta. Beh, insomma, questo è.
(40:25):
Sarebbe interessante discutere di che cosa è successo in quei
due o tre anni in cui è accadutoquesto.
Bene, passiamo a un'altro tema che per me è fondamentale, che
è. Io lo definirei un'altra
opportunità. Slash, rischio, slash, pericolo,
(40:45):
insomma, chiamatelo un po' come volete, cioè, cioè questo qua,
intelligenza artificiale. Ho fatto un l'altro giorno,
l'altro giorno, un paio di mesi fa ho fatto uno stesso sondaggio
in una riunione nel contesto delservizio sanitario nazionale
(41:06):
della Asl di Genova. In cui una ventina di colleghi
medici, nel contesto dell'ordinedei medici, mi hanno dato un
feedback molto simile. Cioè sulla ventina di medici ce
n'erano tre che hanno detto che usavano e che erano interessati
attivamente all'intelligenza artificiale.
Questo a me colpisce, colpisce molto per questa ragione.
(41:32):
Questa è in alto, vedete? Il numero di lavori scientifici
in ambito medico generale, non solo psichiatrico in ambito di
tutta la medicina negli ultimi anni.
Quindi dal 1950, dove c'erano già i primi lavori, in realtà il
1951 ce n'era uno fino ad arrivare ad oggi dove sono
(41:53):
diverse decine di migliaia. E il 2026 probabilmente sarà una
detonazione di lavori scientifici sull'intelligenza
artificiale. Vi ricordate che vi ho detto che
Facebook ha raggiunto un milionedi utenti in un anno?
In unsoloannookpensatechegiag.ptopen AI l'agenda di Sam la la
(42:14):
l'azienda di Sam Haltman ha raggiunto un milione di utenti
in 5 giorni. 5 giorni? OK, credo che pochissimi fossero
medici. Da quello che li vedo.
Ma un milione di utenti in 5 giorni?
Il livello di addestramento delle intelligenze artificiali
(42:37):
LLM, cioè l'Arge Language model,è ormai a livello super
esponenziale, siamo passati dall'esponenziale al super
esponenziale e abbiamo un livello di risposta a quesiti
medici, a quesiti psicologici. Che è realmente impressionante.
(43:01):
A me ha fatto tenerezza l'altro giorno che c'è una commissione
americana messo su dall'esperto di salute che ha eletto Donald
Trump. Sapete chi è l'esperto di
salute? Non voglio neanche nominarlo.
Quell'esperto di salute ha deciso che ci doveva essere una
commissione per valutare effettivamente le competenze
(43:25):
sanitarie delle del Large Language Models.
Bene, hanno messo 1, 5 o sei professori universitari a fare
un lavoro che è tenero. C'è un'intelligenza artificiale
adesso se noi prendiamo, se io Silvia, se tutti assieme noi ci
mettiamo qua e facciamo una garadi cultura generale o di
(43:50):
precisione, sensibilità, specificità diagnostica con
cag.pt verremo umiliati, umiliati.
Vi invito a farlo, se non l'avete mai fatto verrete
umiliati. Ma non solo da un punto di vista
(44:13):
culturale, di competenze medico sanitarie o di diciamo
sensibilità diagnostica sempre del campo dello scritto, ma
adesso anche del parlato e a breve anche di avatar super
realistici. Stiamo vedendo la crescita di
competenze relazionali da parte dell'intelligenza artificiale e
(44:34):
lì e lì c'è c'è il vero problema, nel senso che noi
psichiatri per definizione dovremmo essere persone super
esperte di relazione, di relazioni, di comunicazione e di
cambiamento, cioè dovremmo sapere.
(44:57):
Comunicare le persone in una prospettiva di cambiamento.
OK, se io dico a una persona devi prendere tre capsule di
litio da 300 per 10 anni, deve essere molto bravo a essere
esperto nella comunicazione e nella possibilità di far morire
il cambiamento nelle persone. Su questo ho dei dubbi.
(45:23):
Li ho su di me, li ho sui miei colleghi, li ho su anche i
massimi professori universitari.Nel senso, vedo pochi esperti di
comunicazione, vedo poche persone che si preoccupano di
questo elemento, ad esempio nel nella, nella scuola di medicina,
nella scuola di specializzazione, fino ai miei
tempi. Ma credo che i vostri nessuno ci
ha mai. In realtà a me nessuno ha mai
(45:44):
insegnato, dalle elementari allaspecialità, nessuno mi ha mai
insegnato a comunicare, ad esempio.
E questo è strano perché noi medici abbiamo bisogno di
comunicare non solo nell'uno a uno, ma di comunicare con i
nostri colleghi. Comunicare davvero, cioè
comunicare efficientemente con icolleghi, comunicare con un
audience, avere le competenze per trasmettere le nostre idee,
(46:07):
vederle poi inficiate, vederle discusse no con altre persone e
comunicare poi alla fine anche sui social media.
