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May 8, 2024 17 mins

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Transcript

Episode Transcript

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(00:00):
Ma non si fa, ma ti sembra il
caso, ma come puoi pensare?
Ma vedi, perché se tu fai così e
poi quante volte ti ritrovi a fare lunghissimi
discorsi per spiegare o le ramanzine o per
sgridare o per spiegare ai tuoi bambini come
mai quello che hanno fatto non andava bene
e perché ti fa mandare su tutte le
furie.
E quante di queste volte questo si è

(00:20):
rivelato utile per insegnare al tuo bambino, al
tuo ragazzo, ragazza il comportamento che ti aspettavi
nei suoi confronti.
Oggi vediamo insieme uno dei freni più grandi
che incontriamo nel ristabilire una connessione empatica o
comunque nel ristabilire una connessione con i nostri
bambini dopo una litigata, dopo un grande comportamento

(00:43):
insomma che proprio non andava da parte dei
nostri bambini, una mega crisi, un rifugio.
Ciao e benvenuto al piccoli passi di educazione
positiva qui è dove esploriamo come mettere in
pratica un'educazione il più possibile incoraggiante, rispettosa
e positiva nel buon umore.
Sono Clio, mamma di due bambini passato in
azienda, oggi consulente in educazione positiva, coach genitoriale
all'interno del percorso online per genitori, tempo

(01:05):
per crescere e oggi ti invito a sperimentare
nuovi punti di vista sulla stridata.
Ben ritrovato, ben ritrovati, sono molto contenta di
essere di nuovo qua con voi durante questa
settimana di preparativi mega per il summit dell
'educazione positiva.
Se non sai cos'è, ti devi scrivere
immediatamente, è un convegno online, anche se chiamarlo

(01:25):
convegno mi sembra troppo formale, è una grande
festa sono quattro giorni in cui vengono diffuse,
viene diffuso una serie di, vengono diffuse una
serie di interviste a professionisti di diversi, in
realtà di diverse specializzazioni, diverse aree, ma tutte
le regate a ciò che permette ai genitori
e alle famiglie di ritrovarsi anche nella frenesia

(01:48):
quotidiana di vivere meglio insieme, di risparmiare tempo
Secondo la lente dell'educazione positiva, quindi vediamo
tanti pezzi diversi del puzzle e l'idea
è proprio quella di accompagnarti, darti un supporto,
un sostegno con delle cose concrete, delle cose
pratiche che possano permetterti di applicare subito in
meno di dieci minuti e che ti possano
permettere di vivere con più leggerezza nella quotidianità

(02:12):
in rapporto con i tuoi bambini, insomma il
tuo ruolo di genitore, perché sappiamo che ci
sono milioni di informazioni, tantissime cose, tantissime liste,
una lista di doveri lunga così, ma l
'esperienza ci insegna che per cambiare, per mettere
in piedi un approccio diverso, per mettere in
piedi anche tutta questa lunga serie di doveri
c'è in primis bisogno di sentirsi appoggiati,

(02:33):
sostenuti, capiti, ascoltati e questo è quello che
il Summit ti propone, si propone di regalarti.
La partecipazione è gratuita, quindi devi per forza
venire, ti aspetto, non vedo l'ora, approfondiremo
meglio.
Nel frattempo c'è una guida gratuita che
puoi scaricare, non al Summit, ma per aiutarti

(02:53):
a capire come ricucire il rapporto con i
bambini in seguito a litigi, urla, grandi conflitti,
quindi ti metterò il link e stiamo vedendo
in questa serie di episodi un pochino più
nel dettaglio alcuni concetti che sono affrontati nella
guida, partendo proprio dalla esperienza che faccio con
i genitori che accompagno, di questo grande senso
di frustrazione, di impotenza che a volte si

(03:15):
impossessa di tanti genitori, nel momento in cui
ci sono queste fasi e questi periodi di
litigi frequenti, di discussioni, come a me ne
di tutta l'età, in cui si ha
la sensazione di non sapere più che pesci
pigliare e come fare per dialogare, per come
dire, per parlarsi davvero, per far cadere il

