Episode Transcript
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(00:00):
Alle volte nella vita le cose possono prendere davvero una
brutta piega. Tutti noi potenzialmente stiamo
camminando in prossimità di un abisso esistenziale.
Cerchiamo certamente di non pensarci, ma in realtà è è
(00:20):
abbastanza così? C'è poco da dire.
Tutti possiamo percepire. Il risucchio di un gorgo
esistenziale che ci può improvvisamente risucchiare nel
buio. Che cosa può farci finire in un
(00:40):
abisso senza fondo, in un vuoto oscuro di questo genere?
Che cos'è che favorisce tutto questo?
E che cosa ci protegge da tutto questo?
Beh, a favorirlo possono essere tante cose.
Una perdita. Una malattia, un qualche
cambiamento di una condizione dibenessere a cui siamo abituati,
(01:03):
che diamo per scontato, magari per cause che non dipendono da
noi, tante cose che conosciamo eforse ancora di più ci
spaventano quelle che non riusciamo neanche ad immaginare.
Ma forse c'è qualcosa di ancora peggio di un evento di questo
(01:24):
genere che tutto sommato. Ahimè, facciamocene una ragione,
fanno o faranno parte della nostra vita in qualche momento,
a un certo punto della nostra esistenza, ma probabilmente il
più grande abisso che si può raggiungere nella nostra vita è
(01:47):
quello che si raggiunge tramite l'assenza di una vera passione.
E di un vero desiderio, almeno di una vera passione.
Almeno di un vero desiderio. Perché poi alcune persone
fortunate hanno più di una passione, di un vero desiderio.
Ma lasciatemi spiegare bene perché quello di oggi è uno dei
(02:12):
video forse più intimi e più importanti che spero di potervi
dare e che vi potranno fornire delle.
Direzioni delle coordinate pratiche da usare anche per la
vostra vita. Passione e desiderio sono, credo
(02:34):
che siano le uniche due cose checi possono davvero tenere a
galla in alcuni momenti della nostra vita.
Sono due cose molto potenti che lavorano dentro di noi, ma sono
anche un'enorme problema per alcuni.
Eh sì, perché alla fine. Non è possibile.
(02:55):
E anche per il più bravo del dello, dei psichiatri, dei
terapeuti, degli psicologi, non è possibile suscitare passione e
desiderio autentici in qualcuno che non ce li ha, qualcuno che
non ha fatto esperienza fino al punto da farli emergere
(03:16):
realmente spontaneamente dentro di lui.
Sono due caratteristiche della mente che si creano,
indubbiamente. Nei primi anni di vita.
E hanno molto a che fare con un'altro stato d'animo interno
molto importante, che è la sensazione della meraviglia, il
meravigliarsi. Quello che gli autori di
(03:38):
fantascienza chiamano sens of Wonder, che poi è l'obiettivo
finale della letteratura fantastica fantascientifica, è
fantasy. Che cosa mi piace davvero?
Che cosa ti piace davvero? È questa la domanda che alla
fine ognuno di noi dovrebbe farsi.
(04:01):
E provando a rispondere in maniera autentica, spietatamente
autentica anche, ad esempio, in questo momento nulla.
Ecco, il lavoro da fare è lì. Allora per quale ragione ti alzi
alla mattina? Domanda altrettanto semplice e
(04:22):
micidiale, alla quale poche persone sanno rispondere con,
diciamo, tranquillità EE precisione.
Vi voglio parlare oggi di nuovo di alcuni elementi della mia
storia personale che credo mi abbiano aiutato molto il mio
(04:45):
difficile percorso di vita, posto che ce ne sia uno.
Che non sia difficile, nel mio caso lo è stato abbastanza e vi
volevo parlare appunto di quelloche secondo me mi ha aiutato a
uscire da una difficilissima relazione con il mondo che ho
sempre avuto e che mi ha sempre fatto molto faticare e soffrire.
(05:12):
Vi vorrei parlare di quella che è stata la mia formazione.
La formazione come essere umano,la mia educazione diciamo, non
saprei neppure bene come chiamarla, in realtà del motivo
vi voglio parlare, per cui alla fine sono riuscito a sfuggire
all'abisso al mio abisso personale.
