"Too Old to Rock, Too Young to Die - La fotografia americana degli anni settanta" è il titolo di un saggio di Lewis Baltz scritto nel 1985 e contenuto nella sua raccolta "Scritti", pubblicata in Italia da Johan & Levi in una splendida edizione a cura di Antonello Frongia. Baltz non è solo uno dei nomi della mostra dei New Topographics, ma anche un fotografo molto bravo a scrivere (ne stiamo scoprendo diversi). Fotografo dell'ordinaria bruttezza del paesaggio capitalista, Baltz nel suo testo guarda indietro alla recente stagione di fioritura della fotografia nel mondo dell'arte contemporanea. Da bravo marxista non si limita a una critica estetica ma guarda all'apparato che sostiene tale fenomeno: la proliferazione di sussidi governativi per le arti, le nuove architetture museali in cerca di opere da esporre, il nascente mercato delle gallerie private. Se la prende con i critici superficiali, gli accademismi obsoleti, ma cerca anche i segni di vita in una fotografia schiacciata tra il pittorialismo del passato e le mode del presente. Dopo il fotografo testimone, il fotografo archivista e il seguace delle belle arti, Baltz ci propone un'altra identità dell'uomo con la camera: il fotografo pensatore.