(03:36):
muro di incomprensione che a volte ci separa
e il senso di colpa, nonché il senso
di allontanarsi sempre di più, anziché di avvicinarsi
ai nostri bambini o ragazzi.
E la settimana scorsa, nell'episodio, abbiamo visto
i due ingredienti fondamentali da coltivare per i
genitori, se te lo sei perso ti invito
a darlo a sentire, perché abbiamo affrontato davvero

(03:57):
nel dettaglio quali sono questi due elementi fondamentali,
ammesso che, voglio dire, per fare un genitore
ci vogliono tante competenze diverse e qui è
difficile a volte indicarne o metterle in ordine
di priorità o di importanza, perché sono più
che altro come un puzzle, no?
E ognuno ha la sua funzione e la
sua utilità nel costruire, giorno dopo giorno, un

(04:18):
rapporto con i nostri figli basato davvero sull
'ascolto, sulla comprensione, con la fermezza, quindi imparare
a prenderci fuori di noi, capire i nostri
bisogni, capire quelli dei bambini, capire tutto quello
che fa e che permette di vivere meglio
con i nostri bambini, di educarli al meglio.
Ma oggi vorrei vedere insieme a te quello
che potrebbe essere un freno che, magari senza
saperlo, ti impedisce, anche pur sapendo, no, quali

(04:39):
sono magari le strategie o gli approcci servono
a poco se, dall'altra parte, senza saperlo
involontariamente, metti in atto dei comportamenti o delle
abitudini che in realtà ti ostacolano, no, per
ricostruire il rapporto di fiducia con i tuoi
bambini.
Ecco, fiducia è un'altra parola chiave nel
dire questi due elementi, in effetti, la fiducia
fa un po' da denominatore comune.

(05:01):
La fiducia in noi stessi, la fiducia nei
nostri bambini, nelle competenze che riusciamo a portare
loro è senz'altro un prerequisito super importante
per poter applicare tutto quello che vediamo insieme.
Veniamo allora al freno di cui volevo parlarti
oggi e perché è così importante?
Ed è importante perché se non ci rendiamo
conto dell'inefficacia, del fatto che, anzi, che
questo che può essere un automatismo o può

(05:23):
essere un'abitudine, può essere un comportamento che
facciamo perché l'hanno sempre fatto con noi
e quindi lo ripetiamo, sia in realtà un
impedimento al ricostruire quel rapporto di fiducia che
stai cercando di instaurare per poter insegnare ai
tuoi bambini tutte le competenze, i comportamenti che
vuoi trasmettere loro, i valori.

(05:44):
Questo è uno step che a volte in
tanti non considerano, no?
E cioè che per poter imparare.
Pensa alla tua materia preferita quando eri a
scuola, te la ricordi?
Cos'è che ti piaceva di questa materia?
Molto probabilmente uno degli elementi che faceva sì
che quella era la materia che più ti
piaceva era l'insegnante.

(06:04):
L'insegnante o il rapporto che avevi con
l'insegnante o il modo in cui l
'insegnante ti proponeva gli argomenti.
Questo perché la trasmissione di uno sapere passa
necessariamente tramite la relazione che si instaura tra
l'allievo, il discepolo, se vogliamo così, e
il maestro.
Ed è la stessa cosa per i genitori

(06:25):
e i figli.
Quindi nel momento in cui tu vuoi trasmettere
ai tuoi bambini un comportamento, una competenza, un
valore, qualunque sia la cosa che vuoi, che
vuoi non solo insegnare nel senso di dare
ai tuoi bambini delle nozioni, perché non è
tanto questo, è quanto permettere ai tuoi bambini,
dare ai bambini quella guida perché riescano a
tirare fuori il meglio di sé, no?
Un po' come il giardiniere con le piante,

(06:47):
che è un'altra metafora che usiamo spesso,
che usiamo spesso nell'educazione.
Nel momento in cui si incrina il rapporto,
cioè c'è la sensazione di non essere
ascoltati e capiti, viene meno quella sensazione di
fiducia incondizionata e quindi anche l'ascolto e
l'insegnamento risultano più difficili, perché ho voglia

