Episode Transcript
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(00:00):
I social danno davvero dipendenza?
Facebook, Instagram e company danno dipendenza.
Sappiamo che è possibile che questo avvenga, ma non sappiamo
ancora con precisione qual è la dimensione del fenomeno a
livello locale, diciamo italiano, europeo e mondiale, ma
(00:22):
sappiamo bene questo sì. E lo sappiamo bene.
Qual è il meccanismo di questa dipendenza?
Qual è il sistema per cui si è creata questa possibilità di
sviluppare dipendenza? Perché è un meccanismo che è
stato studiato a tavolino. C'è una formula precisa in
quattro fasi, che viene usata dai social per agganciare in
(00:45):
maniera patologica le persone e per risucchiare via la nostra
attenzione. Questa formula si chiama modello
Hook. Ed è la stessa dinamica
psicologica che rende le personedipendenti dal gioco d'azzardo.
Esattamente, è proprio questa laverità.
Social media e il gioco d'azzardo hanno tanto in comune.
(01:08):
Hai presente quando prendi in mano il telefono e scrolli il
Feed, ad esempio? Che ne so, di Instagram o di Tik
tok senza pensarci? Esattamente come un giocatore
d'azzardo inserisce la moneta nella slot machine e tira la
leva, noi facciamo un meccanismosimile.
Facciamo qualcosa di molto semplice, tiriamo la leva della
(01:30):
slot machine dei nostri social media.
In questo breve video voglio mostrarti quattro passaggi,
farti capire bene questi quattropassaggi del modello HOOK così
potrei riuscire magari a riconoscerli quando vengono
usati? Per trasformarti in un
dipendente. Nell'attesa di capire le
dimensioni di questo fenomeno che, come ho già detto in altri
(01:51):
video, purtroppo ad oggi non è ancora stato chiarito
completamente in termini di impatto sulla popolazione, cioè
quanto ci sta facendo male Eh, ma andiamo avanti.
Se ci pensi una dipendenza potremmo alla alla grande
assimilarla ad un'abitudine estremamente difficile da
(02:11):
interrompere, a volte è impossibile.
E infatti lo scopo di questo modello hook dei social media è
proprio creare all'inizio un'abitudine, una semplice
abitudine. Un'abitudine è qualcosa che fai
regolarmente in automatico, no? Per esempio ti siedi da qualche
parte e ti rilassi. Tu sai benissimo che un secondo
(02:35):
dopo, senza pensarci, hai già iltelefono in mano e stai
scrollando il film di un social,Facebook, Tiktok, Instagram.
Lo fai ormai in automatico, non ci pensi neanche più, è quasi un
riflesso. Questa è un'abitudine che per
molti poi può evolvere in una maggiore rigidità, in
un'abitudine più rigida e obbligata, ovvero in una
(02:57):
dipendenza. Ma questa abitudine iniziale non
è nata per caso. Quella semplice intendo è stata
impiantata deliberatamente nellatua mente grazie al modello
Hook. Prima di vedere bene questo
modello ti ricordo una cosa veloce ma importante che tra
pochi giorni inizia digital detox.
È un percorso di due settimane in cui noi di lithology vogliamo
(03:20):
fare una cosa molto importante, far sì che tu possa scoprire
come non essere più schiavo di social e telefono e imparare a
usare questi strumenti in pratica con consapevolezza per
ritrovare concentrazione e tempolibero.
Eh, ti prego, dagli un'occhiata.Perché potrebbero esserti
davvero utili. Ti basta cliccare il link giù in
(03:40):
descrizione Eh, va bene. Quindi qual è il primo step del
modello hoc? Il trigger trigger si chiama il
primo step. I trigger sono sostanzialmente
inneschi punti di ingresso e possono essere trigger esterni o
trigger interni. I trigger i grilletti esterni
(04:00):
sono per esempio le notifiche. Ricevi un messaggio tipo
qualcuno ha commentato la tua foto, Eh, questo ti spinge ad
aprire. L'APP del social i trigger più
potenti sono quelli interni, però nel caso del social media
il trigger interno è la voglia di controllare contenuti nuovi,
di vedere quante persone hanno fatto like o hanno visto una tua
(04:21):
foto, una tua esternazione, poi il generico concetto di Fo Eh,
la voglia di vedere cosa accade nel mondo, di non perdersi nulla
Eh. Tutto questo ha a che vedere con
la famosa scarica di dopamina dicui.