Quindi poi vedremo anche per ecco l'intelligenza artificiale
quindi al momento è sicuramente.Detentrice della delle nostre
competenze tecniche, cioè non c'è nessun professore
(46:30):
universitario che performa meglio di cg.pt.
Che cosa succede adesso? Allora l'intelligenza
artificiale è utilizzata da ad esempio da tantissimo tempo
sugli aerei, OK? Quando non so, se voi avete un
amico che fa il pilota saprete che ormai non c'è nessun aereo
(46:52):
che funziona. Insomma, col pilota che va alla
bersagliera e a terra OK, c'è ilcopilota che è un'intelligenza
artificiale che potrebbe fare illavoro che fanno completamente i
piloti e non lo fanno. E vediamo perché.
Le automobili si guidano da solee fanno molti meno incidenti di
noi esseri umani, tant'è che se c'è un incidente di
(47:13):
un'automobile ne parlano il giornale di mezzo mondo.
Un'automobile guidata dall'intelligenza artificiale.
Se io faccio un incidente diciamo non è una notizia sui
giornali. E inequivocabilmente ovvio che
l'intelligenza artificiale guidaanche meglio le automobili, è
inequivocabile che molto del lavoro medico adesso sarebbe
(47:34):
completamente sostituibile. Da intelligenze artificiali
tutto quello che è radiologia, cioè fenomeno di pattern
recognition. Noi siamo incredibilmente meno
bravi dell'intelligenza artificiale, cioè se io ho un
neo e voglio vedere il suo melanoma me lo becca 100 volte.
Meglio un'intelligenza artificiale, ma non lo stiamo
(47:56):
ancora facendo e poi vedremo perché.
Idem per molte altre aree, cardiologia eccetera.
Ma la cosa interessante. E che anche la psichiatria,
forse la psichiatria più di tutte le altre, è e sarà
impattata dal fenomeno dell'intelligenza artificiale.
Io conosco bene il dottor pelliccia della DM Italia.
IBM ha da circa una ventina d'anni un algoritmo.
(48:19):
Di riconoscimento vocale, di analisi della prosodia che è in
grado, documentato scientificamente, diciamo da
studi di primissimo livello a livello mondiale in varie
lingue. Riconoscere l'eloquio psicotico
almeno quanto un essere umano. Ecco, io mi sono sempre chiesto,
gli chiedo sempre, ma qualcuno TI ha chiesto se loro lo
(48:41):
darebbero, gratuitamente, a scopo di studio alle università
italiane? Nessuno si è mai interessato di
questa roba? Adesso probabilmente quella cosa
lì è un po che non vedo questa persona, ma quella roba lì è
ormai totalmente superata dai illarge model, quindi noi
psichiatri abbiamo la possibilità nuovamente di avere
(49:01):
dati oggettivi. Nuovamente di avere una
fenotipizzazione digitale di molti aspetti delle
psicopatologie. Grazie a questi strumenti avremo
la possibilità di analizzare grandi flussi di dati, magari
proveniente dai social media, magari non solo per venderci
delle cazzo di Robe su Amazon, per targettizzarci, per il
marketing, ma magari per qualcosa di utile.
(49:23):
OKE adesso si può fare questa roba e io non vedo tantissima
gente che si sta muovendo in questa direzione.
Diagnosi e terapia ricerca. Abbiamo degli strumenti per la
ricerca incredibili? No, questi qua del digital affo,
(49:44):
notai eccetera. Come mai non siamo ancora
completamente sostituiti da un'intelligenza artificiale?
Perché stiamo opponendo c'è questa roba di fatto.
Forse precocemente, forse inconsciamente e forse anche in
connessione a un elemento che sta facendo sì che
l'intelligenza artificiale non sostituisca da subito tantissime
(50:07):
attività. Il problema grosso è solo uno, a
chi dare la colpa? In questo momento qua non
abbiamo ancora aziende che si sono strutturate per avere la
colpa diretta di quello che può essere un danno connesso
all'utilizzo costante e full dell'intelligenza artificiale
(50:28):
negli aerei, negli algoritmi di riconoscimento degli
elettrocardiogrammi, nel patternrecognition della radiologia.
Cioè per adesso noi esseri umanisembra che serviamo quasi solo
per essere incolpati di qualcosa.
EE questo è qualcosa però che cambierà abbastanza velocemente.