(07:07):
di ascoltarti, quindi ho voglia di prendere in
conto quello che mi dici in maniera consapevole,
perché i bambini imparano tanto tramite l'esempio
ed è un insegnamento inconsapevole in qualche modo,
cioè non è che si dicono guarda come
fa la mamma per prendersi cura di sé
la mattina quando si ritaglia del tempo per
fare yoga, no, è più qualcosa che acquisiscono

(07:27):
a livello inconsapevole, nell'inconscio in qualche modo,
è il modo ovvio in cui danno per
scontato che tutti i genitori o tutte le
mamme si prendano cura di sé.
Quando vuoi far passare invece un messaggio a
livello consapevole, no?
Un po' come si fa a scuola, ma
su tante altre situazioni della vita di tutti
i giorni, non so, vuoi insegnare ai tuoi
bambini a chiedere per favore, a dire buongiorno

(07:49):
quando entrano in un negozio, a spegnere i
cartoni quando avete concordato e a mettere in
priorità i compiti, a mettere a posto la
stanza, a seguire un'igiene corretta, non lo
so, tutte le cose che insegniamo nelle attività
di tutti i giorni con i nostri bambini,
quello è un insegnamento che a un certo
punto vuoi portare anche a livello consapevole, no?

(08:11):
Cioè non è soltanto con l'esempio, osservando
quello che fai tu, ma anche facendo passare
proprio questo messaggio di si fa così ed
è importante per questo motivo e questo motivo.
La propensione dei tuoi bambini e dei tuoi
ragazzi ad ascoltarti, non solo nel senso di
apro le orecchie e sento quello che mi
stai dicendo, ma di prendere in conto il
messaggio e di volersene appropriare, no?

(08:33):
Di volerlo fare loro, sarà proporzionale al sentimento
di comprensione reciproca che si instaura e di
fiducia.
Se in questo momento sono arrabbiato con te,
mamma, perché penso che tu dai, non mi
ascolti mai, stai sempre dietro al tuo telefono,
oppure dai troppo importanza, solo importanza come vado
a scuola, non ti interessa del resto, oppure

(08:54):
preferisci, dai sempre attenzione a mio fratello rispetto
a me, nel momento in cui tu mi
mostri come si fa a tenervi in ordine
la stanza, a fare i compiti, io avrò
solo voglia di darti torto, di farti vedere
che decido diversamente, piuttosto che di ribellare in
qualche modo.
Si rischiano quindi di instaurare poi dei circoli
viziosi, no?
Di ribellione, di nostra rabbia e quindi poi

(09:17):
ancora di più di sentimento di incomprensione e
così via.
Ed ecco perché l'ascolto e il creare
questo clima di complicità diventa così importante ed
ecco perché nel momento in cui ci rendiamo
conto che c'è qualcosa che non va,
litighiamo tutti i giorni, discutiamo tutti i giorni,
la sensazione di non capire mio figlio, di
non capire mia figlia, il perché si comporti
così e di non sentirmi ascoltato, ascoltata io,

(09:38):
ecco che diventa importante fare uno step indietro
e andare a capire come ricostruire questa fiducia
perché altrimenti rischia proprio di non passare a
questo messaggio.
Uno dei freni più grandi che osservo in
queste dinamiche è proprio quello di dar voce
alle nostre ragioni di genitori con quella che
io chiamo la filippica, no?
Quindi, vediamo i nostri bambini fare una determinata

(09:58):
cosa che non va, magari è l'ennesima
volta che lo fanno, magari risponderò male, magari
abbiamo già provato con calma a spiegare, ma
no, ma guarda che non si fa così,
non si fa cosà, non ha sortito nessun
effetto, anzi non fa che peggiorare le cose
e quindi ci parte un attimo l'imbolo
e la tentazione forte può essere quella di
prenderlo un attimo da parte, alzare la voce

(10:20):
e sfogarti per dieci minuti, un quarto d
'ora nel fargli capire come mai quello che
sta facendo non va, perché non è ragionevole,
perché non va bene, perché dovrebbe fare diversamente,
perché ti fa arrabbiare.
Fermo restando che è chiaro che succede a
tutti, ok?
Quindi se ti è successo, se ti è
capitato, non sei primo, non sei l'ultimo