Ormai tristemente tutti parlano e nel gioco d'azzardo questa
voglia dopaminica è sostanzialmente la speranza di
(04:42):
vincere. Qua è un pochino diversa nei
social media e questo desiderio è generato da un leggero
disagio, un discomfort, una specie di sottile fastidio che
spesso semplicemente sembra noiaoppure stress.
E per annullare questo fastidio abbiamo tutti imparato che i
social media funzionano molto, molto bene.
(05:05):
Molto bene, meglio di quanto nonpotevamo mai immaginare.
Così la tua mente comincia a associare poi i social al
sollievo, al contenimento dell'ansia e dello stress.
E il gioco è fatto. E sai come si chiama qualcosa
che allevia il dolore? Crea dipendenza, analgesico
(05:26):
analgesico i social possono diventare un vero e proprio
analgesico. Così come gli oppioidi.
È giusto per fare un esempio di cui si parla molto, oppioidi.
Non tutti gli analgesici ovviamente creano dipendenza, ma
gli oppioidi sì. Gli oppioidi sono analgesici del
corpo e della mente. Nel caso dei social media
abbiamo analgesici della mente, dello stress, della noia,
(05:48):
dell'ansia, di di pensieri intrusivi.
I social ci aiutano, ma il prezzo da pagare è veramente
molto elevato. Andiamo avanti.
Secondo punto, secondo step del modello Hook, l'azione, questo è
il secondo step del modello Hook.
Lo scopo del trigger è sempre quello di portarti più
(06:11):
velocemente possibile a farti compiere un'azione un'azione.
La regola è semplice, l'azione deve essere più facile del
pensiero. L'azione è una specie di
risucchio risucchio che ci portadentro al sistema in un battito
di ciglia. Nel gioco d'azzardo inserire una
moneta e tirare la leva e vedereche accade è semplicissimo e
(06:32):
molto semplice, no? Se per giocare dovessimo
risolvere un rompicapo matematico, un rebus anche con
probabilità magari di vincere dipiù, pochissime persone lo
farebbero. La barriera all'ingresso è
troppo alta, no? Gesti semplici ci vogliono.
Questa è l'azione efficace, questa è l'azione che porta alla
dipendenza. E quanto è facile prendere il
(06:55):
telefono dalla tasca e aprire Instagram?
Talmente facile che non ci pensinemmeno, come dicevamo
all'inizio, non dici sono annoiato, forse potrei aprire
Instagram per distrarmi, lo fai e basta, lo pensi e lo hai già
fatto, questa è la verità. Mi ricordo i tempi di Myspace,
sei dei primi anni di Facebook, non so se te li ricordi anche tu
(07:16):
se c'ERI non c'erano gli smartphone alla fine Eh, potevi
accedere ai social solo dal computer.
Devi accenderlo, aprire il browser, inserire la password,
digitare l'indirizzo. Un processo piuttosto lungo, no,
meno semplice di quello che succede adesso.
E infatti all'epoca la dipendenza da social non
esisteva, non esisteva, ma andiamo ancora avanti.
(07:40):
Terzo step del modello UC, la ricompensa ricompensa.
Pensaci, perché compi un'azione,perché ti aspetti.
Alla fine una qualche genere di ricompensa, e la ricompensa è
proprio il terzo passaggio di questo modello.
Cosa hanno in comune la ricompensa di una slot machine e
(08:01):
quella dei social? Molto, in realtà.
