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July 14, 2025 19 mins

🎯 "Se vuoi, puoi!" Ma è davvero così? 🤔🔥💥 Se bastasse volerlo… saremmo tutti ricchi 💸, magri 🏃‍♀️ e felici 😍.⭐️ Scopri “psiq: Salute Mentale: Istruzioni per l’uso”, il nuovo libro del Dr. Valerio Rosso: https://bit.ly/psiqVR oppure anche https://www.psiq.it ⭐️Ma allora perché NON lo siamo? 🧩 In questo video ci facciamo delle domande scomode:👉 Quanto conta davvero il merito? ✌️👉 E quanto invece conta il quartiere dove sei nato? 🏚️👉 O i traumi che ti porti dietro? 😔👉 O la famiglia tossica in cui sei nato? 💔

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Episode Transcript

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(00:00):
Se vuoi puoi. Per avere successo devi solo
meritartelo, oppure chi si impegna davvero prima o poi ce
la fa. Quante volte abbiamo sentito
queste frasi? Quante volte magari le abbiamo
ripetute anche a noi stessi, magari come mantra

(00:23):
motivazionali? Quante volte le avete sentite
sui social media ma. Fermiamoci un secondo, ci
crediamo davvero? Abbiamo realmente tutti le
stesse possibilità nella vita? Questa è una domanda autentica
che vi faccio, non voglio presupporre alcuna risposta,

(00:44):
volevo parlare con voi di questoe vedere se avete dei pareri o
dei punti di vista che magari possono essere illuminanti o
diversi. E attenzione, non sto parlando
del fatto che tutti dobbiamo. Faticare ad esempio, questo lo
darei per scontato, Eh, non è una questione di quanta energia

(01:07):
ci mettiamo nel raggiungere un obiettivo, arrivare a un buon
risultato richiede comunque energia.
La mia domanda in realtà è proprio un'altra, molto più
scomoda, cioè, abbiamo davvero tutti in qualche maniera le
condizioni e le possibilità per poterci provare?

(01:28):
A ottenere alcuni tipi di obiettivi per poter riuscire
davvero nella vita possibilità concrete e reali, al di là che
fatichiamo oppure no. Ah, una cosa importante.
Prima di andare avanti ricordatevi che se vi
interessano le neuroscienze, sai, Q è il libro che dovete
assolutamente avere. È il mio ultimo libro, lo

(01:48):
trovate su Amazon, mi raccomando, non perdetevelo ora.
Non fraintendetemi, io sono piuttosto d'accordo con la
massima che dice non è colpa tua, ma è responsabilità tua.
Anzi direi non è colpa tua forse, ma può essere
responsabilità tua eh è sicuramente una massima potente,

(02:11):
è sicuramente vera, ma a mio parere c'è un ma ma che vorrei
discutere con voi perché è un magrosso come una casa, in realtà
un ma. Che, a mio parere, non possiamo
più ignorare, in una società chemira ad essere giusta ed equa.
Perché sì, è vero, esistono storie straordinarie.

(02:32):
Il bambino cresciuto in mezzo alla povertà e alla violenza,
che con intelligenza, astuzia, caparbietà riesce a costruirsi
una carriera brillante, EAE ad avere successo nella vita, a
realizzare il suo sogno. Sono storie bellissime,
ispirative, ma in realtà. Sappiamo con una certa

(02:53):
accuratezza epidemiologica che non sono la regola, sono
l'eccezione. Eh.
Sono un po' l'equivalente di quel nonno novantenne che tutti
abbiamo, di cui tutti abbiamo prima o poi sentito parlare, che
fuma tre pacchetti al giorno, beve Grappa come fosse acqua di
fonte, gioca d'azzardo online, eppure è ancora lì, in salute.
No, è il Kate Richard di alcune famiglie italiane.

(03:16):
No, il nonno novantenne. Bene, è un'eccezione.
Non è la regola, perché se fai quello, la regola è ovvero una
regola molto precisa che riguarda la stragrande maggior
parte delle persone, perché se fai quello muori, muori presto e
muori male, al di là che esista un nonno.