(10:41):
dei genitori a cui succede e va bene
così, l'idea non è di inseguire un
modello di perfezione, lo sappiamo, ma di capire
in che modo, come mai certe modalità intervengono,
se sono utili o no e se non
sono utili, cosa si può fare per trovare
una modalità invece più efficace.
Come mai la tiritera di dieci minuti in
cui spieghiamo e rispieghiamo il perché l'atteggiamento

(11:04):
dei bambini non è accettabile, non funziona o
è poco efficace?
Perché in quel caso la sgridata, chiamiamola la
sgridata, risponde in primis al bisogno dell'adulto
di riprendere il controllo sulla situazione, che è
un bisogno umano, ok?
E anche magari di ristabilire dei confini e
anche questo ci sta a dare giustissimo.
Il problema qual è?
Che non prende in conto il bisogno del

(11:27):
bambino di quel momento, non prende in conto
la causa del comportamento, cioè il bambino che
non mette a posto la stanza, nonostante gliel
'abbiamo chiesto.
Non è che proprio si dica adesso gliene
faccio vedere una mia mamma, mio papà e
quindi apposta non mi metto in viso, cioè
ci può stare anche quello, ma c'è
un motivo per il quale il nostro ragazzo

(11:47):
a quel punto sarà più che altro un
ragazzo e non un bambino decida di ribellarsi
in questo modo al genitore.
C'è una causa, ok?
Non è che è cattivo il ragazzo o
la ragazza, no, è c'è un qualche
cosa nella dinamica e nella relazione familiare che
fa sì che il nostro ragazzo o ragazza
o bambino o bambina a un certo punto
interpreti la situazione, quello che gli sta intorno,

(12:10):
in un modo per cui si sente, dice
disengaged in inglese, non si sente più parte
di quel nucleo sociale importante, non si sente
importante agli occhi di mamma e papà in
quel momento, non si sente capace di appartenere
a quel cerchio sociale in quel momento e
inconsapevolmente e inconsciamente per riprendere a sentirsi, per

(12:32):
inseguire questo sentimento di importanza e di appartenenza,
mette in piedi una serie di comportamenti miraggio,
ok?
Cioè, involontariamente, inconsciamente, il ragazzo o bambino potrebbe
dedurre dall'ambiente che lo circonda che per
sentirsi di nuovo importante agli occhi di mamma
e papà, ha bisogno di essere al centro
dell'attenzione, oppure ha bisogno di poter decidere

(12:53):
cosa fare, ha bisogno di vendicarsi perché si
è sentito ferito, ha bisogno, oppure si sente
completamente sfiduciato e quindi perde fiducia nella sua
capacità di riprendere questo posto nella dinamica familiare.
Questi sono tutti degli esempi, naturalmente, ma in
ogni caso, questo è uno degli aspetti che

(13:13):
possono intervenire.
Oltre a questo ci sono gli aspetti fisiologici,
cioè potrebbe essere semplicemente che sono stanco, fame
e quindi oppure che per l'età che
ho non sono in grado di controllare diversamente
i miei impulsi, così come c'è appunto
un effetto di di età e di sviluppo
e di priorità legate a quell'età, no?

(13:34):
Quindi se ho 14-15 anni il mettere
a posto la stanza non è in cima
alle mie priorità, così come non lo è
con piacere i miei genitori, come poteva esserlo
invece a 3-4 anni in cui voglio
partecipare, voglio far vedere che anche io faccio
le cose come le fa mamma e papà
e quindi voglio mettere a posto perché perché
voglio far vedere che sono grande.

(13:54):
A 14-15 anni questa cosa non c
'è, anzi semmai c'è il contrario, cioè
voglio far vedere che sono opposto a mamma
e papà, ed ecco che quindi il rifiutarsi
di mettere a posto ha tutta questa serie
di componenti.
Non è che mi sono svegliata una mattina
e ho deciso che sono un cattivo ragazzo
o una cattiva ragazza e quindi se vogliamo,
e prendo l'esempio del mettere a posto,