In realtà un elemento molto subdolo, la variabilità di
questa ricompensa, una ricompensa che non è sempre
uguale. Il terzo passaggio non è una
semplice ricompensa, ma una ricompensa che è variabile.
Questo passaggio è uno dei più studiati in realtà, nella
psicologia sperimentale comportamentale funziona con i
(08:24):
topi, funziona con te, fidati, ma lo sai anche te che funziona
allo stesso modo? Lo psicologo americano Skinner
lo chiamava rinforzo intermittente e funziona
tantissimo, funziona in maniera inesorabile.
Ti spiego l'esperimento che ci sta alla base di questo
concetto, semplificandolo un pochino e accelerandolo e i
topini i topini di Skinner premevano diciamo una leva, no
(08:48):
leva. A volte ricevevano un premio
piccolo, a volte un premio grande, un premio diverso, a
volte nulla. I topi che ricevevano ricompense
variabili premevano la leva in modo compulsivo molto di più di
quelli che ricevevano premi sempre uguali.
Chiaro? Era questa variabilità ad
agganciare di più il cervello. OK, la slot machine, se ci
(09:13):
pensi, funziona allo stesso modoa dire la leva puoi vincere,
puoi perdere oppure vincere cosediverse, Eh?
Campanelle, cuoricini o cose di questo genere che poi
corrispondono a del denaro, più o meno denaro e i social.
Bene, ogni volta che Apri l'APP il contenuto è diverso, non sai
cosa troverai, non sai cosa ne sarà del tuo commento, come avrà
(09:34):
risposto le persone al tuo post che.
Cosa sarà la notizia che troverai subito lì davanti a te,
Eh? Questo, secondo il modello UC,
si chiama ricompensa dalla caccia ricompensa del
cacciatore, soddisfa il nostro istinto primordiale di andare a
caccia di informazioni, in questo caso è ancora più
(09:55):
coinvolgente. E in realtà non sai quali
commenti ci saranno sotto i tuoipost, quanti like riceverai cose
di questo genere no. Questa incertezza continua è
collegata, sempre secondo il modello Uca, la quella che si
chiama ricompensa della tribù nosoddisfa il bisogno di sentirsi
accettati, apprezzati, importanti, più o meno accettati
(10:17):
dalla nostra tribù, dalla Community a cui apparteniamo.
In pratica, ogni volta che Apri un social scommetti.
Non per soldi, ma per validazione sociale, chiaro.
Ma andiamo ancora avanti con il quarto e ultimo punto.
Quarto punto, l'investimento. Investimento di cosa?
(10:39):
Eh? Adesso lo vediamo.
Ultimo step, si tratta di investimento di tempo.
Investimento di tempo. Più tempo ed energia investi in
una piattaforma, migliore diventa l'esperienza e maggiore
sarà il valore che attribuirai aquella stessa piattaforma.
Diventerà casa tua alla fine, una casa non scelta, ma che alla
(11:00):
fine vorrai frequentare più di tutte le altre case in cui tu
abiti. Eh anche.
Solo guardando i contenuti, infatti, l'algoritmo impara cosa
ti piace, personalizza il Feed emigliora la tua esperienza.
Ma quando inizi a pubblicare, ottenere follower, vedere
crescere il tuo profilo, il valore percepito poi aumenta
(11:21):
ancora. Tu vuoi passarci ancora più
tempo. L'algoritmo diventa sempre più
preciso nel targettizzarti. Tu avrai una community sempre
più fedele che riconosce le tue cose riconoscerai, i loro
sprint, i loro chees, le loro ole virtuali e tutta
l'esperienza migliorerai. Il tempo investito è
fondamentale, Eh. Qui entra in gioco un meccanismo
(11:42):
psicologico chiamato effetto Ikea.