(50:49):
Potremmo opporci ma in realtà opponendoci ci opporremmo anche
alle opportunità che abbiamo. Non so se in scienza e coscienza
noi dovremmo opporci alla possibilità di avere un
copilota, magari integrato in una cartella clinica, magari
veramente utile per sbagliare diagnosi, per non sbagliare
diagnosi. Per impostare meglio le terapie,
(51:11):
per avere un confronto con un con un'entità che in qualche
maniera possa validare o metterein crisi le nostre scelte, possa
ridiscutere con noi quello che sta accadendo, no?
Al giorno d'oggi chi fa software, chi sviluppa codice,
difficilmente non si appoggia a un raffronto diretto con
(51:32):
l'intelligenza artificiale. No copilot Microsoft molto
usato, ma lo stesso che il g.pt viene molto usato e quindi
l'utilizzo dell'intelligenza artificiale come copilota
dovrebbe essere velocemente inserito nella nostra attività
clinica. Molto velocemente.
Perché? Perché mentre noi non la stiamo
(51:53):
usando, c'è molta gente là fuoriche la sta già usando.
E uno strumento così non è mai esistito prima della storia.
I social media in qualche maniera ricalcano una dimensione
comunicativa che ancora riconosciamo, il gruppo, il
network, il Tam Tam. Insomma c'è qualcosa di
(52:16):
ancestrale che ancora dimora neisocial media, dal mio punto di
vista. L'intelligenza artificiale, cioè
un'entità artificiale che compete direttamente con quello
che è considerato il il sottoprodotto del nostro corpo
più strabiliante che sia mai apparso nella storia
dell'umanità, del del del pianeta terra, forse anche di
(52:37):
questa pezzo dell'universo, cioèla l'intelligenza umana, queste
competenze cognitive, è messo direttamente sotto attacco da
questo, da tutto questo. E nuovamente io sono stupefatto.
Di come ci sia molta poca attenzione a qualcosa che sta
trasformando probabilmente ancora di più, ancora di più dei
(53:01):
social media, di Internet, del digital marketing, questa
società. Perché è indubbio che molti
lavori verranno assicurati, e losappiamo tutti e non credo.
Che ci saranno più lavori che arriveranno in sostituzione di
quelli vecchi connessi all'intelligenza artificiale è
(53:22):
un'ipotesi molto, molto ottimistica.
Se ne discute attivamente su questo, su questo tema, ma di
sicuro noi, noi medici abbiamo perso quella che era dal nostro
punto di vista un'autorevolezza che in qualche maniera ci veniva
data con la laurea, cioè di sapere cose in questo momento
con cialg.pt in mano. Qualunque paziente
(53:45):
potenzialmente ne sa più di noi in un testa a testa è un dato
talmente grosso, talmente ovvio,talmente grosso che merita a mio
parere alla nostra completa attenzione, ma la nostra
completa attenzione e spero che non ci vorranno 18 anni. 18 anni
per capire come stanno le cose, cioè di quanto sia importante
(54:08):
che noi medici, noi psichiatri, entriamo velocemente in questo
dibattito, parte attiva in questo dibattito, che iniziamo a
portare avanti delle nostre ideee che in qualche maniera
prendiamo parte anche alla dimensione di quello che sarà
inevitabilmente un regolatorio connesso all'intelligenza
artificiale. Non solo in medicina, ma a
(54:30):
livello sociale, perché questo èun fenomeno che ha una portata
superiore, probabilmente all'elettricità superiore a
quello che c'è stato su Internet, proprio perché ha a
che vedere con quello che noi abbiamo avuto.
Probabilmente non tutti, ma alcuni hanno di più caro, cioè è
la nostra intelligenza, le nostre capacità continue.
(54:51):
OK, questo vorrei che. Vorrei farvelo passare come
messaggio molto grosso, da pandemia.
OK, che diamine fare, che cosa possiamo fare noi medici in
questo momento, noi psichiatri in particolar modo allora nuove
(55:13):
competenze, di sicuro capire cosa sta succedendo, di sicuro,
spingere per un approccio di analisi etica, di sicuro.
Ma anche capire quale poi sarà il nostro ruolo, perché il
nostro ruolo è minato alla base da tutto questo.
OK, se chiunque con in mano un telefono ha una knowledge base
(55:38):
simile a quella di un medico, beh è la stessa identità di
medico viene messa sotto sotto scacco.
OKE, adesso. Io posso immaginare.
Qual è la obiezione che avete inmente, che molti di voi hanno in
mente? Beh, ma la medicina non è solo
(56:00):
conoscenza, la medicina è comunicazione.
Ragazzi, guardiamoci bene negli occhi.
Voi vi ritenete voi ritenete chela comunicazione sia la vostra
prima competenza? E se io chiedessi a ognuno di
voi qual è il vostro modello teorico di riferimento per la
(56:22):
comunicazione medico paziente, voi avreste le idee chiare su
qual è la risposta? A me nessuno me l'ha mai
spiegata. Sta roba qua non so.