(03:38):
Ci sono storie di trasformazionepersonale che sono bellissime e
incredibilmente ispirative, ma sappiamo benissimo, dati
statistici alla mano, che non rappresentano per nulla la
norma. Questa società usa spesso questi
esempi come aneddoti di speranza, ma in realtà, lo

(04:00):
ripeto, sono eccezioni, statistiche.
Forse è anche utile usarle, a mio parere, per far sì che la
gente stia brava e buona in alcuni casi.
Che insomma si frustri se non riesce a realizzare i propri
sogni, ma entro certi limiti, anzi, che magari si dia la colpa

(04:22):
Eh. Quindi addirittura il contrario.
Che si frustri Eh proprio se si trova dalla parte sbagliata
della forbice sociale, no? Io comunque credo che costruire
una narrazione di massa su queste eccezioni possa essere
pericoloso, perché poi la gente inizia a sospettare che non

(04:42):
tutti partiamo dalle stesse premesse, dalle stesse
facilitazioni e che, ahimè, se si parte da premesse
particolarmente deteriori punitive, beh, la vita diventa
comunque difficile da vivere. È difficile realizzare i sogni,
no? E allora la domanda vera che vi

(05:04):
voglio fare oggi, con cui vorreiparlare assieme a voi nei giù,
nei, nei, nei commenti, è proprio questa, non è che alla
fine le condizioni di partenza, la famiglia, l'ambiente, il
contesto sociale ed educativo incui nasciamo contano più di ogni
altra cosa nel determinare il nostro destino?

(05:26):
Non sarà forse l'ora di smetteredi dire Se vuoi puoi e iniziare
a chiederci? Chi può davvero volere qualcosa
e chi è stato messo in condizione di poterlo fare da
chi in realtà sbaglierà e non riuscirà a ottenere la cosa che

(05:46):
vuole, proprio per le premesse iniziali, premesse
claustrofobiche punitive. Immagina questo scenario, Eh,
andiamo un po' nel pratico, un bambino nasce in una famiglia in
una grande città, che ne so, delSudamerica.
Genitori sono privi di cultura, poveri esasperati da condizioni
sociali difficilissime. Magari il padre alcolizzato è

(06:09):
violento, vede scene di violenzaquotidianamente microtraumi o
traumi, la loro casa è priva di stimoli, priva di libri, priva
di arte, priva di musica, nessuna rete sociale che
permetta di accedere a possibilità o opportunità
chiamiamole aggiuntive. E adesso immagina lo stesso
identico bambino. Lo stesso DNA preso e inserito,

(06:37):
fatto nascere in una bella cittàdel Nord Europa.
Famiglia amorevole, regolata sulpiano emotivo.
Wolf, Wolf, Wolf, diciamo ai massimi sistemi ai massimi
livelli eh. Una società molto diversa è una
famiglia amorevole, genitori altamente scolarizzati, casa

(06:57):
confortevole, libri, musica, arte.
Una rete sociale che aprirà 1000possibilità, scuole, servizi di
tutti i tipi attorno. Che ne dite?
Stesse possibilità se vuoi puoi mah non lo so ve lo chiedo, ve

(07:19):
lo sto chiedendo nonostante faccia delle facce un po'
dubbiose eh, ma vogliamo ancora complicare di più lo scenario?
Ecco qui complichiamolo. Pensate la differenza tra
nascere con una malattia mentaleoppure no?
Che ne dite, disturbo bipolare? Oppure avere una mente
fortemente neurodivergente in unmondo in cui molti non sanno

(07:40):
neppure bene cosa significa disattenzione e imperattività
estreme che impediscono di concentrarci a scuola?
Oppure 1DSAO qualcosa del generedi cui ancora adesso alcuni sono
perplessi? Stupiti?
Dubbiosi della loro esistenza, Eh, abbiamo sentito parlare fior
fiore di psicologi e adesso questi DSA cosa sono queste