(05:32):
Ecco e sperando che quello che vi racconterò possa essere
ispirativo possa funzionare da drive e che possa esservi utile,
insomma utile anche a voi che miascoltate.
Inizio dicendovi che secondo me.In tutta sincerità, il problema
della formazione dell'essere umano rappresenta una sfida
(05:56):
incredibile, affascinante, uno dei più grandi temi del nostro
tempo, forse il più importante di tutti, solamente dedicandoci
seriamente alla formazione dei giovani, anzi dei giovanissimi,
dei bambini, dei bambini. Possiamo immaginare di sperare
(06:17):
in un futuro migliore? Penso che tutto il resto sia
secondario, dovrebbe passare in secondo piano.
Questo è il punto più importante.
Una nazione che si occupa della formazione dei suoi bambini può
cambiare il mondo in un paio di generazioni, probabilmente.
Anche perché una volta che si diventa grandi, spesso, come si
(06:40):
dice elege son feet, i giochi sono fatti, non sempre
chiaramente, ma tutto è più difficile.
Tutto è più difficile, come si dice, in senso metaforico.
Mi raccomando, se non hai giocato con le biglie da
piccolo, non potrai recuperare questa, chiamiamola questa
esperienza così intima, così importante.
(07:02):
Giocandoci da grande no, allo stesso modo.
Non è facile, e lo sappiamo noi terapeuti, riscrivere le prime
relazioni oggettuali, interpretare le prime relazioni
oggettuali che non sono andate così bene o che sono andate
addirittura male, anche se ovviamente tutte le dovute
eccezioni ci sono. Diciamo che è solo più complesso
(07:24):
e devi rompere diversi schemi sociali, diversi paradigmi,
lavorare tanto sulla tua mente, sulle tue trappole, eccetera.
Comunque. Comunque la la mia osservazione
da psichiatra rispetto alla sfida che la pedagogia e la
formazione dell'essere umano rappresenta per la società
(07:45):
contemporanea non può che essereintrisa anche di dimensioni
fortemente emotive, quasi sentimentali.
Certamente la formazione è anchee forse e soprattutto una
formazione emotiva che poi è intimamente connessa, è.
Ingranata fortemente a doppia mandata a quella scientifica e
(08:09):
filosofica, in realtà, cioè la nostra emotività.
Alla fine, e vi dirò perché, secondo me è il motore della
nostra competenza scientifica e filosofica indispensabile per
noi esseri umani. Infatti credo fermamente che le
uniche cose in grado di restare davvero come patrimonio
(08:30):
inestimabile e indelebile di un percorso educativo.
Siano, ritornando al primo puntodi cui vi parlavo, proprio il
senso del meraviglioso e il desiderio che a loro volta poi
innescano passione, passione nella gente.
(08:51):
Meraviglia e desiderio sono stati interni davvero difficili
da descrivere, appena percepibili in maniera
intuitiva. Difficili da tradurre in prosa
semplici e immensamente complessi.
Difficile per uno psichiatrucolocome me, descriverli con
(09:12):
efficacia, con potenza, no. E piuttosto il lavoro di un
poeta, viene da dire. Eppure sono a mio avviso,
l'unico vero motore che ci spinge verso il mondo, che ci
trascina da fuori, che definiscein profondità il nostro modo
personale di stare dentro. Al mondo meraviglia e desiderio
(09:33):
sono i veri salvagenti della nostra vita.
Senza di loro siamo in balia dell'incertezza e realmente
pronti a sprofondare nell'abissonel gorgo che ho messo nella
copertina di questo video, quel mulinello molto inquietante.
(09:54):
Meraviglia e desiderio sono per gli esseri umani gli strumenti
più efficaci di cura e di resilienza, probabilmente capaci
di lenire, di collaborare nella possibilità di lenire con grande
efficacia il dolore insito nellatransitorietà dell'esistere è
così, nella durissima consapevolezza.
(10:18):
Che siamo essere limitati nel tempo e nello spazio.
Che dobbiamo morire e diventare niente, niente per sempre non è
facile. Come psichiatra, ogni giorno nel
mio lavoro mi ritrovo a contattocon la disperazione,
l'inadeguatezza, la perdita di senso.