Voi se avete avuto fortuna, questo è il grandissimo elefante
nella stanza e forse l'opportunità che ci stanno
dando tutte queste nuove tecnologie, cioè quello di
iniziare a fare quello che diciamo di fare ai convegni.
(56:43):
E che nessuno fa e che nessuno insegna, a cui nessuno sembra
essere interessato, cioè a far diventare la comunicazione
l'elemento chiave, l'elemento chiave del nostro lavoro, perché
è l'unica cosa su cui avremo controllo e probabilmente è
(57:04):
l'unica elemento di valore differenziante che avremo nei
prossimi 3 5 anni rispetto a un utilizzo di intelligenza
artificiale pura. La nostra possibilità di
tradurre in maniera empatica, diessere connessi, di far
riferimento a tutte le dimensioni, i neuroni specchio,
tutte le cose che probabilmente sapete, sappiamo, eccetera, con
(57:25):
i nostri simili, l'efficacia comunicativa per adesso è ancora
potrebbe essere ancora dalla nostra parte.
Io non so se li guardate in giro, non parliamo di noi tutti
gli altri, Eh. Io non vedo così tanta
competenza comunicativa in ambito medico generale.
Io ho faticato tantissimo. Io mi sono reso conto
(57:47):
drammaticamente di avere problemi grossi di comunicazione
più di una volta nel corso dellamia vita, per cui a un certo
punto è diventato un po' un'ossessione per me.
L'idea di imparare quasi in maniera scientifica, mi viene da
dire. A comunicare, perché c'è bisogno
anche di quello. Non è solo una qualità,
(58:08):
chiamiamola che nasce dal cuore.Certo, certamente ognuno di noi
ha un capitale emotivo, empatico, che può mettere a
disposizione dell'altro. È qualcosa che passa da altri
step, sapere quali sono le tecniche di comunicazione
efficace, difendere in maniera incredibilmente potente.
(58:32):
La dimensione che permettano i medici di comunicare, che è lo
spazio del tempo, spazio e tempo.
Cioè per comunicare abbiamo bisogno di spazio e di tempo.
OK, io vedo troppo spesso noi psichiatri cedere al fatto di
vedere, non so, sei pazienti in un'ora, sei pazienti in un'ora
non si può comunicare. Cioè bisogna arrenderci a questo
(58:52):
livello, AA questo, a quello, a quello che che è un'ovvietà, OK.
Più si ridimensiona lo spazio temporale, più si risica la
possibilità che noi abbiamo di dare del tempo alle persone
davanti a noi e meno diventiamo efficaci sul piano comunicativo.
La comunicazione passa anche da una dimensione di autenticità.
(59:16):
OK, io non so cosa pensate voi dei degli esperti di
psichiatria, quelli affettati no?
Avete presente i convegni? Quelli io mi sono sempre
chiesto, ma come cavolo fanno a parlare con le persone?
OK, avete presente Alberto Sordio cara la mia signora Lucia?
No, questa recita caratteriale terribile che stiamo portando
(59:37):
avanti da decenni. Noi medici OK, se c'è un'unica
cosa che ci differenzierà da delle macchine, saranno questi
aspetti di imprecisione, di piccole sbavature, di anche di.
Di indecisione, di difficoltà. OK, questo è quello che potrebbe
(59:59):
connetterci, che ci può in realtà connettere di più con le
persone, renderci più efficaci. Noi abbiamo pensato per tanto
tempo che fosse un'autorevolezzaimposta, quasi sacerdotale.
No, di noi medici, la laurea le cose.
E quello ci avrebbe reso automaticamente efficaci nella
relazione, OK. Peccato che non è così.
(01:00:19):
Peccato che su tutti i libri di medicina, nelle prime due
pagine, quelle che tutti saltano, c'è scritto che quando
noi diciamo di fare qualcosa a una persona, quella persona lì
nel 60 o più percento dei casi non la fa.
Non la fa. Anche quando avremo la migliore
informazione possibile, la terapia più precisa, più
studiata, più bella di tutte da proporre a dei pazienti, ci si
(01:00:44):
riproporrà il grande tema del cambiamento.
E il tema del cambiamento passa inevitabilmente dal tema della
comunicazione, una comunicazioneefficace, una comunicazione che
sia strategica, rivolta alle persone in modo tale da favorire
il cambiamento. L'ordine medico è crollato, è
fallito, se esistesse l'ordine del medico noi potremmo
(01:01:05):
tranquillamente prendere e andarcene, perché a quel punto
una persona schiaccia un bottonee la macchina ti ordina di fare
qualcosa, oppure qualcosa del genere.
Ecco, in questo momento abbiamo ancora una grossa opportunità.