(08:04):
neurodivergenze? Che ne dite?
O ancora, avete presente cosa significa vivere ad esempio con
esperienze traumatiche o microtraumatiche ripetute?
No, magari all'interno della famiglia di origine.
Nuovamente. Ritorniamo alla domanda, Se vuoi
puoi, se lo vuoi veramente puoi.In realtà ci sono persone che

(08:29):
non riescono neanche a volere veramente qualcosa con queste
premesse, non hanno desideri sufficienti, non hanno passioni
sufficienti, sono spianate. O infine, per chiudere ancora il
quadro, aggiungere ancora un'altro elemento è appartenere
ad una minoranza. No, una minoranza culturale, una
minoranza discriminata, una minoranza razziale, una

(08:50):
minoranza economica, una minoranza LGBT.
Tutto questo in un mondo che nonè inclusivo, che non è
rispettoso delle differenze o delle legittimi aspirazioni di
ognuno di noi. Ripeto, se vuoi puoi.
Io credo sinceramente di no. E allora forse è il momento di

(09:12):
fare un passo in più e di capireche il punto di questo discorso,
di cui comunque chiedo il vostroparere.
E addirittura politico. Eh sì, direi che anzi è
esclusivamente politico, nel senso più generale del termine.
Perché il punto è che il mondo ormai oggi non è più, non è più
o l'avete capito, è diviso tra persone di destra, persone di
sinistra, tra progressisti, conservatori, ma piuttosto tra

(09:36):
chi ama uno Stato attento alle persone, oppure a uno Stato, ad
esempio, che ne so, amante dei mercati?
No, tutte le altre, ormai. Quelle che vi ho appena detto
sono categorie vecchie e prive di senso, entro certi limiti no?
E le cose stanno cambiando. Questa è una mappa della
politica vecchia, no? Un po' ingiallita, la vera linea

(09:57):
di frattura del nostro tempo e tra chi vive immerso nel disagio
sociale e culturale, lasciatemi dire, e chi fa parte dell'élite
globale? Quella minoranza che possiede
non solo la maggior parte delle ricchezze, ma anche dei codici
culturali, delle relazioni, dei modelli educativi, dei network,
delle reti di protezione. No, delle opportunità nascoste

(10:19):
sottotraccia, in cui è facile, come dire, muoversi agevolmente
in un mondo di questo genere. Ma è molto più facile,
chiaramente. E non sto parlando solo di
soldi, anche se i soldi sono indubbiamente importanti.
Sto parlando di AGI invisibili, alle volte un po' impalpabili,
di cui non si percepisce bene anche la presenza.

(10:40):
Vuol dire genitori che leggono, ad esempio i figli prima di
dormire. Genitori che hanno le capacità
di trasmettere. In maniera autentica.
Dei valori no, che li espongono al bello, che li riempiono di
passioni, di ispirazioni, di vacanze che diventano esperienze
formative, corsi d'arte, di scuole in cui si impara a
esprimerci, a presentarsi, a stare nel mondo.

(11:03):
Quindi opportunità incredibilmente utili, perché ci
sono persone in questo mondo chenon hanno queste opportunità.
Non stanno avendo neppure, come dicevo prima, la possibilità di
sognare davvero, di desiderare davvero, e credo che questo vada
detto. Ci sono persone che stanno
dietro ai bisogni di base, Eh? Riescono a malapena a stare

(11:26):
dietro ai bisogni di base in un mondo che tutto sommato favorirà
semplicemente il loro disadattamento proprio un'altro
punto di partenza, no? E allora dobbiamo chiederci, vi
chiedo, Eh, ha senso continuare a ripetere a chi nasce?
In fondo alla Scala sociale che il problema è che non vuole
abbastanza, che non ha grandi sogni, che non ha, che non non