(10:43):
Perché è questo che alla fine rende la vita.
Interessante è la sensazione chele cose abbiano un senso.
Spesso mi domando cosa differenzi alla radice chi ha
trovato una modalità di convivenza con questo mondo.
(11:03):
Convivenza difficile? Certamente la chi invece ancora
non ce l'ha fatta non ci sta riuscendo.
E non ho dubbi, ve lo dico subito, che alla base vi siano
dinamiche biochimiche, dinamicheneurali neuroanatomiche che
stiamo faticosamente cercando dicomprendere.
In maniera più scientifica, migliore, più credibile, più
(11:26):
convincente? No.
Guadagnando nuove conoscenze conuna certa costanza, ma a un
costo sempre piualtomanmanocheciavviciniamoall'asintotoalal.in
cui capiremo davvero tutto. No, è un processo che si fa
esponenzialmente più complicato man mano che ci si avvicina al
nucleo. All'anima del problema.
(11:47):
Quindi confermo a tutti che il mio pensiero è e resta
fortemente biologico e riduzionista in questo senso.
Ma dentro le cose sono diverse, dentro di me, come dentro di te,
credo esistano altre realtà oltre alla scienza in cui credo
e che quella che voglio proporrealle persone quando le aiuto.
(12:12):
Ma esistono altre consapevolezze.
Esiste 1 1 punto di penombra, una Twilight zone per richiamare
una serie di telefilm che io adoravo quando ero piccolo.
Qua le zone. Ve le ricordate?
Bene, c'è qualcosa del genere dentro di me, come dico sempre
(12:33):
quando sono in un bosco. Io ve lo giuro, non ho paura dei
cinghiali o di di cadere o di farmi male, ma io ho paura degli
UFO, OK? Quando di notte mi sveglio
angosciato ho ancora la sensazione che sotto il letto ci
possa essere qualche mostro, quindi dentro di me la sfera
emotiva è irrazionale, è potentissima, è potentissima e
(12:56):
si sposa a fatica con una razionalità di cui non posso
oltretutto fare a meno e non fosse altro per il mio
funzionamento cerebrale, piuttosto autistico anziché no.
Ed è qui che volevo raccontarvi un mio ricordo molto antico e,
vi confesso, molto privato, ma che si inserisce bene in questo
(13:16):
mio discorso che credo possa essere esemplificativo.
Allora io ricordo benissimo, ma davvero benissimo.
Con dovizia di particolari potrei descrivervi la scena e se
avessi le capacità di un grande pittore, ve la potrei dipingere
la prima volta in cui mi sono immerso con tutto me stesso nel
(13:36):
mistero. Nella meraviglia in cui mi sono
realmente meravigliato e ho avuto un innesco nella mente
incredibile. La scena è questa, io, mio
padre, è un cielo stellato. È stato probabilmente il momento
(13:58):
formativo più potente della mia vita, quella condizione
dell'animo che, vi giuro, non miha mai abbandonato.
Prima che il nostro rapporto trame e mio padre si incrinasse per
ragioni, quelle sì, talmente intime EE dolorose che non ho
intenzione di raccontarvi qui, adesso, era prima di tutto
(14:22):
quello, era prima che cambiassero le cose nel sistema
della mia famiglia e che io entrassi in quella zona
pericolosa all'interno dell'abisso.
E iniziassi a guardarci dentro. Comunque, per ritornare alla
scena, eravamo in una campagna ligure.
(14:45):
Vi dico esattamente dove eravamo, alla Madonna delle
vigne, vicino a Cesino, vicino aPontedecimo, vicino a Genova.
Ed era un momento in cui eravamoa una cena con amici in una
specie di trattoria. Era una situazione molto
fricchettona, i miei genitori erano un po' fricchettoni
(15:08):
all'epoca, forse un po' tanto e a un certo punto però mi ricordo
che il mio papà mi prende per mano e mi ha fatto un attimo
alzare, altrimenti faccio vedereuna cosa e ci siamo allontanati
verso un Prato che era dietro lastruttura.
La la casa no di questa trattoria e quando siamo
arrivati lì mi ha fatto guardarein alto.