A mio parere è un'opportunità che dobbiamo prenderci con una
certa forza e con una certa consapevolezza, iniziando
(01:01:27):
sicuramente anche ad approfondire il tema
dell'intelligenza artificiale perché, ripeto, per qualche anno
ancora saremo noi a essere. Più che depositari, diciamo,
serbatoi transizionali di informazioni.
OK, perché non so quanti di voi in ambulatorio si sentirebbero
un po' meno tranquilli se non cifosse il computer.
(01:01:49):
OK Google, Interazioni, Farmaci,terapie, nomi commerciali.
OK anche i professori, succede, infilare non ve lo diranno mai,
ma succede a tutti. Se noi abbiamo Google è meglio e
se noi abbiamo Google è meglio anche per il paziente che sta
davanti a noi. OKEA1, certo punto dovremo
arrenderci, che sarà meglio se avremo un'intelligenza
artificiale, se ci saremo dedicati a capire
(01:02:11):
sull'intelligenza artificiale affidabile, se sapremo
utilizzarla al meglio, eccetera eccetera eccetera.
Ma il passaggio veramente cruciale di tutto questo sarà il
fatto che noi dovremmo diventaredegli esperti incredibili di
comunicazione. Proprio per favorire il
cambiamento nelle persone, il lavoro in medicina è sempre e
(01:02:32):
comunque non solo un lavoro di informazione, quindi di accesso
alle migliori informazioni possibili e di conseguenza un
lavoro di di di trasformazione di queste informazioni in
terapia, ma è anche un lavoro ditrasformazione sulla persona.
Ok di cambiamento. C'è un'altro elemento a nostro
favore. Che ha sempre a che vedere con
(01:02:53):
l'elemento comunicativo è quelloconnesso all'acquisizione di
informazioni, cioè per il momento noi esseri umani siamo
probabilmente più sensibili, piùbravi della macchina ad estrarre
informazioni dai nostri simili equindi a mettere informazioni
precise nel processo diagnosticoquando c'ha GPP.
(01:03:15):
Fallisce in una percentuale di casi sulla diagnosi.
Non è perché l'algoritmo non abbia lavorato bene, è perché in
data entry è stato sbagliato, probabilmente sono state messe
informazioni sbagliate o cose del genere.
Questo è un bias molto noto, chesi sta studiando, eccetera
eccetera. Probabilmente per tanto tempo
noi esseri umani saremo ancora imigliori agenti percettori di
(01:03:37):
informazioni da parte dei nostrisiti.
Quindi? E nuovamente la bidirezionalità
della comunicazione l'elemento che ci potrà, come dire, far
andare ancora un po' avanti, essere pagati per il lavoro che
stiamo facendo per qualche anno perlomeno.
Poi vedremo. Insomma, è è tutto il
cambiamento molto veloce. Quindi comunicazione a sorpresa,
(01:04:00):
OKE, forse, per fortuna. Perché ragazzi, ad oggi nessuno
si è occupato più di tanto dell'elemento comunicativo.
C'è poco da fare, nessuno se n'èoccupato.
Ci stiamo rendendo conto adesso con tutte le trasformazioni in
atto, con l'ascesa delle competenze psicologiche
psicoterapeutiche, con la semprepiù crescente mole di dati che
(01:04:24):
ci dicono che in alcuni casi funzionano meglio le
psicoterapie piuttosto che i farmaci.
Qua apriremo un discorso enorme,OK, enorme, e quindi nuovamente
il fatto che le parole, che la relazione possa essere un
elemento curativo, ancora di piùdi un elemento che è ovviamente
importantissimo, fondamentale, ma che noi abbiamo certamente un
(01:04:49):
filino esagerato, ecco negli ultimi decenni ad utilizzare
nella nostra pratica, proprio perché ovviamente quando hai un
martello tutto sembra un chiodo.Quando dice il famoso.
Famoso proverbio bene, tutto questo ci deve in qualche
maniera spingere ad approfondireintelligenza artificiale e
comunicazione. Il digitale ha anche influenzato
(01:05:11):
a mio parere le 4 4 attività chedovrebbe un medico moderno un
medico normale fare nel 2025, cioè dovrebbe fare attività
clinica. Dovrebbe insegnare se ha delle
cose da insegnare ai suoi, ai suoi colleghi, a ognuno di noi
ha qualcosa da insegnare, imparare e dovrebbe divulgare
(01:05:35):
questo tema. Lo capite?
Per me è molto importante perchéIo credo fortemente alla
dimensione e all'importanza che la divulgazione ha nella
popolazione generale. È fondamentale la divulgazione
permette di ottenere quattro risultati che sono davvero,
davvero grossi, preriscaldare ilrapporto con le persone
(01:06:01):
fondamentale una delle domande più richieste sul web è, cosa
succede nella visita con lo psichiatra?