(14:15):
ma potrei fare milioni di esempi diversi, se
voglio insegnare ai miei bambini a mettere a
posto o se mi dà fastidio che per
terra ci siano sempre milioni di oggetti che
ci inciampo e mi faccio male, ho bisogno
di prendere in conto il punto di vista,
in senso largo, del mio bambino, della mia
bambina o del mio ragazzo, della mia ragazza,
se voglio capire come fare per trasmettergli questa
cosa.
Se inciampo sul cubo e per dieci minuti

(14:38):
gli urlo addosso che non se ne può
più, certo che si capisce ed è comprensibile,
siamo tutti esseri umani, magari le abbiamo chiesto
cento volte, siamo arrivate a sera, siamo stanchi,
non ne possiamo più, quindi il punto non
è dire, ah ma perché hai fatto una
sgredata, no, si capisce perfettamente, il punto è
semplicemente che quella sgredata lì probabilmente non sarà
utile per insegnare al tuo bambino o alla

(14:59):
bambina o al ragazzo o al ragazzo l
'amore per l'ordine o quantomeno a prendersi
cura delle proprie cose e del proprio spazio,
perché non va a rispondere al bisogno, in
senso generale, e a ciò che non va
a rispondere alle vere cause di quel comportamento.
Ed è un po' come se parlassi due
lingue diverse a quel punto, quindi possiamo essere
convincenti finché vogliamo, ma se l'altra persona

(15:21):
non ci capisce, perché parliamo lingue diverse, non
vi convinceremo mai a mettere a posto la
stanza o fare qualunque cosa che vorremmo, o
insegnare qualunque cosa vogliamo, abbiamo prima bisogno di
sintonizzarci, di essere sulla stessa lunghezza d'onda,
allora a quel punto ci può essere una
trasmissione, una conversazione, una trasmissione di valore, una

(15:41):
trasmissione di comportamenti che parte dall'aver messo
al centro la relazione.
Ed ecco perché dico che è un grande
freno, e diventa un grande freno nel momento
in cui non si prende in conto il
perché non funzioni, cioè ci sta a perdere
la pazienza e capita non sono riuscita a
controllarmi, gli ho urlato di tutto per dieci
minuti, ma se non prende in conto che
non ha, ma se invece sono convinto, diciamo,

(16:03):
parto dal presupposto che sgridare ogni tanto i
bambini gli fa bene, perché gli fa capire
quali sono i limiti, quali sono le regole,
lì manca un pezzo importante, lì manca il
pezzo di considerare come avviene davvero la trasmissione,
come avviene davvero la motivazione intrinseca, questo non
c'è nella ramazzina, nella sgridata, nella filippica,
e non solo non c'è, rischia di

(16:23):
creare l'effetto opposto, rischia quindi di non
prendendo in conto il punto di vista del
bambino e del ragazzo, di creare un divario
ancora più grande per il quale poi il
bambino o il ragazzo cercherà, o ragazza naturalmente
femminile uguale, cercherà di trovare altri modi per
sentirsi di nuovo, per ricostruire, recuperare quel senso
di appartenenza e di importanza, molto probabilmente accentuando

(16:43):
il comportamento che ci dà fastidio, di ribellione
o di risposta, di opposizione, quindi noi ci
sentiremo ancora più arrabbiati, quindi faremo ancora più
ramazzine e via così, si allarga sempre di
più il divario, anziché andare gli uni verso
gli altri e cercare sempre di più di
avvicinarsi e di trovare quel nucleo di complicità
e di fiducia che permette tutto il resto.

(17:04):
Trovi altri dettagli e altri esempi all'interno
della guida, quindi troverai il link per scaricarla
gratuitamente e poi naturalmente non posso mancare di
citare il summit per l'educazione positiva che
avverrà online gratis dal 21 al 24 maggio,
sono oltre 20 i professionisti che intervengono per
darti spunti e riflessioni pratiche, concrete, che puoi

(17:27):
applicare subito per vivere meglio con i tuoi
bambini e ci saranno anche degli incontri in
diretta per fare domande e risposte con il
professionista e il pubblico, quindi non mancartelo perché
se riesci anche solo a sentire un incontro
dei venti e oltre che ci sono, ti
cambierà tantissimo la giornata.

(17:47):
Ti do un grande abbraccio e ti do
appuntamento alla prossima settimana.
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