(15:31):
In un contesto di buio siamo entrati nel buio.
Io mi sono reso conto e però erocon mio papà, ero molto
tranquilla e mi ha detto, guardaun po' su.
E io ricordo un cielo stellato pazzesco.
Mi sono sentito proiettare una specie di ascensore
interdimensionale, mi ha sparatonel cosmo e mi sono sprofondato
(15:54):
in un abisso positivo e gioioso quella volta.
E la mia mente ha iniziato a turbinare di domande e di
sensazioni che mi hanno lasciatozittito e immobile, credo per 10
minuti, 10 minuti buoni. E quella sì che era
fantascienza. Ed è stato stupendo.
Credo mio papà che era abituato a un bambino decisamente
(16:16):
problematico e irrequieto, in una specie di ventola che non si
fermava mai. Un ventolino continuò, una
ventola vera. Facevo aria io quando ero
piccolo. In ogni caso è è tutto qui
quello che che volevo raccontarvi.
No, niente altro in realtà, ma vi giuro, amiche e amici, che in
(16:39):
tutta la mia vita nulla e nessuno ha mai fatto qualcosa di
meglio per me. Mio papà non credo l'abbia
capito sino all'ultimo dei suoi giorni.
Fino a quando una volta ho provato a parlargliene e non so,
(17:05):
ripeto, io non sono un poeta. Non so neanche se l'abbia capito
allora. Ma nessuno, niente e nessuno ha
mai fatto qualcosa di meglio perme.
Nessun insegnamento è stato più potente e trasformativo.
La cosa incredibile è che poco dopo vidi.
Incontri ravvicinati del terzo tipo?
(17:26):
Era quello il periodo, quindi non lo so. 77 78 non ero
piccolo, ero ero molto piccolo. Eee uscì quel film Cloze and
Counterals OKO meglio, inizialmente vidi il manifesto,
no, una strada deserta che puntava sotto delle montagne
(17:46):
oscure, sotto un cielo trapuntato di stelle che si
perde no verso. Una linea, una skyline di
montagne lontane da cui emergevauna luce.
Quelle locandine erano ovunque aGenova, me le ricordo, incollate
ai muri e lampioni in viale Brigate.
Anche quel film lo vidi con mio papà.
(18:07):
E fu un'altro innesco, perché l'aggancio iniziale era partito,
io ero entrato in una modalità di meraviglia, la mia testa era
triggerata, pazzescamente, io sognavo cose di quel genere e mi
iniziai a appassionare alla fantascienza, al fantasy,
astronavi, eccetera. Viaggi interstellari?
No. Da quel momento iniziai a
(18:27):
desiderare costantemente, ma anche da adulto, di trovarmi in
un luogo in cui in realtà non sono mai stato.
O forse. Ci sono stato un'unica volta
quella sera con mio papà e che so che in qualche maniera
esiste. Quindi no, un luogo che è a metà
fra la terra e il cielo oscuro, ma illuminato da miliardi di
(18:51):
luci, miliardi di mondi e quindimiliardi di civiltà, miliardi di
persone, miliardi di chissà cosa.
Comunque sento che tutto è nato lì per me e immagino che
qualcosa di simile sia accaduto,possa accadere o accadrà.
AA tantissimi altri esseri umani.
Avevo voglia però di sottolinearlo e di
(19:13):
raccontarvelo. Meglio che posso Eh?
Poi cosa è successo? Mia madre qualche tempo dopo mi
abbono a omni. Io a un certo punto ho visto una
rivista in un'edicola in cui c'erano nuovamente stelle, roba
anni 70 di di fantascienza, scienza e fantascienza, rivista
che non capivo, anche perché erain inglese, ma ma che sfogliavo?
(19:36):
Totalmente rapito. E poi a seguire mi regalò il mio
primo Apple, un Apple. Mi ricordo che andammo a Milano,
la gb.ca, ordinarlo a comprarlo.Un'esperienza pazzesca, una
macchina dei sogni per un bambino come ero io, una
macchina che mi inserì in un mondo parallelo di figate
(19:57):
pazzesche. Era perfetto.