La gente ha fantasia su quello che succede nella visita con uno
psichiatra. È una propria una domanda che
fanno cosa succede quando io chiudo la porta e ho davanti a
uno psichiatra che di anni ne vifarà, questo psichiatra mi
leggerà nel cervello eccetera. La questione dello stigma, che è
(01:06:25):
un tema fondamentale in questo momento storico.
Lo stigma è il coltello nel costato di noi psichiatri ormai
da decenni, e non ce ne stiamo occupando, non ce ne stiamo
occupando minimamente. Allontana le persone dalle
migliori evidenze di cura, sempre e comunque.
La colpa è solo nostra, solo nostra.
(01:06:47):
Non c'è nessun altro, la colpa ènostra.
Vostra, mia, di tutti coloro chefanno psichiatria e lo stigma lo
controbatti con un'informazione che sia empatica, autentica,
chiara a livello della. Mass mass market, diremmo.
Ecco, deve essere fatto in questa maniera.
Cioè dobbiamo diventare competenti della comunicazione
(01:07:10):
anche per essere delle persone che lavoreranno contro lo stigma
che riguarda la nostra professione, i nostri strumenti
terapeutici, il nostro modo di agire.
Abbiamo campagne fatte sul TSO, campagne fatte
sull'elettroshock, fatte da persone che non sanno nulla ma
che parlano di psichiatria. Bene, io spero che voi vi siate
(01:07:31):
stufati. Di sentire queste persone e che
non siate, come dire, superiori a questo.
Perché tutto quello che non faremo noi in questa direzione
lo farà qualcun altro. Perché la salute, la
psichiatria, è comunque un serbatoio di potenziali clienti
(01:07:52):
per molte nicchie di mercato. OK, è paradossale che adesso la
maggior parte delle persone sia di psicoterapia con delle.
Piattaforma online non ho nientecontro le piattaforme online, ho
però qualcosa contro dei modellidi business che si basano sul
fatto di fare diagnosi, perché il rischio di sovra
(01:08:14):
diagnosticare, diagnosticare male.
OK, non non entro nel tema perché è un tema molto
complesso, ma che dovrebbe interessarci, dovrebbe
interessarci, perché poi là fuori fanno dei grandi Casini.
E poi alla sera tutti i pronto soccorsi.
OK, non è che se uno fa un casino poi la piattaforma online
c'è un pronto soccorso, ce li ritroviamo noi dopo anni.
(01:08:36):
OK, perché lo sapete come funziona in psichiatria?
OK, la psichiatria è diversa dalle altre discipline.
Se io faccio un casino a tempo zero il problema non lo vedrò a
tempo 01:10, neanche a un'ora, neanche un giorno.
Il tempo sarà sei mesi magari. OK, mia moglie fa l'anestesista
se lei fa un casino al tempo 00:05.
(01:08:57):
E capisce che ha fatto una stronzata.
OK, noi psichiatri purtroppo siamo rinvigoriti del nostro
narcisismo per questo bias moltobanale, io faccio un casino qua
e il casino poi lo vedremo i risultati a sei mesi, OK, bene,
queste piattaforme qua stanno a mio parere facendo già Casini di
questo genere. Perché si basano su cosa?
(01:09:18):
Sul turn over del terapeuta? No, non mi va bene quello, vado
avanti. Quindi sull'assenza di
comunicazione efficace. Sull'assenza di una vera
relazione medico paziente, sullapossibilità di soddisfare quello
che ci sta rovinando in questo momento, un continuo perenne
passaggio a un nuovo inizio, unanuova relazione terapeutica.
OK, questo è il modello di business.
(01:09:38):
Se io ho 300 psichiatri, 300 psicologi e dico alla persona
guarda, non ti trovi bene qua, tranquilla, spendi uguale e
passi a quello dopo più bravo. OKE va avanti così.
Queste sono cose che dobbiamo veramente affrontare
direttamente. Il tema della psicoeducazione è
un'altro tema molto importante, molto, molto importante.
La psicoeducazione non viene fatta mai perché è qualcosa che
(01:10:01):
richiede tantissimo tempo uomo, tantissimo tempo uomo è qualcosa
che può essere magari fatta anche in modalità ibrida, magari
si può utilizzare l'intelligenzaartificiale se sappiamo usarla,
magari si può utilizzare una modalità in cui ci sono esseri
umani, ci sono magari dei video,magari ci sono.
Tutte le risorse che possiamo avere dei podcast OK, però
(01:10:22):
probabilmente è meglio se passa da dai medici.
Se io voglio fornire delle informazioni di valore alla
popolazione, devo essere sicuro che sto fornendo informazioni
con le migliori evidenze possibili.