(11:49):
ce la mette tutta. Ha senso colpevolizzare chi è
stanco, chi è schiacciato, chi non ce la fa più dicendogli che
il problema è che non si impegnaabbastanza.
Sto estremizzando, per carità, Eh, però credo che state capendo
il ragionamento che vorrei provare a suscitare.
Non sempre. Ma alle volte credo sia
addirittura una forma sottile diviolenza psicologica e

(12:12):
specialmente adesso, associata alla comparazione sociale, in
cui abbiamo delle rappresentazioni faraoniche di
esistenza altrui inarrivabili per altre persone.
È un modo per spostare la responsabilità di fatto dal

(12:32):
sistema all'individuo. Eh, perché il sistema ha delle
responsabilità. Perché è molto più comodo dire
Non hai vinto perché non ci hai creduto, piuttosto che ammettere
che la gara forse era truccata sin dall'inizio.
E qui arriva per me una riflessione un pochino difficile
ma necessaria anche sulle Istituzioni che dovrebbero

(12:53):
bilanciare tutto questo perché chi ha creato gli impianti
statali lo sapeva bene che le cose stavano così, no?
E quindi lasciatemi ribadire un po' di cose.
Ripeto, partiamo dalla scuola, Eh?
Dovrebbe servire, a mio parere, idealmente a riequilibrare le
possibilità. Ma lo farà vero o, piuttosto,
stressa ulteriormente la bugia della meritocrazia?

(13:15):
Bugia della meritocrazia mettendo in competizione i
bambini e i ragazzi che non partono affatto dallo stesso
punto di partenza? Neanche un po'.
Perché non possiamo ignorare chealcuni arrivano in prima
elementare sapendo già leggere con la testa piena di cose
bellissime, mentre altri non hanno mai avuto un libro in
casa, magari. Alcuni hanno genitori che
correggono i loro compiti, che li ascoltano, li seguono, li

(13:37):
motivano. Altri hanno solo il silenzio o
peggio il trauma alle volte. E poi ricordo ancora che ci sono
studenti. Ricordo ancora che ci sono
studenti più o meno giovani che sono neurodivergenti e anche se
magari provengono da contesti privilegiati, perché alle volte
vengono anche da contesti privilegiati, comunque hanno un

(13:58):
problema, alle volte un'enorme problema.
Ancora in pochi sanno riconoscere questi problemi con
precisione. Ci sono persone che negano la
presenza di neurodivergenze DSA?Dicevamo prima, DHD.

(14:18):
Autismo a vari livelli di funzionamento.
In pochi sanno affrontare nella scuola, psicologi, genitori,
insegnanti, la società in generale in realtà.
Io ho ancora sentito fare discorsi di dubbiosi un po'
complottistici sulla presenza o meno di ADHD nelle nelle nelle
giovani leve che sono a scuola, no?

(14:39):
E allora ribadisco, la scuola dàdavvero strumenti trasversali
per tutti e rispettosa delle diversità o è diventata
banalmente il primo stadio di una competizione che già di
fatto un po' decisa no, e che è di fatto già persa da molti?
E in tutto questo, lasciatemi dire con ancora maggiore forza
che ruolo hanno le patologie mentali, perché hanno un ruolo

(15:02):
anche le patologie mentali, o per meglio dire, l'accesso a
rapidamente ad avere diagnosi veloci, supporto veloce, cure
veloci. Che ruolo ha l'appartenere a una
minoranza discriminata, invisibile, stigmatizzata?
No, trans, gay, lesbiche, LGBT. È uno stigma, ancora, ma uno

(15:30):
stigma è grosso. Lo vedo impatto a crescere in un
ambiente dove sei costantemente invalidato, ipercontrollato non
facilitato, rallentato, un ambiente accelerato, veloce, che
ci sta mettendo nella testa cosedavvero, davvero strane.
Eh, possiamo davvero chiedere a tutti di correre.