Le persone attribuiscono più valore a ciò che hanno
contribuito a creare e tu stai costruendo il tuo social di
fatto. Pensa che c'è uno studio del
2011 che ha dimostrato che le persone erano disposte a pagare
il 63% in più per un mobile Ikeaassemblato da loro rispetto allo
(12:05):
stesso mobile già montato. Cioè la gente vuole costruire,
vuole passare tempo nella creazione di qualcosa.
Quindi più usi l'APP più la percepisci come tua e quindi
come preziosa. La prossima volta che ricevi un
trigger, Apri l'APP. E la trovi ancora più
(12:25):
interessante, ancora migliore, sosterrà ancora di più le tue
idee, avrai più like e ci spazzerai.
Quindi ancora più tempo, sempre più tempo.
Il ciclo si ripete. Che ne pensi?
Diabolico? Eh beh sì sì, è diabolico un
pochino, ma quando le cose si conoscono è anche possibile poi
(12:45):
sfruttarle al meglio. Perché dai social possiamo anche
imparare delle cose, diciamolo, possiamo davvero connetterci con
una community, diciamo con una community e possiamo cambiare le
cose, fare fare politica, espandere i nostri progetti.
Possiamo cambiare lavoro, inventarci nuovi lavori, se
(13:06):
usate bene. In realtà i social non sono il
male, ma devono essere usati bene, perché sennò poi lo
diventa normale. È vero che sono stati progettati
per essere usati il più possibile, ma allo stesso tempo
i social possono essere anche piegati ai nostri desideri e
quindi diventare molto utili. Sui social, ad esempio, si
possono imparare molte cose nuove, no?
(13:27):
Ad esempio tu stai guardando questo video, penso su un
social, probabilmente su Youtube, però anche Youtube è un
pochino ormai è diventato un po'un social, no?
Però da Youtube puoi imparare tante cose.
I social sono uno strumento, se usati male possono causare
problemi, se li usi bene invece portano ovviamente benefici, no.
Ad esempio attraverso di essi può imparare cose nuove, utili,
(13:50):
interessanti, addirittura vitali.
I social potrebbero essere paragonati a tanti altri
strumenti della nostra società? No, sono un po' come
l'elettricità. Quando l'elettricità è entrata
nelle case a fine 800 sembrava una magia.
Illuminava le strade, faceva muovere i motori, accendeva le
prime radio? No, ma all'inizio era anche
incredibilmente pericolosa perché non c'era una cultura su
(14:12):
come usare l'elettricità in sicurezza.
Un sacco di gente è morta o si èdanneggiata per l'elettricità,
ma proprio tanta gente. Ora invece siamo tutti
consapevoli di come usare questaforma di energia.
Possiamo quindi diciamo sfruttarla in tutta
tranquillità, senza avere troppepreoccupazioni.
Nessuno si sognerebbe ovviamentemai di dire eliminiamo
(14:34):
l'elettricità, giusto? Stessa cosa per le auto, ad
esempio, perché tutte queste cose ci portano benefici a patto
che sappiamo come usarle. La stessa cosa vale per i
social, la differenza è che i social sono molto più recenti,
quindi dobbiamo ancora imparare a usarli con consapevolezza per
trarne i migliori benefici, azzerando allo stesso tempo i
(14:54):
possibili aspetti negativi che questa è la cosa più importante.
Bene per tutto questo. Abbiamo appunto, come dicevamo
prima, creato digital detox, un percorso di due settimane per
diciamo, in cui scoprirai come non essere più vittima di tutti
gli aspetti negativi dei social del telefono, imparare ad usarli
(15:15):
meglio, quantomeno imparare a usare questi strumenti con
consapevolezza e ritrovare concentrazione e tempo libero,
visto che alla fine bisogna anche avere tempo libero.
Quindi. Un video corso interessante.
Il percorso parte tra pochissimodigital detox intendo, quindi ti
consiglio di dargli subito un'occhiata cliccando da qualche
(15:36):
parte giù in descrizione. Grazie per aver visto questo
video. Se ti interessano questi temi
delle neuroscienze e anche sociali, dacci un like e
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