Ok? E che non abbiano secondi fini
di alcun tipo. Ok, là fuori sono tantissimi
contenuti che al loro interno hanno un virus, che è quello ad
(01:10:42):
esempio non so. Di di di, di fare cose, di farti
comprare un integratore. Cose di questo genere che se noi
ci dedichiamo come psichiatri, come medici, al tema della psico
educazione, potremmo farlo davvero bene.
E dovremmo addirittura immaginare che questo sia
qualcosa che venga considerato di primaria importanza.
Perché se noi diamo buona informazione alle persone,
(01:11:04):
abbiamo la possibilità anche di fare prevenzione autentica,
prevenzione primaria e prevenzione secondaria.
OK quindi permettere e la prevenzione secondaria in
psichiatria ragazzi ha come primo blocco lo stigma, cioè nel
senso la maggior parte delle persone non vengono alla nostra
osservazione perché sono convinti di andare in un posto
dove ti faranno l'elettroshock, dove ti fanno il TSO, ti
(01:11:25):
riempiranno gli psicofarmaci. Dottor, dove riempiono gli
psicofarmaci che poi domani devoandare a lavorare, OK, tutte
queste cose qua. Quindi è veramente importante la
divulgazione, specialmente in psichiatria.
E questo è un tema di cui, a mioparere bisognerà parlare anche a
livello universitario, perché chiunque può acquisire gli
(01:11:47):
strumenti per comunicare meglio.Chiunque può, se consapevole
dell'importanza della cosa, può fare un suo percorso per
diventare un divulgatore, per diventare una persona che dà il
suo contributo, magari in maniera molto verticale.
No, in questo momento ci sono. C'è tantissimo bisogno, ad
esempio, di parlare in maniera. Corretta, giusta, scientifica di
(01:12:10):
neurodivergenze perché c'è un fenomeno che il social hanno
fatto esplodere. No, siamo tutti ad HD, non lo è
nessuno, siamo tutti, stiamo tutti pazzi, non siamo pazzi.
Ecco questo è un punto importante perché se non lo
faremo noi lo farà qualcun altro.
OKE comunque oltretutto ricordiamoci che benché tutti
parlino di neurodivergenze ci sono molte neurodivergenze che
(01:12:34):
sono comunque sotto diagnosticate.
Perché poi magari le persone si accontentano di entrare nel
mainstream e magari proprio chi ne ha più bisogno non viene a
contatto con una percorso diagnostico preciso.
E invece ci sono persone che decidono che sono ADHD così
perché lo è elon musk eccetera eccetera.
Insomma, è un tema che non credopossa passare inosservato,
(01:12:58):
specialmente per chi come voi è in una fase di formazione.
Sta concludendo la sua formazione.
A dirvi queste cose Eh, quello che ho fatto io è che è è stato
un ottimo risultato. È successo in 8 anni, non è
successo in due giorni e io ho lavorato tantissimo.
Ho dovuto. Fare le stesse cose.
(01:13:19):
Tante volte studiavo, una cosa la dicevo, invece che pensarmela
leggermela dicevo, va mette la telecamera, andate a vedere i
miei primi video. Facevo schifo, cioè ero
veramente imbarazzante. Le prime cose che facevo, le
prime volte che ho registrato ilvideo mi sentivo stupido
eccetera eccetera eccetera. Però se ce l'ho fatta io
veramente ce la può fare. Chiunque a me è sempre
(01:13:40):
interessato al tema della comunicazione ed ero anche
volenteroso di farlo in contestimagari di convegno.
Però è diverso poi iniziare a farlo sui social media, perché
ci sono tantissimi problemi diversi che escono fuori.
Cioè quando una persona inizia avere un impatto, emergono
problematiche di odio, emergono problematiche di incomprensione.
(01:14:04):
Ti rendi conto che non sempre sei chiaro, ti rendi conto che
puoi lasciare dei messaggi ambigui alle persone.
Inizia a crescere il senso di responsabilità e questo fa molto
bene perché a me ha permesso di chiarire tantissimo le mie idee.
E mi ha permesso di entrare in contatto con persone che non
sono psichiatri, ma che mi sono stati più d'aiuto di 100.000
(01:14:26):
psichiatri. Conoscete ADH Biology?
Quella ragazza lì ha una pagina Instagram fantastica sulla DHD,
è quello è un lavoro che dobbiamo fare noi.
Grazie di essere venuta. È un lavoro che dovremmo fare
noi, cioè sono molto contento che lo stia facendo Barbara.
(01:14:48):
Ma ripeto, è un lavoro che dovremmo farlo noi, magari
collaborando con persone, con pazienti che possono diventare
pazienti esperti. Possono diventare pazienti che
ci possono aiutare a diventare più consapevoli, più competenti
nel nostro lavoro di divulgazione e in più ci
potranno sicuramente fornire delvalore perché non c'è niente.