(15:50):
Quando alcuni stanno lottando, semplicemente mi viene da dire,
per restare in piedi. Ripeto, sto stressando sto
estremizzando per suscitare un po' di dialogo.
Beh, vorrei sentire cosa avete da dire a riguardo.
Io sinceramente credo davvero molto nella crescita personale.
Ci credo da vero, è chiaro. È ovvio se mi seguite e credo

(16:11):
che avere gli strumenti adatti per per evolverci sia davvero
una premessa per farlo davvero. Credo che quasi sempre sia
possibile cambiare. Di questo mi occupo di di
cambiamento, migliorare, imparare, trasformarsi.
Ci crede al punto da aver fatto una professione?
È ovvio che ci credo. Io aiuto le persone a cambiare,
questo è il mio lavoro alla fine.

(16:34):
Con l'attività clinica, con i video, con i libri, con le
Convention, con i video corsi, con io aiuto le persone a
cambiare. Ma non sarebbe bello, diciamo
più bello, immaginare un mondo che somigliasse un po' di più
alle Olimpiadi, un mondo dove sipossa partire tutti da gli
stessi blocchi di partenza, no, con gli stessi metri tra noi e

(16:55):
il traguardo. È lo stesso vento in faccia, mi
viene da dire, la stessa pista sotto i piedi.
Perché è una gara in cui qualcuno parte 20 m avanti e che
qualcun altro parti invece 20 m indietro, magari con un peso
legato alle caviglie. Non è una gara, mi sembra
piuttosto una messinincena ingiusta se decidiamo se

(17:17):
decidiamo che noi esseri umani siamo diversi dal resto degli
animali e andiamo contro e abbiamo deciso di andare contro
la legge naturale. Se siamo davvero esseri che
hanno deciso contro natura, ricordiamocelo di aiutare i
nostri simili che faticano. Se abbiamo deciso che la legge è

(17:41):
di natura, in cui chi non ce la fa deve soccombere e che tutto
sommato questo non ci piace bene, dobbiamo pensarci.
Noi medici facciamo questo. Noi medici andiamo contro la
legge naturale. Chi non ha le caratteristiche
per sopravvivere lo aiutiamo. Ok, quindi mi viene da dire,

(18:10):
siamo davvero così oppure no? È veramente questo quello in cui
crediamo oppure no? Bene, in realtà mi farebbe
davvero piacere sapere Cosa ne pensi.
Tu Cosa ne pensi? Tu che mi stai ascoltando e che
magari dici ma cosa sta dicendo questo qua, questo pazzoide

(18:30):
pelato? Bene fammelo sapere nei commenti
Eh, il tema è molto caldo, moltocontroverso, molto interessante,
molto interessante. In questo periodo storico in cui
potremmo stare ragazzi, io pensoche potremmo stare tutti molto
meglio, tutti molto meglio e quindi vi prego di dire quello

(18:51):
che ne pensate. Bene, se questo video ti è stato
utile o se ti è fatto un pochinoriflettere anche solo un
pochino, lascia un like, iscriviti giù al canale,
scrivimi nei commenti Cosa ne pensi?
Anche se non Sei d'accordo Eh, scrivi quello che pensi,
soprattutto ripeto, iscriviti alcanale se vuoi continuare a
ricevere contenuti un po' scomodi come questo, ma spero

(19:12):
utili come forse avrai percepito.
Io ci metto sempre più testa cheposso in questo lavoro di
divulgazione, ma anche il cuore.Bene, ci vediamo presto.
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I’m Jay Shetty host of On Purpose the worlds #1 Mental Health podcast and I’m so grateful you found us. I started this podcast 5 years ago to invite you into conversations and workshops that are designed to help make you happier, healthier and more healed. I believe that when you (yes you) feel seen, heard and understood you’re able to deal with relationship struggles, work challenges and life’s ups and downs with more ease and grace. I interview experts, celebrities, thought leaders and athletes so that we can grow our mindset, build better habits and uncover a side of them we’ve never seen before. New episodes every Monday and Friday. Your support means the world to me and I don’t take it for granted — click the follow button and leave a review to help us spread the love with On Purpose. I can’t wait for you to listen to your first or 500th episode!

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