Mia mamma. Mi ha visto passare da super
irrequieto a un bambino che stava 12 ore al giorno a
programmare. Mi ricordo il mio libro sul
basic, poi sull'assembler avantino?
EE questo è stato l'inizio per me di tutto ciò che nella mia
(20:18):
vita mi ha permesso di stare meglio, di salvarmi.
E infatti dopo tutto questo, mentre mi sviluppavo il corpo e
nella mente poi è arrivato il desiderio, Eh, non solo quello
sessuale, ovviamente. Un desiderio più generale, un
desiderio che una spinta forte, una proiezione no, conseguenza
logica, o forse potremmo dire. Ecco, in questo senso potremmo
(20:39):
dire conseguenza emotiva della meraviglia, ma un drive pazzesco
e il desiderare qualcosa con tutta la forza che mi ha fornito
un nord, una stella polare a cuiho.
Spesso guardato no con determinazione, che anche nei
momenti più bui mi ha fornito l'aggancio per non finire
nell'abisso. Che dire?
(21:01):
Che dire di altro? Credo profondamente che la
felicità di una persona alla fine risieda nella sua capacità
di desiderare davvero qualcosa. Su questo non ho molti dubbi.
Lo sapevo prima di fare lo psichiatra, lo sentivo prima di
fare lo psichiatra, lo sento in realtà con ogni fibra del mio
essere è una. Consapevolezza grossa, assoluta,
(21:25):
ontologica, mi verrebbe da dire.La domanda più intima, la
richiesta più autentica che giungere a chi si è perso nella
propria esistenza è proprio questa, alla fine è una
richiesta che alle volte non è neanche nominata, non è neanche
a parole, ma è presente insegnami a desiderare,
insegnami a farlo davvero con passione, perché saper
(21:47):
desiderare è l'unica via alla felicità.
Il desiderio indica la strada soddisfarlo.
Badate bene, non è necessario. Non è neppure necessario, anzi,
lasciatemi dire che alle volte èprofondamente sconsigliabile.
Io ho desiderato cose che non homai neanche minimamente
(22:07):
raggiunto, ma sono quelle che hanno mosso la mia vita
autenticamente. E quindi saper rispondere alla
domanda, che cosa ti piace davvero?
Saper rispondere a questa domanda è più che sufficiente
per stare a galla al di sopra dell'abisso, questo sì che è
protettivo. Ci tengo a dirvi che oltre i
(22:31):
miei genitori ho avuto un unico altro grande educatore, il mio
primo maestro delle elementari si chiamava, anzi si chiama
Mario Gennari. Adesso è un professore
universitario, insegna a Genova.Lui fece la sua tesi sulla
nostra classe. È tanti anni che non ci vediamo
(22:52):
più. Il suo vero merito?
Beh, qualcosa di altrettanto mirabolante, avermi lasciato
fare, aver creduto in me quasi ciecamente.
O meglio, la sensazione che io ho avuto è che qualcuno credesse
in me ciecamente. Con lui ricordo nuovamente Cieli
Stellati, stelle, astronavi, ma anche prati.
(23:13):
Ci portavano i prati no, andavamo a vedere i prati, cose
che. Cioè, ma cosa fanno STI bambini?
Cosa fa sto pazzoide coi bambini?
No? Mi ricordo tantissime domande
questa, ecco questo mi ricordo tantissime domande che mi faceva
e pochissime risposte che mi dava e mi irritava alle volte
no, ma ricevere domande da un adulto è stato fantastico per
(23:35):
me, è stato meraviglioso, mi ha dato un'enorme senso di fiducia,
mi ha fatto sentire concretamente parte del gioco,
mi ha reso in realtà. Tranquillo.
Ha reso tranquillo un bambino che non lo era, ha accresciuto
responsabilità, consistenza. Ecco, qui, dopo quel tempo,
(24:00):
tutto è stato importante per me.Tantissime cose importanti,
tante relazioni, tante acquisizioni culturali, ma
niente è stato più essenziale. Ne ho passate tante di belle, di
brutte. In realtà anche di molto brutte,
ma alla fine è come accendere unfuoco, una volta disposta bene
(24:22):
la legna e accesa la fiamma, il più è fatto.