(01:15:09):
Di più utile dal mio punto di vista, di parlare in maniera
molto aperta, diretta con persone che giustamente diciamo
frequentiamo in un setting medico paziente, ma è molto
interessante. Espandere quando si può questa
dimensione esplorativa, avventurosa della nostra
(01:15:30):
professione, anche con persone che in quel momento non sono
nostri pazienti, ma sono oggetto, dovrebbero essere
oggetto del nostro massimo interesse.
No, proprio perché stanno magarifacendo un buon lavoro, stanno
parlando in maniera prudente, accurata, chiara, scientifica di
quello che sta accadendo a loro,magari in altri contesti.
Allora, per arrivare più o meno alla.
(01:15:53):
Alla chiusura e poi sperando di fare quattro chiacchiere
assieme, i punti sono sono questi.
In relazione è una parola che resta ancora vuota, dal mio
punto di vista, per molti di noi, ma potrebbe essere forse
l'unica nostra salvezza, nostra salvezza relativa, diciamo
professionale, Eh, l'unico strumento che probabilmente vale
(01:16:14):
davvero la pena approfondire, Eh, per la diagnosi, per la
terapia. La relazione, ovviamente in
psichiatria passa per delle variabili molto fastidiose, Eh,
relazione vuol dire urla, odori liquidi, sputi, caratteri
impossibili Eh, persone davvero difficili con cui relazionarci.
(01:16:35):
Però se abbiamo fatto psichiatria ragazzi, insomma, lo
sapevate dove stavate andando? Ecco, è da lì che si passa.
Beh, la psichiatria è quella. Cioè non vorrei che pensaste che
aveste mai pensato che la psichiatria sono i grafici in
cui ti fanno vedere l'efficacia di pali peridone su quella
(01:16:57):
dimensione, cioè la psichiatria è quella.
Cioè, per carità, sono anche le informazioni.
Ma abbiamo capito una cosa, che sull'informazione fra un pochino
sarà un gran casino. Cioè non le informazioni sarà
l'ultimo, saranno gli ultimi deinostri problemi.
Probabilmente. Cioè dovremmo iniziare a
muoverci in un ambito che spessonon è così piacevole, cioè
(01:17:19):
quello della relazione. Cioè, se non vi piace entrare in
relazione con le altre persone, avete sbagliato mestiere.
Ve lo dico sinceramente. Cioè stare in relazione con gli
altri, essere incuriositi da quello che dicono gli altri.
Cioè lo psichiatra è quello che sull'autobus ascolta i discorsi
della persona vicina e si fa i cazzi degli altri quello e ti
(01:17:40):
pagano pure per farlo. Devi essere molto interessato a
tutte queste cose, all'odore agli odori brutti a quell'odore
che c'è nella corsia è così? Cioè è così.
Quindi la relazione in tutte le sue dimensioni in psichiatria è
veramente complesso. C'è anche un'altra possibilità
però, è quella di stringere relazioni digitali, no, c'è la
(01:18:01):
possibilità di creare relazioni in contesti anche nuovi, magari
vivificanti no, permanere professioni un po' stantie dopo
un po' uno che fa tanto tempo, lo psichiatra, magari gli fa
piacere anche provare nuove forme di relazione, quindi
quelle digitali. Però sempre di relazione si
tratterà. E quindi questo è un punto
importante. Perché è importante?
(01:18:22):
Beh, perché la relazione poi ci porta al focus del lavoro di
qualunque medico, cioè qualunquemedico di lavoro.
Porta cambiamento negli altri. Qualunque sia il lavoro che stai
facendo tu, stai provando a far cambiare una persona in qualche
maniera. E questo il superpotere che
(01:18:44):
abbiamo noi medici, che dovremmoavere noi medici ed è qualcosa
che credo che per il momento siaancora di pertinenza dell'essere
umano. Per il momento, perché ormai mi
viene da dire così, non so bene che succederà, ma al momento
potrebbe ancora essere così. Potrebbe essere l'unica vera
funzione di noi medici, cioè di fare veramente transizione fra
(01:19:07):
una knowledgebase che ci viene in aiuto dall'intelligenza
artificiale EE utilizzare tutti gli strumenti di comunicazione,
incluso i social MEDIA, inclusa la relazione uno a uno, inclusa
la relazione con i nostri colleghi, quindi far convergere,
far collimare tutte queste competenze di relazione nella
possibilità poi di portare realmente al cambiamento una
(01:19:28):
persona. Questo è il messaggio che volevo
darvi oggi, tutta questa grande iperbole alla fine importa
questo e spero che avrete vogliaadesso di scambiare qualche
parola con me e di fare una bella discussione diretta,
(01:19:49):
informale, autentica.